Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Ceriale, la favola del cantiere Patrone: hanno deciso in tre


In tre hanno deciso senza coinvolgere il consiglio comunale nell’operazione ‘ ex cantiere navale Patrone’ di Ceriale. Una ‘torbida’ vicenda (conflitto lacerante tra due note famiglie: Moreno- Pesce) che per la sua rilevanza sociale ed economica avrebbe dovuto essere istruita, con opportuni pareri, da team di esperti di provata competenza ed esperienza. Invece hanno fatto tutto loro: Ennio Fazio, sindaco e coltivatore diretto; Enrico Paliotto, ingegnere con studio professionale ad Albenga, responsabile part-time  dell’ufficio urbanistica del Comune fino al mese di agosto;  Daniele Fui, geometra, già sfortunato comandante dei vigili, ex consigliere comunale ad Alassio, ‘dirigente’ dell’Ufficio Ambiente – Demanio

Il cantiere navale Navale sul lungomare centrale di Ceriale chiuso da qualche anno

Ci occupiamo di Ceriale  e del ‘Cantiere Patrone‘ dopo essere stati testimoni  di oltre mezzo secolo di storia locale. Una cittadina che era ricca di potenzialità fino agli anni ’70, messa via via in ginocchio dalla miopia, dalla mediocrità di gran parte della sua classe dirigente, peraltro scelta con alterne fortune dai cittadini elettori. Dalla voracità di alcuni immobiliaristi, da interferenze della massoneria affaristica ed occulta.

Ennio Fazio, veterano del consiglio comunale, della Camera di Commercio, della Coldiretti, dell’Ortofrutticola di Albenga ed altro ancora. Il suo serbatoio di voti lo si trova nel seggio delle ‘Muragne‘ dove votano gran parte degli agricoltori e degli abitanti di Peagna. In passato era un plebiscito per la democrazia cristiana, poi per il Pdl-Forza Italia, berlusconismo e scajolismo ortodosso. Tutto il Bel Paese conosce il percorso di questi ex regnanti del degrado etico, morale, politico, sociale. A Ceriale sono rimasti i loro fedeli seguaci. Li abbiamo rivisti di recente anche grazie ai servizi fotografici-cronaca di Silvio Fasano. Vedi archivio di trucioli.it.

Una veduta del cantiere ricoperto di pericoloso amianto

Il cantiere Patrone era uno di quei ‘gioielli’ a cui riservare attenzione e soprattutto prevenzione a tutela degli interessi della comunità tutta. E’ vero, conosciamo solo in piccola parte le conseguenze di una ‘guerra’ a suon di atti giudiziarie tra le famiglie Moreno e Pesce, con quest’ultima che aveva ottenuto un sequestro- pignoramento consistente. Non è l’occasione per sviscerare il contenzioso tra privati ( e… gli effetti devastanti di certe cause civili), per capire se i nostri amministratori hanno usato tutta la loro ‘forza’ per trovare il buon senso, la saggezza di un’intesa.

IL VERBALE DELLA RIUNIONE – Il 10 aprile 2014 c’è un verbale dell’Agenzia del Demanio – direzione regionale Liguria.  Alle 10 del mattino sono riuniti Stefani Pagano, Francesco de Sario, Fabrizio Persico in rappresentanza dell’agenzia del Demanio. Per Ceriale sono presenti Fazio, Paliotto, Fui.

Nel documento sottoscritto si premette: 1) Lo stato di diffuso degrado del fabbricato Cantiere Navale Patrone, in centro città, sul lungomare.  Con la necessità di urgenti interventi manutentivi che, come vederemo, si tradurranno in demolizione totale a carico del Comune, con i soldi dei contribuenti.

2) Si prende atto che l’immobile  risulta in contrasto di destinazione d’uso con il vigente Puc che prevede  un utilizzo pubblico dell’area.  Ci sarebbe da discutere.  O forse sarebbe stato logico, tenendo conto che il Comune dovrebbe ragionare sulle future generazioni, prevedere un virtuoso insediamento turistico. Accade, con successo, in Versilia, o senza andare lontano consentire una struttura come esiste  sul lungomare di Loano: il Saitta, con bar, ristorante, sala da ballo, stabilimento balneare.  Ceriale non ha forse bisogno di riqualificare la sua economia con scelte di qualità, da non confondere con il lusso o con le cosiddette ‘discoteche popolari‘. Non era stato Fazio a dichiarare ai giornali che avrebbe rilanciato il turismo (sic !) con una discoteca nella futura area turistico-portuale, ai confini con Borghetto ? Da farsi una risata, per una serie di oggettive ragioni.  A quanto pare la famiglia Moreno aveva presentato un progetto  che prevedeva uno stabilimento balneare, un centro benessere (con bar e ristorante?) e due stanze da adibire ad uffici del cantiere navale. Un progetto che poteva essere messo in vendita al migliore offerente e sul quale il Comune avrebbe potuto o dovuto svolgere un ruolo attivo nella prospettiva di una fattibile riqualificazione in tempi brevi.  Invece tutto è tramontato.  Si andrà alle calende greche, all’italiana ? E un giorno conosceremo i retroscena. E’ sacrosanto che la gente sia informata.

Vedremo oltre i termini dell’accordo.  Il Comune, stando ad alcuni tecnici ed imprenditori da noi interpellati, rischia di imbarcarsi in spese senza fondo proprio perché vuole indossare un abito che non è proprio della mano pubblica. A ognuno il suo mestiere direbbero i nostri vecchi.

3) Come si è arrivati a questa scelta ‘becchinara’ ? Improvvisamente (?) il Comune di Ceriale si è reso conto ed ha scoperto che la società Patrone Moreno di Moreno e Rolando Snc, il 10 marzo 2014, ha rinunciato alla proroga della concessione demaniale del 2008, rilasciando l’immobile.  Il signor Pier Michele Moreno non abita in Australia e comunque  è possibile che questa rinuncia sia piovuta dal cielo ? Non si poteva prevenire il baratro? Trovare una soluzione meno traumatica nell’interesse dell’intera comunità e soprattutto del disastrato turismo locale ? Mettere attorno ad un tavolo, con una personalità super partes, i contendenti tutti ?  Far capire che l’ente Comune non era disposto a far da spettatore di fronte  ad una questione di così vitale ed ampio interesse ?

Nel verbale si scrive: “Al fine di concludere nel breve- medio termine le problematiche dell’area demaniale cantiere navale Patrone, posta la mancata appetibilità dell’impianto industriale inserito in contesto turistico, il Comune di Ceriale si farà carico di prendere in concessione il manufatto impegnandosi ad effettuare  a proprie cure e spese tutte le opere di demolizione e bonifica del sito per destinare l’area ad pubblico pubblico (passeggiata a mare….).

Il litorale- concessione dell’ex cantiere navale Patrone

Attraverso quali passaggi ? Una perizia statica o dichiarazione di tecnici comunali che attestino la pericolosità. Spontaneo chiedersi: se ne accorgono ora o anche solo ieri ? Da quanto tempo è in atto lo sbriciolamento dell’amianto di copertura ? Quali controlli, negli anni, per scongiurare o prevenire un potenziale pericolo  alla salute dei cittadini (sul lungomare) ? E’  intervenuta e sollecitata l’autorità sanitaria ? E il sindaco che in materia ha poteri e doveri, cosa ha fatto a tutela della salute pubblica ?  Scopriamo, nero su bianco,  che “occorrono interventi di manutenzione straordinaria urgenti’.  E che i costi di manutenzione potrebbero essere antieconomici tenendo conto che si tratta  di un insediamento nel cuore della città, in area turistica ed in contrasto con quanto ha previsto il piano regolatore.

Da qui la scelta – e su questo nulla da dire – di demolizione dell’immobile per creare “un’area pubblica adiacente la passeggiata‘.  In pratica poichè nei confronti del privato titolare della concessione demaniale non si è fatto in concreto nulla per anni, lasciando incancrenire il bubbone, l’ente pubblico dovrebbe ora farsi carico di tutto. Tra le condizioni per il mantenimento di una concessione demaniale (pena revoca immediata) non esiste anche l’obbligo della conservazione in buon stato (c’è una clausola precisa), pena la decadenza ? Chi aveva l’obbligo giuridico, negli anni, di intervenire ed ha omesso ? Non è materia di interesse dell’autorità giudiziaria e di chi la rappresenta?

Il bello arriva adesso o meglio il comico.  Fate bene attenzione.  Dovrà essere redatta  una stima  dei costi di demolizione e di bonifica, attraverso la progettazione, la direzione lavori, il coordinamento della sicurezza.  Il Comune di Ceriale attore…. Noi di trucioli.it un’idea di quale studio professionale affidare il tutto l’abbiamo e se attraverso un bando di gara o meno, o un affidamento cercando di superare la dannata burocrazia arruffona.  E ancora, il Comune provvederà ad una polizza fidejussoria a favore dello Stato “di importo pari a quello stimato a netto dei lavori di demolizione e bonifica congruito dall’agenzia del Demanio….”.

Tutelare il demanio, lo Stato è senz’altro utile, chi ha un’idea di quale sarà l’importo e la spesa ?

A verbale si pattuisce  che dopo la riqualificazione ed il collaudo, seguirà una relazione tecnico estimativa da parte del Comune (gioca in casa !) della nuova struttura riqualificata, con l’incameramento di tutte le opere inamovibili eseguite dal Comune. Altra soluzione alla cerialese. Leggiamo “Qualora al termine dell’esecuzione dell’opera di riqualificazione si verificasse un aumento di valore del bene rispetto al valore dell’opera incamerata ancorchè sottratta dei costi di demolizione e bonifica, nulla sarà dovuto dallo Stato, mentre in caso in cui l’opera realizzata risultasse di valore inferiore rispetto al bene demolito al netto dei costi di demolizione e benofica effettuati a cura e spese del Comune, la differenza d’importo dovrà essere corrisposta come indennizzo a favore dello Stato”.

Non abbiamo capacità e competenze per rispondere al quesito: siamo sicuri che il Comune  di Ceriale sia avvantaggiato o invece si a una scelta assai pericolosa ? Una scommessa, si può vincere, ma anche rischiare grosso. Ci sono dei pareri a questo proposito richiesti e messi per iscritto ?

Veduta da ponente della spiaggia dell’ex cantiere navale

Il trio, andato a Genova, ha deciso. Che decisionismo  !? La stessa maggioranza di centro destra è stata posta di fronte al fatto compiuto. E’ vero che c’è una delibera di giunta successiva, n. 68 del 30 maggio, assente Elisa Paola Rotunno.  Oggetto: dichiarazione di intenti della giunta comunale in merito alla concessione demaniale marittima ex Cantiere Navale Patrone limitatamente alle superfici coperte del fabbricato. E’ noto che l’attività dell’azienda si è trasferita a Leca  è che sovrientende la  figlia di Moreno, conosciuta capace e preparata, grazie alla sua esperienza di vita e di lavoro negli Stati Uniti. A lei, inoltre, pare fosse stata inizialmente trasferita parte della proprietà del vecchio cantiere, forse per sottrarla all’azione giudiziaria dei Pesce. Un tentativo naufragato.

Nella delibera di giunta risulta che su relazione e proposta del sindaco Fazio, si premette che  la società Cantiere Navale Patrone – Moreno Srl, titolare della…., di un immobile fatiscente sito su un’area di pregio ed indecoroso e potenzialmente pericoloso per l’ambiente circostante ( da quanti anni Fazio e soci  amministrano Ceriale ? ndr….); in data 10 aprile 2014 l’Amministrrazione ha avuto modo di approfondire lo stato di fatto…durante l’incontro avuto con l’Agenzia del Demanio…..si è redatto un verbale che fa parte integrante e sostanziale della presenta delibera….si concordava  che il Comune  diventasse titolare della concessione dell’immobile ai fini della riqualificazione dell’area, anche mediante demolizione….dichiara la propria volonta (la giunta comunale)  di acquisire la concessione demaniale marittima ex cantiere Patrone…, provvedere alla demolizione per creare un’area pubblica a completamento della passeggiata a mare”.

Erano in quattro in giunta, giovani, meno giovani, forti e sani: Ennio Fazio, Eugenio Maineri, Marinella Fasano, Andrea Alessandri. Da non dimenticare per le future puntate. Auguri  alla solerte minoranza consiliare.

Luciano Corrado 

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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