Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Mendatica, decapitato Gesù Bambino nel presepe da vandali ubriachi in piazza della chiesa. La denuncia ai carabinieri del sindaco
Fuochi d’artificio, ma di rabbia, senza medico in tre paesi (e Pornassio aumenta la Tari ?)


L’auspicio è che sia opera di balordi, ubriachi, altrimenti non resta che far ricorso al crescente disagio sociale di un paese da un anno e un mese ingessato, impotente, ammutolito di fronte al dramma e alle ripercussioni del disastro alluvionale di Monesi. Ignoti hanno ‘profanato’ un piccolo presepe privato posto in un angolo della piazza della chiesa. Il Bambino Gesù scaraventato a terra, decapitato, fatto a pezzi. Ultima ora: Il sindaco di Pornassio smentisce che la Tari sia aumentata, semmai si è trattato di adeguamento dopo la verifica con l’ufficio del catasto. Ultima ora: l’ASL 2 ha affidato al dr. Revello i 7 ambulatori del medico condotto (Brighenti) andato in pensione con il nuovo anno.Mentre dilaga in valle un altro disagio proprio nei giorni dell’emergenza influenzale in Liguria e crea malessere diffuso. Con paesi della Valle Arroscia rimasti senza medico oppure uno solo: Pornassio, Cosio d’Arroscia, Montegrosso, Mendatica. E’ andato in pensione il medico condotto Camillo Brighenti con 7 ambulatori. Nell’intera valle imperiese restano ora 3 medici (Roggero, Grollero, Revello). Sono in corso febbrili riunioni tra sindaci e vertici Asl 1. A Pornassio intanto anche i sindaci virtuosi mettono mano alla Tari, più 15%. Vitamina o dolce viatico ai ‘resistenti’ ?

Il dr Brighenti, mercoledì sera,è apparso a Imperia Tv, intervistato dal capo redattore Andrea Pomati che è anche collaboratore de La Stampa ed Il Secolo XIX Imperia. Ha spiegato in modo chiarissimo la situazione, come stanno le cose e perchè si è arrivati a questi punti, dopo che nei giorni scorsi aveva affisso alla porta degli ambulatori una lettera comunicato molto esplicita, eloquente.

Come è stata ridotta la statuetta di Gesu Bambino del piccolo presepe che si trovava in piazza della Chiesa e realizzato dal prof. Celestino Lanteri, papà del presidente della Pro Loco, Alessandro, che è anche consigliere del Pd a Sanremo

PRESEPE PROFANATO –  La brutta azione risale alla notte di Capodanno ed è stata segnalata ai carabinieri della stazione di Nava dal sindaco Piero Pelassa. In poche parole è tradizione a Mendatica ,da parte di privati cittadini, realizzare piccoli presepi nelle immediate vicinanze della loro casa o nell’aia. Sulla piazza della chiesa dimora da anni la famiglia di Celestino Lanteri, insegnante nell’imperiese, già consigliere comunale, personaggio assai popolare e benvoluto per il suo impegno di volontariato nelle iniziative di promozione del paese, del territorio. Il figlio Alessandro da pochi mesi è consigliere comunale a Sanremo, in quota Pd di cui è attivo militante da parecchi anni, anche con ruoli nella segreteria. Da luglio scorso Alessandro è stato acclamato alla presidenza della Pro Loco, braccio destro dell’amministrazione comunale (tra i comuni che hanno presentato una lista unica, come di recente a Pornassio) in tutto ciò che serve a far richiamo e coesione. Dalla Festa della Cucina Bianca, alla Transumanza. Certo resta il nodo di un paese che deve trovare le strategie per produrre posti di lavoro per le giovani generazioni, senza i quali il destino sembra segnato. Uno studio dell’Università di Torino conferma che tra mezzo secolo questi luoghi si ridurranno ad una manciata di residenti. E non può essere solo il turismo la cartina di tornasole, la locomotiva.

Il maresciallo dei carabinieri, il monsignore, il sindaco, il parroco, l’assessore alla festa di Santa Caterina nel novembre dello scorso anno

Dopo questo torniamo ai vandali profanatori. Nulla dimostra che l’atto stupido e vile, insensato, ai danni del presepe dei Lanteri, possa in qualche modo essere ricondotto all’agone politico e alla Pro Loco. In paese il commento più diffuso fa risalire il gesto a ‘balordi’ che dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo hanno compiuto l’assurda bravata. Una vigliaccata perché se hanno gettato vasi a terra, non si capisce cosa li ha spinti ad accanirsi contro Gesù Bambino, uno dei simboli più amati della Cristianità. Inquietante se anziché cadere e spezzarsi, è stato tranciato al collo e tagliati gli arti. Non è dato a sapere se si tratta di persone della zona o chi si trovava a festeggiare da fuori. La sostanza non cambia. Un caso più o meno analogo, ma forse con più interrogativi, era accaduto nell’agosto scorso a Genova  dove è stato profanato e decapitato un Gesù che si trovava all’interno di una chiesa. C’è chi aveva subito strumentalizzato l’episodio chiamando in causa gli estremisti islamisti.

L’EMERGENZA MEDICI IN VALLE – Iniziamo da Mendatica dove due medici si alternavano, Brighenti e Grollero, una volta in settimana con possibilità di interscambio dei pazienti. Ora è rimasto solo Mario Grollero che abita a Ranzo con pazienti a Rezzo e Pieve di Teco. Nei casi di urgenze si deve ricorrere alla Guardia medica di Pieve di Teco. Non hanno più medici invece Montegrosso e Cosio d’Arroscia dove il servizio era tutto sulle spalle di Brighenti. Stesso discorso a Pornassio dove però lo stesso Brighenti ha dato atto che c’è stata la piena disponibilità del dr. Marco Revello per le visite ambulatoriali (due mezze giornate) e domiciliari. Un terzo medico, il dr. Franco Roggero abita a Vessalico ed ha pazienti soprattutto a Pieve. Per quale motivo l’Asl 1 non ha provveduto tempestivamente a rimediare al distacco per l’età della pensione di Brighenti ? Qui non siamo di fronte ad un evento imprevisto ed imprevedibile. La risposta sarebbe che trattandosi di aree disagiate non si trovano medici disponibili. Con tutti i camici bianchi ‘disoccupati’ che si sono.

LA TARI DI PORNASSIO – C’è chi parla di ‘prodezze del Comune di Pornassio‘, stanno infatti arrivando ai destinatari residenti e non, le bollette della Tari. E c’è chi ha scoperto che è stata ritoccata all’insù di circa il 15 %, a parità di  superficie e di occupanti. Chi pagava, ad esempio, 145 nel 2016, nel 2017 paga 166 euro.  “Facciamo tanto parlare di crisi, di entroterra in difficoltà e che non riparte, di sindaci virtuosi che si sacrificano per il bene del popolo e poi ecco i risultati pratici. Comunque se serve per migliorare le cose, va bene così, ma almeno si dica, si informi e si spieghi al cittadino senza fargli trovare la sorpresa di Capodanno”.  Immediata la replica del sindaco Emilio Fossati: “Non è assolutamente vero che abbiamo  ritoccato le tariffe, si tratta semmai di una corretta applicazione dopo la verifica e l’incrocio dei dati con quanto risulta al catasto, non ho parole con chi diffonde notizie infondate. Ripeto non c’è stato alcun aumento. La verifica, con adeguamento, ha riguardato anche l’Imu per le seconde case”.

Rinaldo Sartore presidente dimissionario di Monesi Borgo Antico al Tg3 Liguria

SU RAI 3 ED IL DRAMMA MONESI ANCORA CHIUSO CAUSA FRANE E ORDINANZA DEL SINDACO –

Per la Valle Arroscia si è mossa anche Rai 3 Liguria che con la giornalista distaccata ad Imperia, Lucia Pescio, genovese, ha riproposto e ce n’è molto bisogno, la ‘desolazione totale di Monesi‘ sia di Mendatica, sia di Triora, di Piaggia ed aggiungiamo delle ‘frazioni’ Valcona, Salse, Secae. Presente, assieme all’inviata speciale a Monesi, quel Rinaldo Sartore che spesso in solitudine continua a battere il chiodo, la cassa dell’informazione, a ricordare l’anno ed il mese trascorsi, le case non abitabili a seguito di ordinanza del sindaco’; sia quelle colpite dalla frana, sia le altre non lesionate e non in pericolo. Il sindaco ha risposto che “non ci siamo dimenticati della questione Monesi, ma la sicurezza ha la priorità e bisogna pazientare”. Sartore ammonisce: “Basta annunci, ma fatti…”; la giornalista spiega che la Regione ha stanziato per ‘Monesi’ 900 mila euro. Il sindaco annuncia che si andrà presto alla Conferenza dei Servizi ed i lavori dovrebbero iniziare in primavera. La giornalista conclude che ‘Monesi attende il suo regalo per il prossimo Natale”. Ancora un anno prima che si torni alla normalità.

Il sindaco Pelassa intervistato dai Rai 3 Liguria sul futuro di Monesi

Mentre si fa attendere quel ‘Piano straordinario per il controllo del territorio’ che avrebbe dovuto  soprattutto prevenire, investire risorse pubbliche prima dei disastri, dando posti di lavoro e scongiurando che a pagarne le conseguenze sia la popolazione più afflitta dai disagi e dalle sperequazioni, disuguaglianze.

 

 

 

IL FUTURO DI MONESI AFFIDATO ALLE NUOVE LEVE E ALLA COOPERATIVA BRIGI’ ? ENTUSIASMO TANTO, PER I RISULTATI NON BISOGNA AVERE FRETTA, MA L’OTTIMISMO DELLA RAGIONE PURTROPPO NON SEMBRA DALLA LORO PARTE. PER LA MONTAGNA SERVE UN PIANO STRAORDINARIO NON IL ‘PIANO CASA MARCO SCAJOLA’ CHE NON FA DISTINZIONI TRA LA RIVIERA DEL CEMENTO A PESO D’ORO E IMMOBILI  MONTANARI CHE VANNO IN ROVINA E NON HANNO MERCATO, PER FORTUNA CHE OGNI TANTO SPUNTA UN ACQUIRENTE STRANIERO

 

 

 


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