Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Pigna, il libro di Paolo Veziano sulla inedita piccola Repubblica partigiana


Una storia inedita a Pigna. Un libro  di Paolo Veziano,  con la collaborazione di  Giorgio Caudano e Graziano Mamone, ripercorre le vicende che videro protagonista un piccolo paese dell’estremo Ponente ligure durante l’epopea della Resistenza. E’ un prezioso contributo anche all’epopea della guerra di Liberazione grazie come scrive Giovanni Rainisio, presidente Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia. La prefazione è di Alberto Caviglion. (Fusta editore prezzo di copertina 18€)

Il libro ripercorre le vicende che videro protagonista un piccolo paese dell’estremo Ponente ligure durante l’epopea della Resistenza.

L’autore Paolo Veziano

A Pigna nel settembre del 1944 nacque una piccola Repubblica partigiana nel cuore del territorio occupato dalle forze naziste e a pochi chilometri dalla linea del fronte.

Un esperienza di democrazia e di lotta partigiana che vide la partecipazione di personaggi mitici della Resistenza ligure, quali Vittò, Fragola, Leo e tanti altri anonimi uomini che seppero riscattare scelte scellerate fatte da uomini potenti e avidi di gloria che gettarono il popolo italiano nella disperazione e nel dolore.

Giorgio Caudano scrive sulla sua pagina Facebook il 3 dicembre scorso: ORGOGLIOSO. Ghe semu, il libro ha ottenuto il visto si stampi. Grazie a tutti Paolo, Graziano, l’Istituto Storico delle Resistenza e dell’età Contemporanea di Imperia e, ultimo ma non ultimo, l’Amministrazione comunale di Pigna. Ogni scarafone è figlio a mamma soa….ma mi sembre che sia un gran bel lavoro.”

Roberto Trutalli (sindaco di Pigna):Un valore aggiunto per la nostra Comunità e per il comprensorio Intemelio, grazie Giorgio grazie Paolo e grazie ISREC. 

Giorgio Caudano

Prefazione di Alberto Cavaglion……..pag. 7

Premessa……………………………..   » 11

Cenni storici di Giorgio Caudano…………. 19

La tecnica del terrore, logica aberrante di Vittorio Curlo“Leo”  ………. » 29

Le forze tedesche e repubblichine in val Nervia (giugno-dicembre 1944) di Giorgio Caudano…….. …31

Attività partigiane e tedesche nel periodo precedente la nascita (14 giugno-18 settembre) di Paolo Veziano………………..» 49

I due documenti. di Paolo Veziano………         » 89

Nei venti giorni della Repubblica (18 settembre-4 ottobre) di Paolo Veziano………………………………. » 101 giustizia partigiana di Paolo Veziano…………………………….. » 119 L’ultima tappa della missione flap  di Paolo Veziano………………………………….. ……………………………. » 141

Le vicissitudini di Morton Paolo Veziano……………. ……………… » 155

La battaglia (4-8 ottobre). Paolo Veziano………………………………………………………………………. ……….. » 163

La nebbia di “garibaldi”, l’odissea di “fragola”di Paolo Veziano…………………….» 177 L’anima e l’Arma di Paolo Veziano……………………………………………. » 187

I protagonisti di Paolo Veziano………………………» 197

Torriglia, altra Repubblica ligure di Paolo Veziano ………… …………… » 205

Gli scritti partigiani di Calvino di Paolo Veziano………………… » 215

Bombe su Pigna (22-30 dicembre 1944) di Paolo Veziano………………… » 235

Il monumento alla Libera Repubblica partigiana di Pigna di Graziano Mamone……» 243

L’INTRODUZIONE DEL PRESISENTE  GIOVANNI RAINISIO –

Finalmente con il presente volume sulla Repubblica di Pigna si supera, nella storiografia della lotta partigiana della prima zona Liguria, la mancanza di un’opera che abbia le caratteristiche di una vera e propria ricerca storica.
Bene hanno fatto ISRECIM e il suo comitato scientifico a incaricare lo scrittore Paolo Veziano di dare vita ad un progetto che portasse alla realizzazione di un libro nuovo che superasse la visione celebrativa dell’esperienza importante della Repubblica di Pigna e costruisse un saggio corposo e approfondito, tale da costituire un documento fondamentale per l’analisi delle così dette Repubbliche Partigiane instaurate durante la lotta di Liberazione nella seconda guerra mondiale in Italia. Le repubbliche partigiane furono le prime forme di amministrazione popolare che cominciarono a prefigurare lo sbocco che doveva avere in Italia la vittoria sul nazifascismo.
Dalla monarchia compromessa alla repubblica; dalla dittatura alla democrazia; dallo stato elitario alla partecipazione di massa; dall’accentramento burocratico al decentramento politico e amministrativo; dal voto limitato al voto universale esteso alle donne.
La storia di una comunità locale ha dei punti decisivi, delle tappe importanti, che lasciano un’impronta per un lungo periodo storico.
L’esperienza della libera repubblica di Pigna ne è un esempio eclatante, qualcosa che resterà in fondo al cuore di tanti e sarà incancellabile.
Abbiamo in questi mesi difficili cercato di tenere fede ai nostri impegni e desidero ringraziare Paolo Veziano che con passione e competenza, avvalendosi anche dell’aiuto di Giorgio Caudano e Graziano Mamone, ha portato a termine un lavoro difficile e storicamente complesso.
Un ringraziamento particolare desidero rivolgerlo alla Regione Liguria e al Comune di Pigna che ci hanno sostenuto in questa iniziativa.
Oggi anche la libera repubblica di Pigna, come quelle dell’Ossola e di Torriglia, ha il suo giusto posto nella storia delle repubbliche partigiane e più in generale nell’epopea della guerra di Liberazione. Siamo sempre più convinti che il miglior modo di valorizzare l’esperienza partigiana sia quello di studiare, scrivere, approfondirne tutti gli aspetti con serietà, trasparenza e onestà.
Giovanni Rainisio (presidente Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia).

IL SINDACO DI PIGNA

La breve esperienza della Libera Repubblica di Pigna si inserisce a pieno titolo in quelle pochissime esperienze che sorsero in quel momento storico, che va da agosto ad ottobre del 1944, nell’Italia occupata. La tragedia che fu il secondo conflitto mondiale e la feroce occupazione nazista dell’Italia furono il compendio di quella follia che ebbe nel fascismo l’origine di un disegno violento e aggressivo, una
nuova barbarie che colpì in primo luogo gli italiani, togliendo le libertà democratiche e con l’emanazione delle Leggi Razziali gettò un’onta indelebile sull’Italia intera. La tragedia dell’occupazione non risparmiò Pigna e i paesi dell’alta Val Nervia a partire dal luglio del 1944, ed è scritta sulle numerose lapidi che si ergono a testimonianza di quei tragici momenti nei nostri paesi.
Il dolore, la violenza gratuita che accompagnò l’occupazione nazifascista, i rastrellamenti, le fucilazioni, le deportazioni e l’incendio di Castelvittorio ci hanno accompagnato nella nostra infanzia attraverso il racconto ascoltato, nelle gesta evocate, si avvertiva il dolore che aveva segnato in profondità la nostra gente. Decine di uomini barbaramente trucidati, altri internati nei lager in Germania, i bombardamenti alleati che colpirono il nostro paese a più riprese, lasciarono, oltre ai morti, ai dispersi e caduti sui vari fronti, agli internati nei campi di prigionia in Germania, la distruzione materiale, quale compendio di quella follia che fu il fascismo.
Quei terribili momenti fecero insorgere nella nostra gente il bisogno di mettersi in prima linea nel dare al paese una guida Amministrativa, una guida che stava tutta nella secolare tradizione Amministrativa della nostra antica Comunità.
I cittadini di Pigna sentirono il bisogno di ricostruire un tessuto amministrativo in quei terribili momenti, di mettere uomini in prima fila costituendo un apparato di governo che diventerà dal 1945 in poi il modello di governo delle autonomie locali.
A Paolo Veziano e a Giorgio Caudano va il merito di aver ricostruito quel momento storico, che fu la Libera Repubblica di Pigna, una ricostruzione attenta e non retorica che vede oggi, a 76 anni di distanza, emergere ancora con forza quella determinazione, quel bisogno di volersi amministrare.
La barbarie non ebbe il sopravvento in quei tristi giorni, sulle coscienze e sul bisogno di un futuro di libertà, si avvertiva in quell’esperienza, che fu la Repubblica di Pigna, la Liberazione dalle umiliazioni che due e oltre decenni di fascismo inflissero alle Istituzioni Democratiche. Un grazie va all’ ISREC al suo costante impegno nel mantenere in vita la Memoria di quella pagina eroica che
fu la Resistenza.
Roberto Trutalli

PREFAZIONE DI Alberto Cavaglion
Questo libro si apre a diverse letture. In primo luogo è la storia di una libera Repubblica partigiana, quella di Pigna, una breve parentesi di libertà e di democrazia sotto l’occupazione tedesca. Il tema è già di per sé significativo e va riconosciuto tra i meriti dell’autore l’averlo scelto e messo al centro della sua attenzione. ci fu un tempo in cui le libere repubbliche erano il punto di forza delle ricerche sul movimento partigiano in Italia: può darsi che la forza propulsiva di quelle esperienze sia stata enfatizzata, ma se anche così fosse non si capisce perché con tanta velocità l’importanza, anche simbolica, di queste parentesi di libertà sia del tutto sparita dai nostri orizzonti di conoscenza.

Il libro, che si avvale della collaborazione di numerosi autori,
affronta il tema da diversi punti di vista e opportunamente
include un capitolo sulla memoria della repubblica
partigiana, attraverso i monumenti e le lapidi costruiti per
commemorarlo. Si rinvia in proposito al bel saggio di graziano
mamone, Il monumento alla Libera Repubblica partigiana
di Pigna che esamina il problema dall’angolatura delle
politiche della memoria nel secondo dopoguerra, tema negli
ultimi tempi studiato e di grande fascino.
L’opera che qui presentiamo reca con sé ulteriori punti di
rilievo. La sua collocazione geografica, vicina al confine francese,
il radicamento nel territorio durante il semestre circa
della sua attività da giugno a dicembre 1944: Paolo Veziano
tiene insieme tutti questi tasselli, ricostruisce i precedenti episodi
di vita partigiana, i combattimenti, i rastrellamenti, la
minaccia delle rappresaglie: in ogni campo fornisce nuovi documenti,
si sofferma soprattutto sul tema più delicato e controverso
di tutti: quello della giustizia partigiana.

Delicato
perché ha scatenato in passato, e può contribuire a scatenare
oggi l’insorgenza di problemi morali, come sempre accade
quando si affrontano le zone oscure della memoria resistenziale,
dei processi frettolosi, dei reati non chiaramente individuati,
delle sentenze sbagliate che per il fatto di essere state
a lungo rimosse alimentano il dubbio e lasciano aperta la critica
di chi passando attraverso il varco di queste sentenze
sbagliate passa rapidamente a delegittimare in toto l’esperienza
partigiana.

Veziano non esita davanti a queste tematiche, senza cadere
in fallo cioè senza essere tentato dalla logica rancorosa
o dalle sentenze ex post emesse attingendo al senno del poi.
L’autore ha dalla sua una lunga esperienza di ricerca archivistica
nel campo delle emigrazioni, dell’assistenza agli ebrei
stranieri in fuga nella Riviera di Ponente. In questo suo
nuovo lavoro, adesso, in un argomento contiguo, ma diverso,
si muove con eguale agilità e distacco nell’esercitare la critica
delle fonti. Si giova infine della migliore memorialistica
di guerra.
Vorrei qui osservare con piacere il giusto spazio che l’autore
riserva a un libro di memorie particolarmente significativo.
Ritorna in scena un brillante personaggio – in certa
misura un protagonista delle vicende narrate in questo libro
–, un corrispondente di guerra canadese, Paul morton, che
alle missioni alleate era aggregato: nei suoi taccuini, usciti
molti anni più tardi, non si limitò a descrivere gli aspetti militari
e gli scontri di cui fu testimone: “La sua innata curiosità”,
scrive Veziano, “lo spinse verso un lunapark che, quasi
per incanto, continuava a funzionare e ad attrarre bambini e
adulti nonostante il perdurante stato di guerra. La giostra,
un singolare tirassegno, la cartomante dall’immancabile fascino
sono descritti da morton con un lessico fluente e colorito”.
Rimane un ultimo elemento da ricordare: il contesto o meglio
il paesaggio dell’entroterra ligure che fa da quinta di
scena alle vicende qui ricostruite. Nel quadro di un susseguirsi
di violenze, di morte e di sangue, che contaminarono
quel paesaggio idillico, la rinascita determinata dalle repubpartigiane fu un primo segnale di qualificazione o meglio
di decontaminazione.
Il paesaggio dell’entroterra ligure ha dalla sua il vantaggio
indiscutibile determinato dalla presenza di un grande scrittore
che lo ha descritto da par suo: Italo calvino. Il problema
trattato da Veziano, per quanto scomodo, non era nuovo ai
lettori del Sentiero dei nidi di ragno, ma anche ne il Ricordo
di una battaglia e in altri scritti di esordio, in cui immaginava
metaforicamente i ricordi rintanati«come anguille nelle pozze
della memoria». trova ospitalità dunque nel volume che presentiamo,
ed è stata una scelta felice, la rilettura di due poco
noti racconti giovanili pubblicati nel 1945 in L’epopea dell’esercito
scalzo. Il racconto Castelvittorio, paese delle nostre
montagne e Le battaglie del comandante Erven, dove si rende
omaggio al valore di un combattente che fu gravemente ferito
in battaglia. (SEGUE).

 

 

 


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