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Savona fa bella mostra con il circo Millenium, ma c’è qualcosa che non va Siamo una città primatista da retrograda


Panem et circenses è un detto vecchio di duemila anni, ma a Savona è più valido che mai. Sarà capitato a molti cittadini di sentire in questi giorni il rumoroso annuncio del circo Millenium che da mesi si trova in Piazza del Popolo e ora ha riaperto i battenti per una serie di spettacoli.

di Andrea Indiano

Le ironie dei social per aver perso un canguro durante il lockdown (finito in via Paleocapa) e aver portato i dromedari a pascolare sul Letimbro, unite alle critiche sul tenere animali esotici nello spiazzo asfaltato davanti al Tribunale savonese durante i mesi invernali, non sono state sufficienti per mettere fine a questo triste e datato spettacolo.

“In Italia non esistono restrizioni quantitative o di specie all’uso di animali nei circhi, i quali possono contare anche su finanziamenti pubblici milionari erogati ogni anno direttamente a specifiche strutture circensi dal Ministero dei Beni Culturali, Spettacolo e Turismo. Nel nostro paese non esiste un Registro Nazionale pubblico che evidenzi quanti animali sono detenuti nei circhi, in quali circhi e quanti circhi siano registrati sul territorio nazionale – spiega il sito della Lav-Lega anti vivisezione a proposito – Quello che è certo che i circhi viaggiano continuamente in Italia e all’estero, trasportando per migliaia di chilometri animali in gabbie e camion e forzandoli ad esibirsi e fare spettacoli per sopravvivere in condizioni che non hanno nulla in comune con le loro esigenze etologiche. I circhi a volte cambiano nome e insegne, o si raggruppano tra loro, spesso possono affittare animali da altri circhi o spettacoli. I controlli e la tracciabilità sono quindi particolarmente difficili”.

D’altronde Savona, come capitato troppo spesso, si dimostra primatista solo nell’essere retrograda: il circo si fa pubblicità con cartelloni, camioncini strillanti e persino uomini al semaforo che passano agli automobilisti i volantini, di mano in mano e senza precauzioni durante una pandemia.

A proposito di coronavirus, è importante ricordare come gli animali dei circhi vivano in lockdown da sempre. Aver passato il mese di marzo chiusi in casa ci ha fatto capire quanto sia difficile stare senza possibilità di uscita per lunghi periodi: gli animali in cattività lo fanno per tutta la loro vita, lontani dal loro habitat naturale e addirittura con scarsità di cibo.

I dromedari del circo Millenium a pascolo nel Letimbro

Infatti durante l’inverno furono i volontari dell’Enpa di Savona a doversi occupare dei rifornimenti di alimenti per gli animali: “continua la consegna di cibo, da parte dei volontari della Protezione Animali, necessario agli animali del circo Millennium, fermo da febbraio a Savona sul piazzale vicino al tribunale. Vi si trovano lama, asini, pony, dromedari, pappagalli, cani, un canguro ed un coccodrillo; ogni tre/quattro giorni i volontari dell’Enpa consegnano frutta, verdure ed ortaggi offerti dalla ditta Salvano Ugo del mercato ortofrutticolo di Quiliano, pane e focacce (Ipercoop Savona e panetteria Il Fornaio di via Boselli), ritagli di carne (macelleria Pino di via Boselli e macelleria di via Cavour) e crocchette (dotazione Enpa), esercenti che l’associazione intende ringraziare pubblicamente. Viceversa non cessa l’azione dell’Enpa contro l’uso di animali nei circhi, un’attività ultratrentennale che ha visto proprio da Savona le prime azioni, purtroppo vanificate da ricorsi” scrive l’associazione per la protezione degli animali sulla pagina Facebook della sezione di Savona.

Nel 2020 un circo con gli animali fa bella mostra nella nostra città: qualcosa non va a Savona.

Andrea Indiano


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