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Liguria e Basso Piemonte

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I giovani agricoltori (Cia) si ribellano alla lentocrazia. L’assessore Mai spalle al muro


Stanchi di attendere da 3 anni e sfiduciati. Ma è la volta buona. In Liguria e nella provincia più estesa e fertile, quella ingauna, non si arresta  la triste conta dei terreni incolti, abbandonati. Eppure ci sono 45 milioni di investimenti bloccati. Ci sono in lista d’attesa 648 domande che si muovono tra istruttorie e nulla osta nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale. Una vergogna da Bel Paese e da area agricola produttiva. Verissimo manca a livello legislativo, un disincentivo ai proprietari di terreni che abbandonano o non affittano per motivi vari. Bisognerebbe tassarli ed impedire, come accade in altri Paesi del centro e nord Europa, l’abbandono delle terre. Bisognerebbe che finalmente si riuscisse a dare forza alla vendita a km zero ed un’adeguata commercializzazione che non penalizzi il produttore. E poi incrementare le Cooperative agricole locali. E per la politica a meno annunci spot, anziché annuncio vero, a obiettivo raggiunto.

L’assessore regionale leghista all’Agricoltura Stefano Mai ex sindaco del ‘marchesato’ di Zuccarello

Le promesse ora sono state messe nero su bianco. Per sbloccare gli investimenti del PSR. Dopo le indicazioni dell’Assessore  Stefano Mai, è arrivato infatti l’Ordine del Giorno, sottoscritto da tutti i gruppi politici e votato all’unanimità in Consiglio Regionale. Che suggella il successo della manifestazione dei giovani agricoltori di Cia Liguria.

45 milioni di investimenti bloccati. Così come i sogni dei giovani agricoltori di Cia Liguria che hanno spiegato all’ Assessore Mai e ai capogruppo dei partiti in Regione che cosa vogliono per il loro futuro.
Primo risultato della manifestazione: l’Assessore Mai ha confermato che la Regione Liguria si muoverà in fretta per avere l’aiuto di professionisti esterni per completare le diverse procedure.
Secondo risultato della manifestazione: l’impegno ha trovato immediato riscontro nell’Ordine del Giorno, sottoscritto da tutti i gruppi politici e votato all’unanimità in Consiglio Regionale, che impegna il presidente della Giunta regionale e l’assessore competente a mettere in atto strumenti – anche straordinari – che consentano di valorizzare le istruttorie e il rilascio delle autorizzazioni di spesa, eventualmente anche utilizzando risorse umane esterne all’Ente. E ad avvalersi quanto prima del sistema informatico mutuato dalla Regione Marche.
648 domande per un totale di 45 milioni di euro di investimenti aziendali. Richieste che continuano a rimanere bloccate tra istruttorie senza fine e nulla osta che non arrivano nell’ambito del Piano di Sviluppo Rurale.

Risultato: il futuro dell’agricoltura in Liguria diventa a rischio. A questo rischio i giovani agricoltori liguri ( che hanno presentato 344 domande per oltre 9 milioni a sostegno al primo insediamento) si sono ribellati. Erano in tanti quelli associati alla Confederazione Italiana Agricoltori che sono andati  a spiegare in massa le loro ragioni in occasione della seduta del Consiglio Regionale. Una delegazione di venticinque di loro, guidati dal presidente regionale Aldo Alberto e dai presidenti provinciali di Cia, ha avuto un lungo confronto con l’Assessore all’Agricoltura, Stefano Mai, i capogruppo dei diversi partiti e numerosi altri consiglieri che hanno partecipato alla riunione.
E i risultati sono arrivati. Con promesse messe nero su bianco.
Aldo Alberto in una dichiarazione web ha spiegato le ragioni della sofferenza di questi giovani a realizzare i loro sogni d’impresa.


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