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Anpi di Cairo ? In una stanzetta d’Oltrebormida. Vergogna !


Le sedi dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Cairo M. relegata in una stanzetta periferica d’Oltrebormida. Testimonianza di Angelo Ghiso.

 

Angelo Ghiso durante una premiazione, sulla destra si intravvede Gianfranco Sangalli, già vice presidente della Provincia e tra gli iscritti Anpi della Valbormida

Con lo stesso spirito di staffetta partigiana, sempre pronto a fornire dati e informazioni ai partigiani operanti nelle varie località in merito ai movimenti delle truppe d’occupazione tedesche e repubblichine, in Val Bormida, mi permetto di esprimere la mia sorpresa per il fatto che a Cairo M. l’amministrazione di sinistra abbia privato la nostra gloriosa Associazione Partigiana della propria sede di Corso Italia, affermando di non poter disporre di 3.900 euro all’anno per il pagamento dell’affitto di tre associazioni locali all’ARTE, proprietaria dello stabile.

E pensare che questa Amministrazione l’avevo vista bene, con entusiasmo che ora è sfumato a causa del trattamento avuto nei riguardi della Sede ANPI di Corso Italia, ed altro… (vedo molta arroganza).

L’ANPI di Cairo è nata nel mese di giugno del 1944, fondata dalla resistenza in lotta. Personalmente sono più di 60 anni che milito nell’ANPI preso la sezione di Cairo Montenotte, come iscritto e come attivista, pertanto credo di avere il diritto e il dovere di esprimere democraticamente il mio pensiero.

Credo che la sede dell’ANPI a Cairo M. sia sempre stata in corso Italia, prima al civico 37 e successivamente al civico 41. È sempre stata un’associazione combattiva per i diritti della libertà per la quale è nata.

Il trasferimento nel nuovo ed inadeguato locale di Oltre Bormida è stato comunque approvato dalla maggioranza dei presenti alla riunione di fine novembre, compresa la Presidente, ad eccezione di quattro o cinque presenti che hanno sostenuto la mia tesi. In quella riunione soggiunsi che “tutto questo offende l’ANPI”, allora la Presidente intervenne e concluse: “Non è vero che tutto questo offende l’ANPI…”

Successivamente aggiunse: “Nella nuova sede non ci starà tutto quello che c’è nelle stanze di corso Italia mail locale è idoneo per svolgere l’attività della nostra Associazione.”

A questo punto presi pertanto la decisione di dimettermi dal Direttivo dell’ANPI e successivamente di uscire dalla prestigiosa Associazione. Una decisione sofferta ma penso che si possano comprendere le ragioni della mia scelta, come uomo della Resistenza non posso accettare queste tre offese: la prima con il locale di corso Italia che l’Amm.ne com.le non poteva pagare 3.900 euro all’anno per difficoltà finanziarie;

la seconda il locale lasciato libero dall’Agenzia delle entrate che diventerebbe deposito per i sacchetti della spazzatura;

la terza i locali dell’Oltre Bormida lasciati liberi dalla SIAE offerto allo Sci Club e la scarsa considerazione nei confronti dell’ANPI che rappresenta i ragazzi della Resistenza i quali hanno sofferto la fame, il freddo, hanno perso il sonno, le feroci torture nei campi di sterminio per regalarci la cosa più bella della vita: la libertà.

Non cerco firme per chi è d’accordo oppure no per il localino dell’ANPI che ci ha offerto l’Amm.ne Com.le nell’Oltre Bormida, lascio che gli associati decidano come meglio credono: questo ho imparato dalla Resistenza. Concludo dicendo: se fosse ancora vivo e nella carica di sindaco Osvaldo Chebello la nostra sede dell’ANPI sarebbe ancora in corso Italia al civico 41.

L’ex partigiano ed ex presidente dell’ANPI di Cairo M. Piero Alisei si rivolterà nella tomba per come è stata trattata la sua seconda casa, la sede dell’ANPI di corso Italia presso la quale ha dedicato gran parte della sua vita.

Signor Sindaco, hai ripreso e rimproverato la minoranza in consiglio comunale perché ha protestato riguardo la sede degli Alpini nell’ex stazione FFSS di Cairo, accusandoli di calpestare la storia, ma qui si calpesta la storia della Resistenza, una storia unica di combattenti e cittadini che al fianco degli Alleati, per la prima volta nella storia d’Italia, ha dato giustizia, libertà e dignità al nostro Paese!

Ho letto su La Stampa dell’1.4.1014 un articolo che trascrivo integralmente: La Giunta di Cairo s’impegna per cani e gatti. La Giunta ha approvato lo stanziamento di 5.000 euro quale spesa per il 2014 a favore della Lega nazionale per la Difesa del Cane per le attività di gestione del mantenimento, cure ed interventi di sterilizzazione. Approvata anche l’erogazione di 3.500 euro a favore della LIDA per il controllo demografico delle colonie feline e per il soccorso ed assistenza dei gatti di colonie feline.

L’Amm.ne com.le di Cairo decide di non rinnovare il contratto d’affitto all’ARTE per le sedi ANPI, ANMI, ANMIL, per problemi finanziari… vedo invece che per cani e gatti i soldi ci sono, nonostante le difficoltà finanziarie…

Non sono contro gli animali, anzi li ho sempre rispettati, ma vedo che si sono stanziati 8.500 euro per cani e gatti e non hanno trovato 3.900 euro per la sede ANPI di Cairo M.

Come staffetta partigiana saluto e ringrazio le ragazze e i ragazzi delle scuole che il 25 aprile si sono avvicendati al microfono per festeggiare il 69° anniversario della Liberazione. Voi giovani siate quelli che porteranno gli ideali della Resistenza avanti verso il futuro!

Sono contento che persone nuove siano entrate nel Direttivo perché l’ANPI rappresenta la Libertà e questo è sempre un arricchimento: auguro buon lavoro e buona continuazione a tutti.

Per concludere questa mia testimonianza mi sovviene alla mente il pensiero dell’ex comandante partigiano degli Autonomi delle Langhe, il Fazzoletto Azzurro Gildo Milano che già anni fa, sollecitato a fornire un articolo commemorativo sul 25 aprile così rispondeva al direttore della Rivista:

Gli anni passano, i ricordi si affievoliscono, cadono ancora una volta, il 25 aprile, sempre più debole, trascurato, freddo. Tuttavia discorsi e commemorazioni se ne faranno mentre il significato di quella data si perde sempre di più nel tempo, mentre coloro che l’hanno vissuto sono sempre meno e coloro che non ne sanno o non ne vogliono sapere nulla, sono sempre di più. Io non farò un articolo commemorativo, altri ne faranno, altri che lo sanno fare meglio di me.”

 

Grazie, da Angelo Ghiso.


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