Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Cosa è davvero utile sapere di Aurelia bis, da Savona ad Albisola, con Celle che si oppone


L’articolo de Il Secolo XIX del 2 dicembre 2016: “Margonara, il governo finanzia lo svincolo” contiene imprecisioni ed errori. In primo luogo la figura pubblicata che rappresenta lo svincolo in località Margonara non è lo svincolo finanziato, ma lo svincolo precedentemente soppresso con decisione del Ministero per i Beni e le attività Culturali il 1 luglio 2005.  Non esistono le due gallerie, e tanto meno gli svincoli aerei disegnati. Tale ricostruzione è una mia vecchia grafica di diversi anni fa per schematizzare uno svincolo che allora era poco conosciuto. Leggi anche a fondo pagina ‘La fantomatica Aurelia bis dell’ex senatore Orsi e ex assessore Paita.

Nell’articolo si riporta che per ragioni economiche lo svincolo Margonara non è stato previsto, e questo non è vero! I soldi c’erano, e lo svincolo era stato finanziato dal CIPE, ma dopo la decisione del Ministero per i Beni e le attività Culturali in data 1 luglio 2005, si è preferito proseguire con l’appalto dell’opera senza aver rivisto la progettazione dell’uscita Margonara.

La rotatoria fuori legge come da parametri di progetto del nuovo svincolo

Solo a seguito di critiche ad una Aurelia bis assurda, tanto più assurda senza un’uscita da Albisola verso Savona, appunto l’uscita Margonara, l’Anas ha progettato un nuovo svincolo a Margonara.  E per non incappare in una nuova bocciatura da parte del Ministero ha optato per una illegale uscita a raso, con una rotatoria totalmente fuorilegge come parametri di progetto. Abbiamo evidenziato più volte questo problema che provocherà più danni che benefici. I mezzi pesanti e gli autobus hanno gravi difficoltà a manovrare in una rotatoria con raggi di curvatura di 9 ed 11 metri, quando la legge ne prescrive almeno 15.

Ma i problemi di quello svincolo coinvolgono ovviamente anche i veicoli di taglia minore, e tale realizzazione sarà sicuramente un tappo in più, piuttosto che una facilitazione.

Un’altra grossa imprecisione è che l’Aurelia bis “originale” era progettata da Luceto a Corso Ricci, non è vero!

L’Aurelia bis “originale” era progettata da Capo Torre a Corso Ricci ma poi sono stati eliminati i fondamentali tratti da Capo Torre a Luceto, rendendo l’opera totalmente superflua.

A questo punto questo “brandello” residuo di Aurelia bis, da Luceto a Corso Ricci, è stato ripescato “furbescamente” utilizzando l’ormai improprio termine “Aurelia bis” per il progetto totalmente assurdo e nocivo sia per Savona che per Albisola Superiore di “connessione porto autostrade”. Tale progetto prevedeva l’attraversamento dei corsi Colombo, Viglienzoni e Ricci per raggiungere lo “spezzone” di Aurelia bis ed entrare al casello di Albisola, che doveva essere totalmente rifatto con entrata a Luceto.

Risultato urbanisticamente illogico, con percorsi di ulteriori mezzi in centro città, sia a Savona che ad Albisola, che con la soluzione casello Albamare sarebbero stati completamenti evitati.

Non è vero quindi che l’intero programma Aurelia bis è sempre stato chiamato “viabilità di accesso all’hub portuale di Savona- interconnessione tra i caselli della A10 di Savona ed Albisola ed i porti di Savona-Vado”! Non è assolutamente vero! Quì sarebbe opportuno una corretta documentazione ed informazione!

Il progetto ufficiale di ‘Bonifica’ del 1998

Il progetto originale di Bonifica del luglio 1998 parla di “variante alla SS1 Aurelia nel tratto Savona (torrente Letimbro) – Albisola Superiore, con “inizio del progetto” in Corso Ricci e “fine progetto” a Capo Torre.

Nessuna variante al casello di Albisola, che restava immutato.

Nulla è stato progettato da Bonifica da corso Ricci a Legino, come prosecuzione dell’Aurelia bis corso Ricci-Capo Torre.

Successivamente, nel 2003, compare la dicitura “viabilità di accesso all’hub portuale di Savona- interconnessione tra i caselli della A10 di Savona ed Albisola ed i porti di Savona-Vado”, OVVERO Aurelia bis: OVVERO la farsa!

Con la “farsa” compare anche anche un progetto “preliminare” (costoso e poco realizzabile) di prosecuzione dell’Aurelia bis da corso Ricci a Legino: affossato subito, ma utile ad “illudere” il cittadino ed il CIPE.

Da ricordare anche che per il porto di Vado Ligure si prevedeva dal 1990 il casello di Bossarino.

Una doverosa puntualizzazione: Bonifica, nel 1998, ha progettato tre ipotesi di tracciato di Aurelia bis da Capo Torre a Savona, una bassa, una alta ed una mista.

Quella bassa era per Bonifica la scelta corretta da farsi: tracciato parallelo a ferrovia ed autostrada ad Albisola, ed ingresso in Savona attraverso il vecchio tracciato ferroviario dalle Funivie, attraverso la galleria Cadimora, appena sotto la superficie di via Falletti e raccordo con corso Ricci e prosecuzione attraverso via Vittime di Brescia.

Tale soluzione era corretta perché il 75% di chi va a Savona vuole andare in centro-porto-ospedale.

E’ per questo che Bonifica non progettò una prosecuzione verso Legino: a Savona non serviva una circonvallazione, ma accedere al centro.

Invece la scelta della politica cadde sulla soluzione che Bonifica sconsigliava “quella alta”, di cui attualmente solo uno spezzone è in costruzione.

Successivamente furono abbozzate alcune soluzioni, ma tutte scartate per vari motivi, ma nessuna venne progettata preliminarmente ed in modo serio.

Anche la prosecuzione da Luceto a Capo Torre non ha mai visto una progettazione “vera” , solo ipotesi di massima, che peraltro non hanno mai risolto il passaggio in centro ad Albisola Capo-Superiore nella zona di corso Mazzini, nè risolto l’opposizione del Comune di Celle Ligure*.

Paolo Forzano

NOTA DI REDAZIONE: L’autore del testo, l’ingegner Paolo Forzano, pensionato, persona impegnata nella comunità savonese, studioso della viabilità, estraneo alla politica partitica e alle lobby, progettista volontario non retribuito, non proprio con la statura del diplomatico, ha inviato il testo a 62 giornalisti, giornali on line, agenzie di stampa. Nessuno ha ritenuto (a completezza di informazione?) di divulgare il comunicato e non c’entra il preambolo della smentita che ci può sempre stare e non può certo scalfire la credibilità di un cronista di cui si conosce rettitudine e serietà professionale. La testimonianza che l’indipendenza non può essere predicata, sbandierata e non praticata ?

*La “fantomatica” Aurelia bis da Luceto a Capo Torre (Celle Ligure)

Il sindaco Orsi e l’ex assessore alle infrastrutture Paita hanno fatto ipotesi di prosecuzione dell’Aurelia bis ( io vorrei propriamente continuare a chiamarla “connessione porto di Savona – casello di Albisola”, riassunto di una più altisonante ma equivalente “frase”, titolo del finanziamento CIPE ufficiale).

In primis ricordo le tre componenti del progetto di “connessione porto di Savona – casello di Albisola” che prevedeva l’attraversamento dei corsi Colombo, Viglienzoni e Ricci per raggiungere lo “spezzone” di Aurelia bis ed entrare al casello di Albisola, che doveva essere totalmente rifatto con entrata a Luceto. Storica memoria, ma “ripetita iuvant”, anche perché il termine “Aurelia bis” evoca soluzioni tanto attese dalla popolazione, ma altrettanto tanto disattese dal progetto in esecuzione.

Il sindaco di Albisola Superiore, Orsi, ha proposto a gran voce lo spostamento della bretella ( che nel progetto attualmente in costruzione avrebbe dovuto essere realizzata in sponda destra del Sansobbia, in comune di Albissola Marina) sulla sponda sinistra del Sansobbia e quindi in territorio di Albisola Superiore.

Tale spostamento era e permane, non tanto funzionale alla prosecuzione dell’Aurelia bis, quanto un tassello essenziale del progetto “connessione porto di Savona – casello di Albisola”.

Infatti questo “tentativo” maldestro di proposta di prosecuzione di Aurelia bis si è palesato nella sua reale natura, quanto l’assessore Paita e lo stesso Orsi hanno presentato il progetto del nuovo casello di Albisola.

Tale progetto “pagato” dalla Regione Liguria ad Infrastrutture Liguria pone in netta evidenza che la bretella in sponda sinistra era funzionale “solo” alla connessione col nuovo casello, e non ad una reale prosecuzione della ipotetica Aurelia bis.

La progettazione è stata fatta con la bretella in sponda sinistra che collega il casello autostradale nuovo (colore rosso), prosegue in arancio fino al centro del vecchio (cioè attuale) casello autostradale, e di lì espone due possibilità di connessione con corso Mazzini tratteggiate (celeste, forse con lato nord?) e arancio tratteggiato sulla direttrice verso Celle Ligure.

Permane il problema che ci sono due edifici da demolire, e che la rotatoria su corso Mazzini è di dimensioni da rotatoria di quartiere periferico e non da statale.

Ma i problemi non sono solo questi. Infatti:

1 – la bretella sul lato sinistro è in zona esondabile

2 – la Sovrintendenza ha sempre negato possibilità di passaggio per i vincoli legati a Villa Gavotti

Sovrintendenza ed Autostrade si sono sempre opposte a “toccare” il casello di Albisola sempre per i vincoli legati a Villa Gavotti e per l’intenzione della società Autostrade di non spendere un singolo euro per il casello.

Per ultimo il tratto di connessione da Albisola Superiore a Capo Torre ha un tratto a cielo aperto, e questo tratto non ha il gradimento del comune di Celle Ligure.

Paolo Forzano

 

 

 


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P. Forzano

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