La notizia della pubblicazione da parte della Gazzetta dello Sport (6 dicembre), nella collana dedicata ai grandi misteri d’Italia, di un nuovo libro sulle bombe di Savona sta producendo in molti ambienti politici savonesi effetti simili a un uragano, e per almeno due buone ragioni.
L’uscita del volume su uno tra i più diffusi quotidiani italiani
rappresenta, innanzitutto, una sorta di “nobilitazione” di una vicenda ampiamente sentita dai savonesi ma finora pressoché ignorata dalla storiografia nazionale: un “salto di livello” che però permette anche di mettere a nudo urbi et orbi omissioni e
opacità finora tenute nascoste dietro la rassicurante cortina della “storia di paese”.
Ma, e soprattutto, il libro promette di aprire varchi inediti in una storia da tempo morta e sepolta in istruttoria. Dalle indiscrezioni raccolte negli ambienti editoriali, infatti, spuntano fuori i nomi del potentissimo prefetto Federico Umberto D’Amato, capo dell’Ufficio Affari Riservati (il servizio segreto del ministero degli Interni), di Gianadelio Maletti, a suo tempo numero due del SID (il servizio segreto della difesa) e in seguito transfuga in Sudafrica, di “intuizioni” di Carlo Alberto Dalla Chiesa e di
altro ancora. Il che, se le promesse verranno mantenute, permetterà di offrire una rilettura della storia centrata finalmente sull’analisi dei fatti e delle responsabilità, e
che va oltre la liturgia (corretta e doverosa, ma ormai scontata) della “eroica Savona”, ossia dell’indubbio coraggio dei savonesi nell’affrontare l’ondata di attentati.
Una tesi che, a distanza di cinquant’anni, (nel 2024 ricorre infatti l’anniversario delle “bombe di Savona”) continua a essere glorificata da quel che rimane dell’establishment politico savonese, ma sul quale – sempre secondo i rumors milanesi
– il testo promette di aggiungere qualcosa di sostanziale.
Massimo Macciò, autore del libro (che sarà in edicola il 6 dicembre insieme alla Gazzetta dello Sport), si trincera dietro un ferreo silenzio, rimandando alla lettura del saggio e riservandosi semmai di approfondire l’analisi nel corso delle lezioni che terrà
all’UniTre savonese. L’unica concessione del docente riguarda la figura di Maurizio Picozzi, già pretore a Cairo Montenotte, poi procuratore capo della ‘procurina’, giudice istruttore tra il 1986 e il 1989 e, in seguito autore di un volume sulla vicenda: “Ha fatto un gran lavoro, sia come magistrato sia come scrittore – si lascia sfuggire Macciò – ed è uno dei pochi ad averci capito qualcosa”.
La Gazzetta dello Sport è il quotidiano sportivo di gran lunga più letto in Italia, ed è al terzo posto assoluto tra i giornali di maggior diffusione con punte di oltre 500.000 copie vendute. Il più longevo d’Europa nel suo genere.
“Storia dei grandi segreti d’Italia”, il supplemento settimanale del quotidiano, è uno delle iniziative editoriali di maggior successo tra i quotidiani italiani dell’ultimo lustro.
