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Liguria e Basso Piemonte

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La scrittrice: Il genocidio dei Palestinesi. Non ho scheletri nell’armadio. 2/Il consigliere regionale: Una memoria che troppo spesso vacilla


Ho sempre celebrato la Giornata della Memoria  e sono orgogliosa di aver accompagnato varie classi di alunni in pellegrinaggio ai campi di concentramento di Mauthausen (5 volte), Terezin, Dachau, Auschwitz- Birkenau. 2/Leggi anche il comunicato stampa del consigliere regionale Angelo Vaccarezza sulla Giornata della Memoria.

di Renata Rusca Zargar

Non ho scheletri nell’armadio da giustificare: nella mia famiglia nessuno è mai stato simpatizzante fascista, cioè nessuno ha contribuito a mettere sui treni dei poveri esseri umani diretti allo sterminio. Anzi, mio zio è stato prigioniero proprio a Mauthausen e mio padre si è nascosto in campagna per non andare a combattere. Dunque, non ho da chiedere perdono a nessuno: i miei parenti, come una buona parte degli Italiani, sono stati obbligati a subire l’infame dittatura fascista ma non hanno prestato mai un ruolo attivo.

Giustamente, dunque, mi sono sempre impegnata perché il genocidio degli Ebrei, le torture, le sopraffazioni, le violenze e persino i discussi esperimenti scientifici non venissero mai dimenticati.

Mi rendo conto, però, che a dimenticare e a infangare quelle drammatiche Memorie siano proprio gli Israeliani.

Essi stanno praticando da anni il lento genocidio dei Palestinesi che, tra l’altro, non hanno avuto colpe nei confronti degli Ebrei e hanno subito l’imposizione da parte delle potenze europee (i veri sterminatori degli Ebrei) di uno Stato che prima non c’era.

Ricordo che a Varsavia, nella piazza degli Eroi del Ghetto, ho visto troneggiare delle enormi sedie vuote che rappresentano la Comunità estirpata.

Eppure non è là che è stato ridato un posto onorevole agli Ebrei sopravvissuti, né a Berlino o a Roma. Non è in quei luoghi che è stato creato un nuovo stato da donare agli Ebrei per impetrarne il perdono.

Le Potenze, che sono rimaste potenze coloniali e che come tali continuano a esprimersi, hanno “donato” un nuovo stato in Palestina.

Infatti, gli Ebrei, torturati e considerati “razza” inferiore in Europa, hanno iniziato a voler tornare in Palestina e già dal 1800 hanno cercato di costituire un loro stato nella Terra promessa da Dio come scritto nella Bibbia.

Anche se siamo per lo più atei, noi riconosciamo questo diritto mentre non riconosciamo nulla ai Palestinesi che vivono da sempre in quella terra perché, evidentemente, Dio non ha parlato con loro e non gli ha promesso nulla.

Comunque, bisogna accettare la realtà storica.

Dopo la seconda guerra mondiale, è stato proclamato lo stato di Israele  e si sono tracciati i confini sulla carta, come spesso hanno fatto ovunque le potenze coloniali. Non è stato un buon inizio, ma gli anni successivi sono stati anche peggio.

Israele, fornito di tutte le armi compreso il nucleare, attraverso i coloni (e non solo le guerre), giorno dopo giorno, ha eroso il territorio assegnato ai Palestinesi dividendoli e costringendoli in campi di prigionia a cielo aperto.

Oggi, i confini non sono quelli del 1947 e le zone più produttive, come pure le fonti di acqua non sono in gestione dei Palestinesi.

Davanti a Gaza è rimasto, infine, un enorme giacimento di gas e Israele non avrà tregua fintanto che non l’avrà reso completamente suo[1].

Qui da noi, ogni volta che muore una donna o un bambino, il nostro cuore   si spezza. Là, i bambini, anche in tempo di pace, hanno un’inferiore speranza di vita, non hanno buon cibo, scuole dignitose, non conoscono la parola “futuro”.

Ma non ci importa. Continuiamo a sostenere Israele che è il peggiore stato omicida che si potesse immaginare.

A oggi sono più di  25000 i morti Palestinesi (di cui 10000 bambini), 95000 sono le vittime di guerra, 60000 i feriti, due milioni gli sfollati. E quanti moriranno ancora in seguito a causa della fame, delle malattie, delle ferite?

È davvero tutta colpa di Hamas?

O è colpa di Israele che, con la nostra complicità e aiuto militare,  ha portato i Palestinesi a tanta disperazione?

Così, senza capacità di combattere una guerra contro i loro carcerieri e assassini, preferiscono perire piuttosto che perdere ogni giorno lentamente le loro madri, sorelle,  mogli e i loro figliolini.

Renata Rusca Zargar

[1]https://www.today.it/mondo/gas-tesoro-nascosto-gaza.html

2/ANGELO VACCAREZZA CONSIGLIERE REGIONALE DEL CENTRO DESTRA

‘UNA MEMORIA CHE TROPPO SPESSO VACILLA’

Oggi (23 gennaio 2024) Regione Liguria, ha ricordato in seduta solenne le vittime della Shoah con un relatore d’eccezione: Marcello Pezzetti, scrittore, storico, uno dei massimi studiosi italiani dell’Olocausto.
Unitamente alle celebrazioni sono stati premiati gli allievi delle scuole superiori liguri per i componimenti sul tema.
L’evento anticipa le celebrazioni nazionali del Giorno della Memoria, che avverranno sabato 27 Gennaio, anniversario della caduta dei cancelli di Auschwitz.
Una data da sempre accompagnata da un alone di profondo dolore, quest’anno ancor più difficile da affrontare per alcuni aspetti.
Il primo e più evidente, il rigurgito antisemita che da tempo oramai troviamo ovunque, rigurgito nutrito oltreché dai bui retaggi del secolo passato, anche dall’integralismo islamico che non è più “appannaggio” del mondo arabo, ma anche di buona parte dell’ Europa, insieme a ideologismi terzomondisti e antioccidentali.
È proprio il mancato riconoscimento del pericolo diretto che ci impedisce di riconoscere la barbarie del 7 ottobre scorso, quando un attacco a sorpresa dell’organizzazione terroristica Hamas ha causato più di 1400 morti, 3000 feriti e 240 ostaggi nello stato ebraico: numeri paragonabili solo a quelli della notte dei cristalli, o dei peggiori pogrom antiebraici del passato con unico movente l’odio etnico e religioso.
Una mattanza di inaudito voluto sadismo, atti di ferocia gratuita su centinaia di donne.
Il tutto iniziato all’alba di un shabbat, per trovare gli Ebrei più indifesi, una caccia casa per casa, la violenza, il rastrellamento, la deportazione a Gaza.
Esattamente come una triste alba di quello shabbat di 80 anni fa, con il rastrellamento degli Ebrei di Roma.  È avvilente osservare anche la sudditanza del nostro Paese, che reagisce piegando la testa di fronte a quanto sta accadendo o, mostrando inconcepibile indifferenza per la sorte di innocenti con la sola colpa di essere Ebrei.
Triste vedere che l’Italia non sappia assumere  un maggiore e più attento impegno contro l’antisemitismo di vecchio e nuovo stampo, sostenendo e difendendo le ragioni di Israele avanti alla Corte dell’Aja, come ha fatto il governo tedesco, contro l’iniziativa di paesi del mondo in cui libertà, valori e diritti umani sono, da sempre, disconosciuti e che nessun altro obiettivo hanno se non distruggere l’unica vera democrazia del Medio Oriente per fare il posto al più radicale islam politico, per creare un nuovo violento califfato misogino, omofobo, liberticida.
D’altronde, fino a quando leggeremo che per scelta del consiglio d’istituto a un intero Istituto Superiore è stato negato di visitare una mostra che racconta gli orrori del 7 ottobre scorso fotografati dal reporter israeliano Ziv Koren, considerandola un’attività divisiva, il famoso “mai più” perderà autenticità; come dire che andare a Marzabotto oppure a Sant’ Anna di Stazzema sia un modo di schierarsi, anziché, un’ occasione per approfondire, per conoscere. Sarebbe bene che le Istituzioni, la società e la scuola, invece di fomentare divisione, imparassero l’impegno etico e civile riflettendo di nuovo sulle pagine più tristi della nostra storia, per non correre il rischio di riviverle.
Angelo Vaccarezza consigliere regionale
3/GIORNO DELLA MEMORIA: PRESIDENTE TOTI, “NON DIMENTICARE MAI TRAGEDIA UNICA NELLA STORIA DEL GENERE UMANO”

COMUNICATO STAMPA REGIONE LIGURIA- “Il messaggio del Giorno della Memoria è quello di non dimenticare la Shoah. Non dobbiamo mai dimenticare questa tragedia, che ha una sua unicità per proporzioni, dimensioni e vittime che non può essere equiparata a nient’altro di quanto accaduto nella storia recente e passata del genere umano. Credo sia bene affrontarlo con questo spirito e tenere questa Giornata fuori da ogni polemica legata alla cronaca e alla contingenza del momento, che, comunque la si interpreti, non ha nulla a che fare con l’Olocausto”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, che questa mattina ha preso parte alla Seduta Solenne del Consiglio regionale dedicata al Giorno della Memoria (sabato 27 gennaio) per ricordare lo sterminio del popolo ebraico, con l’orazione ufficiale tenuta da Marcello Pezzetti, storico della Shoah.
Al termine della cerimonia, il presidente Toti ha premiato alcune studentesse (Ludovica Risso e Giulia Mantegazza del Liceo Guglielmo Marconi – Federico Delpino di Chiavari, accompagnate dalla dirigente scolastica, professoressa Paola Salmoiraghi e dalla docente professoressa Valeria Ghiorsi) nell’ambito della 16esima edizione del concorso regionale “27 gennaio: Giorno della Memoria”, organizzato dal Consiglio regionale (foto in allegato). Le due studentesse hanno ritirato il premio anche per il compagno Davide Linero, coautore della prova vincitrice, recentemente mancato.

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