E’ passata quasi inosservata, a fine agosto, la ‘morte’ dell’impresa Freccero Giuseppe Costruzioni Srl di via Piave a Vado Ligure. Dichiarata fallita e il tribunale ha designato curatore fallimentare il commercialista Silvio Auxilia e fissato l’incontro con i creditori, la verifica dello stato passivo, il 15 novembre. Se il numero delle imprese fallite nel corso dell’anno ha raggiunto quota 30, nessuna ha alle spalle la storia di quello che viene definito un crac eccellente. Conosciuta anche come Mantobit e tra le 40 imprese edili che hanno contribuito alla trasformazione del paesaggio urbano del ‘900 savonese, inserita nel 2000 nell’albo dell’Unione Industriali della Provincia di Savona che aveva dato alla stampe il libro ‘Cento anni di lavoro’ a cura di Mario Lorenzo Paggi.
Scorrendo quelle pagine si scopre che la Freccero – Mantobit spaziava dalla cava di Bergeggi, al Ponte sull’Arroscia a Pieve di Teco, all’Autostrada dei Fiori a Ventimiglia, ai Giardini di Piazza del Popolo a Savona, al ponte sul Sansobbia ad Albisola Superiore, agli impianti di frantumazione e selezione inerti di Vado Ligure, alla produzione di conglomerati cementizi e bituminosi a Zinola. Una storia che inizia nell’immediato dopoguerra quando i fratelli Luigi, Giuseppe, Angelo Freccero iniziarono ad occuparsi di costruzioni, avviando un’attività estrattiva di materiale calcareo nel comune di Stella. In quel periodo era particolarmente attivo il settore delle costruzioni civili, ambito nel quale venivano utilizzati i materiali estratti e prodotti presso la fornace di Corona. Successivamente hanno aperto un’altra cava in località Crivezzo con annesso impianto. Nei primi anni ’50 inizia l’attività vera e propria di costruttori e rilevano la Mantobit di Genova. Nel 1967 prende vita autonoma l’impresa Freccero Giuseppe che ha come campo di attività lavori stradali e manutenzioni edili in genere. La Freccero è impegnata nel Polo ferroviario per le merci di Parco Doria di Savona, nel collegamento tra via Stalingrado e via Collodi, nel nuovo ponte sul Sansobbia, intitolato a Sandro Pertini, in località Grana; nella sopraelevazione delle scuole Astengo; nel primo lotto funzionale della di discarica di cima Montà, nella realizzazione di Piazza Martiri della Libertà.
Mentre la Montobit ha continuato ad operare nel campo delle costruzioni con tecnologie di avanguardia, nel settore delle pavimentazioni autostradali, nella coltivazione di cave, nella produzione di conglomerati cementizi e bituminosi partecipando alla costruzione ed allo sviluppo delle più significative opere realizzate in provincia di Savona.