“Sono Cinzia Lanteri, residente (è l’unica ndr) a Monesi di Mendatica, in Via della Chiesa 16, proprietaria del B&B “Il Rifugio del Ramingo” , e con mio marito di due delle unità immobiliari crollate. In questi giorni c’è un risveglio nell’interesse del paese e delle zone limitrofe, con la presenza di mass media nazionali e tavoli di discussione. Siamo contenti per l’intera comunità, ma concedete, sulle vostre pagine, uno spazio anche a chi in quel disastro ha perso un passato di ricordi e un futuro di sogni”. Leggi anche la domenica di Monesi con Striscia la Notizia, l’alza bandiera, con l’esordio del suono dell’antico corno d’ottone. Per il Comune di Mendatica ha presenziato Paolo Ramella. Obiettivo: allontanare i fantasmi.
LA GIORNATA DI DOMENICA 24 SETTEMBRE RACCONTATA DA RINALDO SARTORE
Una giornata molto speciale, a Monesi, caratterizzata da due eventi: l’intervento della troupe di Striscia la Notizia e l’alza bandiera occitana sul piazzale dove la strada provinciale 100 è interrotta e transennata dal 25 novembre 2016. La parte istituzionale è stata trattata da Paolo Ramella in rappresentanza del sindaco di Mendatica, Piero Pelassa.
Foto di cronaca con l’inviato di Striscia, Luca Galtieri, e Annalisa Lanteri, titolare dello storico Bar Vittoria a Monesi di Triora.
Nel contempo, a Monesi di Mendatica, si è svolto un incontro, al quale hanno partecipato circa 40 persone, allo scopo di mantenere i riflettori accesi su Monesi e Piaggia ed evitare che i fantasmi possano solo avvicinarsi. Il lungo suono di un antico corno d’ottone ha segnato l’inizio della cerimonia con un breve discorso di Rinaldo Sartore al quale è seguito l’alza bandiera occitana, col sole delle Alpi. L’alza bandiera è stato magistralmente eseguito dall’ideatore dell’evento, Lorenzo Anfosso Berio.
LA PAROLA A CINZIA LANTERI E GIUSEPPE DE PALO
“Quando la tempesta sarà finita,
probabilmente non saprai neanche
tu come hai fatto ad attraversarla
e a uscirne vivo. Anzi,non sarai
neanche sicuro se sia finita
per davvero. Ma su un punto
non c’è dubbio. Ed è che tu,
uscito da quel vento,non sarai
lo stesso che vi è entrato.”
Ridimensionate le nostre attività in città, eravamo pronti al definitivo trasferimento,un progetto di vita a lungo meditato e sognato,e in quei giorni dovevamo dedicarci agli addobbi del nostro B&B, sold-out per le vacanze natalizie e con ottime prospettive per le presenze invernali.
E poi…STOP,e RESET. E’ quasi passato un anno e nonostante la nostra non più giovane età e la nostra esperienza ci siamo addentrati in mondi,in situazioni che avevamo visto solo da spettatori attraverso i notiziari e i vari format di denuncia sociale.
LA BUROCRAZIA Povera Italia,stritolata da mille e una pratica da presentare,in ogni occasione, fogli su fogli e non è mai finita.
Lettere scritte alle diverse Istituzioni,ai politici,spesso rimaste prive di risposta o quando questa c’è stata: “non sono previsti fondi, etc.etc “.
E però ti accorgi che ogni cittadino italiano, residente in una qualsiasi ZONA ROSSA del territorio nazionale vale ¼ di quanto viene corrisposto alle varie ONLUS per ogni “assistito” extra UE.
Troppe sono le domande che non trovano risposte!
GLI SCIACALLI – Sciacalli materiali, che si introducono nelle abitazioni, depredandole, saccheggiandole,e a volte abbandonano la refurtiva per strada per caricarne altra forse più interessante.
Ma i peggiori sono gli sciacalli morali,quelli che incorniciano i meravigliosi paesaggi di quelle montagne con le case distrutte,che fanno selfie con famiglie al seguito sulle macerie, che si introducono nelle stanze delle nostre case sventrate con i droni causando dispiacere infinito.
Non vincerete mai il World Press Photo Award! Siete solo dei “Napalm 51” che per qualche like in più vi addentrate in quella ZONA ROSSA che noi ,proprietari di quelle case distrutte,lesionate,prossime al crollo, oltrepassiamo solo con il placet del Comune.
Siamo solidali con i sindaci di Amatrice,di Farindola che invocano la fine del disaster tourism e il rispetto per il dolore di quei luoghi.
GRAZIE a chi ci è stato vicino,confortandoci ,sostenendoci ,incoraggiandoci,in tanti modi, anche inaspettati,in città,in Italia e all’estero.
Il nostro GRAZIE più grande è per Niccolò e Giulia, i nostri figli,che hanno vissuto con noi la genesi,lo sviluppo e la morte del nostro progetto e che hanno, sotto quelle macerie,buona parte della loro infanzia.
“Questi sono e resteranno per sempre i migliori anni della nostra vita…”
Cinzia Lanteri e Giuseppe De Paolo