Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La giustizia in Italia e paesi anglosassoni
Patteggiamento e prescrizione,confronto dati


Leggo tutti i giorni la grande diatriba sulla durata eccessiva del processo penale e della “soluzione” che si propone in Parlamento ovvero la prescrizione. Ma è proprio vero che la prescrizione rivolva?  Intanto, che cosa sono patteggiamento e prescrizione.

Patteggiamento. 

L’art. 444 del codice di procedura penale italiano statuisce che:
«1. L’imputato e il pubblico ministero possono chiedere al giudice l’applicazione, nella specie e nella misura indicata, di una sanzione sostitutiva o di una pena pecuniaria, diminuita fino a un terzo, ovvero di una pena detentiva quando questa, tenuto conto delle circostanze e diminuita fino a un terzo, non supera cinque anni soli o congiunti a pena pecuniaria.

1-bis. Sono esclusi dall’applicazione del comma 1 i procedimenti per i delitti di cui all’articolo 51, commi 3-bis e 3-quater, nonché quelli contro coloro che siano stati dichiarati delinquenti abituali, professionali e per tendenza, o recidivi ai sensi dell’articolo 99, quarto comma, del codice penale, qualora la pena superi due anni soli o congiunti a pena pecuniaria.»
(Art.444 c.p.p. commi 1 e 1-bis – Applicazione della pena su richiesta)
Prescrizione:
scuole e legislatori sono ormai tutti unanimi nella risposta affermativa quando il quesito si propone nei termini di prescrizione di azione. È questo un punto che può dirsi tranquillo nella dottrina penale; ed ammesso da tutte le buone legislazioni contemporanee».
Io vorrei porre una riflessione “grafica”, ovvero una tabella che aiuti a capire i numeri.
Quali numeri?
I numeri che riguardano un confronto fra l’Italia ed i paesi anglosassoni in particolar modo sulla “quantità” di processi che in Italia vengono svolti con procedura normale piuttosto che con patteggiamento, che invece, specie nei paesi anglosassoni è la metodologia di celebrazione più praticata: l’80%!
Se aggiungiamo che nei paesi anglosassoni c’è poco ricorso ricorso all’appello (che poi potrebbe riguardare solo quel 20% di processi celebrati col metodo classico), e pochissime cause in Cassazione, ecco che il “grafico” ci mostra quanto impegno di tribunali, giudici ed avvocati ci sia in Italia, e quanto di meno ci sia all’estero. Almeno nei paesi anglosassoni!
Mi pare quindi che la focalizzazione di oggi in Italia sulla prescrizione sia un falso obiettivo!
L’obiettivo non dovrebbe essere invece quello di abbattere enormemente il numero di processi col patteggiamento, e poi scoraggiare il ricorso all’appello ed alla cassazione?
Due piccioni con una fava: credo che dividendo come minimo di 5 volte il numero di procedimenti per giudice si avrebbe sicuramente un abbattimento dei tempi e si raggiungerebbero condizioni per cui la prescrizione non è più necessaria, o per lo meno, molto di meno! 
Paolo Forzano
 

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P. Forzano

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