Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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I premi ai dirigenti e i disastri alluvionali


Domenica pomeriggio ho seguito l’ultima parte della trasmissione “l’Arena” condotta da Massimo Giletti sul tema ormai scottante dei bonus, dei premi ai dirigenti elargiti dalle amministrazioni pubbliche. Tra gli interlocutori figuravano l’assessore al personale del Comune di Genova, oltre a l’on.Colannino del PD e il responsabile CGIL del pubblico impiego. Si continua, a mio avviso, a toccare il fondo del degrado del nostro modo di essere, di vivere, che riguarda l’appiattimento del valore individuale di ciascun lavoratore.

 

Si è potuto constatare come una contrattazione sindacale si trasforma, attraverso un diffuso, inqualificabile permissivismo dei “politici” definito “OBIETTIVO”, in erogazione di riconoscimenti atti a giustificare una nuova regalia forfettaria aggiuntiva “inventata” per la busta paga. Molto spesso, se non sempre, l’obiettivo oggetto del premio fa parte dei requisti richiesti per quella mansione dirigenziale, per cui uno che è assunto o viene promosso, DEVE poter corrispondere, NON può essere considerato un extra. Cosa dire quando l”obiettivo”, oppure quella che dovrebbe essere recepita come capacità manageriale non si dimostra tale, constatiamo invece che il premio viene comunque corrisposto? Non è certo responsabilità del soggetto che il premio riceve, ma del “politico”che dispone del denaro pubblico da amministrare e lo distribuisce in modo clientelare.

Basta leggere i titoli su Repubblica di mercoledì 22 a proposito dei disastri di Genova a firma di Franco Monteverde:”Alluvione, l’ultima beffa premi ai dirigenti a processo per il 2011″ e Marco Preve: “Tursi, un altro premio beffa – soldi ai tre dirigenti a processo per il disastro di tre anni fa sul Fereggiano”. Tra l’altro, questo tipo di comportamento crea palesi disparità di trattamento nei confronti di tutti gli altri soggetti impiegati nel pubblico impiego. Ma non solo; la totale difformità rispetto al trattamento attuato nei confronti dell’impiego privato risulta del tutto evidente. Nella mia esperienza marinara non ricordo di aver sentito di un armatore che ha premiato un suo Comandante perchè ha adempiuto in modo esemplare il suo compito di dirigente, doveroso responsabile dell’ azienda nave; forse qualche volta è successo l’esatto contrario con il licenziamento, inconcepibile nel pubblico impiego se non in casi eclatanti… ma è meglio soprassedere). Solo una volta (da Google – trucioli maremoto giappone 10/11/2011) scrivevo : “Al Com.te Baici è stata riconosciuta con un significativo dono l’alta professionalità marinaresca da parte dell’armatore, la Naess Shipping Co.”

”On Colannino (PD) ricordava una sua personale esperienza vissuta per ritardi e pastoie burocratiche: la criticatissima lungaggine di 15 enti, con 15 tra pareri e firme per avere autorizzazione per un intervento… fluviale di poco conto. “Tempi irragionevoli”, la sua denuncia. Guarda caso, sempre tante firme… Ma chi deve fare cambiare questo sistema, On.Colannino? Se non il Parlamento dove Lei è seduto? Perché nessuno si rende disponibile a proporre un disegno di legge che modifichi il perverso perdurare di una burocrazia creata, non per produrre, bensì per ostacolare, se non “oliata” (in tutti gli aspetti possibile ed immaginabili) qualsiasi tipo di iniziativa. Peggio se si va a constatare la volontà di creare nuovi posti di potere pubblico/partitico con nuovi enti che dimostrano la loro inefficacia! Non vuole essere la mia una reprimenda contro i benefici acquisiti nel pubblico impiego. Anzi, la mia quindicennale esperienza da Sindaco, mi porta a constatare che la nuova normativa quando male gestita, provoca malcontento all’interno come fuori del Palazzo. Trattasi di una serie di errori, inadempienze, soprusi, che sommati ad asservimento, silenzi ed altro, tutto a discapito del servizio dovuto alla comunità che lo richiede e lo finanzia, creano nella pubblica opinione quello sconcerto che trova sfogo solo quando un qualcosa di grave mette in evidenza il caso, pubblico o privato che sia. Noli non è esente.

Ancora, per chi ha visto “Report” di domenica: retribuzioni elargite a rappresentanti di enti, sindacati, tutti che dovrebbero partecipare a sedute d’istituto (CNEL s.e.o.) ma quasi sempre assenti, per legge!! … percepiscono comunque uno stipendio. Angeletti della UIL, sorridente ma alquanto stizzito, Camusso della CGIL, dicono di versare il tutto nelle casse del sindacato. Ben venga la pulizia totale di questi ed altre centinaia di privilegi mascherati per succhiare denaro pubblico con l’approvazione dello studio presentato dalla spending review. Forse allora si potrà accondiscendere a rinnovare i contratti di lavoro del pubblico impiego fermi da sei anni (motivo di sciopero della UIL – Angeletti), delle pensioni oltre i 1.500 € bloccate da anni (senza sciopero) di coloro che lavoro e stipendio non hanno da anni (senza sciopero). Meditiamo…tra tutti…meditiamo! A buon intenditor…senza rancore.

L’ADDIO – Addio a Annamaria Ferrero, moglie, mamma, nonna, la quale ha abbandonato troppo prematuramente la comunità in cui è nata e cresciuta. Nipote di un indimenticabile quanto simpaticissimo amico, ex navigante, fuochista delle prime navi a vapore: Mario, meglio conosciuto con il sopranome di “aggiu e siole”, ha da sempre partecipato attivamente nelle attività della nostra Diocesi. Condoglianze. 

Carlo Gambetta



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C.Gambetta

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