Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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‘La Gazzetta di Ceriale’ annuncia: tifiamo per Stefano Roascio sindaco


Nella mia dimora dorata sulla collina di Alassio ho ricevuto in udienza privata l’ambasciatore della ‘contea’ di Ceriale – Peagna e possiamo annunciare, radiosi, che i ‘regnanti’ hanno designato a prossimo candidato sindaco (con certificato di garanzia) il giovane, brillante, dr. Stefano Roascio, dal 2012 in pianta stabile nella prestigiosa Soprintendenza di Genova. L’unico ostacolo all’investitura era convincere il plenipotenziario del Pd, Miceli, detto Nino, figlio di benestanti loanesi, già ‘amico di merende’ (senza delinquere) dell’ex big dr. Bertolotto, detto Marco, presidente – primario, stipendiato dall’Asl con 127.096 € (2012) . Ho provveduto a telefonare.  Risposta di Nino: “A Borghetto S.Spirito l’abbiamo stoppato (Roascio), preferendogli il non tesserato, ma ubbidiente  Gianni Galdolfo e poi se me lo chiede Belfagor…a Ceriale, Stefano è l’uomo giusto”. E’ fatta !

Il futuro sindaco di Ceriale ? Il dr. Stefano Roascio, motore e mente dell’Associazione Amici di Peagna; alla sua destra il maratoneta di poltre Ennio Fazio e mons. Fiorenzo Gerini, ex amministratore della diocesi di Albenga – Imperia, per 60 anni parroco di Peagna, invitato a lasciare dal vescovo Olivieri

Per il mio popolo amico e devoto di Ceriale si prospetta  la risurrezione.  Nessuno, o quasi, potrà dire: chi è costui ? Anche se è rimasto ammutolito nelle recentissima contesa per il porto turistico ed annessi piccolissimi manufatti abitativi, commerciali, discotecari. Poteva alzare la manina: “Cari concittadini di Borghetto, se vi danno garanzie solide, nero su bianco, che il vostro amato e prezioso litorale rimarrà integro, evitate di fare una battaglia legale- giudiziaria di stampo campanilistico. Le garanzie possono sottoscriverle, in prima persona e sotto responsabilità civile personale, il terriero sindaco Ennio Fazio, i miliardari Franco Murialdo e Aldo Delle Piane. Don Fiorenzo Gerini sottoscrive da testimone neutrale. Cosa volete di più con un simile certificato di credito ? Meglio di un’azione bancaria “.

ECCO LA GAZZETTA DI CERIALE –   Intanto invitiamo tutti i nuovi lettori della Gazzetta di Ceriale (numero storico in quanto la cittadina non ha mai avuto un notiziario locale se non, in passato, il foglio comunale affidato al gruppo Strizioli di Albenga (PAGATO CON I SOLDI DEI CONTRIBUENTI) a documentarsi sulla brillante rivista ‘Anthia‘ (leggi …agosto 2014). Lo scrittore Roascio, promosso pubblicista ad honorem, esibisce il suo straordinario talento, osando persino un’intervista alla sua ‘dirigente’ Luisa Papotti, su un tema che l’ha sempre visto in prima linea, a Borghetto, a Ceriale, a Toirano: Tutela del paesaggio.  Più tutelato di cosi ! E bisogna ammettere che ha fatto scuola. Dal pulpito sono incrementati, a Peagna e Ceriale, i seguaci di ‘siamo tutti ambientalisti che rilanceremo turismo, commercio, alberghi e dunque posti di lavoro in loco per giovani, soprattutto diplomati e laureati”.  Dalla sorgente di Anthia, un tempo utilizzata dalle lavandaie del paese e con un vasca per dissetare la mandria dei pastori, si è esteso a macchia d’olio il messaggio del Creato. Anzi, ho letto da qualche parte che il presidente ha fatto censire, d’accordo con gli amici Fazio, sindaco e  la Fasano, vice, tutte le sterrate intorno a Peagna;  un tempo utilizzate per raggiungere le terre con i carri trainati da buoi, asini, muli, un paio di cavalli. Negli anni qualche approfittatore li ha chiusi, nonostante le servitù, privando così tutta la comunità del libero transito sul territorio. Nessuno ha ritenuto doveroso intervenire ?

Bisogna pure premettere che La Gazzetta di Ceriale non ha la matrice disfattista e dissacrante in stile trucioli.it. Io diavolo so bene che questo blog è finanziato da associazione massoniche deviate ed affaristi immobiliari legati a frange malavitose, mentre gli Amici di Peagna,di fronte alle carenze finanziarie”, si sostengono nelle loro benefiche attività pubbliche con tre limpide scelte: 1) autofinanziamento grazie anche al libro successo – 2° edizione –  del capo redattore Gian Carlo Ascoli; 2)  autopromozione di qualità con apericena letterari; 3) contributi diretti dei soci.  Come dimostrerà la pubblicazione del bilancio !

LE GRAZIE DI PEAGNA – Avete capito bene ? Mentre a trucioli.it i collaboratori massonari prendono una barcata di soldi (e in nero), a Peagna il ‘nero’ è stato messo al bando da tempi memorabili. Sarà per questo che è rimasta l’unica frazione importante, fronte mare, della provincia di Savona, senza neppure un chioschetto – bar, un ristorante, un negozietto di alimentari. Un esercizio pubblico insomma, degno di questo nome. L’ultimo era stato chiuso a fine anni ’70, l’aveva aperto una peagnina d’adozione, Maria dei Ricci, la mamma era ‘Tomacek‘. Maria aveva rilevato anche  la storica tabaccheria du Tanacca, poi si è trasferita a Giustenice.  Ora un borghettino della  apprezzata famiglia Michelini di Borghetto ha aperto sulla piazza della chiesa un B&B senza pretese, i clienti hanno le campane sotto il naso, succederà come a Borghetto che un turista ha fatto mettere la sordina notturna ?

La storia autentica di Peagna e dei peagnoli del ‘900, mi assicurano, è stata già scritta e messa in cassaforte, dai solerti attivisti della operosa e benemerita associazione che cura la rassegna dell’editoria regionale. Non potevano ignorare la loro ‘culla‘. Benemeriti e benedetti perché tutti ormai sanno che “I libri di Liguria abitano a Peagna”. Così commentava il mitico e compianto Romano Strizioli il 19 agosto 2007 su La Stampa. Con tanto di monito che, nel rispetto dell’italianità e non dell’italietta, si è avverato. Diceva, coram populo ( da Orazio: …Esci contrito; se pur desideri morir vestito) il predecesore di Roascio,  l’insuperabile per cultura e presentazione di libri, prof. Franco Gallea ( auguri per la salute !): “Nel mio discorso davanti alle autorità  svolgerò alcune considerazioni  sul rapporto tra intellettuali e  potere, quindi da noi, in Liguria. Il panorama è pieno non solo di luci, ma anche di molte, di troppe ombre”. Giustissiamo, applausi scroscianti e impegni solenni. E’ andata proprio, o quasi proprio, così ! Il popolo intellettuale si è svegliato ed ha iniziato dalla sua Anthia a fare da controllore, rigorosa  coscienza critica, faro per i tanti seguaci, l’esempio alle giovani generazioni.

Purtroppo si è distinto, in negativo, a proteggere i soliti noti, a non svolgere il ruolo del giornalista intermediario della notizia, guardiano della legalità, proprio  trucioli.it ed un mezzo scribacchino, giornalaio con origini in zona. Belfagor non può essere censurato, è scritto sul contratto. Qualcuno lo chiama Luciano, altri Peagnin, ma credo a Ennio e alla sua mano destra Marinella  quando scongiurano meglio non incontrarlo che ritrovarlo”. E’ tra quelli che hanno tenuto nascosta ai visitatori tutti l’identità di ‘casa Girardenghi‘ e del suo impresario edile – benefattore  Franco Murialdo.  Un cuore d’argento, un portafogli d’oro. Pensate che a Peagna si ritrovano, dal 1983, intellettuali, scrittori, ricercatori, pensatori, autorità. Laddove un tempo erano soprattutto due stalle riservate alle mucche, alle pecore e capre, al bue.  Abbandonato, invece, un vecchio frantoio per l’olio.  Nella prima stalla un soppalco in legno, destinato al fieno e alla paglia,  ha ospitato per mezzo secolo, in un giaciglio, tale Giulio Richermo, originario di Trovasta (IM) dove è sepolto; un’infanzia nel seminario dei francescani, una vecchiaia finale decorosa, ormai inabile, a Loano, risparmiato dal ricovero. E con Giulio pernottavano i viandanti – mendicanti che raggiungevano saltuariamente il borgo. La vecchia canonica (poi venduta) ha funzionato finché c’è stato don Pietro Menini  e comunque non aveva spazio per i poveri. Quando arrivavano in paese per un piatto di minestra ed un ‘lettuccio’, la parola d’ordine era: “andate in cima al paese, ci sono i pastori…”. Ieri, oggi ? Altri tempi. Chi ricorda tace?  La gente ha un cuore grande e non sono avari come allora, nonostante la ricchezza trasparisse da ogni angolo, con tanti benestanti. Eufemismi !

Scrivo queste cose da indiavolato, tra i vip alassini, sapendo che ‘l’intellighenzia’  di Cerealis ha da tempo provveduto alle stampe della vera storia di Peagna destinata ai posteri. Tutti i nomi ed i cognomi, le proprietà, l’attività prevalente. I peccati pubblici e privati.  Si bisbiglia che è tutto contenuto in un libro di memorie. Aggiungo una chicca che ho letto sul libro (edito nel 1970) di Nello Cerisola.  Asseriscono che io Balfagor sia discendente   “di un valoroso Petilio Ceriale, noto per le imprese militari in Italia ed in Gran Bretagna ove venne inviato da Vespasiano”. Alla ricerca collaborarono Carlo Camino, Giovanni Magnetto, Emilio Ravina e Giuseppe Vairo. Chi si è ricordato di loro ? Il Padreterno li abbia in gloria.

PEAGNA VILLA DI CERIALE – Sulla vita del probabile  villaggio romano non si hanno notizie certe. Dal 10°- 12° secolo i vescovi, con feudalesimo e crociate, ottennero questo possedimento. Albenga era la residenza del vescovo e si era instaurato il libero Comune ingauno nelle terre della diocesi. Il vescovo, assistito da ‘avvocati’,  scortato dai ‘militi’ e difeso dai ‘conti’ secolari che aveva reso suoi vassalli, esercitava la giurisdizione comitale attraverso propri ‘gastaldi’ e vicari.  Si racconta che Lanfranco Dinegri, elevato alla sede vescovile nel 1255 ( 759 anni or sono !) , si trovò in contrasto con il podestà di Albenga – Ceriale: era Iacopo di Gavi e si opponeva vivamente a che gli uomini di Ceriale,  Campochiesa, Noceto e Toirano,  pagassero il diritto di frodo o fodero – le vettoviglie e gli alimenti alle truppe -. Due anni dopo Albenga veniva colpita da un nuovo anatema.  Con un triste effetto:  chiusi i luoghi sacri, silenziate le campane,  diniegati i sacramenti, muti i banditori evangelici ed interrotte  le religiose salmodie, al punto che “il podestà  Daniele Spinola e gli anziani si presentarono il 1° aprile  1250 al vescovo con abiti e voci supplichevoli, scongiurandolo a ritirare la scomunica e l’interdetto, promettendo che si acconcerebbero di fare quanto egli  desiderava”.

A CERIALE UN SINDACO DI BORGHETTO S. SPIRITO – Credo, cari sudditi di Belfagor, sia venuto il momento di rivelare il ‘nostro sindaco in pectore‘. E’ lui l’enfante prodige, cittadino genovese per via della professione, ma di spirito, animo, cultura borghettine, origini calizzanesi. Qui i sani genitori l’hanno creato. Un pur insignis facie, lo descrivono i diavoletti sparsi sul territorio: intelligente, moderato,  pacioso, servile per quel che basta alle ‘scalate’.  L’ha dimostrato nei tre anni da presidente dell’Associazione Amici di Peagna. Vacinato democristiano, cresciuto ai tempi della Margherita.  Fiore bianco o giallo che si ‘sfoglia’ secondo una leggenda di paese. Il primo petalo tra il 2002 – 2007.  Stefano Roascio candidato in una lista che vede aspirante sindaco l’avvocato Claudio Mastrogiorno, bravo professionista di provincia, cresciuto alla scuola del maestro venerabile‘ avvocato Umberto Ramella, penalista di Laigueglia, passato a miglior vita; moglie compianta, giornalista. Il figlio dentista a Imperia. Umberto, scrittore, uno dei pochi ‘gradi 33’ ed un archivio inedito donato all’amico giornalista. Ramella, ex combattente, fede e tessera socialdemocratica. Il gruppo dei mastrogiorgiani comprendeva esponenti dell’ex Pci e del Pd di Rasangela Ferrando. Perse la sfida.

La ‘fratellanza muratori’, del resto, era divisa, c’erano altri punti di riferimento, soprattutto a Borghetto. Roascio, famiglia umile e onesta, ripete l’avventura – sfida  nel 2007. Questa volta lista civica con un candidato primo cittadino ‘puro e rivoluzionario‘, l’avvocato Giovanni Sanna, figlio di operaio, gavetta a 360 gradi, e mi dicano sia autorevole collaboratore del blog trucioli.it.  Chi glie lo fa fare ? Si unisca a blog più seri, quotati, credibili, coerenti. Nel gruppo Sanna, c’era anche la destra con Giuseppe Stalla, la storica famiglia Franchi (farmacisti e possidenti) con il secondogenito Antonio, fratello di Beppe che a Ceriale, con la moglie, possiede alloggi, box e magazzini. Ci sono la Ferrando pidiessina nata, la Margherita. C’è l’ex leghista battitore libero Raimondo Villa. In sintesi:  fuorisciti da Forza Italia, compagni marxisti, bossiani pentiti, margheritiani alla Roascio.  Eppure vince lo schieramento degli affari e l’opposizione sanniana non porta a casa nulla, neppure le carte ‘segrete’ del ‘comitato’ intoccabile che governa  la Servizi Ambientali e che si rafforza sempre più. Il ‘ventre molle‘ della destra e di fratelli massoni ? Assumono mogli di sindaci, fratelli veri e congiunti di dirigenti. Ho letto che da Loano, l’opposizione scrisse alla Procura della Repubblica. Chissenefrega. Uno dei revisori è stato amministratore delle campagne elettorali del poi detenuto, innocente fino a prova contraria, Claudio Scajola.  

NON ERA IL MESSIA MA SOLO UN RAVINA-  Trucioli Savonesi (da aprile 2007 a febbraio 2012), poi trucioli.it (da agosto 2012) hanno scritto palate di fango e di m…., almeno ora si autopuliscano. Non hanno capito nulla della formaggio del Bel Paese, del ‘voltiamo pagina‘.  Pensate che a Ceriale,  nell’aprile 2008,  un tale Ravina  detto Giovanni, si era illuso che sarebbe stato eletto a furor di popolo in una sfida impari con Ennio, coldirettone, veterano di poltrone pubbliche ed associative. Chi era mai il nuovo ‘astro’ ?  Semplicemente un insignificante responsabile delle relazioni sindacali di Fiat Mirafiori ai tempi  degli amministratori Ghidella e Cantarella.  Ravina  nominato amministratore delegato in India, estesa come l’Europa e con oltre un miliardo di abitanti.  Ravina  di sangue cerialese ha curato pure il progetto CNK per la quotazione alla borsa degli Stati Uniti.  Per 5 anni ‘officer’ della riorganizzazione aziendale, con vendite ed acquisti.  La società, al suo arrivo, perdeva 600 milioni di dollari, l’ha lasciata con un utile fatturato di 15 milioni.   E’ tornato a Ceriale e dopo un anno  e mezzo si era montato la testa per via della sua esperienza manageriale. Forte di non essere compromesso o ricattato con la passata gestione del potere locale.  Si riproponeva di far funzionare la macchina comunale. Pensate che in Comune lavora da anni, dimenticato, un big della stazza di Luca Lettieri. A Loano che sono più furbi, l’hanno elevato ad assessore a vita e Vaccarezza, il sapiente, l’ha pure imposto capogruppo nello splendore berlusconiano – massoniano,  presidente di una ridda di commissioni provinciali e comunali. A Loano il parroco l’ha ‘incaricato’ lettore ufficiale alla messa ‘grande’ delle 10,30 nel duomo di San Giovanni Battista. Un pezzo da 90 che Ceriale  ‘ignora’ e si ‘priva’.

Il Ravina, lauretato,  voleva tagliare le unghie degli sprechi negli appalti pubblici ?La sua  fallita squadra pochi la ricordano.  Perché ? Era formata da Giancarlo Bertolotto, fisioterapista;  Igor Bruzzone,precario ente pubblico; Rita Colasante, impiegata;  Lorenzo Crotti, peensionato; Giorgia Delfino, geoemtra; Marco Gallea, avvocato; Livio Griseri, imprenditore turistico; Marco Mambrin, informatico; Sara Manfrino, commerciante; Giovanni Merlo, consulente del lavoro; Piercarlo Nervo, geometra;  Claudio Sciandra, floricoltore; Adriano Viano, artigiano. Non li avete più sentiti, pare siano stati colpiti dal virus dell’afonia cronica, ma temono il plotone di esecuzione forza italiota,  leghista-nordista, alternativa sociale. Si è salvato dalla peste Luigi Giordano, goleador in solitaria.

Tornando ai ieri, Ravina bocciato dagli elettori che hanno di gran lunga privilegiato la ‘cura Fazio’ (non quello della Banca d’Italia finito in galera e poi assolto). Mentre Roascio lamenta, nel 2013- 2014, carenze finanziarie, il super Ravina aveva la balzana idea di proporre l’abolizione dell’addizionale Irpef comunale. Accade in altri comuni, soprattutto piccoli e fortunati. Mi viene in mente Mendatica dove un contribuente – funzionario regionale si porta  a casa fino a 110 mila euro l’anno in busta paga.  ConIrpef comunale esente. Ravina aveva  previsto 4 assessori anzichè 6. Sosteneva che il rilancio turistico non mette solide radici a suon di sagre e manifestazioni mediatiche, semmai con infrastrutture e rigorosissima tutela ambientale, quel che resta della devastazione. Chiedeva edilizia convenzionata vera per dare casa ai giovani, alle neo coppie. Possibili nuovi insediamenti edilizi solo se altamente qualificati.

Hanno vinto i migliori ! L’accoppiata di ferro, Revetria – Fazio @ C.  Hanno omaggiato l’economia turistica e commerciale con la T 1 di Andrea Nucera , architetto al centro di un buco di 400 milioni di euro. Lo ricordo come fosse ieri. E’ stato in giunta ed in consiglio comunale con  Ennio Fazio, Sergio Lenzi, Ennio Balloni,  Piermichele Moreno,  Nicolangelo D’Acunto, Gian Paolo Manfrino, Simone Delfino,, Pietro Fasiani,  Antonio Sciallino, Alberto Casati, Domenico Corso, Pasqualino Mambrin,  Mario Baucia (ex vice parroco di Borghetto, giovane intelligente e lungimirante), Giovanbattista Pesce, Nicola Papa, Aldo Alberto, Dario Braggio (sarà sindaco in loco e a Garlenda), Bartolomeo Baglietto (grande sarto, ottimo ballerino di liscio e rigoroso commerciante d’abbigliamento sulla piazza principale della vecchia Borghetto), infine  Giuseppe Tedesco.  Il direttore della Gazzetta di Ceriale mi dice sono tutti vivi, un paio esclusi. Per loro non c’è posto nel mio viziatissimo e peccaminoso inferno.

E il ‘trombato’ Ravina ?  Sapete che voleva persino far rifiorire il centro storico, senza annunci ad effetto, con cura a livello di esperti.  Pretendeva  di realizzare un polo multifunzionale in centro, in presenza di aree ancora libere e non svendere le scuole, chiuse ed abbandonate.  Illuso di far rispettare le ordinanze sindacali a proposito di edifici cadenti, C’è persino un apposito e chiarissimo articolo del codice civile che prevede l’esproprio ad hoc, non la rapina.  Che tristezza, anche per un diavolo, lo spettacolo di ‘casa Pesce’ ! I cerialesi di ogni risma e grado sono una comunità mite, brontolona, obbediente, che chiana volentieri il capo ai potenti di turno. Hanno fatto  benissimo i tanti Ravina e soci vari ad ignorare un blog maledetto alla trucioli.it, dove si inventano tanti peccati di lesa maestà. Non solo, restano tra i pochi giornalisti (?)  che non cercano di capire e spiegare con intelligenza e indipendenza.  E ancora: che frega ai cittadini ed ai turisti se Ravina, mancato sindaco, voleva creare un mercatino destinato agli agricoltori locali (uno solo lo frequentava). Voleva pure accelerare l’iter dell’acquedotto irriguo, per riciclare le acque. Nonostante fosse completato da un anno e mezzo, i tubi restavano a secco. E l’ingegnere loanese scajolano ringraziava…. Ravina intendeva realizzare una nuova viabilità nelle zone rurali, ad iniziare da San Giorgio. Un ingenuo ! Non aveva alle calcagne partiti, confraternite massoniche, colletti bianchi; l’élite  che da qualche tempo ha ripreso lena, vedi ultime operazioni immobiliari e relativi nominati, a levante, nelle terre un tempo coltivate sovrastanti il camposanto. Vedi i tanti terreni agricoli abbandonati sotto la strada romana.

PERCHE’ ROASCIO MERITA DI ESSERE INCORONATO A CERIALE – Dopo 10 anni di immeritata opposizione a Borghetto, il mio protetto Stefano Roascio meritava la candidatura a sindaco, o almeno la seconda fila quale vice sindaco. Il caso vuole che in quei mesi si stava giocando il suo futuro lavorativo (e Iddio sa quanto è difficile entrare nella burocrazia statale !), alla Soprintendenza di Genova. L’onore di diventare primo cittadino restava un sogno, l’aspirazione di vita. E invece ? Eccolo il ‘gran consigliore’, l’impareggiabile Allegri detto Augusto. Il suo ‘occhio magico’ non aveva dubbi: l’uomo ideale e vincente ? Gandolfo detto Gianni, tantissimi rapporti umani per via di Confcommercio, Pro Loco, amministratori condominiali, della moglie onoratissima preside nel comprensorio loanese. E il ‘gran consiglio’ (Miceli, Baucia, Guido in arte Batan) diede l’imprimatur.  Povero Roascio !  L’unica rivincita nella pia Peagna, rimasta peraltro con pochi peagnoli e tanti ‘foresti’. Qui giace il palcoscenico. I giullari della carta stampata e del web non si sono mai chiesti: questo è l’uomo giusto per avere finalmente un sindaco bipartisan di altissimo livello socio-culturale. E unica lista come a Laigueglia, Bergeggi. Nella storia del dopoguerra Ceriale  ha avuto due sindaci laureati in medicina  (Merlo e Gianatti), due agricoltori ( Delfino e Fazio esperto della materia nella comunità europea), un imprenditore – possidente a Ceriale e Albenga ( Balloni), un impresario edile (Cerruti), impiegati vari (Camino, Revetria, Vacca).  Una menzione particolare la meritano Ascoli e Parodi, insegnante quest’ultimo aveva inaugurato le nuove scuole elementari (oggi museo Lai), quando giunse in parrocchia il giovanissimo don Gerini, primo segretario dell’allora vescovo imperiese monsignor Fenocchio.  Tutte vicende che dal mio ‘inferno’ ho vissuto da testimone.

E SIA BENEDETTO DELIO FARINAZZO – Ceriale, dopo astinenze, disgrazie pubbliche e private, anche clamorose, merita un sindaco con i fiocchi. Solo Belfagor ricorda con nostalgia le memorabili serate con Baffo, detto anche conte Riccardi (il primo nella foto ds); un demonio può ricordare e far rivivere le gesta  di Farinazzo detto Elio che per le edizioni Musicali Terme, con sede a Vado Ligure in via Aurelia 69, e a Peagna, scrisse la musica, le parole dell’inno l’Europa Unita quando l’unione non esisteva e lui abitava, aveva gli uffici nel Nuovo Quariere Residenziale Marino, oppure a Pietra Ligure in corso Italia 45. Pensate alla profezia di quest’uomo, vivente nel terzo secolo dopo Cristo. Introduzione: “Tutti uniti in una bandiera, gli stati d’ Europa saran,  gli stati d’Europa son tanti, ma divisi per ora noi siam.” In coro: ” Europa, Europa  unita, europa tu sei la vita, tu sei la pace, tu sei l’onor. Gettiamo confini, barriere,  gli stati d’Europa fratelli ! Lottiamo per essere uniti, una sola potenza farem…”.

Qualche anni dopo, il ‘magnate Farinazzo’  fondò, a Ceriale e dintorni, il Club Sicurezza e Libertà del cittadino.  Statuto: “Possono aderire all’organizzazione  solo i cittadini di NAZIONALITà ITALIANA CHE ABBIANO COMPIUTO 14 ANNI, DI QUALSIASI FEDE  ED IDEOLOGIA, che intendano  preservare  la sicurezza e la libertà. Difendere e vigilare  i negozi più a rischio.  Certezze delle pene, nessun sconto a chi è in carcere e ci deve rimnanere fino all’ultimo giorno.  Tempi rapidi e certi per la giustizia.  Inasprimento delle pene per furti nelle case, omicidi,  abusi sessuale nei confronti di bambini e donne, abbassamento a 16 anni  per la punibilità col carcere.  Pene severe per i teppisti degli stadi.  Basta privilegi e scorte per i politici, dimezzare i loro stipendi e abolire quelli per i senatori a vita.  Aumentare stipendi e pensioni a chi è sotto la soglia di povertà. “

LE ULTIME VOLONTA’ DI BELFAGOR –  Un diavolo immortale può esprimere le sue volontà ? Vorrei morire dopo aver visto la sistemazione a mare, nell’area di Capo Santo Spirito. Senza assistere a guerre fratricide Ceriale – Borghetto.  Sul sito di Stefano Roascio e dei suoi scrittori nessun cenno di difesa all’opera. Lui da che parte sta ? Lo dica, per favore ! C’è bisogno di chiarezza, unità, non di silenzi furbastri. Ceriale, dopo la scandalo T 1 che durerà anni (e la vendita al miglior offerente che fine ha fatto ?), non può permettersi un’altra piaga lunghissima. E’ vero che gli asini più li bastoni, più stanno fermi. Qui c’è il futuro delle innocenti generazioni. C’è un solido gruppo imprenditoriale (Delle Piane, Murialdo in fase calante) che vuole investire ? Tuteliamo con un ‘team’ di saggi l’interesse pubblico, le spiagge di levante di Borghetto, acceleriamo al massimo il via libera. Parliamo di un’opera che già nell’agosto 1972 attirava titoli di inviati speciali di rango, quali Remo Lugli della Stampa: Ceriale vuole riqualificare il turismo col porto…interessata una società francese…prevista una spesa di 800 milioni….e una nuova passeggiata da levante a ponente che sarà la più lunga della Riviera…lo sviluppo della cittadina dai 500 abitanti del ’50 ai 4 mila di oggi (1972). Buoni auspici per l’industria alberghiera, i campeggi.. (30 mila presenze ad agosto) , tira l’edilizia”. Questa ha tirato’ talmente tanto che è rimasta sola, ha fatto tabula rasa di tutto il resto. E gli ‘amici del cemento’ ringraziano la giunta Ennio ?

Riepiloghiamo. Oltre 11 mila seconde case, alberghi ridotti sulle dita di una mano, qualche residence, pochi campeggi. E cosa sarebbe Ceriale, orfano dei ‘Libri di Peagna? (visibilità meditica per una settimana) ? Senza il Parco Acquatico Le Caravelle: 70 mil mq. di proprietà comunale, affidati con un contratto di 35 anni alla famiglia Murialdo ed un affitto di 30 milioni di vecchie lire?  I più importanti immobiliaristi- costruttori a Ceriale, negli anni furono: geom. Galati di Loano – Pietra, geom. Rapetti di Acqui, Farinazzo di Pietra Ligure, Lo Cigno e Gaudenti di Albenga, Pastorino di Spotorno, Fresia di Ceriale, Vaccarezza – Zatterin di Loano. Miino di Borghetto S. Spirito, Riolfo di Laigueglia (ha donato il monumento al partigiano), Galleani banchieri di Alassio, Craviotto di Alassio (unico che ha mantenuto per intero la proprietà di 5 palazzi), Cerruti, Lenzi,  Berengan di Ceriale.  Che ne sarebbe oggi di Ceriale senza l’attrazione commerciale di Famila e LLD ? Il salone Ferrari – Maserati unico in Liguria ?

Quel porto che doveva avere le caratteristiche di specchio d’acqua da 40 mila mq., banchine di 1.920 metri lineari, un piazzale di 16. 600 mq. rischia di non vedere più la fine, con tre edifici abbandonati, tra cui l’ex hotel Perelli.  Il cav. Carlo Camino, presidente dell’Azienda di soggiorno dichiarava nell’articolo di Lugli :” Ci auguriamo che il porto e tutto il prolungamento a mare della passeggiata possano essere realizzati  nell’arco massimo di tre, quattro anni. Sono due elementi indispensabili per il rilancio turistico che Ceriale si merita “. Chi ha amministrato la città dopo Camino ?  Chi ha ammesso fino ad oggi di aver sbagliato ?  Camminano per le strade orgogliosi e riveriti, fanno sfoggio nelle processioni religiose.  Ma neppure i giornalisti, ai quali appartengo, sono antropologicamente puri. Se fossero più liberi ( compreso Stefano Roascio ) il Paese sarebbe migliore. Anche tra gli editori e nella categoria di chi scrive si trovano mele sane e mele bacate (ognuno può avere idee diverse sulle rispettive percentuali).

Il sommo Belfagor ammette: il valore della stampa indipendente deve essere sentito nel cuore e nella pelle, così come ogni paese ha i governi che si merita, i sindaci che si merita, ha anche la stampa che si merita. La classifica internazionale (Reporters without Border) nell’edizione 2014 mette l’Italia al 49° posto su 180 paesi e solo al 15° posto fra i 18 paesi dell’europa. Allegria !

Il vostro Belfagor  

PS : dal sito interne degli Amici di Peagna è scomparso l’organigramma  del direttivo, oltre a Stefano Roascio, 38 anni, laureato in Lettere e specializzato in Archeologia alla Cattolica di Milano, risultava composto da: Angelo Gallea, don Fiorenzo Gerini,  Gian Carlo Ascoli, Franco Costa (peagnolo di nascita e di vita,una sorella, Marilena che con la schiena dritta è stata consigliere comunale, troppo scomoda), Laura Enrico ( probabile sia figlia di Carlo, pacificio e compianto peagnino campagnolo dei Gialun), Ferdinanda Fantini, Angelina Merlo, Maria Rosa Molinari. Utile remember:  Roascio ha sostituito il prof. Franco Gallea definito da IVG.it ” Per trent’anni anima propulsiva dell’Associazione e che, durante le ultime edizioni, era già stato affiancato da un buon numero di giovani anche nella conduzione delle serate, con un tesoriere d’esperienza quale don Gerini”.  Tanta cultura, tanti libri liguri e Ceriale che classifica ha conquistato nella qualità della vita ? Tra tutte le città della costa ligure è la terzultima. Ceriale, dunque, tra le città felici? Onore al merito condiviso tra tutti o sbagliamo ?

Infine ho ricevuto il telegramma di un belfagoriano. “Informo che il dr. Gian Luigi Figini, apprezzatissimo ex dirigente dell’Asl Savonese, settore farmacie e farmaci, ex sindaco socialista, ha informato la confraternita che celebra la festività del 2 agosto a Borghetto, della decisione unanime  di candidare a prossimo sindaco il figlio del popolare  Piero Guido (Batan), un giovane promettente, laureato in scienze politiche e prima gavetta nelle campagne dell’attivissimo papà”. Aggiungo io. Se lo dice Figini, serio, benestante, pensionato d’oro, ‘muratore in sonno’, ritiratosi a vita privata nonostante la caratura, si tratta di una cosa seria.

l’INNO EUROPA UNITA E’ NATO AL ‘CENTRO DEL LIBRO LIGURE’ DI PEAGNA

 

 


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