Siamo a oltre 1100 metri di quota, alle pendici del Monte Antoroto. Vacieu e Giorea sono le borgate più alte della frazione Eca di Ormea. E c’è chi, in assenza di un prolungato intervento di ripristino del Comune per una borgata isolata, torna alle roide, ovvero di lavora gratis per la comunità almeno due volte all’anno. Intanto il Comune intitola una sala al piano terra del Municipio al benemerito Giuseppe Colombo e contribuisce con con 2184€ alla stampa di 200 copie del libro ‘Genti e castagne in Alta Val Tanaro.’ E sabato convegno sul teleriscaldamento ‘modello Ormea’. Senza dimenticare che bruciare legname produce pur sempre diossina, da qui l’importanza della tutela ambientale. Sono collegate al fondovalle attraverso la strada comunale che scende fino alla Frazione Nasagò sulla strada statale del Colle di Nava. Esiste la vecchia mulattiera di collegamento con la frazione Albra, un tratto della medioevale “Via Marenca“, percorribile fino all’alluvione del 2016 solo con un robusto fuoristrada. Lassù resistono ancora forme di agricoltura eroica. A Giorea, Massimiliano Baldo coadiuvato dalla mamma Rosetta e dal fratello Davide mantengono un gregge di pecore e trasformano il latte in formaggi attraverso la lavorazione che effettuano in un moderno mini-caseificio.
A Vacieu un tempo famosa per la coltivazione della fragola, la famiglia di Livio Balbis (detto Gianni) ha intrapreso una coltivazione di piccoli frutti e ha dato avvio ad un allevamento di lumache (chiocciole alpine). Nelle due borgate alcuni cadenti fabbricati sono stati ammirevolmente recuperati da cittadini esteri, soprattutto tedeschi, che fortunatamente per loro sono in questi giorni assenti, altrimenti dovrebbero raggiungere a piedi le loro abitazioni. La strada, infatti, è da giorni interrotta per lavori ed ancora lo sarà.
Unica possibilità di accesso, seppur assai disagevole, è rendere transitabile la vecchia mulattiera nei punti franati. Il Comune nonostante le richieste, non aveva provveduto né lo scorso anno, né lo ha fatto ora nonostante l’assoluto isolamento delle borgate.
Per la seconda volta l’ha fatto “Gianni” con mezzi propri: all’imbocco della mulattiera ripristinata dalle ostruzioni è comparsa la scritta “Grazie Balbis“, un giusto segno di riconoscenza!
E’ forse che a Ormea si voglia riportare in auge la consuetudine delle roide, giornate lavorative organizzate fin dal Medioevo almeno due volte all’anno, in primavera ed in autunno, in cui ognuno prestava la propria opera manuale e con i mezzi che aveva a disposizione per la sistemazione delle strade e dei fossi?
MA A ORMEA RESISTE ANCHE LA TRADIZIONE DELLE PROCESSIONI
DOVE IL SINDACO IN CARICA NON DEVE MANCARE: DUE IMMAGINI D’ARCHIVIO
IL CONTRIBUTO DEL COMUNE PER SAN MARTINO, FESTA PATRONALE – Le buone abitudini resistono. Il Comune ha erogato 305 euro non soggetti ad Iva per promuovere i festeggiamenti in ricorrenza di San Martino patrono di Ormea, l’11 novembre. Ha provveduto alla stampa delle locandine, targa in ottone per l’intitolazione a Giuseppe Colombo della sala del piano terra del Municipio come stabilito dalla giunta comunale. Oltre a due stampe con cornice per benemeriti. Il tutto affidato allo Studio Grafico Matita di Stefania Nasi con sede a Garessio.
UNA BUONA AZIONE PER FAMIGLIA IN DIFFICOLTA’ – Ad Ormea ha fatto notizia sul Secolo Savona lo storia di Perla, la bassotta di 5 anni per un’ernia che comprimeva la colonna vertebrale, non poteva più camminare e c’era bisogno di un intervento chirurgico, la sua padroncina è disoccupata, da qui la raccolta fondi promossa da una pizzeria di Savona al motto “Uniti per Perla’. Mentre l’amministrazione comunale si preoccupa di aiutare una famiglia in difficoltà. Una mamma con tre figli minorenni a carico. Con una determina del responsabile del servizio, Graziella Belli, il Comune ha stanziato, a norma di legge, un assegno di 1.836,90 €. Un’opera di bene che forse contrasta con chi ritiene che ci si debba preoccupare anche per la salute degli animali. Trucioli.it ha già avuto modo di scrivere che se in tempi di crisi anche i supermercati della Riviera turistica ‘soffrono’, vanno a gonfie vele i ‘negozi’ dove si vendono prodotti per cani e gatti, non c’è solo il vitto sempre più innovativo e reclamizzato in tv e sui media, ci sono tutti gli optional per i comfort degli animali, abbigliamento incluso.
LA SPESA PER IL PROGETTO NASAGONANDO – L’Amministrazione comunale di Ormea ha partecipato al bando della Fondazione CRC ‘Residenze d’artista’ e che è stata assegnataria di un contributo per la realizzazione del progetto denominato ‘Nasagonando’. Per provvedere alle spese propedeutiche all’attivazione del progetto e alle prime installazioni artistiche con prestazioni prettamente artistico – professionali legate alla realizzazione del progetto stesso, il che consente di effettuare una valutazione tecnica sulla congruità del prezzo offerto – si legge nella determina dirigenziale del Comune – , né tantomeno un confronto con prezzi concorrenti, si è ritenuto di affidare gli incarichi ai richiedenti: architetto Selene Vacchelli con sede in Genova ( 1144,00€), arch. Emanuele Piccardo, con sede a Busalla (1855,00€), Associazione culturale plug – ufficio stampa – con sede a Busalla (2000 €), arch. Emanuele Piccardo lavoro fotografico (1903,00 €), arch. Alessandro Lanzetta, studio grafico (734,00€), Roberta Volpone, installazione Ton-no (634,00€). Per complessivi 8.270 €.
DANNI ALL’ALLUVIONALI A PONTE DI NAVA: 70 MILA EURO HELVETIA ASSICURAZIONI – Hanno lasciato il segno in molte zone di Ormea i danni alluvionali del novembre 2016. La buona notizia è l’avvenuto pagamento al Comune da parte della Compagnia di assicurazioni Helvetia per “danni subiti da attrezzature comunali e che si ritiene di destinare la somma al ripristino dell’area sportiva della frazione Ponte di Nava, gravemente danneggiata ed il cui ripristino non rientra tra gli interventi ammessi a finanziamento dalla Regioen Piemonte.
UN LIBRO (GENTE E CASTAGNE IN ALTA VAL TANARO) – Il Comune di Ormea ha stanziato 2184 euro per la stampa di 200 copie del libro ‘Genti e castagne….’ scritto da Tullio Pagliana, edito dalla ditta Microart, con sede a Recco. Pagliana esperto di storia locale nel 2014 ha compiuto “un gesto significativo, una persona che da sempre si adopera per valorizzare la cultura ormesca”. Così commentava Giorgio Ferraris la decisione Pagliana di donare alla città di Ormea l’antico edificio che ospita la “casa” del museo etnografico, in via Madonna degli Angeli. E il Consiglio comunale con una delibera ha accettato la donazione, con il vincolo che l’immobile sia adibito a museo. La casa si sviluppa su più piani e dall’inizio degli Anni ’90 ospita il museo etnografico. E’ composta da cantina, cucina, camere da letto. Più tre stanze che ripropongono una vecchia aula scolastica, una sala con attrezzi del tempo ed una con una collezione di antichi paramenti sacri. “Era la casa degli zii di Tullio che l’ha mantenuta esattamente com’era – ricordava il sindaco -. Con l’aiuto del Comune sono stati aggiunti arredi ed attrezzature, per ricostruire un’abitazione ormeese di inizio ‘900. Negli ultimi anni è stata un poco trascurata, ma ora intendiamo riaprirla in estate e nelle manifestazioni”.
SEI GIOVANI CHE NON POSSONO VOTARE: TUTTI NATI NEL 2000 – Un evento curioso per la piccola comunità di Ormea. Il comune ha reso noto l’identità di sei giovani del paese che pur essendo nati nel 2000, non hanno compiuto i 18 anni alla data delle elezioni politiche del 4 marzo prossimo. Si tratta di Christian Vinai, Luca Basso, Youssef El Ani, Alessio Galvagno, Eduardo Guilleramo Pelazza nato in Argentina, Nicolas Stefano Pelazza nato nel Principato di Monaco.
CONVEGNO SUL TELERISCALDAMENTO E LA SOPRAVVIVENZA DELLA SOCIETA’ CALORE VERDE
Il teleriscaldamento come modello di sviluppo, un tema sempre attuale e che a Ormea pone subito un primo interrogativo che non compare finora negli annunci stampa. Sulla base di quanto prevede la legge voluta dal ministro Madia (governo Renzi) la Calore Verde non rientra nei parametri di legge e dunque dovrebbe essere sciolta. Forse il ‘compagno’ sindaco Ferraris (ha abbandonato il Pd per Liberi e Uguali di Grasso, D’Alema, Bersani) troverà la strada ideale per tenerla in vita. Del resto sono passati gli anni peggiori, da dimenticare, come quando infuriavano le polemiche sul fatto che la società importava legname dalla Francia e dalla Slovenia, compresi alberi di palma, con una percentuale di umidità del 60%. Chi non ricorda i salti mortali per regolarizzare la presenza del capitale privato nella società, la quota del 20 per cento avrebbe dovuto essere versata al Comune e invece fu girata alla società stessa. Con una regolarizzazione da arrampicata sugli specchi. La Calore Verde che può andare tuttavia fiera di un socio di minoranza di prestigio e solido, ovvero il 20 per cento dell’Egea, colosso multiutility di Alba della famiglia Carini, l’erede figlio PierPaolo, ingegnere, può vantare un fatturato annuo da 800 milioni di Euro. Un’ Egea ben radicata sul territorio, fortemente patrimonializzata e dotata di un sano e riconoscibile progetto industriale che spazia dal Basso Piemonte al ponente ligure. La Stirano srl (contrallata da Egea) si è aggiudicata l’appalto per la raccolta della Nettezza Urbana anche a Loano. Egea che può esibire, a fiore all’occhiello, un ‘patt0- alleanza’ con il fondo inglese Icon per continuare a crescere nel teleriscaldamento e nella distribuzione metano in Italia. L’accordo rientra in un piano complessivo di investimenti per 200 milioni di euro. Il fondo inglese avrebbe rilevato il 49% del capitale, apportando denaro fresco per 24 milioni di euro.