Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Riviera savonese e entroterra. Selva di pale eoliche. Strilla anche chi le voleva


Quando si dice chiudere le stalle dopo che i buoi sono scappati.

di Franco Zunino*

Ora che lo spartiacque ligure padano tra la riviera savonese e l’entroterra è tutta una selva di pale eoliche, gli stessi Comuni e altre autorità politiche (regionali e provinciali) che le vollero, sono a strillare che “basta, non se ne può più, siamo saturi”.

E, scoperta di Pulcinella, giù ad elencare i valori che verrebbero rovinati con nuove pale eoliche, dal passaggio di avifauna (che per anni hanno negato e… sfottuto!) al danno a località ricche di biodiversità e magari anche “protette”, “senza contare i rilessi negativi derivati dal deturpamento del paesaggio”!

Ora che il paesaggio in gran parte è stato devastato per sempre, i siti archeologici e storici deturpati, le aree protette ombreggiate (leggasi Riserva Adelasia), colline e montagne sventrate da mega strade di avvicinamento, ecco che tutti si sono svegliati per dire basta!

Purtroppo è tardi, ed anzi, oggi meglio che tra una centrale e l’altra se ne installino ulteriori anziché andare a violentare le aree sterne rimaste integre. Ma questo non lo dicono. Né dicono che il BASTA va detto anche e soprattutto altrove, dove ambiente, fauna e paesaggi sono ancora integri, non in una delle zone d’Italia più violentata dalle pale eoliche proprio grazie ai lori ASSENSI del passato, quando a protestare erano i pochi cittadini e poche sigle ambientaliste.

Chiudere le stalle quando i buoi sono scappati non ha alcun senso.

Franco Zunino

(Segretario Generale AIW)


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