Mendatica: un paese che non si arrende.La frana che ha colpito Monesi ha messo certamente in difficoltà Mendatica e tutta l’Alta Valle Arroscia. Ma se crediamo che lo spirito degli abitanti della zona sia stato domato, potremmo anche incorrere in un errore. Le vicissitudini tragiche della stazione sciistica hanno come contraltare l’animo fiero di questa gente in cui permane l’origine Ligure Ingauno-Intemelia. Un carattere dalla scorza spessa, difficile da soggiogare, come lo furono i suoi antenati Celti.
Mendatica si è distinta in un recente passato per essere l’unica realtà a voler tenacemente conservare le proprie tradizioni. Gli abitanti hanno sempre dimostrato un grande attaccamento alla loro terra. Un sentimento che è stato sempre accompagnato da iniziative concrete.
Non possiamo certo passare sotto silenzio il grande successo della “Cucina Bianca”, un appuntamento che è atteso da migliaia di persone e il cui numero di partecipanti sale vertiginosamente da un’edizione all’altra.
Oppure alla nuova idea di “Attenti al luppolo” una festa della birra consacrata alle eccellenze produttive della zona, e che si sta ritagliando il suo spazio anche a livello regionale.
Ma le attenzioni che Mendatica ha rivolto al territorio non si fermano qui. Da anni il paese è sede di una delle feste più ammirate dai bimbi in età scolare elementare: la transumanza. E con essa e l’arrivo a valle delle greggi, Mendatica ha inventato il Palio della Capra che consegna il simbolo della vittoria alla malga che prevale sul campo. Particolarmente gradita da tutti i convenuti è la classica sfilata in abiti d’epoca. Uno storico qui accorso mi faceva notare che si tratta di un “unicum”: la sola sfilata storica alla cui testa non c’è un Signore del Paese, ma il popolo, i pastori e la gente comune.
Queste non sono iniziative fini a loro stesse. I mendaighini sono ora intenti a modificare il loro calendario delle feste. Qualcosa potrà variare in nome del “panta rei”. Alla base c’è l’armonia di fondo suggellata recentemente dalla Pro-Loco con la Confraternita di Santa Caterina, che è sorta da poco proprio per conservare al paese gli aspetti religiosi. Si tratta di un’arma in più che è stata caricata per confermare lo spirito di rinascita e di rivincita. Assieme a queste due realtà è nata anche un’idea imprenditoriale. Una ventina di giovani di Mendatica hanno fondato una Cooperativa di Paese al quale è stato dato il nome di ‘Brigì’.
Questo tipo di azienda è rivoluzionaria e Mendatica è una delle primissime comunità che l’hanno scoperta e organizzata. In pratica è un tipo di cooperativa ad ordinamento speciale che è attiva al momento esclusivamente in pochissimi e lungimiranti paesi pilota della nostra penisola.
Lo scopo di fondo di Brigì è quello di assicurare il lavoro ai giovani della zona per impedire che essi lascino il territorio.
L’insieme di queste iniziative costituisce certo un buon viatico per un paese che non si arrende, come invece hanno fatto altre zone dell’entroterra italiano. La musica è certamente mutata dopo la frana di Monesi. Le azioni, che prima erano dedicate allo sviluppo, sono ora concentrate sulla rinascita. O meglio sulla volontà di ritornare al più presto ai fasti di un tempo.
Tutte idee che non avranno la prorompenza di un albero che cade, ma assomigliano molto alla foresta che cresce.
E sinceramente una voglia di rivalsa animata da tanta buona volontà non la si trova neppure nelle più rinomate realtà turistiche.
Di certo Mendatica merita simpatia e un grande augurio di buona fortuna.
*Perito Gioielliere
Graduate Gemologist (G.I.A.)
Tecnico Orologiaio
Consulente Tecnico del Tribunale