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Festa della donna e della vera pace. Come interviene la Glob-olistica dell’economia apolide


Il dibattito sulla Pace e sull’Antropologia femminile non è di destra o di sinistra. Sulla Pace, poi, la vera sfida è tra forze che temono la follia della guerra e forze che invece concepiscono di perseguirla. Attenzione! Si tratta di una sfumatura di differenza, dietro alla quale però si nasconde l’Armageddon, l’inferno, l’apocalisse.

di Sergio Bevilacqua

Sergio Bevilacqua, che collabora a Trucioli.it, è sociologo clinico progettista dello sviluppo economico e sociale di area vasta presso Enti pubblici e consorzi pubblico-privati

Che non si gioca sui temi ma sui tempi. I potentati economico-finanziari (che stavolta temono la follia della guerra) hanno allentato i loro rapporti coi democratici negli USA non perché si sono innamorati di qualche altra politica. Vedono sempre più i Parlamenti (che concepiscono la guerra) per quello che sono: serre di animali poco intelligenti, pericolosi per i loro interessi e per l’Umanità, ma non così per i Popoli (attenzione, però: finché i popoli esisteranno, e a mio avviso continueranno ad esistere, seppur molto diversamente da oggi). America First è in questo sentiero. Anche la linea dei democratici americani si addolcirà moltissimo nei prossimi tempi e, un poco, lo ha già dimostrato.

Si sta sperimentando il confine tra ideologia e realtà. Nel mondo coeso del futuro, il senso non è più locale, nemmeno quello filosofico. La guerra di Israele ne è un prodromo come anche la guerra in Ucraina. Sono entrambe prodromiche di un nuovo equilibrio, che è prima di tutto globale (glob-olistico). I temi rivoluzionari in gioco sono 2, e così i fronti più accesi:

  1. Occidente (Israele)-Islam (Hamas): la ginecoforia, cioè la strategica emersione dell’antropologia femminile nell’Umanità.
  2. Occidente “democratico” (confine ucraino)- Paesi primari (Russia): completamento della globalizzazione (in chiave olistica) con la regolazione dei rapporti commerciali tra secondari e primari.

Si tratta di due rumorosi ballond’essai che hanno dietro tutta la partita, che o si risolve in Pace o in guerra totale. In entrambi i casi i player non sono quelli che vediamo: questi sono solo feticci, simulacri che iniziano a operare queste due risoluzioni epocali sul ruolo della Donna nell’umanità e sull’economia del Sapere (secondario e terziario) contro l’economia dall’Avere (il primario).

Arde una brace distruttiva. I grandi potentati reali (economia e finanza) oggi non vogliono la esplosione bellica e frenano, anche contro il Bene, perché il bene si può ottenere anche in un domani programmabile, mentre volerlo subito rischia di fare cadere tutto nell’inferno. Fuor di metafora, il rischio apocalisse è oggi forte e quindi, in attesa di un passaggio intelligente, di un cambiamento cruciale, si frena e basta, anche se la direzione della risoluzione evolutiva su 1. e 2. è giusta. Da questa enorme cautela i battage d’infantile ideologia sulla Pace in quanto tale, e il filoislamismo falso delle istituzioni.

Uno dei due snodi finali, però, non può che essere la costruzione dell’Eurasia: un macro-continente interconnesso e pacificato, un’enorme miniera di valore, con uguale interesse nell’economia di trasformazione che significa benessere per tutta l’umanità, non le incrostazioni anacronistiche di una società primaria e oligarchica, com’è ancora quella russa, che però potrà cambiare senza traumi in quell’ottica. Questa la questione Ucraina.

L’altro snodo antropologico è la riforma dell’Islam e l’abbattimento del potere e della cultura medievale che porta con sé, con il baratto abominevole tra potere maschile e conseguente consenso politico grazie alla proprietà della Donna. Questa la questione di fondo israelo-palestinese.

Questione Ucraina e israelo-palestinese sono l’esacerbazione, la punta dell’iceberg della rivoluzione umana in corso, che può risolversi nel “Terrore” oppure in una nuova primavera di lunga pace e straordinario benessere. I grandi potentati economico-finanziari non vogliono il terrore; il loro potere è consolidato e già globale, un punto d’arrivo forse addirittura escatologico, e sarebbe distrutto tragicamente, insieme forse all’umanità o comunque a troppe distruzioni (che significa, cioè, troppo poche e incontrollabili ricostruzioni postume…).

Ecco allora che, come solo dei pragmatici epocali possono concepire, le vere e concrete potenze economiche privato/societarie e apolidi (già oggi oltre la metà del PIL mondiale) per frenare il rischio di un isterismo bellico sostenuto da credenze e poteri in crisi (Stati, forze militari, religione islamica, poteri economici primari non coordinati nel sistema economico glob-olistico), mettono in campo (finanziano) l’umanitarismo antropocenico dell’ideologia della pace e il suo battage comunicazionale ipermediale, con lo scopo di fare passare il momento di una crisi con spirale bellica fuori controllo. Ciò in attesa che i vecchi e pericolosissimi poteri degli Stati e l’infantile geopolitica , a sua volta pericolosissima, prendano un’altra via, grazie alla strategia di una nuova amministrazione americana (Trump oppure new-dem).

Trump significa l’esatto contrario di ciò che sembra: non è localismo, bensì spazio al Globale, ormai Glob-olistico, che viene da “America first” realisticamente lasciato, per il momento, alle mani, “al tavolo”, delle (più) sagge forze dell’economia e anche della finanza concreta, la quale torna ad essere tale dopo la pericolosissima fase astratta, quella dei derivati (derivati verso il nulla), che avevano fatto scattare la schizofrenia tra economia e finanza.

A quel tavolo siedono coloro che fanno davvero il benessere dell’Umanità, sopra gli Stati e le loro organizzazioni (ad esempio l’ONU), diventate ormai quasi sindacati: essi sono libere imprese apolidi, create da americani, europei, cinesi, indiani e di qualunque origine purché di destino olistico, cioè di definitiva maturazione di Globalizzazione in Glob-olistica.

Sviluppo dell’Antropologia femminile grazie all’Occidente (più) democratico e Pace grazie alle forze glob-olistiche dell’economia e finanza privato/societarie: questo è il mio SÌ ALLA DONNA di oggi 8 marzo e il mio SÌ ALLA VERA PACE, cioè alla guerra frenata di questi prossimi mesi e a una nuova consapevolezza dopo le elezioni americane.

In attesa di alcuni eventi, tra cui il primo dovrà essere MENO STATO (ottocentesco) E PIÙ PRIVATO (societario), in tutte le sue forme opportune, fino alla costruzione virtuosa dell’Eurasia e all’apertura, finalmente libera dall’ostacolo islamico, della grandiosa miniera dell’eterno femminino.

Sergio Bevilacqua


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