Il tam tam sussurra che Alfa Costruzione Srl, sede legale a Mondovì, unità operativa a Savona in corso Ricci, avrebbe divorziato dalla San Paolo Spa. “Per ora siamo ancora nel cantiere – dice un tecnico- , per avere notizie bisogna rivolgersi all’impresa”. Che, a sua volta, non fa trapelare nulla. Da una parte la proprietà dell’immobile con Maurizio Bagnasco (società capogruppo Parfiri di corso Italia) ed il cugino geom. Giampaolo (Emi srl di Cengio), dall’altra Fabrizio Barbano imprenditore molto attivo nel comprensorio savonese e che era subentrato nell’esecuzione dei lavori dopo che il colosso Unieco di Reggio Emilia era finito al centro di istanze di fallimento e in liquidazione. Un progetto ed una realizzazione importante per Savona, per la riqualificazione di un’area di 16.500 mq, 85 mila mc di volume, definita una potenziale reggia nel cuore della ‘città vecchia’ con gallerie di negozi, bar, ristoranti, uffici Asl. Con 42 alloggi al secondo piano e 22 nel piano attico. Un ‘disegno progettuale architettonico’ di un urbanista spagnolo di fama internazionale, Ricardo Bofill. E da ultimo anche ‘Piazza Pertini’ nel rendering del futuro San Paolo.
L’indiscrezione raccolta da trucioli non ha trovato finora una conferma ufficiale. Abbiamo contattato ripetutamente la direzione di Alfa Costruzione, cercando di metterci in contatto telefonico con Fabrizio Barbano, siamo sempre in attesa di una risposta. La notizia non è di fonte politica, raccolta negli ambienti professionali del capoluogo. Un fulmine a ciel sereno ? Non lo sappiamo, difficile stare dietro alle voci che riferiscono di contrasti crescenti tra la proprietà dell’immobile e la ditta che si è trovata ad ereditare l’opera incompiuta lasciata da Unieco. Una cooperativa che all’esordio del contratto aveva tutte le credenziali di affidabilità e solidità. Anche la società di Barbano è a sua volta subentrata all’insegna dei migliori auspici. Nulla, insomma, che potesse presagire una rottura dei rapporti, con tutto ciò che ne consegue. Intanto, se così stanno le cose, la necessità di trovare una terza azienda disposta a mettersi in gioco. L’obiettivo sarà comunque quello di evitare, scongiurare, ulteriori rallentamenti di cantiere e portare a termini una mega operazione che vedrebbe già venduta un 30 per cento della parte residenziale.
Tra l’altro un cantiere che forse mai prima d’ora aveva visto impegnata anche una troupe di tecnici (architetti, ingegneri, geologi, geometri) di Savona, soprattutto, ma anche di fuori provincia. Per la serie i Bagnasco hanno voluto garantirsi le migliori professionalità per un’opera destinata a lasciare un segno nella vita e nella storia socio economica, urbanistica della città. L’avvio, con il permesso a costruire del 29 aprile 2011. Una prima defezione nel gruppo proprietario era stata quella dell’imprenditore Aldo Dellepiane che, a quanto pare, ha preferito concentrare i suoi obiettivi al progresso edilizio residenziale del Crescent.
Lo staff tecnico professionale oltre all’arch. Bofil, con studio a Barcellona, hanno collaborato al progetto architettonico gli architetti di Savona, Manuela Briano e Giulia Ciamberlano; per le strutture l’ing. Giovanni Botta di Cuneo e il collega Arturo Donadio di Milano, al progetto di restauro dell’atrio, scalone e cappella l’arch. Giorgio Mori di Genova, al restauro della facciate l’arch. Cesare Romeo di Torino; la valutazione di impatto acustico dell’ing. Edoardo Caccia; al progetto acustico dell’ing. Gabriele Angaramo di S. Albano Stura (CN); agli accertamenti geognostici e geotecnici l’ing. Diego Minuto di Savona. Alla direzione lavori l’arch. Pierluigi Feltri e l’ing. Giovanni Botto; l’architetto Enrico Werndorfer responsabile della sicurezza con l’ing. Paolo Taramasso; i geologi Giuseppe Galliano e Diego Minuto. Alla direzione cantiere imprese esecutrici l’ing. Emanuele Ferraiolo ed il geom William Marsano di Alfa Costruzioni.
Nei giorni scorsi anche la buona notizia dell’intitolazione di Piazza Pertini, nell’area interna del vecchio San Paolo e che fa seguito all’intitolazione di una scuola e del ponte mobile della Darsena. Una scelta di valenza storica. Nel 1926 apparvero sui muri esterni dell’edificio le prime scritte antifasciste. Tra queste “W Sandro Pertini” e gli altri personaggi sono Giacomo Matteotti, Antonio Gramsci, Tito Zaniboni, Luigi Cappello, Giovanni Amendola. Tutte scritte attualmente protette anche se alcuni anni fa vandali deturparono con vernice nera e l’allora sindaco Berruti faceva presente che quelle scritte rappresentano un patrimonio della storia cittadina.
Ma è l’imponente edificio che di giorno in giorno muta aspetto a dare speranze di un volto nuovo e dinamico per una Savona che cambia. Un edificio interamente antisismico che conserva alcune antiche caratteristiche, dallo splendido ingresso, allo storico scalone, le statue anche di savonesi benemeriti, la chiesa. Un intervento grandioso che l’imprenditorialità d’eccellenza di questo territorio non ha voluto farsi sfuggire, assumendone gli oneri, rischi, onori, le difficoltà. I prossimi giorni diranno fino a che punto il caso Alfa Costruzioni potrà incidere sulla tabella di marcia.