Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Biciclette di montagna sempre meno ecologiche. Dopo il divieto di Rialto ecco il secondo Comune. 2/E per transito sulla neve ora anche in Italia. 3/Emergenza lupi? Ora ci pensa il big Vaccarezza


Le biciclette da montagna sempre meno ecologiche di quanto si vuole far credere! D’altronde era ovvio: in fondo la bicicletta sta alle radici della motorizzazione moderna, riscoperte o, meglio, nuovamente tirate fuori sotto un’aura “ecologica” mistificatrice.

di Franco Zunino*

Ed hanno già fatto il secondo passaggio (il motore elettrico). Le prime proteste sono scaturite in Liguria, non tanto da ecologisti quanto da proprietari terrieri violati nei diritti e da escursionisti (loro sì, veri amanti della natura!) la cui sicurezza è minacciata dagli spericolati biker che all’amore per la natura preferiscono quello per il loro mezzo e alle loro ego-ludiche prestazioni! Ora giunge notizia che anche nelle prealpi bergamasche qualcuno protesta: infatti, come già il Comune di Rialto (Savona) ha proibito il transito delle bicilette da montagna nelle sua aree protette (Area Wilderness e SIC), così il Comune di Brembilla (Bergamo) ha fatto lo stesso lungo le proprie mulattiere in tutto il territorio comunale.

Ovviamente anche là, come nella riviera ligure, i fruitori delle stesse e le loro organizzazioni hanno protestato, e non è escluso che vi si accodino anche i politici regionali, visto che di fronte ad ogni business, non c’è tutela dell’ambiente che tenga! E invece, è una regola che andrebbe fatta valere in gran parte dei territori montani, specie poi se si tratta di aree protette. Perché l’uso di tali mezzi andrebbe severamente disciplinato e limitatamente consentito solo lungo strade bianche, forestali e carrarecce, con divieto assoluto lungo mulattiere e sentieri, dove è notorio l’innesco erosivo causato dal loro transito, peraltro quasi sempre in violazioni delle leggi di disciplina forestale, difesa dell’ambiente e dell’idrografia. Limitando a pochi e ben precisi itinerari le cosiddette attività di “downhill” e “Enduro”. Né più né meno dello sci alpino agonistico che si pratica solo in poche piste stabilite. È il caso di ricordare ai politici nazionali e regionali che se vogliono evitare ipocrite situazioni è il caso che provvedano a modificare tutte le leggi che disciplinano l’uso delle risorse forestali e la difesa ambientale, in quanto queste attività sono evidentemente condotte in violazione delle leggi esistenti! Così come è il caso di ricordare ai politici locali che vedono nelle mountain bike uno dei tanti “mercati” da sfruttare per attirare erogazioni di contributi pubblici per iniziative correlate che il più delle volte sempre più danneggiano e addomesticano ambiente e territorio. Un offesa all’etica montanara e alpinistica che considera lo scarpone l’unico corretto mezzo per la frequentazione delle montagne e per il godimento della loro bellezza.

Bicicletta da montagna: questo modello è in vendita ufficiale a 14 mila €. La più economica a 1.999 €

2/Un’altra minaccia alla natura selvaggia, ormai sempre più addomesticata e assoggettata al transito ovunque di biciclette da montagna, che se non altro non potevano utilizzarsi almeno in periodo di innevamento, così come già l’uso di massa delle “ciaspole” ha favorito il turismo appiedato, con disturbo alla fauna nella stagione più critica, l’invenzione di biciclette da montagna per transito su neve sta prendendo il sopravvento anche in Italia. Una pratica, peraltro, ancora più dannosa in quanto se nel resto dell’anno le biciclette possono giocoforza solo percorrere strade e sentieri e mulattiere, in inverno esse potranno andare ovunque! Sarà bene che le autorità delle aree protette inizino a prendere provvedimenti in merito, se vogliono assicurare quiete alla fauna almeno nella stagione invernale, che poi è quella più critica per sopravvivenza (pensiamo, ad esempio, all’orso marsicano, ma anche a tante altre specie che con la neve alta hanno difficoltà di movimento, di ricovero e di ricerca del cibo). Purtroppo, al di là di quanto molti credono, non sempre le bicilette da montagna sono un mezzo “ecologico”, e la necessità di una legge che ne disciplini l’uso è sempre più urgente, magari almeno con un divieto assoluto ai sentieri e mulattiere delle parti più selvagge delle aree protette.

Franco Zunino, segretario generale AIW

2/’EMERGENZA LUPO BISOGNA TROVARE SOLUZIONI PRESTO, PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI’.

COMUNICATO STAMPA ANGELO VACCAREZZA REGIONE LIGURIA- “Nei giorni scorsi ho depositato un’interrogazione a risposta scritta avente ad oggetto l’emerganza legata agli attacchi dei lupi in Provincia di Savona. Nel documento viene fatta richiesta all’assessorato competente sulle azioni in programma per contrastare una situazione che con il trascorrere dei giorni sta diventando sempre più critica.
Nelle ultime settimane ,infatti, la presenza dei lupi nei centri abitati è diventata sempre più frequente, e le aggressioni ai danni di animali domestici è diventata una triste costante.
Nondimeno, le greggi e le mandrie degli allevatori hanno subito pesanti perdite, e la situazione è diventata oramai insostenibile; il controllo del lupo è una questione da porre in discussione con urgenza.
E’ concreto inoltre il rischio che gli abitanti delle zone coinvolte prendano in esame la possibilità di attivarsi in prima persona, rischiando oltrechè il peggioramento della situazione, anche la loro vita. Sono certo che Regione Liguria utilizzerà tutti gli strumenti a disposizione per far sì che la situazione cambi e si possa tornare al più presto alla normalità”. Genova 7-12-2023

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