Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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L’ostinato ingegnere che sfida i big di Savona: ho fallito, però i magnifici 4 !


Una lettera aperta di Paolo Forzano – l’ingegnere ‘navigatore’ che impazza sul web- inviata al Secolo XIX e La Stampa che (per “ovvi motivi”?) è stata cestinata o murata. L’irriducibile fustigatore non si scompone, non si scoraggia, incalza e attacca a modo suo. Informa i giornali on line, i blog. I più lo ignorano, fanno quadrato. Il giornalismo ha le sue ‘regole’ (segrete?) soprattutto in una provincia monopolizzata, a senso unico, a volte alternato. Con il capo chino dei lettori, meglio docili e mansueti.  1) Leggi a fondo pagina i corresponsabili dell’aborto Aurelia Bis e la campagna elettorale a Savona.  2) Clicca e leggi su L’IMPERMEABILITA’ di…con foto…

 

Egregio Direttore de: Il Secolo XIX e La Stampa di Savona, Graziano Cetara, leggendo l’articolo de “Il Secolo XIX” del 23 dicembre 2015 dal titolo: “L’Aurelia bis “schiaccia” i comitati”, e con sopra titolo “La sconfitta dei cittadini – accuse ai politici “non hanno fatto di concreto” , e con sottotitolo “Respinte tutte le proposte di modifica” a firma Silvia Campese, vorrei fare alcune doverose osservazioni.

In primo luogo il TITOLONE “L’AURELIA BIS “SCHIACCIA” I COMITATI” è quanto il 95% della gente legge, quindi il messaggio è che i comitati hanno fallito la loro missione! Il sottotitolo inferiore ribadisce il concetto: “Respinte tutte le proposte di modifica!”

Che dire? Vero! Abbiamo fallito la nostra missione!

Però, però, però!

Il Comitato Casello Albamare Albisola Savona ha raccolto 5300 firme di adesione di cittadini, è seguito sia sul sito, sia su FB, sia via mail da moltissimi cittadini. Non so quanto seguito abbiano gli altri comitati.

Indubbiamente quello della Rusca e quello di via Turati molti meno, ma è ovvio, data la circoscrizione dei loro interessi. Abbiamo condiviso però diverse richieste. Alla Rusca l’ingresso in Aurelia bis da via Schiantapetto verso corso Ricci, la copertura di parte dello sbocco dell’Aurelia bis alla Rusca.

In via Turati fu il nostro comitato a proporre la copertura di parte dell’Aurelia bis onde ottenere un’area di parcheggio e svago per il quartiere, e la connessione di via Turati a doppio senso di marcia con l’attuale Aurelia: proposte immediatamente recepite e fatte proprie dal comitato di via Turati.

L’articolo de “Il Secolo XIX” del 23 dicembre nel sopra titolo riporta: “accuse ai politici “non hanno fatto di concreto””. Perfettamente vero!

Ma IL CONCETTO CHE I POLITICI NON HANNO FATTO NULLA DI CONCRETO è assolutamente SECONDARIO rispetto al FALLIMENTO dei Comitati!

Che potevamo fare? Abbiamo fatto molto, moltissimo, per anni! Abbiamo portato alla luce problemi che avrebbero dovuto essere affrontati da amministratori attenti.

Ma chi erano i “politici”? Vogliamo dirlo con chiarezza e rivolgere loro le accuse che si meritano?

Intanto preferirei chiamarli “AMMINISTRATORI” perchè questo dovrebbe essere il loro compito, quando da “politici” si passa a cariche istituzionali come Sindaco ed assessori!

1) BERRUTI: Sindaco ombra che svicola i suoi doveri: ha delegato DI TULLIO per le opere infrastrutturali.

2) APICELLA: assessore alla mobilità. Una nullità totale, mai entrato in gioco!

3) DI TULLIO: ha sempre dichiarato che lui l’”Aurelia bis” se l’è trovata, l’ha subita” Ma dove era in questi 10 anni? Che impegno si è mai assunto?

4) LIROSI: sono anni che declama le promesse strappate ad Anas, ma mai scritte! Possibile? Ma da quando in quà si concordano “cose da fare” oralmente? Mai una riga scritta per un lavoro da fare, con una qualche copertura finanziaria, ed in un tempo determinato!

Il 2 ottobre il duo DI TULLIO-LIROSI è andato a Roma al Ministero a far chè? In teoria a proporre le istanze dei comitati: non hanno ottenuto nulla! NULLA! NULLA è stato scritto! Ci hanno raccontato di aver ottenuto la rotatoria a Miramare di connessione dell’Aurelia bis alla attuale Aurelia, un po’ di materiale fonoassorbente, ed alla Rusca la copertura di parte dell’Aurelia bis, una rotatoria, 38 parcheggi, parco giochi, ecc.,: PICCOLEZZE! Manco parlato della rotatoria FUORILEGGE di Margonara che costituirà un imperdonabile TAPPO tra Albisola e Savona.

Noi del Comitato Casello Albamare Albisola Savona avevamo già denunciato il 2 ottobre questa gravissima situazione, abbiamo denunciato la inconsistenza delle “fantomatiche promesse verbali”, che il progetto Aurelia bis sarebbe proseguito senza modificare una sola virgola dal progetto originale. Le promesse possono diventare realtà solo con documenti scritti, progetti modificati, certezze nell’iter di approvazione, di finanziamento e di tempi di esecuzione.

Sia Il Secolo XIX che La Stampa di Savona hanno totalmente trascurato la nostra denuncia.

Sia Il Secolo XIX che La Stampa di Savona non hanno mai messo in luce l’ineffabile inconsistenza di promesse “verbali”.

Solo in data 23 dicembre 2015 Il Secolo XIX di Savona pubblica che “NULLA” di quanto il duo DI TULLIO-LIROSI ci disse a proposito dell’incontro romano sarà preso in considerazione nell’ambito del progetto Aurelia bis in corso di esecuzione.

Qualsiasi modifica sarà eventualmente presa “eventualmente” in conto “SOLO” alla fine delle opere in corso di costruzione, e costituirà un progetto a se stante. Traduzione pratica: non si farà mai più!

Egregio Direttore titoli come quelli dell’articolo del 23 dicembre mettono più in cattiva luce i Comitati piuttosto che mettere sotto accusa gli AMMINISTRATORI.

Ci chiediamo il perchè di questo atteggiamento ed il perchè le testate che dirige abbiano un atteggiamento verso gli amministratori cittadini eccessivamente lassista. Amministratori che raccontano “storielle” da troppo tempo: all’ANAS ed all’Aurelia bis non hanno mai chiesto seriamente nulla, hanno dato disco verde e basta!

Cordialmente, Comitato Casello Albamare, il Presidente, Paolo Forzano

I CORRESPONSABILI DEL DISASTRO AURELIA  BIS E CONSIDERAZIONI SULLA CAMPAGNA ELETTORALE

Nell’ottobre del 2006 chiesi un appuntamento all’allora nuovo sindaco di Savona Federico Berruti. Il motivo? Illustragli la mia ipotesi di Aurelia bis, peraltro non nuova in quanto risalente al 1990, e chiedergli sostegno a questa ipotesi contro quell’aborto di Aurelia bis che allora era in fase di proposta e che poi, nonostante tutti affermassero che era improponibile, è stata approvata.

La mia idea era basata su alcune osservazioni, quali la difficoltà di realizzare un percorso di Aurelia bis tra Varazze e Savona-Vado, l’inadeguatezza dell’autostrada sullo stesso percorso, il disturbo che l’autostrada provocava su quel tratto sostanzialmente di percorso in mezzo alla città.

Da queste premesse e dall’osservazione ulteriore del numero elevato di facili contatti tra l’autostrada ed il territorio è scaturita la mia proposta: usiamo l’autostrada tra il casello di Celle Ligure ed il casello di Savona-Vado come Aurelia bis, e realizziamo un tratto di autostrada sostitutiva più a monte, praticamente tutta in galleria, senza nessun disturbo per il territorio.

Berruti disse che non era facile interrompere l’iter dell’Aurelia bis: incredibile! Era solo allo stato di progetto! Berruti mi chiese di pensare ad un casello per Savona centro.

Fu così che nacque il casello Albamare ed il tunnel sottoporto. Ottobre 2006! In questi primi giorni del 2016 sono ben 9 anni e qualche spicciolo!

L’amarezza è che nonostante appoggi più o meno sinceri degli amministratori e dei sindaci del territorio, primo fra tutti il sindaco Berruti (che era anche il capogruppo dei sindaci del territorio favorevoli ad Albamare) nulla è stato fatto!

E’ stato lasciato andare avanti un progetto, Aurelia bis, più dannoso che utile per il territorio: gli amministratori savonesi Berruti, Di Tullio, Lirosi, Apicella, ed i precedenti ed attuali sindaci delle Albissole Stefano Parodi, Nello Parodi, Orsi, Nasuti hanno appoggiato supinamente ma concretamente l’assurdo progetto, in evidente contrasto con le esigenze del territorio.

Si è persa una grande occasione di far bene? E’ indubbio che questa Aurelia bis in costruzione risolve poco. E’ anche vero che nessuno vieta (se non gli amministratori locali) di supportare e chiedere di realizzare “in più” il casello Albamare ed il tunnel sottoporto.

Perchè no? Sarebbe comunque e sempre assolutamente efficace anche con l’attuale Aurelia bis finita. Ci sono speranze che questo avvenga in un prossimo futuro?

Vedendo chi e come si accapiglia per diventare sindaco, sia a sinistra che a destra che nelle altre aree politiche savonesi si può notare una gran corsa alla poltrone di Sindaco, ma non c’è nessun cenno di programma politico.

Qual’è la proposta per la viabilità e per l’urbanistica, per il futuro della città? Tanti no: questo no, questo no, questo no! Finchè i no sono rivolti a carbone e bitume, d’accordissimo! Ma a snocciolare no è facile: fare proposte per il futuro meno.

Di futuro parlano solo per proporsi come Sindaco, il programma non conta: tanto forse i voti arrivano solo dallo share nazionale. Tanto % 5 stelle, tanto % PD, tanto % Lega Nord. Vale la pena rischiare a fare un minimo programma? Seconda questa logica sembra di no, anzi potrebbe anche essere pericoloso!

Mi torna alla mente un fatto impressionante del 2005, l’anno prima della nascita del Comitato Casello Albamare Albisola Savona, e come in pochi anni si siano fatti interventi grandiosi. Illustro!

Nel 2005, New Orleans venne distrutta dall’Uragano Katrina. L’onda di alta marea che si è creata in seguito alla presenza dell’uragano ha allagato tutta la città devastando interi quartieri: ad oggi, quella città ancora porta le ferite di quei giorni.

La ricostruzione di New Orleans è stata complessa: anzitutto bisognava proteggere la città dall’acqua e, successivamente, costruire case di nuova concezione che permettessero alla gente di New Orleans di tornare a vivere nella loro città.

L’amministrazione federale, l’esercito e una valangata di volontari, in 7 anni, hanno costruito una barriera, costata 14,5 milioni di dollari ($ 14.500.000,00), per protegge New Orleans da nuove “alte maree”: la barriera si estende per 214 chilometri e separa il centro abitato dalla furia delle acque in caso di forti uragani.

Sì avete capito bene: 214 km! Altro che la bricioletta del Mose! La barriera a Venezia già c’è, ed è naturale: sono le barriere di sabbia esterne. Basta fare le chiuse.

Ora, molto semplicemente… perché non siamo ancora riusciti a costruire una cosa del genere per la nostra cara Venezia? Basta una struttura molto più semplice, solo chiuse, perchè poi la struttura non deve sopportare le onde di piena di un uragano, ma solo le acque alte che sono “calme”!

In America, dopo 7 anni ce l’hanno fatta: anno 2012 tutto completato!

Muraglie ciclopiche, lunghezza eccezionale, chiuse di grandi dimensione. Ma lì, è inutile dire che “tutto il mondo è paese” per giustificare le porcate italiane, lì “pappano” molto di meno, e sopratutto “fanno”!

New Orleans salva in 7 anni, altro che MOSE! Altro che Savona!

Comitato Casello Albamare, il Presidente, Paolo Forzano

 

 


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P. Forzano

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