“Celle è anche fonte di rincrescimento: non posso non lamentare giornalmente lo scempio che è stato fatto al paese da chi ne doveva avere più cura. E che continua….” Maria Teresa Reineri ha insegnato al Dipartimento di Informatica dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare dell’Università di Torino, dove si era laureata e diplomata al Liceo classico Camillo Cavour. Vive nel capoluogo piemontese, dall’infanzia la sua seconda dimora è sempre stata Celle Ligure.
La prof.ssa Reineri fa parte del Centro Studi Piemontesi – Ca dë Studi Piemontèis (CSP), associazione senza fini di lucro. Ha scritto n el 2010″L’Archiatra di Casa Savoia …” edito da Centro Studi Piemontesi. E autrice di ‘Anna Maria D’Orlenas regina di Sardegna duchessa di Savoia. Porta la sua firma la traduzione, introduzione, ricerche e note con Cristina Corlando, del libro di Faustina Roero di Cortanze. A vent’anni ero bella. Diario di una Dama di corte 17 ottobre 1817 – 16 ottobre 1871.
Trucioli.it con il prof. Gian Luigi Bruzzone ha pubblicato il 14 ottobre 2021 un’intervista a tutto campo all’illustre personaggio cellese d’adozione (vedi…..).
“Mio padre fece costruire nel 1936 la casa in cui ancora abito (“la villetta bianca in cima alla collina / ridente al sole in faccia alla marina / è la dimora estiva dei Reineri …”) in previsione della seconda nascita in famiglia, la mia, 20 marzo 1937. Da allora trascorsi in questo paese le vacanze estive, e non solo. Quando iniziarono i grandi bombardamenti inglesi nel novembre 1942, abbandonammo Torino e ci rifugiammo qui. Il cibo scarseggiava, ma i miei riuscirono quasi sempre a sfamarci. Le colazioni a base di patate bollite, condite con il sale per i grandi, con un po’di zucchero per noi bambini, però erano frequenti.”
La Celle della mia infanzia e della mia giovinezza. Le estati degli anni Cinquanta furono magiche. Tantissimi gli amici: Franco Reviglio della Veneria (futuro ministro e presidente dell’ENI) mi portava in motorino a ballare al mitico “Cabiria” sulle fasce digradanti sul mare dei Piani d’Invrea, Umberto Allemandi (abitava in casa nostra), ideatore del “giro di Francia” a biglie su pista di sabbia che costruivamo ogni pomeriggio imitando per quanto possibile l’andamento della tappa vera, e molti altri che sarebbero diventati uomini di cultura o imprenditori di successo (come Carlo [1934 – …] e Franco Debenedetti [1933 – …]). Purtroppo osservavamo con preoccupazione scomparire a ritmo frenetico i grandi orti dei “Piani”, sostituiti da case esteticamente grossolane e, dopo il pianoro, anche la prima collina fu invasa dai condomini che di suggestivo avevano il nome soltanto: “Villaggio degli olivi“!…Negli anni dell’Università il “mondo” ci attraeva, a Celle si andava solo per un breve saluto, ogni volta ricevendo, ahimè, una nuova coltellata: l’ultima villetta aveva lasciato il posto ad un nuovo condominio, i negozi dei “besagnin” erano inghiottiti inesorabilmente dalle catene dei supermercati e, poi, dai venditori magrebini. Ritornai, con continuità, assieme a mio marito all’inizio degli anni Settanta per allevarci nostro figlio, cui lasciai tutta la libertà di cui avevo goduto. Mi commuove sentirlo oggi rimpiangere “il tennis che esisteva dietro casa” o “il cinema in mezzo agli olivi”: mi dà gioia questo legame e spero che continui nel tempo…..
La Celle odierna. Le giornate settembrine ancora oggi mi riconciliano con Celle, anche se sono velate da una ricorrente malinconia; passata la sfuriata vacanziera furono sempre occasione per rivedere le antiche amicizie, cellasche e non, che la folla dell’estate mascherava. Compagne e compagni delle elementari (Rita e Costantino Bruzzone, Irene Grondona, Maria Teresa Arecco, Vittorio, Ettore, Aldo Bruzzone …) che non sono più.