Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli realtà quotidiane


Solitamente non si loda chi fa il proprio dovere; se ne prende atto. Quando invece si tratta di valutare il risultato di una scelta piuttosto che un’altra nell’ambito delle mansioni allo stesso dovere attribuite, mi pare giusto sottolinearlo. Domenica pomeriggio, durante il servizio di Polizia Urbana condotto dalla locale coppia di Vigili, ho potuto notare l’utilità della loro scelta nel regolamentare il traffico da ponente a levante nel tratto di Aurelia tra Spotorno e Noli. Per ben due volte sono intervenuti in sostituzione dell’ormai famoso semaforo ormai destinato a logorare la pazienza dell’utente della strada, annullando di fatto le lunghe code di ogni domenica.

Sono certo che da chi conosce e subisce questa ridicola persistente realtà, non può che provenire un plauso. Forse che la punzecchiatura sul No 3 del 18/9/2014 di Trucioli ha prodotto i suoi buoni frutti? Qualche multa in meno compensata da qualche apprezzamento in più (come domenica pomeriggio), contribuiscono a “…non mandare a farsi benedire…” nel senso giusto il protagonista di un mestiere che facile non è.

CRISI ISCRIZIONI – Fortunatamente non ho mai subito la richiesta di “prendere la tessera” per ottenere lavoro. Idem per i miei figli. Prassi normale? Ai tempi di Mussolini “obbligatoria”, dopo la guerra consideriamola “democratica”. Ecco allora che il lavoro non è più un diritto costituzionale ma continua ad essere una spudorata richiesta di contropartita da parte degli eredi di quei Padri Costituenti che così l’avevano concepito, rendendo la libera scelta ideologica fortemente condizionata; i risultati sono evidenti. Il PD che sta denunciando una consistente perdita di iscritti, subisce, forse più di altri, la crisi del “sistema” ormai consolidato. Potremmo allora dire: no lavoro, no tessera? Da ex tesserato volontario DC, ho condiviso sin dall’inizio le posizioni ideologiche del centro sinistra; ascoltare dichiarazioni NON in libertà, udite in un’affollata assemblea pubblica, mettono oggi addirittura in discussione il mio sostegno.

Durante la presentazione del progetto del traforo di Capo Noli, il 29 luglio scorso, nella sala consiliare (argomento affrontato nel No. di Trucioli 46 del 31/7/2014, presente l’Ass. Reg. Berlangieri, in sostituzione della collega Paita, veniva appurato che non era assolutamente vero che tale progetto era ormai in fase avanzata e quindi non più modificabile, come da affermazione del Sindaco (ex) Repetto in campagna elettorale. Quando l’Assessore Berlangieri dice, NON in libertà : “...la campagna elettorale che giustifica promesse anche irrealizzabili è finita… (riferendosi esplicitamente all’ex Sindaco Repetto)” a mio avviso questo atteggiamento credo giustifichi ancor più marcatamente la crisi nei confronti della credibilità di certi personaggi che dovrebbero degnamente rappresentare una corrente di pensiero, di programma come quella del centro sinistra. E’ inacettable banalizzare su certi comportamenti, come fosse una prassi normale. Ultimissima quella riportata dai quotidiani locali, che enfatizzano la quasi certa costruzione del porto di Spotorno che piace, ha il via libera da parte dello staff dell’Ass.Paita. E giù promesse già provatamente irrealizzabili!

VIA COLOMBO – (nella foto) La visione della foto della parte alta di Via Colombo allagata, pubblicata su facebook da Roberto Ganduglia con i tanti commenti da parte dei visitatori, tra i quali c’è chi ha motivo di ricordare la data dell’evento, il 7 novembre 2000, mi ha invogliato a fare una riflessione circa la possibile ulteriore pericolosità incombente sull’abitato del nostro centro storico, a mio avviso non ancora risolta, anzi…

Ultimamente sono state costruite tre paratie sui tre accessi alla fiumara da attivare in caso di piena: San Giovanni, Sant’Anna, Corso Italia. Lo scopo conclamato è quello di evitare che un’eventuale onda di piena del fiume possa esondare nella parte abitata del centro storico. Niente da eccepire. Osservando la foto e facendo mente locale, vogliamo immaginare ad esempio le conseguenze di una bomba d’acqua che colpisce anche la parte alta di Noli con il torrente in piena? Niente è in grado di fermare la piena proveniente da Via Monastero e che troverebbe diretto accesso a Via Colombo attraverso il varco della torre di S. Giovanni. Lo stesso dicasi per le acque della zona nord dell’abitato che, convogliate su Via Cavalieri di Malta troverebbero la paratia che impedisce loro il naturale inserimento nella fiumara. Per andare dove, se non convogliate anch’esse in Via Colombo? Ecco la necessità, a mio avviso, di installare urgentemente una paratia anche dalle porte di S. Giovanni, da giostrare, a seconda delle necessità, con quella oggi esistente sul torrente. Uovo di Colombo?

L’uso dell’altra paratia che è da mettere in seria discussione è quella di Corso Italia. Ancora una volta ricordo che l’unico allagamento di Corso Italia a memoria moderna è stato causato dai famosi cassonetti dell’immondizia bloccati a fare diga sull’ex ponticello. La mareggiata teneva occlusi di sabbia gli sfoghi a mare di tutti i tombini di Corso Italia, la potenza delle sue onde incuneata sotto il ponte della statale riusciva a prevalere su quella dimezzata del fiume per il motivo sopra descritto. La situazione venutasi a creare è stata quella che ha visto quello scontro di correnti trovare sfogo e creare a sua volta diga d’acqua su Corso Italia. Nel contempo, anche le acque di tutto il centro storico convogliate sempre su Corso Italia, con pendenza verso la fiumara, avendo trovato l’ostacolo nel frattempo venutosi a creare, hanno loro prodotto l’allagamento.

In conclusione: Noli oggi ha due fiumi d’acqua paralleli che scorrono verso il mare in modo indipendente; uno è il torrente con le sue acque collinari apparentemente senza problemi di ostacoli, il secondo è un flusso d’acqua crescente che parte da Piazza Aldo Moro, entra in Via Colombo attraverso la porta di S. Giovanni, si ingrossa pericolosamente con tutte le altre acque dell’abitato del centro Storico per trovare infine l’ostacolo nel muro dell’Aurelia prima di invadere la stessa e riversarsi sulla passeggiata con le barche non più in sicurezza. Pensare catastrofico? Credo proprio di no; idee/proposte non so quanto condivisibili, ma provenienti dal valutare con ponderatezza gli effetti di una foto.

ADDIO GENIU – Eugenio Ganduglia, nolese puro sangue di 84 anni ha lasciato le sue due figlie con le rispettive famiglie e tutti noi suoi sinceri amici da sempre. Per la comunità nolese era identificato come “Geniu u Barusciu”. Pescatore da giovane, in seguito operaio, infine nonno, ha trascorso la sua vita famigliare sempre abitando nel suo “caruggio”di Via Serravalle. Gran chiaccherone, capo leggermente chinato da un lato, ti bloccava volentieri a colloquio, lasciandoti però poco spazio per rispondere. Il suo hobby era poter andare a raccogliere funghi sulla collina dell’Anchise. Ti abbraccio con affetto, ciao.

Carlo Gambetta



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C.Gambetta

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