Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Alassio tra querele e querelle, cosa passa il convento al povero cronista di strada


Sul numero scorso di trucioli.it, un’ultima ora con notizia delle 5 querele approvate in giunta (vedi….), con mandato al sindaco Canepa. Stavamo preparando un piccolo revival sulle più fresche imprese, sempre più ad effetto e clamorose, del canuto enfant terrible Fabio Lucchini, già consigliere delegato ( ‘infiltrato’?). E’ lui che scuote i media liguri, ha persino mosso l’armata di Imperia Tv, con il lancia in resta del direttore Andrea Pomati (scrive per La Stampa e dunque Il Secolo XIX da Imperia). Lucchini capace di svegliare, a tutte le ore, i cronisti di Rai Liguria, Primo Canale, Repubblica, Il Secolo XIX, ecc. Lucchini querelato da Socco scaricato dalle cabine di regia. Rilegato nell’angolino il ‘fratellino’ Vincenzo Zarrillo. Lucchini che zitto zitto un paio d’anni fa ha presentato un ‘micidiale’ esposto ai carabinieri che chiamerebbe in causa il mitico presidente dei Bagni Marini Alassini, l’associazione più coesa e penetrante. Dove è finita l’inchiesta ? 

Dall’archivio di trucioli.it: prima delle querele eravamo tanto amici! Melgrati, Avogadro, Lucchini

Siamo stati tutti sorpresi dall’anteprima assoluto delle notizia pubblicata dal blog di Gianluigi Canavese (Alassio 2011), sempre tempestivo, ottime antenne nel palazzo comunale, bravo informatore del ‘media’ che conta. Non può non far scalpore la decisione del moderato primo cittadino Enzo Canepa.  Fa benissimo a difendersi ricorrendo alla giustizia terrena e alla legge, anche perchè non sembra un caso creato ad arte per intimorire. L’esperienza del vecchio cronista insegna che si usano contestualmente altri strumenti.  Certo è stato un autogol impedire la massima pubblicità (riprese tv incluse) alle riunioni del parlamentino locale.  Chi ha seguito i consigli comunali, assai più vivaci, già dalla fine degli anni ’60 e quando si tenevano rigorosamente in notturna, sa che le occasioni di scontri, pure plateali, sono stati una costante. Dipende, lo scriviamo da testimoni, dalla caratura prima di tutto del sindaco e dei più stretti collaboratori di giunta. Basta ricordare le riunione presiedute dal dr. Dino Grollero o il breve periodo del dr. Mela. Aggiungiamo che  anche dai banchi dell’opposizione si ricordano personaggi e temi di contestazione, di dialettica, di preparazione con ben altro spessore rispetto alla opposizione – minoranza dei nostri giorni.

Non ci riferiamo a chi magari ha ripetuto tre volte la stessa classe; a qualcuno, meglio se avvocato, che gli mette a punto le interrogazioni. Ne ci riferiamo a chi, nella fase pre elettorale, al momento di trovare la squadra, non aveva dubbi sulla propria capacità aggregativa per diventare il sindaco della vittoria, ignorando che il Pd alassino (con un capo ingauno) le avrebbe teso la trappola, facendole mancare  voti vitali.

Il sindaco Canepa, famiglia democristiana senza ormbre, è l’uomo della destra e di Vaccarezza; ha tra i suoi un paio di ‘fratelli muratori’ giudicati seri e preparati. Si sa, la ‘fratellanza massonica’ soprattutto nel ponente è divisa, conflittuale, c’è quella che conta e quella degli affari, o affarucci. C’è chi fa il doppio gioco e magari inganna il ‘ venerabile’ della sua loggia.

Il sindaco Canepa che avrebbe la necessità – e da amministratore di un’azienda di famiglia sa quanto sia importante il fare, il decidere, non rinviare –  di poter dimostrare agli alassini che è l’uomo dei fatti, della concretezza, che non deve scendere a patti ed al ribasso, che risponde solo al bene comune e alla sua coscienza e non ai piccoli o grandi cabotaggi, ai ricatti.  E’ stato, almeno a vedere dall’esterno, solo decisionista mettendo fuori dal campo della maggioranza il presidente Invernizzi, protagonista di un gesto di inciviltà ? Ha fatto bene a rivolgersi ai carabinieri. Benissimo anche la denuncia quando veniva impunemente e di pessimo gusto raffigurato da ignoti (ma non troppo) sosia di Al Capone mafioso. La dignità istituzionale va difesa con i denti e le carte bollate.

Diverso il discorso, l’opportunità di dar battaglia  quando bisogna difendere la Gesco comunale, gran ‘greppia di comando’ ed il suo presidente Mimmo Giraldi, sponsorizzato parrebbe dall’assessore Simone Rossi. In ballo interessi che scottano, vedi i rapporti con la potente SCT (parcheggi), la proposta di rinnovo delle convenzione, con la contropartita  della video sorveglianza (chi è l’esperto e  mette il tutto sul piatto della bilancia?). C’è il tema ancora più scottante, per interessi obiettivi in gioco,  di Alassio Ambiente, della posizione dell’assessore Vinai, sensibile  al suo lavoro e al mondo calcistico giovanile.  Si dice che il frantoiano di Moglio  stia facendo sano proselitismo per metere fuori gioco da un futuro appalto proprio l’Sct.  C’è il discorso di ammodernare, come sarebbe ora in una città turistica alla stregua di Alassio, le colonnine per il pagamento della sosta. A Savona si può già utilizzare il bancomat e in qualche caso pure il telepass.

Ad Alassio i giornali hanno dato l’indiscrezione che qualcuno propone di spostare il mercato settimanale  dai Salesiani (che tutta la città dovrebbe ringraziare per aver salvato questo polmone vitale per il turismo, il commercio, i pubblici esercizi, per chi possiede auto ingombranti e di grossa cilindrata).  Gli ambulanti che ora pagano 5 euro forfettari a ‘piazzola’ ,dai Salesiani potrebbero pagarne 10 ? Perchè non si affida uno studio ad un team di esperti a livello nazionale che, valutate tutte le condizioni di viabilità, parcheggio, stagionalità, presenze ed esigenze, dopo la diagnosi, mette per iscritto proposte su basi diciamo scientifiche. Allora i politici potranno decidere ed assumersi responsabilità.

L. Cor.  


L.Corrado

L.Corrado

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