Chi avrebbe mai scommesso che il Tribunale di Savona, per anni afflitto da cause civili lumaca, assurgesse a primo Tribunale in Italia per il più basso numero di cause arretrate. Soltanto 20 negli ultimi tre anni. Non è un miracolo ma il lavoro organizzativo, il monitoraggio costante degli obiettivi, l’organizzazione complessiva che accompagna una squadra che ha raggiunto la serie A, prima assoluta in classifica” nonostante i robusti vuoti in organico soprattutto dei collaboratori dei giudici: oltre il 48%.
di Luciano Corrado
IL MONDO GIUDIZIARIO SAVONESE ha sfatato il granitico mito della giustizia lenta. I dati della sezione civile documentano che nonostante la rivoluzione del processo civile telematico degli anni 2000, nonostante la pessima riforma Cartabia – ministro della Giustizia con il Governo Draghi (2021-2022) e che è stata presidente della Corte Costituzionale, prima donna a ricoprire tale ruolo- quando si pratica la sinergia tra tutti gli attori possono essere raggiunti risultati da paese civile.
Savona e la sua provincia, il cittadino comune, i non addetti ai lavori forse sono rimasti alla percezione che la giustizia civile in Italia non funzioni a causa della sua proverbiale lentezza tra numero di cause eccessive, carenza di risorse nei tribunali, e una legislazione che genera incertezza. Questo comporta tempi di attesa lunghissimi, disincentivi agli investimenti e conseguenze negative sul sistema economico. Quegli investimenti, si sente ripetere da economisti, banchieri, purtroppo dagli stessi politici al potere centrale, che allontanano gli investor stranieri e non vogliono rischiare per colpa di processi che si trascinano per anni.
Ebbene il Tribunale di Savona, da 15 anni, ha iniziato un cammino virtuoso e ha consolidato quella nomea che inizialmente titolava ‘qui opera una Ferrari’. Oggi si potrebbe essere ancora più realisti. Possiamo esibire processi civili che ‘volano’. Ogni hanno è migliorata la velocità.
Se si è raggiunta la ‘civiltà giudiziaria’, resta la vergogna (ma non fa più paura nella ‘mandria’ dei partiti e non è qualunquismo di maniera) di una Provincia che detiene lo scandaloso primato di essere rimasta unica, tra i 110 capoluoghi, a non ospitare un carcere. La rassegna stampa è eloquente. Decine di articoli, dichiarazioni, promesse, tempistiche, previsioni, solleciti, prese di posizione da parte del governo della Regione, dell’Amministrazione provinciale, dei sindaci, dei sindacati della Polizia penitenziaria. L’impegno di ministri, sottosegretari nella litania di risposte ad interrogazioni parlamentari. Le prese di posizione dell’Ordine forense, dei vertici della magistratura. Ordini del giorno delle istituzioni elettive. Assoluta impotenza nonostante la drammatica situazione del sovraffollamento delle carceri liguri. Ai maggiori costi per il trasferimenti dei detenuti. da Savona a Imperia, a Sanremo, a Genova, persino a Cuneo. Che significano anche disagi per le famiglie dei detenuti.
C’è da chiedersi quale sia l’ultima arma, da mettere in campo, affinchè un ministro che può vantare di essere stato un magistrato, un pubblico ministero, faccia il suo dovere a fronte di una priorità. Da parte sua Savona deve spingere con maggiore forza, costanza, pubbliche denunce, non solo saltuarie, quanto le spetta. Non si è ancora deciso neppure quale sia l’area più idonea.
Un’ultima considerazione prima di inoltrarci in date e statistiche che si commentano da soli. Non possono essere elogi di maniere per quanti hanno contribuito a scrivere quella che speriamo non resti circoscritta ad una periodo storico dei traguardi raggiunti dal contenzioso trattato dal tribunale civile. Nessuna esaltazione eroica per chi ha saputo mettere in campo una ‘gioco di squadra’ che, diciamolo pure, meglio di così non si può.
Due magistrati, il presidente del Tribunale, dott.ssa Lorenza Caneparo, il presidente della Sezione civile, dott. Alberto Princiotta (fresco di pensione), sono stati gli artefici della ‘riscossa’. Eppure a domanda rispondono lasciare intendere quel detto ‘Tutti siamo utili, nessuno è indispensabile’. Ma è proprio così. La storia di uomini e donne, di entità private e pubbliche, documenta ce fosse bisogno, quanto sia importante ‘l’uomo giusto al posto giusto’ e valorizzare capacità ed innovazione, una strategia vincente, sapersi confrontare ogni giorno con i risultati raggiunti, con la pratica della trasparenza.
Luciano Corrado
SINTESI DELLA PREMESSA INTRODUTTIVA – La classifica pubblica dal Ministero della Giustizia, per il Tribunale di Savona, presenta il minore arretrato civile ultratriennale tra tutti i tribunali italiani e consolidando i risultati raggiunti dal 2023. Incremento della produttività, nel rispetto della qualità.
ARRETRATO I° SEMETRE 2025 A CONFRONTO –

SAVONA SI CONFERMA IL TRIBUNALE PIU’ EFFICIENTE DEL DISTRETTO

FLUSSI DAL PRIMO GENNAIO 2025 AL 30 GIUGNO 2025

IL TRIBUNALE DI SAVONA AL 30 GIUGNO 2025 è QUELLA COL MINORE DISPOSITION TIME A LIVELLO NAZIONALE. “Disposition time” nella giustizia si riferisce alla durata media di un procedimento giudiziario ed è calcolato come rapporto tra i procedimenti pendenti e quelli definiti, moltiplicato per 365 giorni. Il suo abbassamento è un obiettivo chiave del PNRR, con target di riduzione del 40% nel settore civile e del 25% in quello penale entro giugno 2026 rispetto ai livelli del 2019, secondo il Ministero della giustizia.

OBIETTIVI PNRR ENTRO 2026

Nella relazione si fa presente che il Tribunale di Savona non è mai stato a pineo organico, su una pianta organica magistratuale di 20 giudici, più un giudice del Lavoro, più 2 presidenti di sezione, più il presidente del Tribunale ha sempre dovuto scontare una media di due giudici.
I risultati ottenuti sono il frutto di una programmazione pluriennale partita a seguito dell’accompamento delle sezioni distaccate (2014) con una particolare attenzione al contenimento dell’arretrato ed alla cura della produttività da incrementare sempre nel rispetto della qualità.
SFRATTI PER MOROSITA’ ESEGUITI

PENDENTI PER ANZIANITA’ DI ISCRIZIONE
MAGISTRATI

PERSONALE AMMINISTRATIVO

ENTRATE DEL TRIBUNALE 2022-2024

TRIBUNALE RELAZIONE DEL PRESIDENTE CANAPARO……
TRIBUNALE BILANCIO SOCIALE …….
LA RELAZIONE DI ALBERTO PRINCIOTTA
EX PRESIDENTE DELLA SEZIONE CIVILE DEL TRIBUNALE

Oggi è l’ occasione per riferire sull’ attività svolta dalla Sezione civile del Tribunale di Savona conformemente alle disposizioni del Consiglio d’ Europa che ha previsto un momento di dialogo e di rendiconto con la cittadinanza. Da tempo ormai, consideriamo questo adempimento come una opportunità che non ci crea imbarazzo ma costituisce motivo di orgoglio perché -come ricordato dalla dr.ssa Canaparo con i dati alla mano- continuiamo a consolidare ed a migliorare i notevoli risultati raggiunti in precedenza.
I numeri sono fatti testardi e quelli indicati dalla Presidente sono evidenti e dimostrano una risposta di giustizia particolarmente efficiente sia a livello distrettuale che a livello nazionale.
Rimane, quindi, poco da riferire sullo stato della Giustizia civile savonese e quindi parlerò di come siamo arrivati a questo risultato, delle criticità, dei cambiamenti in atto e di quelli che interverranno nei prossimi anni.
1.- sul primo argomento siamo tra i tribunali più efficienti in Italia, non abbiamo arretrato e definiamo rapidamente le procedure; siamo attenti alla qualità ed alla coerenza delle decisioni ed al tempestivo scambio di informazioni e di aggiornamenti. Capita spesso nelle ricerche giurisprudenziali di trovare precedenti del nostro Tribunale ed i magistrati sono consapevoli ed orgogliosi di operare in una struttura efficiente.
Il nostro tribunale costituisce una struttura complessa ed articolata, con pianta organica di 24 magistrati professionali, 12 magistrati onorari e 93 dipendenti amministrativi a tempo indeterminato con grosse carenze di organico del personale di cancelleria (prossimo al 50%).
Si tratta di una struttura che deve gestire un vasto bacino di utenza che aumenta notevolmente nel periodo estivo; nel Distretto che si estende oltre alla Regione Liguria comprendendo anche il Tribunale di Massa -quanto a sopravvenienze – siamo secondi dopo Genova.
Anche quest’ ultimo anno abbiamo dedicato ogni attenzione alla organizzazione avvalendoci del forte spirito di squadra che esiste tra i tre pilastri del servizio giustizia: gli avvocati, il personale amministrativo.
Sempre particolarmente efficienti continuano ad essere: .- l’ ufficio statistico -fortemente voluto ormai da molti anni dalla dr.ssa Canaparo– che consente di monitorare in generale l’ andamento del lavoro giudiziario rilevandone tempestivamente le criticità e
.- l’ ufficio del processo; altra idea innovativa della dr. Canaparo, che abbiano costituito da anni, precorrendo anche qui i tempi, e consente la gestione dei processi con un lavoro in equipe; è prevista la possibilità di affidare ai giudici onorari lo svolgimento dell’ attività istruttoria (in concreto di sentire i testi per valutare la situazione in fatto e poter decidere le cause all’ esito di una adeguata istruttoria). Svolgendo tale delicata attività, che è anche estremamente dispendiosa in termini di tempo, i giudici onorari collaborano attivamente con il giudice professionale che rimane assegnatario della causa di cui decide ogni fase significativa. Questo sistema riduce i tempi processuali
(continuando a meravigliare gli avvocati di altri fori quando lavorano da noi) e consente ai giudici professionali una peculiare efficienza nel tempestivo deposito dei provvedimenti giudiziari (anche qui siamo attenti a verificare i ritardi).
Altro fattore decisivo rimane l’ efficace funzionamento della giustizia digitale e del processo civile telematico di cui, sin dall’ inizio, molti di noi (certamente la dr. Canaparo ed io), ne sono stati convinti fautori intravvedendone le enormi potenzialità. Ormai siamo tutti “giudici fortemente telematici” consapevoli della distanza che corre tra il giudice “telematico” e quello “classico”, distanza che diventa sempre più incolmabile e che consente di fronteggiare le carenze di organico ed il periodo di forte cambiamento conseguente anche alle riforme intervenute negli ultimi anni (ormai sono cose note tra gli addetti ai lavori ma si può sempre ricordare che il nuovo “modello di giudice”:
.- utilizza tutte le funzioni della consolle del magistrato,.- è tempestivamente informato e consapevole degli effetti delle riforme e degli orientamenti giurisprudenziali,.- controlla l’ andamento del suo carico di lavoro monitorando costantemente i processi e le istanze depositate sulla piattaforma telematica, .- applica il calendario del processo e limita i tempi morti, .-è accurato e rapido nella redazione dei provvedimenti e dei verbali di udienza, .-utilizza la varie tecniche acceleratorie quali ad esempio la motivazione contestuale, .-segue l’attività dei CTU .- è raggiungibile sulla posta elettronica del dominio giustizia).
Anche in occasione dell’ entrata in vigore del processo civile telematico è stata forte la collaborazione tra avvocati e giudici e, seppure sono passati solo pochi anni, sembra di parlare di tempi antichi considerando i metodi di lavoro solo di dieci anni fa. La Sezione ha continuato ad affrontare tempestivamente le novità processuali, ha elaborato
linee guida condivise e comunicate al Consiglio Ordine Avvocati ed alla Camera civile ed ha saputo introdurre prassi lavorative che hanno anche anticipato le modifiche alla Riforma Cartabia entrate in vigore il 26 novembre 2024.
2.- Passiamo al secondo argomento: i grandi cambiamenti in atto perché, sembra incredibile, ma la Giustizia continua ad essere un cantiere aperto con un susseguirsi di riforme ordinamentali \processuali.
Nell’ ultimo anno le udienze sono sovente gestite con il deposito di note scritte o mediante collegamenti audiovisivi (perché la riforma Cartabia aveva di fatto stabilizzato i sistemi pensati durante la pandemia anche se la controriforma del novembre 2024 consente al giudice di disporre liberamente dell’ udienza pubblica). Nelle intenzioni del legislatore della Riforma Cartabia tali modalità avrebbero consentito una riduzione dei tempi processuali mentre di fatto sovente, invece, avvocati e giudici sono sommersi da pagine da studiare che spesso fanno perdere di vista la sostanza delle questioni oggetto di causa. All’ esito delle modifiche intervenute alla fine del 2024 il nuovo processo civile risulta uno strumento complesso anche se certamente più flessibile rispetto al modello
precedente.
Tra gli aspetti significativi della riforma Cartabia permane l’incremento della competenza dell’ Ufficio del Giudice di Pace che dal marzo 2023 si occupa delle cause di valore sino a €. 10.000 (prima era 5000) e dei sinistri causati dalla circolazione di veicoli e natanti sino a €. 25.000 (prima 20.000). Come risulta dalla tabella che segue l’incremento riguarda anche le emissioni e le opposizioni di decreti ingiuntivi. I dati statistici evidenziano che l’ Ufficio del Giudice di Pace ha registrato un aumento di contenzioso del 40%, un aumento di emissione di decreti ingiuntivi del 49%
e un aumento delle O.S.A. del 37% rispetto al corrispondente periodo dell’anno 2022.
Contemporaneamente il Tribunale ha verificato una diminuzione di contenzioso del 2% e un incremento di emissione dei decreti ingiuntivi del 3% rispetto all’ anno 2022
Risulta quindi la prospettiva di tendenza: il Tribunale incrementa i compiti di giudice di appello dei procedimenti trattati in primo grado dal Giudice di Pace e si occupa delle cause di maggiore rilevanza (considerando il rapporto esistente tra il valore patrimoniale e la complessità della causa). Di fatto, comunque, le cause civili “meno complesse” sono sempre meno perché oramai anche per il lievitare dei costi processuali approdano sui nostri tavoli solo le cause più impegnative che, poi, per qualche specifico motivo, sono quelle che gli avvocati non sono riusciti a comporre, a definire in via transattiva. Negli ultimi tempi, infatti, gli avvocati – a seguito delle opportunità consentite dalla
riforma Cartabia- risultano svolgere l’ attività di mediazione con un successo crescente.
In relazione al ruolo di giudice di appello svolto dal Tribunale e per consentire ai Giudici di Pace l’ aggiornamento e la condivisione degli orientamenti giurisprudenziali nonché di valutare l’ esito delle sentenze di appello (quelle di volta in volta impugnate in Tribunale), quest’ anno abbiamo organizzato un protocollo che prevede la tempestiva trasmissione della sentenza di appello a tutti i Guidici di Pace. Il protocollo sta funzionando con successo grazie alla fattiva collaborazione delle due Cancellerie civili (quella del Tribunale e quella del Giudice di Pace).
3.- Vorrei terminare evidenziando quelle che sembrano le prospettive per il futuro a Savona. Personalmente sono ottimista sul mantenimento dell’ efficienza della Sezione perché, nonostante un certo turnover di magistrati (di cui faccio parte anche io) e la carenza di organico che affligge il personale amministrativo, l’ assetto organizzativo utilizzato da tempo mi sembra irreversibile anche perché condiviso di tutti: avvocati, personale amministrativo e magistrati. Una preoccupazione, invece, credo possa sussistere per l’ Ufficio del Giudice di Pace che, nonostante l’ aumento di competenza ed il numero dei procedimenti trattati, rimane sotto organico.
Soffre, infatti, della scopertura del 66%: sono presenti solo due magistrati onorari – un esclusivista e un non esclusivista su un organico di sei (senza considerare che si tratta di una pianta organica fortemente sottodimensionata in quanto si è da tempo concordi che dovrebbero essere in 10).
Sotto organico è anche il personale amministrativo: 4 unità mentre dovrebbero essere 7 (anche qui la pianta organica è all’ evidenza inadeguata e non è stata modificata nonostante l’aumento di competenze determinato dalla Riforma Cartabia).
Eppure parliamo di un Ufficio che ha un grosso carico di lavoro considerando i dati relativi al periodo 1 luglio 2024 -30 giugno 2025 (al fine di un confronto si riportano accanto, tra parentesi i dati relativi al periodo precedente dall’ 1.7.2023 al 30.6.2024):
procedimenti sopravvenuti: n. 3689 (n. 3310 nel periodo pregresso)
procedimenti definiti: n. 3372 (n. 3196 nel periodo pregresso )
sentenze depositate: n. 752 (n. 772 nel periodo pregresso)
decreti ingiuntivi emessi: n. 2127 (n. 2086 nel periodo pregresso).
Per fronteggiare l’incremento di contenzioso dovuto all’aumento della competenza per valore del GDP, la dr.ssa Canaparo con decorrenza dal 15.01.2024 aveva disposto l’applicazione nell’Ufficio di un giudice onorario in servizio in Tribunale; successivamente ne ha individuato un altro che diventerà operativo dal 2 gennaio 2026; per fronteggiare la carenza di personale amministrativo ha anche disposto l’applicazione di tre unità di personale dal Tribunale.
Questi provvedimenti hanno avuto successo perché hanno consentito all’ Ufficio del Giudice di Pace savonese di conservare la sua efficienza nella gestione delle vertenze; significativamente vengono depositati nei termini di legge i provvedimenti giudiziari (le sentenze ed i decreti ingiuntivi) e funziona il Processo Civile Telematico (consentendo agli avvocati il deposito telematico delle istanze ed ai giudici il deposito dei provvedimenti giudiziari).
Per concludere, sempre in tema di prospettive future, vorrei ancora evidenziare due elementi suscettibili di modificare “il mondo giudiziario savonese”.
Il primo consiste nella ennesima riforma processuale volta a reintrodurre il confronto diretto in udienza tra le parti in causa.
In particolare, durante il Congresso Nazionale forense di metà ottobre u.s. l’ Avvocatura ha chiesto di ripristinare il principio dell’ oralità per le udienze civili. La modifica appare probabile perché il Ministro della Giustizia ha già pubblicamente condiviso la proposta ed, obbiettivamente, anche gli avvocati ed i magistrati sono ben consapevoli
del fatto che un processo scritto accentua il formalismo e che la giustizia finisce quando inizia il formalismo.
Per ora sembra tutto congelato in attesa dell’ esito dei referendum della riforma costituzionale (come dichiarato sempre dal Ministro che ha detto di non volersene occupare prima) ma anche, evidentemente, per evitare impatti negativi sul raggiungimento degli obbiettivi del P.N.R.R.
Queste modifiche, verosimilmente, dovrebbero intervenire dopo il 30 giugno 2026 e prima della fine della legislatura la cui scadenza è prevista per l’ autunno del 2027.
Il secondo elemento mi sembra decisamente di maggiore impatto ed interverrà in misura crescente anche in tempi ravvicinati: mi riferisco all’ utilizzo dell’ intelligenza artificiale nella Giustizia.
In generale si è compresa la rilevanza strategica dell’ intelligenza artificiale come risulta dai vertiginosi investimenti fatti da parte di governi, industrie e centri di ricerca che confidano che l’ intelligenza artificiale possa generare vantaggi competitivi e radicali innovazioni. Parallelamente l’ uso dell’ intelligenza artificiale si è già diffuso in molteplici ambiti dalla medicina alla finanza.
In Italia, si è finalmente mosso anche il Parlamento che ha approvato la legge 23 settembre 2025 n. 132 disciplinante la materia secondo i seguenti principi generali:la prevalenza del lavoro intellettuale umano,l’ utilizzo dei sistemi di intelligenza artificiale esclusivamente per attività strumentali e di supporto e di incremento dell’ efficienza della propria attività, la trasparenza sull’ utilizzo dell’ intelligenza.
Ad ottobre il Consiglio Superiore della Magistratura ha emanato una prima circolare e la Scuola Superiore della Magistratura ha iniziato ad organizzare i corsi di formazione per i magistratidi cui il primo partirà il primo dicembre p.v. Ne sono previsti altri a seguire. L’ obbiettivo è rendere l’ attività giurisdizionale moderna ed efficiente utilizzando le nuovetecnologie disponibili e mantenendo la responsabilità e la centralità del giudice “persona fisica”.
In particolare verranno insegnate le possibili applicazioni concrete come la verbalizzazione della prova testimoniale attraverso l’ utilizzo di strumenti di dettatura integrati in software; le tecniche
di interrogare documenti complessi mediante l’ intelligenza artificiale; le sintesi di atti ed i possibili utilizzi per le attività ripetitive più semplici.
Verranno analizzati i potenziali rischi ed i benefici esaminando anche in particolare l’ esperienza tedesca dove sono già al passaggio successivo.
Una vera rivoluzione, in prospettiva anche maggiore di quella che è stata il processo civile telematico per la cui realizzazione nel settore civile sono stati necessari tanti anni di intenso lavoro che, però, qui a Savona ci ha consentito di raggiungere i risultati appena riferiti dalla Presidente Canaparo.
Con l’ uso dell’ intelligenza artificiale, la prospettiva è profondamente diversa.
Basta pensare ai cambiamenti intervenuti nella mia esperienza professionale che è certamente lunga, ma non secolare: ho iniziato ad utilizzare la tecnologia informatica applicata al diritto partendo dall’esperienza di Italgiure (e l’ Italia, prima in occidente, aveva realizzato una banca dati per quei tempi poderosa); in seguito, passando dall’ utilizzo del computer e delle banche dati, ho iniziato ad usare la consolle del magistrato ed il processo civile telematico e, quindi, sono diventato un convinto “giudice telematico”.
Con il processo civile telematico a Savona sono stati raggiunti risultati impensabili anche solo dieci anni fa.
È facile, quindi, pensare quali opportunità avranno i giudici savonesi che nel breve periodo potranno utilizzare uno strumento che si prospetta formidabile e che dovrebbe consentire la realizzazione di quello che per me era un sogno: la gestione dei processi in tempi rapidissimi.
21 novembre 2025
Alberto Princiotta
