Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Quo Vadis Ceriale ? Dove stiamo andando…e vissero tutti felici e contenti


Ci scusiamo con i lettori. La settimana scorsa non abbiamo rispettato l’impegno, rinviando l’annunciato servizio. Siamo un piccolo blog di informazione ligure-cuneese e l’organizzazione  a volte fa slittare i tempi. A chi è interessato (forse pochi) descriviamo cosa sta accadendo in un angolo dimenticato, in frazione Peagna. In un tratto della vecchia carrozzabile che porta al paese, fanno’ bella mostra’ baracche-manufatti, alcuni a pietra vista.  Cumuli di rifiuti. Il vincolo Valle Ibà-Riserva Regionale del Torsero dove arriva, chi controlla? E che dire della sorte di almeno 5 stradine sterrate, un tempo aperte al pubblico, al passaggio del bestiame, dei carri, ora chiuse con tanto di cartelli, catene o indicazione del codice penale per i trasgressori? E poi l’incredibile storia del Rio Secco che dalle ex scuole di Peagna raggiungeva, a cielo aperto, la zona di Parei, in parte trasformato in arteria per automezzi, persino unica strada di accesso ai serbatoi idrici dell’acquedotto di Ceriale.

Ceriale, Rio Secco trasformato in strada camionabile per l’accesso ai due grandi serbatoi del civico acquedotto sulle alture della città

Quando ci siamo recati nella zona ‘deserta’, muniti di macchina fotografica, dall’area dei serbatoi comunali è ‘sbucato’ un tizio che non gradiva, ha brandito un bastone: “Fatti i c… tuoi! Non hai ancora capito…A Ceriale comanda Fazio, vai da lui che ti vuole bene…Via da qui….”. Ci siamo allontanati per prudenza.

Ceriale, vasche dell’acquedotto comunale

Solo due settimane fa avevamo raccontato l’iniziativa dell’agricoltore ingauno Davide Vignola, di fatto ‘guidato’ dal più popolare suocero Gianfranco Sasso, politico di lungo corso, con esordio giovanile nel Psi, oggi punta di diamante dell’alla scajolana di Forza Italia (già Pdl) nell’albenganese e vice presidente del Consiglio Provinciale.  Un vaccarezzaino doc, alla stregua di Ennio Fazio voluto ed imposto dal big Angelo Vaccarezza, nonostante le lacerazioni interne cerialesi al primo mandato (vedi cronache dell’epoca).

La concessione edilizia (a Vignola), del Comune di Ceriale (anche di Albenga ? tenuto conto dei confini e degli sconfinamenti) parla di magazzino agricolo e miglioramento al fine di realizzare un’ azienda agricola. Al progetto collabora la figlia ingegnere dell’ex sindaco Piero Revetria, a sua volta chiamato in giunta provinciale sempre dall’illuminato Vaccarezza. Il cui padre, Nicola, che fu consigliere comunale Dc a Loano, era stato protagonista, con altri costruttori, degli anni ruggenti dei palazzinari in quel di Ceriale e proprietario di successo dell’emittente televisiva Tele Trill di via Magnone.

Nel progetto di spianamento di mezza collina di località Signola figura un bravo ingegnere di Imperia, conoscente di Sasso, come il geometra-progettista ingauno Orso. Eppure va considerata una sfida importante, in un’area abbandonata da decenni, impervia e che un considerevole investimento permetterà di rendere produttiva. Un plauso al tandem Vignola-Sasso e agli ispiratori ?

ARRIVANO I VIGILI URBANI – Il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo ( giovedì 20 marzo 2014) si sono mossi comando dei vigili urbani e ufficio tecnico  per un sopralluogo. Siamo alla fase degli scavi, della prima sistemazione di grossi massi, le sagome delle fasce. Non conosciamo eventuali problematiche idrogeologiche dell’area, senonché oltre all’azienda agricola (con terriccio molto difficile da lavorare e da rendere produttivo, più propizio ad ospitare vasi di piantine), ci sono voci insistenti di destinazione finale ad agriturismo; dunque ulteriori concessioni edilizie. La zona si presta. E’ panoramica, circondata dal verde,  ha il pregio del ‘silenzio assoluto’, dell’attigua e promozionata Riserva Regionale  di rio Torsero e del museo paleontologico Lai. Lontano da fonti di rumore, da smog del traffico.

AREA DI ALTO PREGIO DA CONSERVARE E VOLORIZZARE – Il Torsero. Si tratta di un deposito di origine marina, prodotto da rivolgimenti tellurici, nell’alveo dell’omonimo torrente, in località Maragliano.  Area di fossili multiformi, in maggioranza conchiglie marine, uno dei più caratteristici della Liguria per fenomeni di terreni pliocenici, a lungo sconosciuto nonostante rientri naturalmente nella valle del Centa.

I primi scrittori furono il dr. Agostino Sasso ed il marchese Lorenzo Pareto. Ebbero modo di esaminare i terreni del Torsero.  Sasso, cerialese, professore di Botanica e Minerologia all’Università di Genova, ha lasciato un lungo e dettagliato elenco dei fossili (conchiglie, pettini, ostriche), ritrovati nell’alveo nei primi decenni dell’800. Pareto, dotto geologo, tratteggiò l’epoca, la natura, le condizioni dell’area del Torsero scrivendo: ” Il tratto di terreno pliocenico che si presenta presso Garlenda, fa parte di un bacino molto più esteso che occupa una parte della pianura di Albenga e le basse colline che, dopo Ceriale, cingono verso Cisano, Cenesi, Bastia, questa stessa pianura nella quale avviene la congiunzione dei diversi rami o piccoli corsi che formano il Centa. Questo terreno terziario penetra nelle differenti valli, formando dei piccoli golfi circondati da promontori di terreno più antico e si elevano abbastanza alti sui fianchi dei terreni che costituiscono questa specie di promontori. Il luogo ove possiamo meglio studiarli è il ruscello del Torsero, composto in basso da marne azzurre e formanti calcare pietroso. Al di sopra di queste sabbie si vede un altro banco di marne, sabbiose, bige, con gusci marini, dopo di che un nuovo banco di sabbie gialle, con conchiglie più o meno indurite. Infine una massa di terreno probabilmente di riporto di grosse dimensioni e che sono di differente natura, secondo la provenienza del corso d’acqua”.

Anche B.E. Maineri, nel 1878, esplorò la zona, in particolare il laghetto, scoprendovi alcuni fossili, lasciandone una dettagliata descrizione nel suo lavoro edito a Roma nel 1890.  Cita la piena del 10 dicembre 1890 la quale “fu causa di numerosi disastri . L’irruenza delle acque – scrisse –  ha riempito il luogo di un alto strato di pietre e sabbia, in guisa che il laghetto romito (solitario) e  fantastico ch’era alimentato dagli scoli superiori, e quella specie di cornicione, ornamento delle due ripe, sono quasi scomparsi. …L’urto delle piogge produssero altre frane che trascinarono nella loro rovina vari lembi del cornicione”.

LO SVILUPPO URBANISTICO –  Chissà se i lettori di buona volontà, con pazienza, rileggeranno queste righe per una inevitabile riflessione.  Può ripetersi una disastrosa alluvione  come nel 1890 ? Chi lo può escludere?  Perchè, nonostante non siano passati secoli, è stata di fatto dimenticata ? Quali sarebbero le conseguenze? Sono informati doverosamente i cittadini ? Cosa si insegna nelle scuole, almeno cerialesi, in tema di educazione ambientale del territorio in cui vivono?  Cosa dicono i geologi chiamati  e pagati a vagliare lo strumento urbanistico, in teoria, a tutelare la comunità ? Possono garantire l’incolumità e la stabilità degli immobili realizzati in questi anni lungo la valle del Torsero e dell’Ibà?

Ignoriamo se lo strumento urbanistico di Ceriale o eventualmente di Albenga consentano o prevederanno un insediamento agro-turistico-residenziale andando incontro alle legittime aspirazione di Vignola-Sasso. Negli ambienti comunali si sussurra che dopo il sopralluogo si sia recato in Procura l’ingegner Enrico Paliotto, già assessore provinciale in quota centro sinistra, neo TPO in Comune a Ceriale dal primo di gennaio scorso. Ha l’esperienza di ex assessore, ai tempi del presidente della Provincia, Marco Bertolotto (è loro l’ultimo studio di canalizzazione delle acque della pianura ingauna, con risultati quantomeno deludenti visto i recenti risultati). Ha l’esperienza di tecnico di fiducia del florido gruppo immobiliare Guidara (Albenga), della Icose  (Zuccarello), ora chiamato al servizio di  Ceriale malauguratamente diventata bandiera nera delle mostruosità edilizie della Provincia dopo lo scandalo-crack della T 1 di Andrea Nucera, latitante negli Emirati Arabi. Un brillante architetto, con esperienza a Londra, che si considera perseguitato dai giudici, vittima dell’ingiustizia civile, penale, fallimentare.  Ha scritto lettere di fuoco al presidente della Repubblica, al Consiglio superiore della magistratura. Chi erano, a palazzo civico, i suoi estimatori ? Speriamo che un giorno, almeno lui, abbia il coraggio di rivelarlo, visto che è stato definito – dopo il sequestro giudiziario – un mentitore e millantatore. E’ davvero cosi?

I FEDELISSIMI DI NUCERA – Bisogna riconoscere che l’architetto – primogenito dell’ex segretario cittadino del Psi di Albenga ed ai tempi del presidente Alberto Teardo ‘cassiere provinciale’-,fu giovane consigliere comunale del Psi e per un breve periodo assessore, sempre a Ceriale, dove può contare  ancora su fedeli sostenitori.  La conferma arriva dagli ambienti dell’Alassio bene.  Oltre all’anziana e riservatissima mamma, originaria di Nasino, che ha lasciato la guida dell’azienda agricola di Ceriale, travolta dai creditori, per stare vicino ad Andrea, sarebbero diversi i cittadini savonesi che hanno seguito l’architetto a Dubai; collaborano, fanno affari anche grazie a lui. Non sappiamo se, in questi casi, alla giustizia italiana interessi.  Se sussista un’ipotesi di favoreggiamento trattandosi di persona notoriamente ricercata e colpita da mandato di cattura internazionale. C’è chi si spinge ad ipotizzare che almeno due amici siano finiti nel mirino degli inquirenti e potrebbero avere sgradite sorprese in caso di rientro in Italia.

Un manufatto, di pietra a vista, realizzato nell’alveo del Rio Torsero

LE FOTO VERITA’ –  Da cronisti di strada, preferiamo descrivere la verità di Ceriale affidandoci alle immagini, senza l’uso di fotomontaggi. Una scelta scaturita da almeno due considerazioni. Non abbiamo fino ad oggi ricevuto lettere di smentita o di rettifica da parte del sindaco, della giunta, consiglieri comunali, delle persone citate o chiamate in causa. Non siamo stati contattati dai candidati che nelle ultime consultazioni amministrative aspiravano ad occupare un seggio nel parlamentino locale. Chiedendo voti e fiducia sulla base di un programma, di un impegno morale.  A Ceriale accade che ci contattano semplici cittadini per segnalarci problemi e problematiche.  Un denominatore comune: hanno paura di esporsi,  di farsi vedere col cronista, di essere identificati nel raccontare questo o quel fatto. Alcuni svolgono attività pubbliche, altri temono possibili ritorsioni  verso i figli, il loro futuro. La stessa Pro Loco di Ceriale, da parte sua, non figura nella ‘rassegna stampa locale’. La recente assemblea dei soci, nella sede del Comune, promozionata con un volantino, non è menzionata neppure nel sito del sodalizio. Contenti loro !

E i giovani cerialesi? I ‘grillini’ volevano presentarsi alle comunali, ma non è stato permesso dal Movimento 5Stelle. Pare che dopo la cocente delusione preferiscano fare i fatti propri, unirsi alla maggioranza  o minoranza silenziosa, laboriosa, magari ignara della storia politico-amministrativa locale, dei personaggi di ieri e di oggi.  Non c’è da scandalizzarsi, ha ragione il colto e galantuomo nazionale Romano Prodi quando sostiene: “Gli eletti sono lo specchio del Paese”.

Nel Rio Torsero fioriscono anche le baracche

COSTRUZIONI  NELLA RISERVA DEL TORSERO-  Ignoriamo chi abbia autorizzato e quando le costruzioni sorte  nell’alveo del Torsero, dal Prealin a località Paverne.  Ignoriamo come sia stato possibile in un’area di pregio realizzare  alcune ville, un paio pare agricole.  Non bisogna rispettare distanze di 50 e 150 metri, tenere conto  della zona fuori  dal centro urbano ?

Ci sono immpobili, ma il greto del Torsero – almeno al momento della nostra visita – ospitava pure immondizia, detriti, proprio sotto la strada comunale.  Nelle immediate vicinanze del ponte sono stati abbandonati sedie e tavolini.   Eppure risultano organizzate, sul territorio, visite guidate ad opera di una cooperativa. Nessuno vede ? Si preoccupa di segnalare la presenza di ‘rifiuti’ ? A che serve promuovere, via web, pregi, bellezze, rarità  della Riserva del Torsero? Quali foto-ricordo potranno scattare i visitatori?

Parco del Rio Torsero, immondizia offresi ai visitatori

IL RIO SECCO, LE VASCHE, LA STRADA – Un turista bresciano aveva scritto a trucioli.it, nei mesi scorsi, chiedendoci se fosse vero che il Comune di Ceriale e la frazione Peagna utilizzano acqua pompata da valle in due grandi serbatoi, che si trovano nei pressi di via Pozzi, non lontano dal Santuario Mariano di Regione Capriolo.  Dell’area in questione avevamo ricordi di infanzia, zona di pascolo, di pescheti. In effetti è cambiato molto. Intanto il percorso del rio Secco, in parte, è stato trasformato in strada sterrata dove transitano gli automezzi che raggiungono le vasche e a quanto pare utilizzato da agricoltori confinanti.  Siamo all’incirca alle spalle di zona Magnone.  Le vasche sono accessibili a tutti, c’è  una ‘postazione’ per il cloro. Circa la sicurezza anti-intrusioni nutriamo  dubbi. Auguriamoci non accada mai nulla.

Un’annotazione per quello che vale. In Provincia c’è Revetria, già sindaco di centro destra dal 1999 al  26 settembre 2007, non sa nulla di Rio Secco? Della possibile sdemanializzazione?  Nessuno gli ha mai proposto quantomeno di intervenire realizzando una tubazione tale da scongiurare pericoli evidenti? Andiamo pure indietro nel tempo. A Ceriale c’è stato sindaco-geometra ( 1995-1999), Giovanni Cerruti,  Forza Italia, la cui famiglia aveva una impresa edile. Possibile non si sia reso conto della ‘scomparsa’ di Rio Secco? Quali le conseguenze a valle in caso di alluvioni? La Provincia, la Forestale che hanno competenza, lasciano correre? Chi si assume la responsabilità civile e penale?

Parco del Rio Torsero, dove finiscono tavolini e sedie

LA BEFFA DELLE UTENZE IRRIGUE –   Un amministratore condominiale di Ceriale ci aveva segnalato una situazione che lasciamo volentieri giudicare ai lettori. Il Comune di Ceriale ha pozzi in due zone (Torsero, Al Cuore) che pare non siano più sufficienti al fabbisogno.  Compra acqua dall’industriale degli acquedotti, l’ing. Camillo Enrile (abbiamo pubblicato lo scorso numero di trucioli.it la sua coraggiosa e condivisibile denuncia verso i Comuni di Alassio, Laigueglia, Andora ed il ‘caso Albenga). Ceriale, dopo una laboriosa attesa, si è dotato di un autonomo acquedotto irriguo, in precedenza l’iniziativa aveva riguardato Peagna.  Succede che parecchi utenti contadini preferiscano utilizzare l’acqua dell’acquedotto civico piuttosto che dell’acquedotto irriguo per la semplice ragione che risparmiano, costa meno. Avete capito bene ?A Ceriale conviene innaffiare le campagne con l’acqua clorata, si paga meno nonostante la tassa sulla depurazione?. Lo stesso lettore di trucioli.it sostiene che il Comune  avrebbe invano scritto lettere, ma il sindaco-coltivatore diretto non verrebbe preso sul serio dai colleghi che pure in stragrande maggioranza lo votano da una vita.  E vissero tutti felici e contenti !

Luciano Corrado

Nell’area protetta di Vallè Ibà c’è posto anche per una villetta agricola di proprietà di turisti olandesi?

 

La piantina parziale della Città di Ceriale, con indicata l'area del Parco Torsero, vedi scritta in neretto
La piantina parziale della Città di Ceriale, con indicata l’area del Parco Torsero, vedi scritta in neretto

 

 

 

 


L.Corrado

L.Corrado

Torna in alto