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Liguria e Basso Piemonte

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Savona, l’avvocato e ponte San Giorgio: E’ l’Italia che sogno da anni, non quella ogni giorno più corrotta, arruffona e litigiosa


Leggere commenti, post, invito alla riflessione, alla pacatezza, a ragionare senza estremismi e settarismo, non è frequente nella ‘grande discarica di facebook’. Ecco quando  a scrivere sono personaggi che hanno fatto della coerenza e dell’esperienza di vita e di professione una saggia bandiera, meritano di non essere ignorati. Senza per questo sposare questa o quella ‘fede politica’. E’ il caso dell’avv. Antonio Benedetto (Nino) Chirò savonese e albisolese d’adozione.

Il nuovo ponte San Giorgio di Genova (ex Morandi) disegnato con l’estro di Ivano Dallagiacoma, genovese, nuovo collaboratore volontario di trucioli.it. Mario Esposito, nel 2018, insieme con il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, l’Assessore regionale Ilaria Cavo e l’imprenditore genovese Davide Viziano, organizzarono a Piano di Sorrento una celebrazione per unire le comunità di Torre del Greco e di Genova, unite dal tragico crollo del Morandi e dal doloroso lutto. “Il mio pensiero – dice Esposito – va allo Stato e alle 43 vittime del Ponte Morandi. Tra queste, i nostri ragazzi di Torre del Greco. La memoria sarà il cemento più resistente all’usura, all’indolenza, alla tragedia, alla alienazione in cui può cadere ogni società votata alla dannazione del profitto ad ogni costo. Il soffio della poesia, del  sentimento vero, che da sempre accompagna l’epopea dell’uomo, è ciò che continueremo a portare nel cuore. Così come Genova e l’Italia intera, che dalle macerie risorgono per incontrarsi sul nuovo Ponte San Giorgio, frutto del genio creativo di Renzo Piano. Esempio di quei valori che Norberto Bobbio additava all’Italia civile”.

QUESTO IL SUO POST – Oggi esagero. Tre post in un sol giorno non li ho mai scritti. Ma oggi a

L’avv. Antonio Benedetto (Nino) Chirò

Genova si è celebrato il lavoro italiano. Non è il ponte di tizio o di caio. Sono Aziende italiane e oltre milleduecento fra operai, tecnici, quadri intermedi, dirigenti, che hanno restituito a Genova il ponte San Giorgio, il viadotto sul Polcevera, cancellando la vergogna del crollo del ponte Morandi. Hanno lavorato giorno e notte, niente sabati, niente domeniche. Non li ha fermati nemmeno il virus. E in meno di due anni il ponte. Questa è l’Italia della quale sono orgoglioso. Ed è la stessa Italia dei medici, degli infermieri, di tutto il personale sanitario che ha affrontato il virus mettendo in gioco la propria pelle. Ed è la stessa a Italia che sogno da anni al posto di quella che appare ogni giorno di più corrotta, arruffona, disonesta, litigiosa, violenta. A tutte questi produttori del lavoro, capaci, silenziosi, testardi, dico grazie. Siete la maggioranza degli Italiani e ai vostri figli potrete dire “io sono diverso, Io sono migliore di chi dice di rappresentarmi.”

COMMENTI su Facebook-

Ildebrando Angelo Gambarelli (Già Governatore Lions 103) – Ti sei dimenticato i politici che sono venuti in massa a festeggiare, a fare passerella a prendersi il merito di quanto è accaduto prima, durante e dopo il crollo del ponte .
Lucia Palange – Bravo Nino, hai espresso pienamente il pensiero degli italiani onesti. Voglio sperare che sia di esempio per il futuro.
Marianunzia Martinengo (avvocato) -Dice un vecchio adagio “fammi indovina e Ti farò regina” tra due mali peggiori come scegliere il minore.
NOTA DI TRUCIOLI – Ma chi rappresenta la classe ‘corrotta, arruffona, disonesta, litigiosa, violenta’ ? Quando trucioli.it scrive e cita casi, nonostante l’uso del condizionale, minacciano querele, richieste danni. Tutti o quasi ‘ vittime di giustizia’,  oppure in attesa di sentenza passata in giudicato.  Tutti garantisti di maniera ? Perchè non bisogna fare anche solo qualche ‘nomignolo’ ? Caro Antonio rischi di finire in padella…. O forse ti temono e ti ignorano ? A Savona c’è persino un libro a smentire….; si scopre che il ciclone Teardo fu un ‘complotto’ altolocato: romano, genovese e savonese. Ai danni di incarcerati, sbattuti in prima pagina. E tu, pervicace  Nino, che eri, per professione, tra i difensori, stai zitto e non cavalchi gli innocenti condannati con sentenza passata in giudicato. In attesa che qualcuno si faccia pure promotore di una raccolta firme da depositare alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo… Oppure a revisione, ricorso straordinario e rescissione.
CHIRO’: PERCHE’ SONO DALLA PARTE DI GIORGIA MELONI
Sto pensando alla polemica scoppiata sulle critiche rivolte all’onorevole Giorgia Meloni per il suo aspetto fisico da parte di donne e uomini di sinistra che sostengono di “fare i politici”. È vero, oggi i politici utilizzano contro gli avversari argomenti indecenti, volgari, insultanti. Personaggi come questi, che non sono politici ma solo mezze calzette che vogliono emergere a tutti i costi, fanno il paio con i tanti politicanti “di destra” , mezze calzette pure loro, che cialtronavano sull’età della signora Macron, sulla mancanza dei bidet, sulle natiche della Cancelliera Merkel, sull’aspetto estetico di quella ragazzina svedese ( non ne ricordo il nome) con la fissa dell’inquinamento.
Da una parte e dall’altra c’è un vuoto di idee, una mancanza di strategia, una confusione di tattica che somigliano all’avanti-indire’ della filastrocca che cantavamo all’asilo. “ che bel divertimento, avanti indire’ avanti indre’ la vita e’ tutta qua”. Solo la voglia di insultare, di fare “a faccia feroce”. Io, fossi in quelle signore, contesterei all’onorevole Meloni progetti, strategie, tattiche, filosofia di vita. Non i capelli, la forma degli occhi, le dimensioni del sedere o della pancia. Io mi guarderei allo specchio e il quadro sarebbe desolante. Forse pretendo troppo; per fare quello che ho indicato ci vogliono argomenti da contrapporre ad altri argomenti. Ma qui sta il problema: l’assoluta mancanza di argomenti politici, fondati su filosofie di vita, su scelte di politica economica e sociale da sottoporre agli italiani. E mi fermo ma una cosa devo sottolineare: il distacco mostrato ed esplicitato da Giorgia Meloni nei confronti dei suoi detrattori. Signorile distacco che altri non hanno.

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