Un appuntamento insolito per Loano. Venerdì, 15 giugno, alle 21, nella biblioteca Arecco del Kursaal, sul lungomare di levante, serata con il dr. Fiorenzo Gimelli, sanremese e presidente di Agedo onlus (Associazione Nazionale genitori parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender) che illustra la mostra di Cristoforo Magistro il quale ha portato alla luce storie di confinati per omosessualità durante il Fascismo. Un aspetto poco noto finora ed in una realtà dove i ‘diritti’ tardano tra mille avversità. E dal 19 al 29 giugno, a Palazzo Doria (Municipio), mostra documentale e fotografica. Altra notizia, assai meno impegnativa, la spiaggia Marina di Loano trasformata in set per un video che accompagnerà una canzone di successo degli Autogol, il trio comico composto da Michele Negroni, Alessandro Iraci e Alessandro Trolli detto Rollo.
SERATA CON FIORENZO GIMELLI, PRESIDENTE NAZIONALE AGEDO,
ASSOCIAZIONE DI PARENTI E AMICI DI GAY, LESBICHE, BISESSUALI E TRANSGENDER
CONFINATI OMOSESSUALI IN BASILICATA. STORIA DI ADELMO OPERAIO E GLI ALTRI
Mostra documentale e fotografica sulla storia di “Adelmo l’operaio” e di tanti altri confinati omosessuali in Basilicata (nel Materano e Potentino), tra le zone più isolate e desolate del Mezzogiorno.
A Loano conferenza venerdì 15 giugno 2018 nella Biblioteca Comunale al Kursaal (passeggiata a mare). Fiorenzo Gimelli, presidente di AGEDO Nazionale, presenta la mostra ed illustra il cammino percorso nella battaglia per i diritti, ben lungi dall’essere compiuto. I cittadini sono invitati e sono graditi gli interventi.
La mostra si terrà dal 19 al 29 giugno 2018 nel salone del Mosaico nel Palazzo Municipale.
…”La ricerca documentaria e iconografica è stata fatta presso l’Archivio di Stato di Matera e quello di Potenza, da Cristoforo Magistro di AGEDO di Torino (Associazione genitori parenti e amici di persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender) che ha curato anche i testi.
La sezione Anpi di Loano, da parte sua, con questa mostra vuole far conoscere un aspetto poco noto della dittatura fascista, quello dei confinati per “omosessualità” nel periodo del Fascismo. Esponendo le storie personali di alcuni confinati, viene evidenziata la natura, dittatoriale e repressiva delle libertà individuali, del regime.
Con la misura del confino, applicata senza alcuna verifica giudiziale sull’effettiva esistenza di reati e spesso sulla base di denunce anonime, si attuava una sistematica repressione per difendere disvalori quali “l’integrità della stirpe e la tutela della razza” .