Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano yacht a fuoco: era in vendita.
Garden Lido 2 mesi chiuso e Gein ristorante ritorna nei caruggi


Era in vendita a 1 milione 600 mila €. il “Lady Vanilla“ (Ex: Vanilla Of Glasgow). Yacht ormeggiato nel porto di Loano, proprio sotto la torre di controllo, ‘incenerito’ da un incendio che si presume accidentale e pare coperto da polizza ‘antincendio’. Un’oretta prima il comandante aveva lasciato il natante per recarsi a pranzo. Il fumo, le fiamme, l’allarme scattato verso le 13. Gli accertamenti svolti dalla l Locomare (Guardia costiera) in collaborazione con i pompieri della P.G.

Il porto di Loano dove è ancora ‘parcheggiato’ nell’area del cantiere ‘Amico’ la carcasse dello yacht tedesco dove erano arsi vivi tre occupanti cittadini tedeschi. E per la storia resta affidato agli archivi stampa il mega rogo che esplose tra yacht (6) ormeggiati nel vecchio porto negli anni del trapasso tra Miramonti e Ligresti. Allora si ipotizzava un’azione dolosa, forse un avvertimento ed in quel senso ci furono indagini della Procura della Repubblica. Denunce di intimidazioni, ma alla fine non emerse nessuna responsabilità e i danni in buona parte pagati dalle assicurazioni.

CRONACA DEL ROGO 2020

Un violento incendio è divampato nel primo pomeriggio di venerdì 2 ottobre a bordo dello yacht “Lady Vanilla“ (Ex: Vanilla Of Glasgow), un Ferretti del 2002, ormeggiato all’interno del Marina di Loano. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno impiegato oltre due ore per spegnere le fiamme, che hanno completamente avvolto lo yacht lungo circa 29 metri.

Secondo una prima ricostruzione, il rogo potrebbe esser

E DA IVG.IT– Due squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Finale Ligure sono al lavoro per spegnere un incendio divampato a bordo di uno yacht (di circa una trentina di metri) ormeggiato all’interno di Marina di Loano, il “Lady Vanilla”.

Secondo quanto accertato finora, le fiamme si sarebbero sprigionate pochi minuti dopo le 13 di oggi all’interno della sala macchine, probabilmente a causa del surriscaldamento di alcune batterie.

I primi ad intervenire a bordo dell’imbarcazione, ormeggiata al molo grandi yacht proprio sotto allo Yacht Club Marina di Loano, sono stati i marinai ed il personale del porticciolo turistico loanese, che hanno poi chiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

Built by (costruito da) Custom Line Spa di Forli.
Scheda Tecnica M/yacht Lady Vanilla
Lunghezza FT: 28.9m
Larghezza: 7.02m
Tonnellate: 170
Costruttore: Ferretti
Anno di costruzione: 2002
Materiale scafo e sovrestruttura: GRP
Esterni e interni: Zuccon International Project
Ospiti: 9. Equipaggio: 4

L’incendio ha prodotto una densa colonna di fumo che, anche a causa del vento, si è propagata per diverse decine di metri verso Pietra Ligure. Il timore è che le fiamme possano propagarsi alle imbarcazioni nelle vicinanze. Per ragioni di sicurezza, gli equipaggi delle varie barche (supportati dallo staff di Marina di Loano) si sono attivati per allontanarsi dallo yacht a fuoco e ri-ormeggiarsi a distanza di sicurezza.

Secondo una prima ricostruzione, il rogo potrebbe essere stato causato da un surriscaldamento di alcune batterie all’interno della sala macchine. A dare l’allarme sono stati i marinai e il personale del porticciolo turistico, che ha subito allertato i vigili del fuoco. Dalla yacht in fiamme si è alzata una densa colonna di fumo nero, visibile a chilometri di distanza.Alcune imbarcazioni ormeggiate nelle vicinanze sono state immediatamente spostate a distanza di scurezza, con il supporto dello staff del Marina di Loano. Nel rogo, le cui cause sono ancora in via di accertamento, non è rimasta ferita o intossicata nessuna persona.

Porto di Loano ciò che resta in mare, recintato, dello yacht divorato dalle fiamme

Nell’area del cantiere Amico, in attesa del dissequestro, nonostante l’inchiesta sia conclusa senza responsabilità di terzi, lo yacht, ridotto a scheletro, nella tragedia,  del 26 dicembre  2016, nel porto di Loano: tre morti nell’incendio dell’imbarcazione. Tre turisti tedeschi, due donne e un uomo. Allora divamparono le polemiche dei Vigili del Fuoco di Genova.

IL G.H. GARDEN LIDO CHIUSO FINO AL DICEMBRE

IL RISTORANTE GEIN TORNA IN CENTRO STORICO

Da alcuni anni, dopo che la proprietà e la direzione avevano deciso di chiudere il ristorante dell’hotel, era di fatto l’unico albergo a 4 stelle della Riviera savonese (escluso quello in Darsena a Savona) che rimaneva aperto tutto l’anno. Il 2020 invece segna un cambio di rotta: chiusura anche per il ‘Garden Lido’ nei mesi di ottobre e novembre. Riapertura per le festività natalizie. C’è stata un’altra novità nella stagione estiva. Il ristorante Gein dal centro storico di levante si era trasferito sulla locanda sul mare del ‘Garden Lido’, a quanto pare riscuotendo un ottimo successo, se corrispondono a realtà i 6 mila coperti raggiunti nei soli mesi estivi. Purtroppo non è stato possibile continuare  nel resto della stagione. Se ne riparlerà per il 2021. Aperto invece il Centro benessere dell’Hotel. Il cambio di rotta, dopo l’acquisizione dei Bagni Lido Sole, è la riunificazione di tre spiagge all’insegna di Bagni Varesina, aveva inciso in particolare sulla forza lavoro. Si è passati dai 53 dipendenti in estate, durante la Direzione di Alessandro Corrado (anni ’90 fino al 2003), dai 23 della Bassa stagione, a 5-6. Una conferma, comunque, della crisi che ha colpito duro il settore alberghiero tradizionale. E un colpo di grazia ha messo a dura prova molti aziende del settore con la pandemia del Coronavirus. Un comparto che più di ogni altro ha sofferto e soffre, più di ogni altro offre posti di lavoro nel settore turismo e dovrebbe essere ‘curato’ non già con aspirine. La categoria, peraltro, si è assottigliata come numero, contrariamente ai Bagni Marini, non ha un unico sindacato di rappresentanza.  Da anni ha perso la sua forza, lungi dall’essere  lobby, l’esatto contrario dei concessionari di spiagge che si sogno ingegnati anche nell’espandere e valorizzare i Bagni con diverse attività: ristoranti, pizzerie, bar, zone giochi, spesso sub affittate. E nonostante la ‘burrasca Covid’ la stagione balneare è andata bene, con cartelli di ‘tutto esaurito’ nel mese di agosto, in aggiunta al numero di giornate di sole. Almeno i concessionari non possono lamentarsi. Meglio così per tutti.


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