Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Piana Crixia, senza pace per il ‘suo fungo’. 2/Cairo Montenotte, i guai del sindaco e aree protette. 3/Tagli forestali all’Adelasia. 4/’Torri eoliche’. 5/Albenga ‘casa outdoor’, meglio ‘cicloturismo’


Il Sindaco di Cairo Montenotte e altre persone sono sotto inchiesta dopo presunti abusi durante la sistemazione del fondo della strada bianca che percorre il fondovalle del Ferranietta, penetrando nel cuore della Riserva dell’Adelasia. Leggi anche altre notizie.

DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT LA PRIMA NOTIZIA DEL SECOLO XIX SULL’INCHIESTA a firma del compianto Giovanni Ciolina.

E SECOLO XIX E STAMPA-SAVONA DEL 24 APRILE 2024-

Cairo – Il sindaco di Cairo, Paolo Lambertini, indagato per il reato di truffa aggravata per l’ottenimento di fondi pubblici. Il primo cittadino: «Sono tranquillo. Ho piena fiducia nella magistratura». Ad emettere l’avviso di garanzia è stata la Procura Europea – ufficio di Torino. Al centro dell’indagine gli interventi di ristrutturazione di parte della strada vicinale ad uso pubblico di rio Ferranietta. Insieme a Lambertini, indagate altre quattro persone. Nello specifico il genero del sindaco e un altro privato che hanno redatto il progetto definitivo di miglioramento della strada che permette l’accesso a terreni e cascine oltre che alla Riserva dell’Adelasia. Progetto ceduto a titolo gratuito al Comune di Cairo per la partecipazione al bando PSR; la dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune, firmataria del progetto esecutivo; e il responsabile del procedimento nonchè direttore dei lavori.

Nell’informativa inviata dalla Procura Europea si invita Lambertini ad esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia (prima non era a conoscenza dell’essere indagato). Insomma, quello che per gli altri quattro indagati è una notifica di conclusione delle indagini preliminari, per Lambertini è al contempo un avviso di garanzia.

Al centro della vicenda, come detto, la via sterrata, che nel 2020 era stata asfaltata e risistemata anche per la regimazione delle acque. Intervento per il quale, grazie al progetto ceduto dai privati, il Comune si era aggiudicato 370 mila di finanziamento dal Piano di sviluppo rurale.

Secondo l’ipotesi accusatoria, il progetto, però, conterrebbe informazioni false e contraddittorie, omettendo di inserire due tratti privati di strada all’interno dell’intervento. Sempre secondo l’accusa, ci sarebbero omissioni o errori riguardo altri aspetti, paesaggistici ed idraulici. Lambertini, chiamato in causa perché come sindaco ha sottoscritto la richiesta di erogazione del contributo a fondo perduto, è infatti accusato di aver presentato la domanda di partecipazione al bando per un progetto privo dei necessari titoli paesaggistici, idraulici, idrogeologici, poi prodotti successivamente. E, soprattutto, il progetto sarebbe privo dell’utilità forestale ventilata al fine di rientrare nei criteri del bando, ma sarebbe sostanzialmente finalizzato alle esigenze di transito per raggiungere le abitazioni in loco.

L’indagine potrebbe, però, avere radici antecedenti: la Procura di Savona già nel giugno 2022 aveva disposto il sequestro della documentazione nell’ambito dell’inchiesta condotta dal pm Massimiliano Bolla.

Senza esitazioni la reazione di Lambertini: « Sono tranquillo perché mi ritengo estraneo a qualsiasi illecito, e ho fiducia che la magistratura possa chiarire tutto, mi auguro il prima possibile. Ho sempre amministrato, e continuerò a farlo, nell’interesse della collettività, così come sono certo della professionalità e integrità dei funzionari e professionisti coinvolti nella vicenda. Sono venuto a conoscenza di una indagine nei miei confronti per la prima volta pochi giorni fa, il 18 aprile, quando mi è stato notificato l’avviso di garanzia. Lo stesso giorno, due ore prima, la minoranza di “+Cairo” aveva depositato una interrogazione per sapere, tra l’altro, se ero indagato

ARTICOLI DI FRANCO ZUNINO – Il Sindaco di Cairo Montenotte e altre persone sono sotto inchiesta dopo presunti abusi durante la sistemazione del fondo della strada bianca che percorre il fondovalle del Ferranietta, penetrando nel cuore della Riserva dell’Adelasia. Strada che, secondo la stessa dichiarazione del sindaco Lambertini, sarebbe stata migliorata proprio per poter essere di servizio ai tagli boschivi in tutta la Riserva. E poi c’è ancora qualcuno che si sente soddisfatto per il gran numero di aree protette istituite in tutta Italia. Se è con questo spirito, allora è il caso di rimettersi in battaglia per nuovamente salvare dai loro manager queste supposte “aree protette” che di fatto protette non sono più! Il Wilderness Act americano docet!

2/La Provincia di Savona ha ripreso ad autorizzare tagli forestali nella Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia. Con un atto dirigenziale, motivato come “Interventi selvicolturali” ha concesso il taglio su una zona di circa 80 ettari; ovviamente la motivazione è di regolamentare la struttura boschiva del ceduo invecchiato di castagno. In pratica considerandolo alla stregua di un bosco con finalità economiche, per cui si tagliano gli alberi ormai giunti alla “maturazione” per il taglio affinché le antiche ceppaie ripollonino nuovamente: cosa che se ha senso in un’azienda forestale, non lo ha per una Riserva Naturale, dove anzi il ceduo di castagno è bene che vada a morire e che sia naturalmente sostituito dalle specie originarie.

Il grave è che dove si faranno gli interventi, miste al castagno esistono numerose altre specie originarie, quali faggi, carpini, roveri, ontani ecc. la cui prescrizione al taglio non li esclude! Come non pensare che questi boschi, rispettati per oltre trenta e anche cinquant’anni dalla società privata che li possedeva prima che li acquistasse la Regione Liguria, essendosi trasformati in una miniera d’oro di legname atto alla palificazione e travature, nonché materiale da truciolare per trasformalo in pellet, facciano gola a chi ne farà inevitabilmente commercio? E questo con la motivazione di operare ai fini di migliorare la struttura boschiva della Riserva per il mantenimento della sua biodiversità! Ancora una volta almeno l’AIW – visto il GRANDE e assordante silenzio delle altre associazioni protezioniste! – ha inoltrato una formale lettera di protesta a tutte le autorità, nonché come integrazione all’esposto già presentato alla Procura della Repubblica di Savona per fatti precedenti riguardanti la Riserva.

3/Ad Albenga il Comune ha inaugurato una “Casa dell’Outdoor” che dovrebbe divenire una specie di centro di accoglienza per biker e escursionisti. Ci sarà un bando per assegnare gli spazi alle varie attività. Domanda provocatoria: sarà previsto uno spazio per le attività venatorie e piscatorie, visto che in America, patria e madre dell’outdoor, il termine fu coniato soprattutto proprio per indicare la caccia e la pesca, e solo per affinità, poi a TUTTE le attività all’aria aperta? E comunque, visto che da noi l’uso di questo termine è divenuto una mistificazione, non sarebbe il caso di cambiargli nome e passare ad un più italiano e corretto “Cicloturismo”?

4/La coerenza e le ‘torri eoliche’- E la coerenza è conseguenzialmente anche sincerità, onestà, rispetto delle regole morali e sociali. Chi persegue dei fini, degli impegni o delle battaglie sociali, quali esse siano, senza la coerenza rischia di mettersi dalla parte del torto o, almeno, di prestarsi alle repliche e attacchi degli oppositori. È questo un fatto ben noto in politica: tangentopoli, in fondo, ebbe alla basa la rivelazione di fatti di incoerenza, che fossero privati o di Partito. Prendiamo l’esempio ambientalista là dove si combatte contro le centrali eoliche e fotovoltaiche per il danno che infliggono al paesaggio e alla natura in genere. È coerente chi le combatte senza porsi il problema di coscienza dell’uso dell’energia nella propria vita, e finanche nel portare avanti le proprie battaglie e impegni? Si è coerenti, quanto si dice NO alle centrali eoliche e non si pongono le alternative ad esse? Eppure lo vediamo tutti i giorni sui media. Purtroppo, è così che poi si perdono tante battaglie!

Ad esempio, c’è qualcuno tra i tanti che portano avanti queste battaglie che abbia se non chiesto scusa, almeno dichiarato di essersi pentito di aver votato NO al famoso referendum del 1987 contro il nucleare? È coerente chi all’opposizione alle pale eoliche non fa distinzione da luogo a luogo, o, come quasi sempre succede, citi il danno estetico della loro presenza ed ignori quasi sempre il danno ben maggiore che è la costruzione delle strade per realizzarle? Eppure, le prime sono reversibili (basterà smantellarle), le seconde sono PERENNI! A proposito dei luoghi, ad esempio, perché tanto scandalo per le torri eoliche pugliesi che il più delle volte sono posizionate in aree pianeggianti ed agricole, dove con estrema facilità le torri si potranno smantellare e le strade ritrasformate in campi o prati? E, a proposito delle strade, che sono il VERO danno che si arreca alle montagne, in molti casi non di grande pregio paesaggistico, si potrebbe in fondo dire SI alle torri eoliche alla condizione che si allestiscano con l’ausilio di elicotteri (che sarà anche costoso, ma che sarebbe un giusto compromesso). E perché dire NO a quelle realizzate ai bordi di strade asfaltate e magari in aree già compromesse? Solo per il rischio di collisioni con gli uccelli, che però sono spesso esagerate?

In fondo dire un NO ASSOLUTO a queste centrali non è solo negativo per la società che richiede energia (e che per questo si oppone a chi non le vuole veder costruire), ma sono anche perdenti per chi vi si oppone, e proprio per questa ragione. Non si faccia come per lo spirito animalista esasperato, che riflessivamente per chi lo volesse fare, in nome della coerenza non può che portare all’idea del suicidio degli uomini per il bene degli animali!

5/Non c’è pace per il grande fungo di pietra di Piana Crixia, un fenomeno geologico unico gestito più per attrazione turistica che non per la sua protezione. Uno dei primi (forse il primo!) Monumento Nazionale istituito dallo Stato italiano, ma che da quando inserito nel solito inutile Parco è divenuto motivo per progetti e relativi finanziamenti pubblici, che peraltro lo hanno più danneggiato che protetto.

Prima vi fu costruito un sentiero attrezzato per poterlo vedere meglio (quando non ve n’era alcun bisogno, essendo ben visibile dalla vicina scarpata soprastante!); poi lo si voleva cementificare per evitare che si degradasse e potesse cadere (ovvio l’interesse: non tanto per la struttura, quanto per il turismo – leggasi soldi! – che porta!); poi ancora si intervenne per “consolidare” la scarpata su cui si erge. In entrambi i casi, facendo più danno che beneficio al monumento! Ora si apprende di una nuova iniziativa di intervento sulla scarpata (asportazione della vegetazione).

L’AIW è nuovamente intervenuta con una PEC di protesta alle autorità. Questo fenomeno geologico, per l’AIW è ormai divenuto un simbolo del cosa significa istituire un Parco per salvare certe fenomeni naturali, i quali finiscono poi per essere danneggiati proprio con la motivazione che siano Parco, visto che si pretende sempre che debbano rendere economia. Inutile ribadire che è da iniziative simili che in America è poi scaturito il Wilderness Act, la legge che sottrae ai manager dei Parchi molte delle loro aree selvagge, proprio per evitare che siano deturpate da iniziative di “valorizzazione turistica”!

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto