Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Buon Natale dal Santa Corona, sale operatorie ‘chiuse’ per 17 giorni, Albenga no
E a Savona la corsa dei Babbi Natale 2017


Ad Albenga la buona notizia: le camere operatorie affidate al Policlinico del presidente Massimo De Salvo restano in piena attività nel periodo natalizio. Non sarà così al S. Corona, al San Paolo e al S. Giuseppe. Quanti sono i pazienti in lista d’attesa per essere operati. Mancano dati ufficiali: privacy ? trasparenza? Sappiamo solo che sono tanti, troppi. Giorno per giorno, faticosamente, nonostante tagli, cancellazione di sedute operatorie, urgenze, imprevisti, scioperi, c’è chi ‘obbedisce’ e tace, si rassegna fiducioso. E le urgenze da smaltire ? Certo, ci sono, quante? Forse ci sarà pure chi non si è stancato di protestare, a bassa voce, fuori dal coro. Ogni tanto qualche titolo di allarme, soprattutto da parte della brava Silvia Andreetto, sul Secolo XIX, che conosce più di altri colleghi le segrete cose dell’ospedale pietrese. Si tace, dall’interno, per paura di ritorsioni ? Lo ignoriamo, pare di sì. E non sarebbe una verità inedita. Qui gli inviati speciali non arrivano da decenni. Mentre continua la discesa delle copie vendute in edicola.

COMUNICATO STAMPA NATALIZIO: LA CORSA DEI BABBI NATALE 2017

Cari amici e sostenitori, su richiesta degli organizzatori trasmetto con piacere  l’iniziativa in oggetto. E’ noto a tutti che la pediatria del San Paolo senza le iniziative benefiche del CRESCI, volte a raccogliere finanziamenti per il reparto, non potrebbe erogare una serie di servizi fondamentali per i nostri bimbi malati. Anche quest’anno la corsa dei babbi natale e il concerto in piazza fanno parte di queste iniziative benefiche. Ogni adulto che si iscrive darà  due euro alla Cresci. Ogni bambino  che si iscrive darà un euro alla Cresci. Il ricavato per la cresci sarà interamente investito per i progetti legati al reparto di Pediatria dell’Ospedale San Paolo di Savona tra cui : La scuola in Ospedale, la Clown-terapia, Le fiabe della buona notte, Il progetto accoglienza. Ancora una volta i Babilonia Ethnic Band suoneranno dal vivo … questa volta al freddo e come sempre gratuitamente per pubblicizzare e sostenere le attività della Associazione Cresci e aumentare il più possibile la raccolta fondi. Chiunque volesse dedicare un pò di tempo per alcune delle iniziative dell’Associazione può rivolgersi alla   e mail  info@cresci.it . Con i più cordiali saluti e buon divertimento per chi può partecipare o vedere.

Il Presidente del comitato “Amici del San Paolo”, Giampiero Storti

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A chi è in coda poco importa, sa solo che deve rassegnarsi, soffrire, attendere, oppure emigrare in Piemonte, in Lombardia, chi può nel principato di Monaco. E una visita specialistica, pur privata, da un nuovo ‘mago dell’anca’ savonese ? Oltre due mesi d’attesa e appuntamento nello studio creato da una fondazione bancaria (Banca d’Alba) ad Albenga.

Torniamo all’attualità quotidiana. Anche quest’anno la sanità pubblica, con l’Asl 2, ha diramato l’ordine: stop alle sale operatorie da venerdì 22 dicembre, ripresa lunedì 8 gennaio. C’è da rimpiangere il Santa Corona ‘modello Miceli’, tanto per citare un personaggio pubblico che era diventato molto ‘potente’ e da presidente esperto della Commissione Sanità e Servizi Sociali della Regione Liguria, punto di riferimento per il ponente ? Ora è tornato alle dipendenze della Cooperativa sociale di Genova che si occupa soprattutto dell’inserimento nel lavoro di diversamente abili. E’ rimasto un vuoto si direbbe, ogni tanto suono la campana il pietrese geom. Luigi De Vincenzi, ex sindaco, consigliere regionale Pidiessino, ma siamo al ping pong, di risultati se ne vedono pochini.

Eugenio Porfido direttore generale Asl 2 del savonese

Per la cronaca oggi, come allora, la politica osanna nuovi traguardi, la lotta agli sprechi, la priorità verso i bisogni dei malati, sinergia e razionalizzazione. Eppure oggi come allora regna un cupo silenzio, almeno ufficiale, delle organizzazioni sindacali dei primari (il 10 maggio 2011 i giornali annunciavano la nascita del Collegio dei primari e l’elezione a presidente di Alberto Artom primario di medicina generale, gli altri due membri erano Carla Navone dirigente della Pediatria e Brunello Brunetto, primario di Anestesia ora al San Paolo; da allora più nessuna notizia), degli aiuti, dei medici, degli infermieri.

Anzi, per giusto conto storico, chi dagli anni 60 segue i fatti di questa provincia nei panni di cronista di strada, di pronto soccorso, di corsia, di uffici della direzione sanitaria ed amministrativa, di assemblee sindacali spesso infuocate, deve dare atto che durante la Prima repubblica – democristiana, socialista, socialdemocratica e repubblicana, comunista di opposizione spesso dura – , era più frequente dare voce ai dipendenti dell’ospedale, delle loro assemblee, del sindacato interno. Certo non mancava la deleteria presenza del massimalismo, di posizioni talebane ed estremiste, almeno certe problematiche gravi non restavano chiuse tra le mura, nelle stanze dei pazienti, negli uffici. Non erano tempi del tutto contro tutti e spesso i panni sporchi venivano lavati in piazza.

Ora il mondo sindacale, in tutte le sue realtà, è più debole, vulnerabile, ha meno seguaci o tifosi, paga lo scotto di un passato che non torna. Sono cambiate le stesse usanze, è più facile leggere una lettera di ringraziamento di un paziente che la denuncia – sempre più rara – di chi per non attendere tempi lunghi si rivolge a strutture sanitarie private. Non è un caso se siamo di fronte al grande boom di ambulatori privati, in qualche caso con tariffe più competitive, persino inferiori agli stessi ticket della sanità pubblica. I privati si sono organizzati e coalizzati (pochi esclusi) anche sul fronte degli ‘esami del sangue’. Forse non è neppure causale che la ‘rivoluzione sanitaria del centro destra’ berlusconiano – leghista abbia aperto porte e finestre all’ingresso di società per azioni e Srl in mano ad operatori privati. Ai vertici, in un paio di casi, non mancano personaggi che lungo la loro attività sono inciampati nella giustizia penale, poi arriva il tempo dei proscioglimenti, delle assoluzioni, delle archiviazioni, delle prescrizioni a cui pare non si rinunci quasi mai.

E siamo sempre in attesa di conoscere l’esito del ‘censimento’ di ambulatori, case di riposo, centri di riabilitazione e centri medici, annunciato, via media e comunicato stampa, il 10 ottobre 2016, dall’assessore Sonia Viale e dalla Lega Nord: “La Regione non ha il quadro della situazione, servono regole.  Siamo invasi dalla pubblicità di centri che offrono esami a prezzi stracciati e la Regione non ne sa niente, non è possibile. Che garanzie ha il cittadino che siano servizi di qualità ? C’è gente che mi ferma e mi chiede di questo o quel centro, rispondo che non lo so, non sono in grado di dirlo”. Come è andata a finire ? Nessuno l’ha più chiesto a leggere i giornali locali.

L’ing. Roberto Cuneo, presidente di Italia Nostra, ex direttore generale Asl 2 dal 1995 al ’98 quando fu licenziato. E’ stato consulente dell’Humanitas (famiglia Rocca origini loanesi) e di un gruppo di cliniche fuori Liguri. Il 7 febbraio 2017, Cuneo, scriveva una lettera pubblicata dal Secolo XIX  in cui  sosteneva che la sanità ospedaliera ligure è la più obsoleta d’Italia e sarebbe necessario un rinnovo totale degli ospedali. Genova ha una dimensione ospedaliera per 800 mila abitanti, mentre ne conta solo 600 mila.

Negli ospedali pubblici dell’Asl 2 si è affidata ad un manager di fiducia, pendolare da un’altra regione, la direzione e la regia. E non aveva esitato a far sapere che “ci sono troppi direttori e si fanno Tac inutili” (fonte Il Secolo XIX e La Stampa del 18 novembre 2016).  Eugenio Porfido, 61 anni, gavetta da medico di medicina generale, chiamato ai vertici ospedalieri di Pesaro, Livorno, Monza (da quella città arriva il gruppo che ha conquistato con appalto l’ospedale di Albenga e forse non sarà l’unico nel ponente), amministrava un’azienda (Asl 2) da 570 milioni di bilancio, 4.356 dipendenti, 1.035 posti letto.

Di recente in occasione dello sciopero nazionale dei camici bianchi si sono ascoltate le proteste (nazionali) a proposito di gravi carenze negli organi, blocchi di turnover. Il ministro ha girato la ‘colpa’ alle regioni, ognuna delle quali ha una sua ‘sanità’ e risponde al politico e al gruppo di potere di turno, magari fratellanza massonica inclusa se ha voce in capitolo e non si fanno la guerra tra obbedienze e logge, maestri venerabili.

L’interrogativo: nella sanità alla fin fine continuano a prevalere scelte elettorali, di campanile o si ha il coraggio di tener conto della giustizia sociale sanitaria purchè non vada a detrimento della comunità ? E che dire di quel primario del San Paolo che giunto alla pensione si è tolto qualche sassolino ed ha dichiarato ai giornali che quattro ospedali in provincia di Savona sono troppi a discapito di un servizio sanitario efficiente e moderno.  E nessuno gli ha controbattuto.  Il presidente Toti il 23 gennaio 2017 annunciava la privatizzazione del 15 per cento della Sanità Ligure, partendo dagli ospedali di Albenga, Cairo Montenotte e Bordighera. E  il 24 febbraio, il direttore generale Asl, Porfido, faceva sapere che “per i dipendenti Asl arriva il bus navetta San Paolo – Santa Corona e che lui per raggiungere i figli a Bergamo e Pesaro si affidava a Blablacar.

Tra i dati più recenti diffusi dalla Regione emerge che la spesa pro capite dell’assistenza ospedaliera savonese è di 607 €. Nel 2011 Il Sole 24 Ore pubblicava i dati ufficiali di un confronto della spesa sanitaria pro capite. Nel 2009 la Liguria spendeva 2.024 euro, il Piemonte 1.880, la Val d’Aosta 2.089.  La spesa pro capite per consumo farmaci a carico del Ssn era di 199,9 per la Liguria, 202 per il Piemonte e 182 per la Valle d’Aosta. Nel febbraio 2007 i quotidiani locali titolavano: “Porfido taglia i primari ma i servizi restano’. Non ci hanno più fatto sapere il seguito, i numeri. Pochi giorni dopo altri titolo: “Il direttore del reparto di chirurgia vertebrale in pensione dal 4 marzo, Giuseppe Tabasso, sbatte la porta, impossibile lavorare al Santa Corona, troppi tagli, vado nel privato“. Tra le altre cose denunciava: “Gli infermieri, per ordine della direzione sanitaria, si rifiutavano di chiamare i pazienti per mancanza di una lista d’attesa”.  Pertanto era lo stesso Tabasso a comunicare  ai pazienti che al Santa Corona non poteva essere operati.  “Nel novembre 2015 insieme ad un gruppo di colleghi avevamo spiegato bene la situazione all’assessore Viale che avevamo promesso un rapido riscontro, non abbiamo più saputo nulla”.

Il dr. Porfido al Lions Vada Sabatia aveva ricordato che i costi delle attrezzature ospedaliere sono molto ridotti rispetto a pochi anni fa ed accade in generale per tutta la tecnologia. Aveva puntato l’indice all’abuso di Tac, a suo dire, con i pazienti anziani quando basterebbero radiografie. Sarà per questo che oggi costa più caro il ticket di una radiografia in ospedale che quanto si paga in una struttura privata di Toirano che dispone di nuovissime attrezzature spesso affidate a giovani medici. E nelle diagnosi più complesse i medici di famiglia e gli specialisti storcono un po’ il naso sull’affidabilità e competenza professionale. E poi, per lui che è nativo di Bergamo Alta, esistono sproporzioni sul numero dei direttori rispetto agli standard medi ed “è falso pensare che la perdita di uno di loro corrisponda a quella di un reparto”. E ancora aveva rilevato “la presenza di troppe unità operative rispetto ai parametri nazionali”. Avrà ragione se non tiene conto, come avviene nella ripartizione dei fondi, che con la presenze turistiche la popolazione sanitaria triplica.  Poco più di un anno fa  annunciava  che “era giunta l’ora di separare le carriere; il direttore di dipartimento si occupa solo per la gestione per sette anni, quindi ritorna in unità operativa e in quel periodo segue solo la clinica dei suoi pazienti”.

E i reparti con nomea d’eccellenza ? Porfido rispondeva: “ Non deve più esistere perchè tutta la struttura dovrebbe essere eccellente. Bisogna cambiare abitudini.” E a proposito delle visite dei parenti osservava: “Non solo d’accordo con il ‘tutti fuori’, viceversa è costruttivo che uno di loro (parenti) rimanga ad osservare il personale nel trattamento per apprendere metodi da ripetere, se necessario, a casa”.

Cosa è cambiato a poco più di un anno di ‘cura ‘ Porfido e dell’assessore alla Sanità, Sonia Viale, leghista mai coinvolta in vicende private e pubbliche poco commendevoli. Pure lei, persona abbastanza semplice, schiva, ha dovuto abituarsi al ‘visibilità a 360 gradi’ nel metodo di comunicazione instaurato con la venuta del giornalista, ex direttore del Telegiornale (rete 4) di Mediaset, Giovanni Toti. L’ufficio stampa della Regione trasformato in una efficiente ‘macchina da guerra’ informativa. Siamo passati da una media  di tre – quattro comunicati stampa giornalieri della lunga era del presidente Claudio Burlando ai sei – sette dei nostri giorni. Sulle televisioni liguri (Rai 3, Telenord, Imperia Tv) è più facile vedere ed ascoltare il presidente Toti, alcuni suoi assessori, che singoli giornalisti impegnati nei servizi. Cittadino informato, cittadino evoluto ?  Ai tempi di Scajola ministro fecero scalpore alcuni diktat e messe all’indice per il tg regionale Rai accusato di faziosità a sinistra e non dare spazio agli avversari.

Per ora accontentiamoci di cosa ‘passa il convento’ ai  media che dovrebbero fare il cane da guardia per una sanità da paese civile. La carta stampata continua a perdere copie. Per i pazienti della sanità ligure la ‘rivoluzione dell’efficienza’ è ancora in mezzo al guado. La seguiremo con più diligenza ed approfondimenti. Vediamo intanto qualche utile confronto, anche se non sono certo le buste paghe che dovrebbero preoccupare. Anche i ‘baroni’ sanno, hanno provato sulle loro tasche, che una volta lasciato l’ospedale pubblico, il volume di ‘introiti’ inizia una fase calante per esaurirsi col tempo e la vecchiaia.

CORREVA L’ANNO 2013

Correva l’anno degli stipendi lordi 2013, il direttore generale designato dal centro sinistra Flavio Neirotti guadagnava era il quarto nella graduatoria – classifica con 134,801, preceduto da Mereu, Barabino, Padolecchia, Bellotti. Seguito da Ingravaglieri, Artom e nelle ultime due posizioni Valterio Valsania (neurochiarurgia, con 74.775) e Carlo Ghini (oculista con 58.694). Dalle dichiarazioni complessive mancavano i dati realtivi all’intramoenia

CORREVA L’ANNO 2011

STIPENDI ALL’AUTORITA’ PORTUALE DI SAVONA UTILE CONFRONTO CON LA SANITA’ PUBBLICA

NINO MICELI IN CAMPAGNA ELETTORALE 2010

A LOANO COME DIVENTARE UNA ‘MAMMA ECOLOGICA’ E RISPARMIARE

Venerdì 15 dicembre, a Loano alle ore 17.30, si svolgerà una nuova iniziativa della rassegna di incontri per i genitori, organizzata dall’Associazione Non parto di Testa con il patrocinio dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Loano.  

Nella Biblioteca Civica a Palazzo Kursaal, si terrà la conferenza Conoscere il metodo Montessori a casa e scuola”

Ad approfondire il tema sarà la docente Annalisa Perino, pedagogista e formatrice del metodo Montessori della Fondazione Montessori Italia. L’incontro è ad ingresso libero e per i bambini ci sarà p un angolo morbido e un laboratorio.

Non Parto di Testa è un’associazione a sostegno della maternità e delle famiglie, nata nel 2010 a Loano. La filosofia che guida tutti i progetti di Non Parto di Testa è facilitare e migliorare la vita della mamme e delle famiglie, nel rispetto dell’ambiente. L’Associazione ha promosso in vari comuni il progetto “Diventa una mamma ecologica”, che offre alle mamme e alle famiglie informazioni e sostegno sul parto naturale e sull’allattamento al seno, dimostrazioni sull’uso dei pannolini lavabili, offrendo kit prova, proposte ludiche che incoraggiano il riciclo e l’uso di giocattoli creati con la fantasia e materiali semplici e naturali, scambio di vestitini e accessori per bambini.

 


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