La differenziata a Savona. Francesco Lirosi: “E’ dal 1994 che si parla della pulizia della città. Anche i cittadini devono collaborare ora che finalmente si realizza un progetto annoso”. Ma si parte con qualche intoppo non solo ideologico.
di Gianfranco Barcella

Sul nuovo servizio di ritiro della spazzatatira a Savona il presidente del consiglio comunale savonese Francesco Lirosi ha voluto informare i cittadini savonesi sulle ragioni che hanno indotto la Giunta a seguire la linea di condotta che ha creato diffusi dissapori e contestazioni. Anche il sindaco Marco Russo, in vari incontri con la cittadinanza, ha contrastato colpo su colpo le varie contestazioni, a volte anche sgarbate e malamente urlate dai cittadini che si sentivano vessati da un potere politico autoreferenziale.
Presidente Lirosi, Lei si è già pronunciato ripetutamente, anche su Trucioli.it. Il suo ultimo pensiero in ordine di tempo.
“Mi permetto di esprimere alcune idee, strettamente personali, dettate dalla mia lunga esperienza. Sono stato eletto per la prima volta nel 1994. Si discuteva di vari problemi e fra tutti, uno veniva definito urgente: la pulizia della città. La situazione presenta attualmente quattro fattori principali che formano una filiera che deve essre obbligatoriamente collegata: se uno solo non si integra negli altri, il sistema si trava in una condizione deficitaria, I fattori che devono restare connessi sono: Pubblica Amministrazione, Seas- S, amministratori di condominio e cittadini. E’ palese che la Pubblica Amministrazione stia lavorando alacremente per migliorare la situazione,ereditata dalla Giunta precedente che aveva deliberato un piano 100% porta a porta. Questa Giunta lo ha migliorato ma nei limiti del possibile consentito, dotando il 15% dei cittadini deo così detti mastelli intelligenti. Nei limite del possibile vuol dire che il bando non poteva permettere di più, pena l’uscita dai suoi parametri, la perdita di eventuali contributi(come noto sempre vincolati allo scopo del bando stesso), la perdita di posti di lavoro in Sea-S ed una sua fortissima crisi, il probabile fallimento di ATA e l’incredibile scenario di avere una citta senza servizi di raccolta rifiuti sino al pefezionamento di un altro bando o al ricorso a ditte private, ovviamente carissime. Ricordo che chi vince un bando pubblico acquisisce il diritto legale di lavorare e se la stazione appaltante cambia idea e rinuncia, il vincitore va risarcito pesantemente”.
Ma non si poteva proprio fare altrimenti?
“Io aborro ricadere nell’abusato stereotipo <è colpa di quelli di prima>; lo evito accuratamente. Ma in democrazia, la politica esisterà sempre e semplicemente è conseguenziale: il lavoro della Giunta precedente fa da base al lavoro dell’attuale e il risultato dell’attuale lavoro farà da base a quello della prossima in carica.In realtà questa Giunta ha migliorato del 15% la situazione e non discriminato l’85% della stessa. Infine, per quanto attiene la scelta del quartiere ove dotare i cittadini residenti dei citati mastelli intelligenti, è stato scelto il centro città perché i dati hanno indicato inoppugnabilmente che il centro, pur se non è la zona più densamente abitata, risulta quella più frequentata. Essendo utilizzata per manifestazioni, mercatini e simili, e inoltre la più inadeguata per applicare il porta a porta, secondo li indicazioni della Sea-s. Non manca la nota curiosa: quelli che oggi protestano a piena voce, in gran parte sono gli stessi che avevano approvato il porta a porta al 100%. La Seas-S mi pare stia facendo un lavoro corretto e si è posta in varie maniere a disposizione, interpretando le iniziali regole, assicurando la gratuità dell’occupazione del suolo pubblico, impegnandosi almeno inizialmente, a lavare i cassonetti, permettendo anche ai condomini con meno di tredici appartamenti di scegliere i bidoni condominiali-anche magari solo quello dell’umido, ponendo a dsposizioni esperti per fornire spiegazioni e organizzando con gli amministratori visite in loco per suggerire le migliori soluzioni. Apparentemente insomma, insomma un buon comportamento che comunque, dovrà essere monitorato attentamente dalla Pubblica Amministrazione. Personalmente resto a disposizione pe chiedere a Sea-S incontri e sopralluoghi.
E il ruolo degli amministrazione di condominio è stato adeguato alla bisogna?
“ Gli Amministratori di condominio, sia chiaro. non sono obbligati a collaborare attivamente con Sea-S; senza dubbio è un aggravio delle loro mansioni. Peraltro sono rimasto stupito delle reazioni di alcuni di loro e mi aspetto che, calmatesi le acque, vogliano porsi a disposizione per i vari sopralluoghi con Sea-S, semplicemente per curare gli interessi dei loro amministrati. Infatti solo con capillari sopralluoghi effettuati congiuntamente da Sea-S e amministratori condominiali si può trovare la migliore soluzione dell’alloccamento e dello spostamento dei mastelli consominiali tra luogo privato e suolo pubblico. Personalmente resto a disposizione per richiedere sopralluoghi alla Sea-S.”
A Suo avviso quale dovrebbe essere l’atteggiamento dei cittadini?
“Anche i cittadini devono collaborare. Si sa: l’uomo è un ‘animale’ che ama conservare le proprie abitudini: ogni cambiamento delle consolidate usanze provoca irritazione e magari persino disagio. Ma in molte città il sistema, inizialmente non gradito, è stato poi ben accettato da tutti. Certo, resta indispensabile la pratica dei buoni comportamenti: rispettare il pubblico bene, suddividere correttamente i rifiuti, evitare di abbandonare materiale vario in ogni luogo, comportandosi con civismo. Conviene e semplicemente, fa risparmiare a tutti, tempo e denaro. Infatti arrivare al 65% dello smaltimento differenziato della spazzatura, rispetto all’attuale 46% permetterà a tutti di ottenere ritorni economici ed evitare sanzioni europee. Inoltre i conferimentib diventeranno più personalizzati e conseguentemente,tutti pagheranno secondo le quantità depositate. Inoltre, ella cornice della città sono presenti molte case con prati, orti e giardini ed è presente anche il problema dello sfalcio dell’erba. Pertanto, o privatamente o a mezzo dell’amministratore del condominio, bisognerà chiedere a Sea-S il particolare mastello dell’erba. Infine completando il quadro dello smaltimento dei rifiuti non si può ignorare lo specifico problema delle deiezioni canine, che qualche cittadino purtroppo non raccoglie per conferirle nei cestelli: resta un argomento basilare per la puòizia della città e credo sia necessario ritornarci sopra…”
Vista la cortese disponibilità del presidente Lirosi per favorire la soluzione dei problemi mi permetto di segnalare alcune lettere inviate ai media. Savona News :” Giusto fare la raccolta differenziata, ma n via Servetaz, a Villa Fiera, il parco è ormai abbandonato; non viene puà ripulito ed è diventato una giungla! Tra topi, gabbiani e piccioni che svolazzano come droni, qui su fa festa. I mastelli da lasciare fuori aggravano ancora di più la situazione. Capisco che la villa sia del Demanio, ma anni fa era ben curata, E’ davvero un peccato che questo piccolo parco venga lasciato così, nel degrado e nell’incuria”. Ancora scrive la signora Libera:” Io sono una cittadina che ha sempre fatto la differeziata ; adesso mi scappa la voglia. Ed ancora un’altra missiva: “ Abito in Piazza Martiri, forse meglio dire la <Ciassa du belin> . Nel nostro condominio siamo in 18 e, a differenza di altri condomini sopra i 12 ai quali hanno dato i bidoni, a noi hanno dato questi <cavolo> di mastelli. Vorrei sapere cos’ha pensato la Giunta con questa bella idea. Io dovrei mettere fuoti i mastelli e rimetterli in casa dopo che cani, persone o altri han fatto i loro bisogni, oppure quando i ragazzi che escono dalla discoteca vomitano o altro. Altro che pagare la TARI, dovrebbero pagare noi. Grazie dell’attenzione e spero che si finisca con i cittadini di serie A e quelli di serie B> . Ed ancora: “Siamo marito e moglie, entrambi invalidi con legge 104 e accompagnamento. Mi spiegate come possiamo mettere i mastelli la sera e ritirarli entro le otto del mattino, sperando anche di ritrovare il nostro contenitore, magari non invaso da pipì di cani o dai gabbiani? E quando pioverà dovremo portarli in casa tutti bagnati? Grazie per questa <bella>idea. Abitiamo in un complesso do 48 appartamenti: vi immaginate cosa potrà succedere?>Non posso ignorare questo appello: “il palazzo nostro non ha spazi interni dove mettere i mastelli. Ci sono 24 famiglie, nei giorni di doppia raccolta bisognerebbe mettere sul marciapiede 48 mastelli. Quanto impiegherebbe l’addetto a vuotarli uno ad uno? Mi sembra del tutto antieconomico, oltre ai problemi di ordine igienico: gabbiani, topi,maleducazione delle persone ecc. Spero che si trovino soluzioni degne di una città come Savona!”. Un cittadino ha rilevato anche una discriminazione economica: “I Savonesi che abitano in centro Savona hnno avuto i cassonetti intelligenti. I cittadini residenti fuori dal perimetro centrale della <city> non ne hanno diritto pur pagando anch’essi la Tari. Per rimarcare il concetto che tutti i Savonesi, indipendentemente da dove risiedano, sono uguali per l’amministrazione comunale vorrei che qualcuno mi spegasse il criterio di uguaglianza nel far pagare il bollino-residenti in centro euro 5,00 ed il contrassegno per Villapiana, euro 10,00 (come testuali informazioni tratti fal sito istituzionale del comune di Savona. E’ solo questione di fortuna…”
C’è chi ha, a Savona, una seconda casa. “Sono residente in provincia di Torino e a Savona possiedo un’unità immobiliare che uso come seconda casa.saltuariamente e per brevissimi periodi, senza precisi giorni. Ovviamente pago IMU e TARI regolarmente. Sono un portatore di moneta alle molteplici attività commerciali si Savona. Il mese scorso ho ritirato il kit (4 contenutori) per la raccolta differenziata con relative buste. Già il loro volume non è da poco. Il condominio comprende due scale con circa 40 famiglie. Orbene, agli utenti di una scala sono stati consegnati piccoli contenitori a corredo di quelli condominiali. Agli utenti dell’altra scala, invece il kit con vari mastelli. Non si comprende il perché. Quindi, per strada (presumo sul marciapiedi) dalla mia scala ci saranno una ventina di mastelli, se i giorno e l’ora prevedono un solo tipo di rifiuto. Altrimenti il numero si moltiplicherebbe. A destra ed a sinistra del portone vi sono attività commerciali, anche alimentari, Inoltre, ognuno depositerà e ritirerà nei tempi consentiti ma non uniformi. Qualcuno, in buona fede, scambierà il proprio mastello con un altro, creando caos, oltre che malumori e arrabbiature. Ma la domanda a cui non so darmi risposta è: aò momento che parto da Savona, dove e come conferisco i rifiuti? Non certo in casa. Magari li porto sul treno”. E non mi soffermo sui ristoratori in darsena che hanno affermato con un certo livore: “Dobbiamo tenerci la spazzatura nel locale fin alla sera! Un disastro!”. Ancora c’è chi si è chiesto quale sia la provenienza di mastelli e bidoni condominiali che ostruiscono per l’intersa giornata, strade e maciapiedi del centro storico.Se sono stati forniti dalla Sea-S alle utenze domestiche del centro storico; la Sea-S ha contravvenuto alle sue stesse regole”.
Di certo stigmatizzare le colpe del passato non è garbato ma occorre ancora lavorare per migliorare il futuro.
Gianfranco Barcella