Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Forza Ceriale: il libro 100 pagine di un territorio da scoprire. E Demichelis studioso di storia locale. I vigili a convegno sul T.S.O.


Tre notizie di cronaca e di cultura a Ceriale. Nel salone del comando della polizia locale si è tenuto un convegno dell’Associazione nazionale vigili urbani sul tema dei protocolli d’intervento nei cxasi di ‘trattamento sanitario obbligatorio’. Argomento poco dibattuto da tanti risvolti operativi. Ceriale che, a Casa Girardenghi di Peagna, ha presentato il libro diAdriana GHERSI e Caterina MELE: “Ceriale un territorio da scoprire, un paesaggio da tutelare, un patrimonio da valorizzare” . Con il patrocinio del corso di Laurea Magistrale Interateneo in Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio – Università di Genova, Università di Milano, Università di Torino, Politecnico di Torino. E ancora cosa scrive lo studioso di storia locale Francesco Demichelis sull’origine del nome Ceriale. Infine la buona notizia della riconferma della Bandiera Blu 2019.

IL LIBRO: “Ceriale un territorio da scoprire, un paesaggio da tutelare, un patrimonio da valorizzare”

Il 26 APRILE ALLA CASA GIRARDENGHI DI PEAGNA: A cura di Adriana GHERSI e Caterina MELE. Interventi di Gerardo BRANCUCCI, Adriana GHERSI, Caterina MELE, Stefano ROASCIO, Ilda VAGGE e fotografie di Mauro SERRA. 100 pagine (circa), fotografie a colori. Con il patrocinio del corso di Laurea Magistrale Interateneo in Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio – Università di Genova, Università di Milano, Università di Torino, Politecnico di Torino.

 Il volume nasce a valle dell’esperienza del workshop di Progettazione del Paesaggio degli studenti del Corso di Laurea Magistrale Interateneo in Progettazione delle Aree Verdi e del Paesaggio, tenutosi a Ceriale e a Peagna dal 12 al 16 giugno 2017, grazie all’ospitalità e alla collaborazione con il Comune di Ceriale. La presenza nel territorio di Ceriale di elementi assolutamente peculiari dal punto di vista della biodiversità ambientale e paesaggistica, come l’area SIC (Siti di Importanza Comunitaria) di Monte Acuto, Poggio Grande e Rio Torsero, che comprende la Valle Ibà e la Riserva Naturale del Rio Torsero, geosito di rilievo internazionale, impone accorte strategie di conservazione e valorizzazione. Gli interventi degli studiosi contenuti in questo volume mettono in luce alcune delle principali specificità di questo territorio e delineano, con gli spunti progettuali provenienti dai progetti degli studenti, delle possibili linee strategiche di azione per la tutela e per lo sviluppo sostenibile del territorio.

MAINERI E LA BANDIERA

CERIALE  BANDIERA BLU 2019, spiagge “no limits” per i disabili

Per il quarto anno consecutivo Ceriale si aggiudica la Bandiera Blu, l’importante vessillo per la qualità delle spiagge, delle acque di balneazione e di tutti i servizi offerti dai lidi privati e comunali del litorale cerialese. Alla cerimonia di consegna avvenuta questa mattina a Roma, presso la Sala Convegni del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, era presente l’assessore all’ambiente Eugenio Maineri, (nella foto) che ha ritirato la Bandiera Blu 2019 per l’amministrazione comunale. “Grande soddisfazione per il nostro Comune e per i nostri operatori turistici, siamo ancora una volta orgogliosi di questo riconoscimento”.

“In questo mandato amministrativo agiremo per implementare ancora di più i requisiti necessari per ottenere la Bandiera Blu, indispensabili per una località turistica come la nostra. Sono stati premiati i nostri interventi per l’accesso alle spiagge dei disabili, con più parcheggi per i diversamente abili sul lungomare, ad esempio, e i nuovi servizi sensoriali”.

L’assessore all’ambiente Eugenio Maineri ha rivolto un particolare ringraziamento “all’ufficio ambiente, alla referente rag. Giovanna Plicato, al precedente funzionario dott. Ivan Suardi ed all’attuale dirigente geom. Corrado Scrivanti; a tutto il personale dell’area; alla ditta incaricata al servizio di nettezza urbana; ai cittadini, ai turisti, ai comitati, ai plessi scolastici, agli operatori economici, all’associazione bagni marini di Ceriale ed a tutti gli stabilimenti balneari”. La Bandiera Blu è un riconoscimento internazionale assegnato alle località turistiche balneari che soddisfano criteri di qualità relativi alla pulizia delle spiagge, delle acque di balneazione ed ai servizi offerti. Istituito nel 1987 dall’organizzazione non governativa e no profit Fee (Foundation for Environmental Education), il programma “Bandiera Blu” è condotto in 76 nazioni in tutto il mondo con l’obiettivo di promuovere nei Comuni costieri e lacustri una gestione sostenibile del territorio prestando particolare cura per l’ambiente.

La cerimonia di consegna avverrà in piazza Eroi della Resistenza, il prossimo sabato 1 giugno. “Sarà un momento di festa che darà il via alla stagione estiva cerialese che speriamo possa portare ancora più visitatori e turisti rispetto agli anni scorsi” conclude l’assessore Maineri.

UN CERIALESE STUDIOSO DI STORIA LOCALE: FRANCESCO DEMICHELIS

Sull’origine del toponimo Ceriale sono state avanzate due ipotesi. La prima farebbe riferimento all’appellativo di due consoli dell’Impero romano – Onicius Cerialis e Quinto Petilio Cerialis – che avrebbero svolto la loro attività nella zona ingauna. La seconda troverebbe invece riscontro nel fiorente mercato dei cereali e alla presenza in loco di un reperto romano dedicato alla dea dell’agricoltura Cerere e ad una correlata festività, la “Cerialia”.
Ceriale, piccola Villa abitata da persone dedite prevalentemente all’attività agricola fu proprietà dei Vescovi – Conti di Albenga.
Il 26 febbraio 1225, a seguito di un patto stipulato fra il Podestà del Comune di Albenga Emanuele Doria e il vescovo Oberto, Ceriale entrò a far parte dei Borghi e delle Ville, inglobati nel contado di quella città. In quell’occasione ad Albenga fu riconosciuta anche l’alta giustizia su Ceriale. Il Parlamento Centrale era residente ad Albenga e Ceriale, come gli altri Borghi e Ville, aveva una propria amministrazione con Sindaci (detti Consoli), Consiglieri, un Tesoriere e un Cancelliere con funzioni di Segretario, che di norma era un notaio retribuito; tutti questi addetti all’Amministrazione locale erano scelti all’interno della Comunità e avevano, pur dipendendo da Albenga, un separato sistema di conteggi amministrativi. I Consoli, in sostanza, corroboravano le richieste della Comunità presso il Parlamento di Albenga. La scelta degli uomini che avrebbero amministrato Ceriale avveniva ogni anno, estraendone sei dai nominativi formanti una lista di cittadini aventi un determinato censo, con almeno venticinque anni compiuti , non sotto patria potestà e residenti da un certo numero d’anni in paese. I primi due estratti svolgevano la funzione di Magnifici Consoli (o Magnifici Sindaci), gli altri quattro di Magnifici Agenti (o Magnifici Ufficiali). Ogni anno il Consiglio si rinnovava in quanto decadevano coloro che erano rimasti più a lungo in carica.
Il 2 luglio 1637 sulla comunità si abbatteva la tragedia del “sacco” operato dai corsari barbareschi che deportarono, secondo la “lista di quelli che l’anno 1637, 2 luglio furono fatti schiavi ne’ luoghi del Ceriale e Borghetto”, compilata dal Magistrato degli schiavi, 339 persone che furono trasportate all’isola di Tabarca e, in seguito, venduti in Algeria e Tunisia. – L’isola era stata ceduta da Carlo V ad Andrea Doria come compenso per il cambiamento di campo da lui operato. L’Ammiraglio la diede in appalto ai Lomellini, i quali ne fecero un centro di grande importanza per la pesca del corallo. La Repubblica manteneva a Tabarca un suo Governatore. – Da un documento, privo di data e collocazione, che si trova nel fondo dell’ASG, apprendiamo che “i sequestrati sono 337. Riscattati al compilamento della lista 94, da riscattare e dichiarati poveri dal magistrato 62, uno è riscattato dal signor Lomellini, morti in Algeri 47, uno nato morto, morto in Levante 1, morto in Tunisi 2, morti 6, morto in cattività 1, morto schiavo 1, morto per strada 1, morto in servitù 1, annegato 1. Dei rimanenti 118 non si hanno notizie”. I dati, riferiti a Ceriale parlano di 64 uomini, 125 donne, 94 fanciulli per un totale di 283 persone. A questi vanno aggiunti, secondo la lettera di Giovanni Rossano “14 archibugiati, otto nel campanile, in tutto n. 305, che sono la metà della mia Parrocchia, che piaccia a Nostro Signore dare a quelli costanza e pazienza nella Santa Fede, e a’ Defunti riposo…”.
A seguito del sacco, il paese sprofondò in una grave crisi economica e molte famiglie dei rapiti furono ridotte in miseria a causa del pagamento del riscatto. Le loro proprietà furono vendute e la comunità impose, con Statuti appositi approvati dal Governo Genovese, soprattasse locali.
Ceriale fu retrovia dell’esercito francese rivoluzionario durante la Battaglia di Loano del 1795. Con le vittorie di Napoleone in Italia, finì anche il governo aristocratico della Repubblica di Genova. Fu creata la Repubblica Ligure filo-francese. Con la legge n. 77 del 18.04.1798 anno I della Repubblica Ligure, il territorio fu diviso in venti giurisdizioni. Ceriale, fece parte della “giurisdizione del Centa” (di Albenga) e divenne Capo-Cantone Capoluogo, con Giudice di pace di seconda classe accorpando Peagna, Borghetto e Pattarello. In seguito Borghetto e Pattarello si separarono. Peagna, che prima aveva autonomia amministrativa, perse completamente la sua autonomia. Da quella data, nei documenti ufficiali, Ceriale cessò di essere citata come Comunità e divenne Comune.
Nel 1803 la Liguria fu divisa in due giurisdizioni: da Ventimiglia a Finale, detta “degli Ulivi” (di cui Ceriale faceva parte) e da Finale a Genova “del Colombo”.
Nel 1805 avvenne l’annessione alla Francia. La Liguria fu divisa in Dipartimenti e Cantoni, con a capo i Prefetti. Savona fu sede del Dipartimento di Montenotte. Ceriale, fece parte del Cantone di Albenga, dipendente dalla Sottoprefettura di Porto Maurizio.
Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, a seguito del Congresso di Vienna, la Liguria fu annessa al Regno di Sardegna ed eretta a Ducato di Genova. Il Regio Editto del 27 febbraio 1815 ripartiva il territorio ligure in province secondo gli Statuti in uso in Piemonte e stabiliva tre intendenze nel Ducato di Genova specificandone le attribuzioni. Savona era posta a capo di una delle tre intendenze: quella di Ponente, che si estendeva da Varazze a Ventimiglia. Vennero create le province di San Remo e Albenga, di cui fece parte Ceriale.
Nel 1848 la Provincia di Albenga, per motivi economici, venne soppressa e creata quella di Savona. Con il Regno d’Italia venne creata la Provincia di Genova. Con il riordino amministrativo delle Province attuato dal 1927 dal Fascismo, Ceriale farà parte della Provincia di Savona. Contributo dello storico cerialese Francesco Demichelis

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