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Liguria e Basso Piemonte

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Lo Spillo di Alassio: perché i balneari si erano innamorati di geotubi. E pagine di storia. La libecciata (1634) che causò naufragio di 7 velieri


Quante volte leggiamo di ‘zone esondabili’ anche in Liguria ? Il PNRR dovrebbe aiutare a delocalizzare gli edifici a rischio, ma nessuno pare abbia il coraggio di farlo. Proprio così. La politica, i politici, gli amministratori pubblici battano presto un colpo. Vedi anche pagine storiche della spiaggia di Alassio mai pubblicate dai media.

Ma preferiamo comunque parlare delle nostre strategiche (per l’industria turistica) e preziose spiagge. Ci sono tanti progetti in corso, fiumi di denaro pubblici e privati, a leggere i mass media. L’ultimo articolo in ordine di tempo riguarda il ripascimento a Vado Ligure. La Stampa ha titolato: “Nuova sabbia anti-erosione, così Vado si prepara all’estate. parte il ripascimento all’altezza del pontile Enel. L’intervento prevede prima la posa  di materiale stabilizzante, e poi successivamente uno strato di sabbia. Un ripascimento strutturale del litorale di levante. Il più colpito dall’erosione e  dalle mareggiate, dove sono state realizzate le opere di difesa più importanti”.

Ma a detta di esperti tra le maggiori difficoltà c’è  proprio quella di trovare il materiale giusto (granulometria e colore) e al prezzo giusto.

E Lo Spillo di Alassio vorrebbe sapere chi c’era dietro alla ‘La guerra del geotubo‘ (non si legge nessun approfondimento sui media più amati dagli alassini) che si è ‘combattuta’ ad Alassio. Molti gli interventi, anche curiosi, che si leggevano sui social a firma di alcuni personaggi piuttosto popolari nella città del Muretto  (vedi…….)

Inizialmente i balneari chiedevano infatti l’installazione dei Tecnoreef (citati anche in un libro di Pranzini nel Cap. 43), poi si sono innamorati dei geotubi, convincendo (o forzando) il Melgrati ter ed i tecnici comunali. Curioso è il fatto che anni addietro si erano invece innamorati del BMS (Beach Managing System), i tubi drenanti sotto la battigia che, dopo un anno di monitoraggio, dimostrarono di non servire a nulla.

Sembra che ad Alassio i pifferai magici che ogni tanto passano lungo la spiaggia, riescano più che in altre località a tirarsi dietro un sacco di gente!

Tornando ai geotubi, il gruppo di progettazione (basti citare l’ing. Paolo Gaggero ed altri colleghi) li aveva esclusi e vi è stato un braccio di ferro che è andato avanti per mesi. Come dimenticare l’escursione di due giorni di balneari, tecnici ed amministratori a Sète (cittadina del Sud della Francia di 43 mila abitanti nel dipartimento dell’Hérault), dove sono installati, ma pare che nessuno ne sia tornato convinto.

Per fortuna la Regione Liguria ha tenuto duro (con i suoi tecnici molto bravi e non facilmente condizionabili) e la seconda fase di finanziamento per Alassio (parecchi milioncini) verrà utilizzata in gran parte per un secondo ripascimento (più una modifica al pennello che a suo tempo progettò l’ing. Franco Ferrando).

La cosa buona e saggia è che la gran parte dei balneari è ora contenta dei risultati raggiunti sull’arenile, anche se non lo può dire in modo palese. Il geotubo, oltre che costare un’enormità, avrebbe creato molti problemi e, non potendolo realizzare in un solo anno per il costo elevato, avrebbe determinato situazioni ingestibili via via che veniva esteso.

In primavera è previsto dunque il secondo intervento di ‘ripascimento strutturale’, analogo al primo già realizzato nella primavera scorsa per far fronte agli ingenti danni provocati dalla mareggiata dell’ottobre 2018.

«La terribile mareggiata – ricorda l’assessore regionale Giampedrone – aveva distrutto la spiaggia di Alassio, sia la parte emersa, ridotta in parte a una sottilissima striscia di sabbia e in parte scomparsa del tutto, sia la parte sommersa, rimasta in una situazione generale di dissesto. In sostanza il mare era a contatto diretto con edifici cittadini, frequenti tracimazioni, con significativi danni per le attività produttive e per i privati. Grazie all’intervento di Regione e al dialogo costante con il Dipartimento nazionale di Protezione civile sono stati messi a disposizione del Comune 5 milioni di euro divisi in due annualità in modo da riportare la spiaggia di Alassio alla sua bellezza».

Il primo intervento a 2,5 milioni di euro si è concluso la primavera 2021 e ha consentito di realizzare il ripascimento strutturale del litorale compreso tra il pennello in località ex Adelasia e il terrapieno denominato la Scogliera, mediante 120 mila metri cubi di materiale prelevato dai fondali al di fuori della spiaggia sommersa. Ora altri 2 milioni e mezzo di euro per la realizzazione di un ulteriore ripascimento del tutto analogo a quello effettuato, con un volume di 124mila metri cubi di sabbia e approvato in linea tecnica”.

«Sono soddisfatto di questo risultato –  ha concluso Giampedrone – reso possibile grazie alla collaborazione proficua e al lavoro di squadra tra l’amministrazione regionale e quella comunale, che ha predisposto i progetti, rendendo possibile il via libera tecnico e l’avvio delle procedure nei tempi previsti».

LA SPIAGGIA DI ALASSIO raccontata anche in due libri. Alassio  Baia del Sole  di Pietro Scotti edito dalla Libreria degli studi di Genova (1967) e Alassio climatologia della Baia a cura di Franco Scarpati (1974).

Nel capito di Scotti ‘La spiaggia ed il mare costiero’ si legge tra l’altro: Da una punto di vista fisico le spiagge di Alassio e Laigueglia forma un’unità indiscutibile; stesse qualità, stesse cause, analoghe variazioni; tuttavia vi è una qualche differenza  di comportamento rispetto a taluni venti (con relative mareggiate). La costituzione e l’andamento della spiaggia della baia  dipende essenzialmente  dalle correnti; ora, al largo di Capo mele si notano generalmente correnti piuttosto dirette a S-O: ciò accader a uno-due miglia dalla terra; invece a 300-400 metri dalla costa si osservano zone neutre e talora correnti contrarie. La corrente di N.O. determina cioè una specie di vortice secondario (debole corrente di S.E.) la quale  deposita i materiali provenienti dal delta del Centa, il quale – anche in tempi storici – si è andato avanzando notevolmente sul mare.  La baia è generalmente riparata in modo sufficiente dalla traversia, però talora non mancano disastrosi effetti dovuti a libecciate.

Nel 1634  una di esse causò il naufragio di  sette velieri in Alassio.  Sotto questo aspetto laigueglia godette in tempi andati la fama di un miglior riparo. Nel 1809  il sindaco Badarò, scrivendo alle autorità, lo diceva “le meilleur mouquillage de tous les plages de la ci-dévant Rivière de Gênes”. In realtà durante  l’età napoleonica le navi disertavano Alassio e preferivano rifugiarsi a Laigueglia.  …La carta nautica dell Marina Italiana (1942) indica un ancoraggio di fronte  alla parte occidentale di Alassio, in m.27 (sabbia).

A Laigueglia esiste un molo (una volta erano 10 e vi era maggio movimento di velieri), ad Alassio un pontile, che venmne parzialmente distrutto dai Tedeschi nel 1944 e fu ricostruito.

E’ in generale sconsigliata dai tecnici la costruzione di opere frontali nella baia perchè sembra che ciò impedisca  la regolare circolazione della sabbia; è un fatto che alcune costruzioni eseguite ad Alassio tra il 1906 ed il 1910 (passeggiate a mare) hanno recato qualche danno alla spiaggia. La sabbia anche  dopo mareggiate dannose, si ripristina da sè purché  la circolazione non trovi ostacoli notevoli (fonte  Ascari M. Variazioni storiche nella linea di battigia della Riviera Ligure di Ponente, in Le Spiagge della Riviera Ligure, Roma 1937 pag. 51).

La spiaggia è costituita, così ad Alassio come a Laigueglia, di sabbia finissima  calcareo-silicia disposta  a dolce declivo (circa 2%) di pendenza); lo sviluppo dell’arenile ha subito col tempo variazioni di vario grado come si può vedere dal citato studio di Ascari. Il mare costiero, fino alla distanza di circa 1500 m. dalla costa, presenta fondi dapprima sabbiosi poi più al largo fangosi; fino a 250 m. la profondità  è di circa m. 4, poi va aumentando abbastanza regolarmente e arriva a 50 m.  a distanza di 1000-1500 m.

E pagine del libro Alassio climatologia della baia (1974 di Franco Scarpati) pubblicato in 4 lingue 70 pagine….”L’arenile di Alassio occupa un tratto di 3700 m. con una profondità che varia a seconda del paraggio considerato. La sabbia è costituita da un’alta percentuale di quarzo e silicati(circa il 76%) mentre la parte restante è di natura calcarea. Il tenore in polvere è trascurabilissimo e la granulometria, riferita a tutto il manto sabbioso, rivela una percentuale massima (75,61%) di granuli con diametro di mm. 0,177….Le variazioni di temperatura della coltre sabbiosa, esposta alla radiazione solare sono indicate nella tabella…del 7 agosto 1972. …Per quanto riguarda la quantità dei sali, rimasta aderente ai granuli in seguito all’esposizione della sabbia bagnata al sole, si è calcolato che essa è di circa 8 gr per kg. di sabbia asciutta. …Gli strati sottostanti alla superficie sabbiosa opportunamente livellata si rivelano privi di umidità fino ad una profondità di 13 cm nella parte mediana  del manto sabbioso….”

 


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