Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga, con Calleri l’assessore alla Sicurezza
Zitti sui condoni edilizi: 650 bloccati dal 1985 su 9.700 pratiche e 2.463.500 € da incassare


“Albenga: chi non c’ha da fare non ci venga”, titolo del video amatoriale, del 2008, di Martina Montaldi e Valeria Petruzzelli. Toni duri e sferzanti a mo’ di filastrocca fiabesca (“i suoi abitanti sono sempre più arrabbiati….”). Con “fanciulli che vivono da carcerati” e “vecchi che inveiscono sull’immigrato alla stazione, in Piazza del Polo e nei carruggi del centro storico ”. Ecco che 11 anni dopo il prossimo nei sindaco – se sarà lui – Gerolamo Calleri annuncia nero su bianco: “Albenga avrà un assessore alla Sicurezza”. Non basta il lavoro svolto dai vigili urbani ? (unici, con Savona, a prestare servizio fino a tarda notte 360 giorni l’anno). Nè le retate dei carabinieri, assistiti in cielo dall’elicottero, nè della polizia di Stato con l’anticrimine. Tutti, o quasi dimenticano (perdoniamo chi non era ancora venuto al mondo), com’era violenta la città nel ventennio (non quello fascista) anni’70 e ’80.

Tra omicidi (clamoroso e spietato quello di Lorenzino Bianchi, piccolo boss del ponente ligure e della sua ragazza, freddati e sfigurati, in auto per via della supremazia nel territorio), sparatorie,  gang locali (almeno due), dediti a rapine, estorsioni, furti, droga, ricettazione, armi,  incendi dolosi, prostituzione in centro città (sic!), magliari napoletani saldamente padroni del commercio abusivo sulle spiagge, in sintonia con i ‘pataccari’ che prendevano di mira per abili truffe turisti tedeschi e lombardi. “Sono un Gastarbeiter (termine tedesco dei migranti italiani che lavoravano in Germania), sto andando al funerale di mia mamma in Sicilia, sono rimasto senza soldi, mi hanno derubato sul treno, ho ancora questo orologio d’oro (solitamente Rolex o Omega,  altre volte un bracciale, una collana)….”. Si pasrtiva da una richiesta di 1500 marchi, un milione e mezzo a fronte di un valore di mercato di 7 – 8 milioni di lire. Per scendere fino a 700 marchi. Qualcuno ci cascava, per scoprire qualche ora dopo che di oro neppure un grammo “. Un business criminale durato un paio di decenni che fruttava lungo tutto il ponente ligure cifre rilevanti. I più onesti vendevano magliette sulle spiagge (5- 10 mila lire) di un noto marchio, ovviamente contraffatto. Perlomeno il danno era minimo e la qualità della stoffa non era pessima. Erano tra i 40 – 50 i magliari pendolari nella stagione estiva, qualcuno si è poi stabilito in città e alcune famiglie, oggi sarebbero la terza e quarta generazione, si sono messi all’onore del mondo aprendo attività commerciali lungo la Riviera.

Chi ricorda la piazza dei Leoni orinatoio perenne. Angoli del centro storico terra di nessuno. Tutto questo per dire che rispetto al non lontano passato spacciare Albenga per una città insicura è un insulto alla verità storica. Non opinioni, dati di fatto. Certamente oggi la presenza di una folta comunità di magrebini, a cui si sono aggiunti i migranti dei barconi della morte, che è dedita a spaccio e microcriminalità forse è più impattante, fa persino più notizia, l’allarme furti nelle abitazioni e atti di vandalismo non si può disconoscere. Diciamo che il tessuto sociale forse ha altre sensibilità, è in assenza del crimini diffuso e radicato, certamente è utile il sistematico controllo del territorio, che significa prima di tutto prevenzione, la legalità inizia dalla piccole cose e deve riguardare tutti nessuno escluso.

Tuttavia vogliamo porre in evidenza un paio di temi (sono molti di più) sconosciuti alla campagna elettorale 2019 per il governo del Municipio. Non ci risultano materia di disputa e confronto, proposta nei programmi elettorali. Seguendo gli autorevoli due quotidiani con cronaca locale e l’imbattibile mattatore Ivg.it che il nostri candidati apprezzano per il giornalismo di inchiesta, approfondimento, cultura della storia e memoria locale. Nulla di dissacrante, basta dare una occhiatina alla ‘benedetta e propizia’ pubblicità elettorale che sbuca ad ogni articolo, con la caratteristica ‘goliardica’ che leggi l’intervista o le dichiarazioni di fuoco del candidato tizio e appare il suadente volto e messaggio del candidato caio.

L’amministrazione del sindaco Cangiano sostiene di aver ereditato un debito consistente (lasciato dalla giunta di Rosy Guarnieri), risanato il bilancio che oggi è in attivo. Resta un capitolo, nero su bianco, di ‘somme da incassare’ per  2 milioni 463.500 euro quale potenziale  provento dei condoni edilizi ancora da definire (vedi il grafico accanto). Albenga  ne ha 376 che risalgono al condono del 1985, 119 del condono 1994-’95, 155 del condono del 2003. Sarebbe interessante approfondire sui casi più eclatanti oppure  singolari. E ancora quali sono le cause principali della lungaggine ? Burocrazia o questioni legali ? Non sarebbe utile porre la parola fine ad una statistica che rende l’Italia del Paese inconcludente e dove spesso le priorità finiscono per essere ignorate ? Dal 1985 si sono alternati i sindaci Angelo Viveri, Mariangelo Vio (breve periodo), Mauro Zunino, Antonello Tabbò, Guarnieri e Cangiano, ma anche il record provinciale di 7  commissari straordinari.

Altro argomento a proposito di denaro e bilancio.  La causa Comune – Acquedotto San Lazzaro, società capofila dell’ing. Camillo Enrile di Finale Ligure, imprenditore solido, accorto, schivo, rotariano in quel di Alassio con interessi nel settore dell’acqua (servizio idrico cittadino e per l’agricoltura da Andora a Finale Ligure). Si tratta della disputa sui compensi  per la riscossione delle quote  per la depurazione. La causa è davanti alla Corte d’appello di Genova, Un ballo un milione di euro che la San Lazzaro rivendica  come compenso per aver incassato, per diversi anni, per conto del Comune. Si tratta  della discussa quota  per la depurazione delle acque. Un problema per anni rimasto latente, esploso nel 2017. Per farla in breve sono venuti al pettine nodi lasciati irrisolti e che finivano per coinvolgere  la gestione dei pozzi, acquedotti, fognature e depuratori (la città nè è sprovvista, in attesa dell’allaccio con quello consortile di Borghetto S. Spirito). Il tutto che riduce i profitti per i privati ed impone la chiusura  di rapporti tra aziende  ed amministrazioni pubbliche.

La società di Enrile si è rivolta  al Tribunale civile di Savona  chiedendo il ‘riconoscimento’ del compenso nel suo ruolo di esattore. La giunta Cangiano controbatte  che quel compito rientrasse tra le competenze  del gestore e quindi  anche il suo compenso deve ritenersi compreso nelle condizioni contrattuali. Il tribunale  ha dato ragione al Comune, da qui il ricorso in appello.

Se vince la squadra di Tomatis difficile ipotizzare che in caso di ribaltamento della sentenza si arrivi ad una transazione, piuttosto che ricorrere in Cassazione.  Se sarà Calleri sindaco, anche in considerazione dei buoni rapporti che l’imprenditore Enrile ha avuto con il centro destra (è stato tra i sostenitori di Claudio Scajola), l’ipotesi transattiva è possibile ? Un epilogo che tutto sommato conviene ad entrambi i contendenti ? Ci sono già pronunce della Suprema Corte nel merito ? Sono casi analoghi ?  Sarà pure vero che per un bilancio di una città  come Albenga non è un milioni in può o in meno che porta al pre-dissesto, la cifra ed il contenzioso di denaro pubblico non sono noccioline.

Una terza problematica che riguarda gran parte dei comuni – città e di cui spesso si scopre la dimensione, sono i crediti di non riscossi a proposito della Imposte e tasse comunali Ici e Imu, Tari e Tasi, suolo pubblico. A Borghetto Santo Spirito il Comune è stata ad un passo dal fallimento proprio perchè sono venuti a galla una montagna (milioni) di mancati incassi che si protraevano nel tempo e due cause che giunte all’epilogo – sempre nascoste nelle pieghe dei bilanci – hanno comportato un esborso milionario, oltre al capitale, interessi ed oneri legali. A fronte di queste realtà emerge dunque in tutta la sua importanza la sorte dei condoni.

Albenga, l’idea del candidato sindaco Calleri: “Anche Albenga avrà un Assessorato alla Sicurezza” 

COMUNICATO STAMPA – “La sicurezza rappresenta per noi una priorità, e tra le proposte inserite nel programma elettorale condiviso dalle liste Lega, Albenga Vince e lista civica Calleri Sindaco c’è anche l’istituzione di un nuovo Assessorato alla Sicurezza, una figura già presente in numerose altre città, anche nella stessa provincia di Savona, e stranamente non ad Albenga: l’assessorato alla sicurezza unirà tutte le deleghe relative all’ordine pubblico, Polizia Locale, città sicura, istituzioni competenti sul territorio, ma anche decoro. Massimo impegno per una sempre più efficace sinergia con forze dell’ordine e di polizia, un coordinamento costante con le autorità competenti, nonché una collaborazione continua e diretta con il Ministero dell’Interno, da concretizzarsi in primo luogo con la piena applicazione del cosiddetto Decreto Salvini che offre più poteri a sindaci e amministratori locali per il monitoraggio e il controllo delle proprie città, per il contrasto a ogni forma di illegalità. Il primo punto del nostro programma elettorale è la tolleranza zero verso chi delinque: chi sceglie Albenga per violare le regole e infrangere la legge non sarà mai il benvenuto”. Lo dichiara Gerolamo Calleri, candidato sindaco ad Albenga.
LA PRIMA SICUREZZA E’ GUARDARSI ATTORNO, EVITARE IL CAPELLINO TRAVISANTE SOLO PER DISTINGUERSI DA TUTTI ? NEL GRUPPO C’E’ ANCHE TUTTA L’ESPERIENZA DELL’EX SINDACO DI BALESTRINO, UBANDO PASTORINO, EX FUNZIONARIO INPS, UN PASSATO DA PUBBLICO AMMINISTRATORE ANCHE NELLA CITTA’ DELLE TORRI.  E IN CASO DI SUCCESSO DELLA LISTA UN ASSESSORE AFFIDABILE E MEMORIA STORICA
Albenga, 6 mag – Nella suggestiva cornice di piazza Trincheri, ad Albenga, si è svolta ieri la presentazione al pubblico della Lista Civica Calleri Sindaco –  a sostegno del candidato sindaco Gerolamo Calleri alle elezioni comunali del prossimo 26 maggio. In molti hanno risposto all’invito degli organizzatori, compresi numerosi amministratori del territorio.
 
 “Mentre altri nascondono i partiti dietro a simboli civici, noi siamo una vera lista civica, persone normali, di Albenga, studenti, lavoratori, pensionati che hanno fatto la scelta di metterci la faccia e scendere in campo per sostenere il cambiamento, a sostegno del candidato sindaco Gerolamo Calleri”, ha affermato Antonio Caviglia, coordinatore della lista civica. 
 
“Una squadra di persone meravigliose, provenienti da zone diverse di Albenga, anche con sensibilità politiche differenti, ma accomunati dall’amore per la propria città e dal desiderio di cambiarla in meglio”, ha aggiunto il candidato sindaco Gerolamo Calleri.
 
I candidati della lista civica Calleri Sindaco
Ubaldo Pastorino – 68 anni – Pensionato, ex Sindaco Balestrino, ex Assessore Albenga (capolista)
Giovanni Bari– 51 anni Imprenditore Elettrico – Responsabile Squadra Prot. Civile Albenga
Oriana Bobone– 43 anni – Avvocato
Giovanni Bozzano– 41 anni – Elettricista-Cinofilo Da Soccorso
Maria Buttigè– 55 anni – Esercente
Alessandro Chirivì– 41 anni – Avvocato
Valerio Favi– 66 anni – Pensionato
Emanuele Gastaldi– 24 anni – Consulente Automotive
Sonja Papatya Kandlbinder detta “Sonia” – 53 anni – Esercente
Riccardo Ettore Minucci– 23 anni – Studente Universitario
Erika Moirano– 35 anni – Imprenditrice
Donatella Mosca  – 43 anni -Consulente del lavoro
Elena Parizzi– 17 anni – Studente
Fabio Ravera– 46 anni – Operatore Agricolo-Sociale
Gian Guido Restieri – 45 anni – Agrotecnico
Davide Riggi– 40 anni – Artigiano
 LA COMUNITA’ DI STRANIERI PRESENTI AD ALBENGA AL 31 DICEMBRE 2018

 

  1. Marocco, 844
  2. Albania, 473
  3. Romania, 330
  4. India, 222
  5. Bangladesh, 208
  6. Ucraina, 92
  7. Ecuador, 73
  8. Cina, 62
  9. Polonia, 53
  10. Moldavia, 43
  11. Russia, 38
  12. Algeria, 36
  13. Brasile, 30
  14. Perù, 21

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