Le foto immortalano l’allora ministro Maria Elena Boschi accolta ad Alassio con un mazzo di rose bianche dagli alassini fans Martino Schivo e Paolo Stalla. Erano i giorni della campagna pro sì al Referendum costituzionale. Oggi lo scenario politico provinciale e della città del Muretto si incrociano con la scadenza del rinnovo del parlamentino locale. Tutti dicono che per amministrare i Comuni bisogna essere eroi, stacanovisti, sacrificare il lavoro e la famiglia (per chi ce l’ha), rimetterci pure quattrini. E perché, viene spontaneo, in tanti si azzuffano e Alassio ha la palma in Liguria delle baruffe ? Brava gente che si preoccupa del bene comune ? Non è un caso se proprio da Alassio la cronaca e trucioli.it possono sfoggiare album fotocronaca di processioni (senza battere comunque Loano), feste e festività in cui la fede, la chiesa, il presenzialismo di chi va a braccetto con il parroco, benedizioni, sacramenti, pranzi, cene.
Alassio che assiste da mesi al confronto – scontro tra il sindaco imprenditore benestante, Enzo Canepa, con il suo seguito di fedelissimi, in corsa da una cerimonia all’altra, dalla centenaria, all’inaugurazione, alla festa scolastica, alla premiazione di turisti inclusi, ai quali Alassio chiederà una gabella in più (Imposta di Soggiorno); sull’altra sponda l’aspirante sindaco professionista, già play boy, che in tempi non lontani deteneva il primato di progetti, scatenando un mare di polemiche. “Marco pigliatutto !” protestavano. E lui: “Ho chiesto al prefetto e ho avuto conforto, se lavoro di più è per meriti non per il posto che occupo in comune”. Marco che non è certo nella schiera degli ‘anticemento’, ma Enzo in questi anni non è stato avaro. Ha dato ovunque poteva, ha pensato agli ex hotel di famiglia trasformati. Marco che può contare su alcuni ex importanti (si pensi a Vincenzo Zarrillo), Enzo che può rispondere con uno del calibro di Giampaolo Fracchia (fratellino muratore) e un passato da vice segretario regionale dell’Udc.
Se il centro destra si presenta spaccato (e gli uccellini cantano che un sondaggio della potente macchina organizzativa di Forza Italia berlusconiana abbia confermato) rischia grosso, a meno che non riesca il giochino di promuovere le divisioni in casa altrui. Alassio con una sinistra che ha vinto solo ai tempi del dr. Grollero, che al governo cittadino, in alleanza, ha preso facciate e suoi esponenti finiti a giudizio. La logica consiglierebbe di puntare ad uno schieramento rinnovatore (la stessa fonte indica un astensionismo da 50 per cento) che unisca davvero giovani e la società civile, attraverso la meritocrazia e la competenza. Certo non è facile governare una città dove piccoli e meno piccoli conflitti di interesse sguazzano: dai lavori artigianali, alle consulenze, agli incarichi, alle commesse, agli amministratori di condomini, alle imprese, agli arenili e suolo pubblico, lungomare in particolare. Dicono alla fine dei conti che gli eletti sono in realtà lo specchio del Bel Paese. La Boschi che non è mai stata indagata per ladrocinio, venne accolta ad Alassio con tutti gli onori. Gli osservatori di cose alassine dicono di osservare bene le foto perchè potrebbero riservate sorpresine da ‘sistema Alassio’. Fatecelo sapere in tempo. Gli ingrati hanno confinato la nostra sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio in quel di Bolzano, una faticaccia dover imparare il tedesco, lei che parla bene inglese e francese. Potevano spalancarle la porta elettorale di un collegio ponentino. Si sarebbe battuta bene. Alassio non l’avrebbe dimenticata.