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Liguria e Basso Piemonte

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Celle Ligure nella storia della Ceramica


Sintesi della relazione al LV Convegno Internazionale della Ceramica, svoltosi a ottobre, a Savona, a cura del Centro Ligure per la Storia della Ceramica, presso il Civico Museo Archeologico della Città.

di Federico Marzinot

Celle Ligure, piccolo centro costiero e collinare della provincia di Savona, attualmente con 5.000 abitanti ed un’economia basata prevalentemente sul terziario, è presente nella storia della ceramica almeno dal 1689  (contava 1696 abitanti nel 1633)  al 1879 (2282 abitanti nel 1880)  e, nuovamente, dal 1968 in avanti. Nel primo di tali periodi è stato molto importante il suo rapporto con Albisola per la fornitura di argilla a quelle fabbriche, la ricorrente presenza a Celle di ceramisti albisolesi, la vendita del prodotto di Albisola, oltre a quello di Savona, da parte di patroni di nave cellesi.

Con Statuti nel 1414, dedita alla pesca, alla navigazione, al commercio marittimo internazionale e con l’entroterra padano, alla produzione di reti da pesca nel XIX secolo (proseguita sino alla prima metà del XX), Celle ha fornito almeno dal 1684 l’argilla di propri giacimenti alle fabbriche ceramiche di Albisola. Nei sopra citati Statuti del 1414 figura la località Terram Albam (con l’ipotesi perciò d’un più antico sfruttamento della terra di Celle per usi ceramici); nel Catasto del 1638 sono menzionati più volte, in tre diversi luoghi, le località Tericio, Terrizo, ed in quello del 1798 figurano Terrisso e, numerose volte, la località Muggi, zona di cave d’argilla.

Dal 1768 Celle Ligure ha pure prodotto e venduto ceramica sino al 1879,  esportandola anche, soprattutto in Francia (particolarmente a Aigues Mortes, Nimes, Montpellier, Toulouse) ed in Spagna (da Barcellona a Cadice). L’ultima notizia sull’attività ceramica a Celle Ligure nel sopra citato arco di tempo è presente nella Descrizione cosmografica, climaterica fluviale ed agricola del Circondario di Savona nell’anno 1879 dell’abate Alberto Cougnet. Dalla consultazione di fonti d’archivio del Comune di Celle Ligure, tra cui il Registro della sua corrispondenza tra il 1800 ed il 1899, non risulta aver avuto conseguenze di particolare rilievo per l’abitato, la popolazione e le attività produttive cellesi il forte terremoto del 23 febbraio 1887, che colpì la Liguria di ponente, particolamente Bussana Vecchia, nella provincia d’Imperia. Il sisma. provocò ad Albisola morti, feriti, danni alle fabbriche ceramiche ed interruzioni della produzione per alcune di esse, con successiva disoccupazione delle maestranze; a Savona, per i danni e la paura di nuove scosse, numerose persone vissero per giorni in imbarcazioni nel porto. La mancata citazione di analoghi danni a Celle confermerebbe l’assenza ormai in quel tempo della locale produzione ceramica.  In una mappa d’un quartiere di Celle allegata ad un documento fra privati del 1911, presente nell’archivio comunale, figura ma inattiva, una fornace ceramica.

Documentano la sopra riferita prima parte della vicenda ceramica di Celle – poi Celle Ligure dal 1863 – oltre agli Statuti del 1414, i Catasti del 1638 e del 1798, numerose Statistiche del XIX secolo, carte geografiche del territorio, atti notarili, registri di Confraternite e di Compagnie d’altare nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, l’attività commerciale in Francia dei Gambetta, illustri emigrati. Testimoniano, a loro volta, le produzioni di quel passato i resti di attrezzi e di oggetti ceramici di fine XVIII-XIX secolo, reperiti nel 1982 sotto,il pavimento del suo Il Tondo, che andava aprendo nel settecentesco borgo ceramico di San Sebastiano, dal ceramista Marcello Mannuzza. Da allora è promotore, con studiosi ed amministratori locali, dell’immagine ceramica di Celle Ligure. Prima, evidente testimonianza dell’antica presenza della ceramica a Celle sono, a loro volta, le otto grandi, rotonde Croci dedicatorie blu su fondo bianco, in maiolica, poste dal 1645 su altrettanti pilastri delle ampie navate della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo. Un inventario del 1720 documenta la coeva presenza nella Spetieria (la farmacia)  di quello Hospitale di N.S. della Misericordia, fondato nel 1640, dei 38 vasi da farmacia liguri, 33 dei quali prodotti ad Albisola; sono conservati presso la Casa di Riposo N.S. della Misericordia, nel centro storico di Celle.Importante è pure la presenza a Celle dal 1876 d’un alto gruppo in terracotta, opera dello scultore e ceramista savonese Antonio Brilla (1813-1891), raffigurante la Madonna della Misericordia con il Beato Botta in ginocchio davanti a lei, attualmente nell’antico palazzo del Comune, e quella, nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo, di 52 statuine presepiali di media dimensione, sempre del Brilla, foggiate a stampo e dipinte a freddo, realizzate tra il 1860 ed il 1880.

Dopo una sosta quasi secolare, l’attività ceramica riprenderà a Celle Ligure nel 1968  con la Ceramiche San Michele, aperta nel centro storico, assieme all’adiacente, omonima galleria d’arte con successive numerose mostre, dal giovane savonese Ernesto Tino  Canepa, che in seguito si trasferirà ad Albisola Superiore, per avviarvi lo Studio Ernan. Inizierà poco dopo un’attività ultradecennale  la Maioliche d’arte di  Luigi d’Aquino, seguita a sua volta dai laboratori di altri ceramisti ed artisti. Attualmente, assieme a Il Tondo, di Marcello Mannuzza e suo figlio Andrea, sono attive a Celle Ligure la Arbanella Art, di Beatrice Minuto, e lo Studio Elfo, di Caterina Ricci. Ampia é la presenza di opere ceramiche contemporanee di rilievo in edifici religiosi e civili, situazioni all’aperto sul lungomare ed al chiuso, ambienti per mostre, tra cui l’ampia sala espositiva della Biblioteca Civica; in particolare, ai Piani di Celle, nella chiesa parrocchiale dell’Assunta, figurano opere di Lucio Fontana, Emanuele Luzzati, Eliseo Salino, e sulle pareti d’una ex-galleria ferroviaria, la Galleria Artisti della Matmtatica; sono affisse, da oltre un decennio, 32 opere in ceramica di artisti del nostro tempo. Permangono frequenti la presenza degli artisti a Celle Ligure e la proposta di eventi, a testimonianza  d’una intensa vita culturale con una propria connotazione e rilievo.

Le linee delle vicende sopra citate  sono state individuate, ricostruite e proposte da Federico Marzinot con un apposito studio, svolto, dal 2017 in avanti, su incarico del Comune di Celle Ligure; per realizzarlo si é avvalso di ricerche e scritti di Arrigo Cameirana, Paolo Calcagno, Marcello Mannuzza, Michele Manzi, Francesco Mordeglia, Gianni Venturi, Giulia Venturino, di propri precedenti scritti e di successive, apposite ricerche d’archivio, bibliografiche e sul campo. Tale testo ha fatto parte della documentazione presentata dal Comune al Ministero per lo Sviluppo Economico onde ottenerne, com’è avvemuto nell’aprile 2019, il riconoscimento a Celle Ligure di Città di antica ed affermata tradizione ceramica, con la successiva sua iscrizione all’Associazione Italiana Città della Ceramica-AICC, assieme ad altri 45 centri ceramici del nostro Paese.

Le immagini 

  • Le fonti scritte: copertina degli Atti del Convegno del 1970 del Centro Ligure per la Storia della Ceramica, che recano lo studio di Arrigo Cameirnara su La terraglia nera di Albisola all’inizio dell’800. Copertina di Ceramica e ceramisti di Liguria, di Federico Marzinot, Sagep, Genova, 1979, con capitolo   sulla ceramica a Celle nell’800.
  • Il protagonista d’una ricerca: Il ceramista Marcello Mannuzza, con il figlio Andrea all’opera nel settecentesco ambiente de Il Tondo.
  • I reperti dal pavimento d’una antica fornace di Celle: dal pavimento dell’antico ambiente della propria fabbrica ceramica Marcello Mannuzza ha reperito, nel 1982, frammenti di antichi strumenti per la cottura (parti di tre caselle per la cottura di piatti e di una casella per la cottura di piattini per le tazzine), d’una mattonella rivestita di rosso, parti di oggetti non rivestiti, parti di oggetti invetriati (resti d’una casseruola, di tese di piatti, di piatti e fondi con decoro à taches noires, numerosi frammenti di piatti di ceramica nera). Sulla tesa di alcuni dei piatti non rivestiti é presente una decorazione in rilievo a stampo; la superficie di un’altra tesa é ondulata.
  • I reperti dal pavimento d’una antica fornace di Celle: gli strumenti per la produzione:
  • frammenti di due fianchi di casella, di due fondi di casella e di quattro pernetti di cottura, XVIII-XIX secolo.
  • La storia del territorio: piantina dai Catasti di Celle del 1638 e del 1798 con indicate le località sedi di giacimenti d’argilla, di fornaci per mattoni e del percorso del trasporto, nel XVIII-XIX secolo, del minerale del ferro dell’isola d’Elba dalla costa alle ferriere del Sassello.
  • Il trasporto marittimo: Albisola Capo, anni Venti, Velieri che scaricano la terra per fabbricare le pignatte. La foto documenta l’arrivo della terra dalla Provenza per le fabbriche di pignatte di Albisola, ma idealmente evoca pure il precedente analogo arrivo per nave dell’argilla da Celle ad Albisola dalla fine del XVII secolo e quello del minerale dall’Elba ai pontili di Albisola e di Celle per le ferriere del Sassello, attive dal XV secolo; carovane di muli portavano allora il minerale dal mare a quegli impianti e, di ritorno verso la costa, le barre di ferro, poi caricate sui velieri…
  • La prima evidente presenza della ceramica a Celle: una delle otto Croci dedicatorie in blu su fondo bianco, in maiolica, poste nel 1645 su altrettanti pilastri della chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo.
  • La marineria di Celle ed i traffici nel Mediterraneo: ex-voto marinar, con imbarcazioni cellesi, nell’Oratorio di San Michele Arcangelo, attiguo alla chiesa parrocchiale..
  • Celle nel 1773 nella mappa di Matteo Vinzoni, con la lettera c viene indicata la zona di San Sebastiano, allora quartiere dei ceramisti e dove oggi é attivo Il Tondo.
  • Il prodotto: esemplari di oggetti con decoro à taches noires, XVIII secolo.
  • Il prodotto: esemplari di piatti in terraglia nera, XIX secolo.
  • 1968: la ripresa della produzione ceramica a Celle Ligure ad opera della Ceramiche San Michele: la:locandina pubblicitaria, con foto dell’interno del negozio.
  • 1970, Celle Ligure, galleria d’arte San Michele, mostra del giovane artista Giampaolo Parini, al centro con l’on. Carlo Russo, parlamentare di Celle Ligure; primo a destra Ernesto Tino Canepa
  • Gli artisti e la ceramica a Celle Ligure: Lucio Fontana, L’Assu.nta San Miche e il Drago, altorilievo in terracotta sulla facciata della chiesa parrocchiale di Nostra Signora Assunta, ai Piani di Celle, XX secolo (Archivio Comune di Celle Ligurem autorizzazione Fondazione Lucio Fontana, Milano).
  • Gli artisti e la ceramica a Celle Ligure: Emanuele Luzzati, balaustra in maiolica, Ceramiche Il Tondo, XX secolo, chiesa parrocchiale Nostra Signora Assunta, ai Piani di Celle.
  • Gli artisti e la ceramica a Celle Ligure: Antonio Brilla, Natività, terracotta decorata, seconda metà XIX secolo, h. cm. 28; fa parte delle 52 statuine d’un Presepe presente nella chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo (autorizzazione n. 16/20 Ufficvio Beni Culturali Diocesi Savona Noli).
  • Gli artisti e la ceramica a Celle Ligure: Giorgio Moiso, pannello in terracotta smaltata, inizi XXI seolo, Galleria Artisti della Matematica, ai Piani di Celle..
  • Presenza significativa della ceramica a Celle Ligure: Stagnone (idria) Plantaginis 1720, marca Tocco ed asterisco, Conradi, Albisola, Casa di Riposo N.S. della Misericordia. Nel 1640 viene fondato a Celle lo Hospitale di N.S. Della Misericordia  a seguito del legato, per ricordare il suo rapporto con la terra natia, da parte di Stefano Boagno, nato a Celle nel 1574, divenuto fscoltoso con i suoi commerci, morto a Palermo il 29 gennaio 1640.
  • Il respiro internazionale della ceramica ligure: il Plat de Baptème realizzato a Saint Jean du Désert (Marsiglia) secondo lo stile di Savona, seconda metà XVIII secolo.
  • Il respiro internazionale della ceramica ligure, una vicenda emblematica: Battista

 Gambetta, nato a Celle nel 1782, da tempo commerciante con la Francia, si trasferisce nel 1818 a Cahors, antica città, capoluogo del Lot, nella Francia centro-meridionale, e vi apre un proprio emporio; più tardi, anziano, rientra a Celle con la moglie ed il figlio maggiore Paolo. Mentre un altro figlio, Michele,  prosegue a gestire l’emporio paterno a Cahors, suo fratello, Giuseppe, nato a Celle nel 1814, dopo studi a Cahors ed una carriera sul mare, apre nella piazza della locale cattedrale un proprio negozio, con l’insegna Bazar génois. Gmbetta jeune & C e si specializza nel commercio della ceramica, con la proposta pure di oggetti con repertori decorativi ispirati a quelli à taches noires; la ditta proseguirà l’attività sino agli inizi del XX secolo. Dalle nozze, nel 1837, di Giuseppe Gambetta con Marie Magdalène Massabiè nasce l’anno dopo Léon, che, politico, di fede repubblicana, conquisterà un posto d’onore nella storia della Francia, quale ministro, presidente della Camera dei depuitati nel 1879 e, nel 1881, presidente del Consiglio, autore del cosiddetto “grande ministero”

  • Il respiro internazionale della ceramica ligure, una vicenda emblematica: Giuseppe Gambetta e suo figlio Léon manterranno rapporti con gli altri Gambetta e con Celle Ligure, come documenta questa sua foto inviata da Léon ai Gambetta di Celle.

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