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Peagna – Vessalico: don Gerini, 60 anni di sacerdozio e il fedele ‘chierichetto’ Nando


Nel grande mosaico dell’identità italiana, le voci ‘parrocchie’ e ‘parroci’ occupano un posto di rilievo. La cura delle anime costituisce (salvo eccezioni di cui qualche volta si occupano le cronache)  una narrazione di abnegazione, di impegno e di costruzione di opere benemerite più diverse.  Molti parroci sono  lo spirito di una comunità e di un territorio. La comunità parrocchiale di S.Giovanni Battista, in Peagna, che don Fiorenzo Gerini aveva guidato per sei decenni, ha festeggiato il 60° anniversario di ordinazione sacerdotale del suo ex parroco. Nella foto ricordo è presente Nando Oggerino: era tra gli 7 chierichetti della prima ora. Quando all’allora novello sacerdote fu affidata Peagna in sostituzione del compianto don Bellocchio.

Don Gerini  ha cercato di tenere uniti, almeno nel ricordo, i parrocchiani partecipando ad alcuni incontri di ‘amicizia’ che si sono tenuti in un ristorante alle Muragne di Ceriale. Un’impresa ardua poter radunare tutti, in parte per obiettive difficoltà, in parte perchè anche tra i peagnoli ed ex, si è sempre più affievolito il valore di appartenenza e le radici dell’unità. I meriti ed i demeriti dello sfaldamento dei valori hanno più cause e responsabili. I parroci dovrebbero essere lo spirito di una comunità e di un territorio. Un punto di riferimento soprattutto nei piccoli paesi. Molti parrocchiani, dopo la gioventù, si sono trasferiti, ora sono nonni, nonne. Rappresentano, come il loro parroco della terra d’origine, le fatiche e le lotte per la sopravvivenza quando eravamo tutti più poveri (materialmente). E’ un peccato che tanti, troppi si siano ‘persi’ e non abbiano neppure più raccolto l’invito a ritrovarsi per festeggiare monsignor Gerini.  Papa Francesco il 6 marzo scorso commentava: ” Credo che se l’Italia è tanto forte, non è tanto per noi vescovi, ma per i parroci, per i preti. E’ vero. Questa è vero”.

Il 20 Giugno 1954 nella chiesa di Vessalico nella valle Arroscia, suo paese di origine, l’allora vescovo di Albenga S.E. rev.ma mons. Raffaele De Giuli conferiva l’ordine del presbiterato a don Gerini unitamente ad altri due compagni sacerdoti: don Leandro Caviglia (ex parroco di Ceriale) e don Umberto Costa (ex parroco di Stellanello scomparso alcuni anni or sono).

L’attività pastorale del novello sacerdote iniziava quasi immediatamente nella comunità alle spalle di Ceriale ed è durata ininterrottamente sino all’ultima domenica di Pasqua quando è stato “invitato” alla rinuncia per volere dell’attuale vescovo diocesano. Nonostante i numerosi incarichi assunti nel corso dei decenni passati presso la curia di Albenga-Imperia (ex economo diocesano, ex responsabile dei beni culturali) e non solo, mai è venuta meno l’attenzione e la cura delle anime a lui affidate della frazione di Peagna.

Al termine della processione, nella quale si celebrava la festività del “Corpus Domini” un numeroso gruppo di bambini e ragazzi ha voluto stringersi nuovamente attorno al pastore, che in queste settimane guida un’altra volta la parrocchia per l’assenza del nuovo parroco appena insediato, dimostrandogli tutto il loro affetto per ripagarlo di quanto ha fatto per decenni, indistintamente, a favore di grandi e piccini, parrocchiani o foresti.

Nella lietissima ricorrenza del sessantesimo anniversario della Sua ordinazione sacerdotale i fedeli hanno formulato fervidi voti augurali, grati al Signore che lo ha chiamato al servizio pastorale per il bene della sua Chiesa. Volgendo lo sguardo con animo riconoscente ai lunghi anni di ministero, caratterizzato dallo zelo pastorale, hanno invocato per lui l’abbondanza dei favori celesti, perché il Padre della Misericordia lo sostenga e lo consoli e gli doni rinnovate energie per realizzare ogni proposito di bene per la salvezza dei cristiani. Anche in questa occasione è stata espressa l’incondizionata fedeltà alla Sua persona certi di poter sempre contare sulla sua preghiera ed il suo sostegno.

Dopo il ricevimento di una targa, a memoria dell’importante anniversario, un commosso quanto mai Mons. Gerini ha voluto ringraziare prima di tutto la comunità parrocchiale per averlo amato tutti questi anni e per aver realizzato assieme quello che ancor oggi è la più grande gioia ossia il santuario della Madonna delle Grazie e le opere parrocchiali di Capriolo.
Ha altresì ricordato il vescovo De Giuli che lo ha ordinato ed i confratelli che hanno ricevuto con lui il sacerdozio concludendo, in lacrime, un pensiero per i venerati genitori che lo hanno seguito nella vocazione ed in particolare nei 12 anni di seminario in  preparazione alla vita presbiterale.

 La comunità parrocchiale



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