La ‘caccia elettorale’ ad Alassio pare sia iniziata con largo anticipo. E si stanno mobilitando eserciti e guerrieri, generali e colonnelli. Una telefonata del presidente Giovanni Toti al sindaco amico Enzo Canepa: “Non preoccuparti, non agitarti, non cascare nelle trappole, al momento opportuno ci pensiamo noi, né ho parlato a lungo con Angelo (Vaccarezza) e Marco (Scajola). Non scendere in polemica con Melgrati, poi ti spiego meglio…piuttosto dovresti recuperare verso il Pd…, il presidente (Berlusconi?) pensa ad una futura alleanza di governo…”. Canepa è subito apparso rinfrancato e c’è chi assicura che dallo studio dell’architetto sia partita la prima vignetta, non cattiva e neppure graffiante, un po’ provocatoria e sullo scherzoso. Vedi anche fotoservizio serate musicali al bar della stazione di Alassio.
Un altro che non deve fare passi falsi è Marco Melgrati, pensa al coinvolgimento di Monica Zioni, ma deve risolvere il problema dell’alleanza con Angelo Galtieri che non vuole essere tagliato fuori dopo tutte le battaglie consiliari e oltre. Intanto è sbucato dall’uovo di Pasqua (?) quel De Michelis, pare con qualche sostegno nella sinistra più barricadiera. Dove vogliono andare, c’è un toga pensante. Prendono il tram o attaccati al tram. Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti.
Toti avrebbe ventilato la possibilità che se Canepa (definito da Galtieri Il Foccacciaro di Alassio) non sarà primo ad Alassio, si apre uno spiraglio sicuro in Regione per via dei movimenti e delle elezioni politiche di primavera. Il blocco vincente della Regione ha in pratica già la vittoria in tasca anche ad Alassio. Occorre solo sistemare due pedine finali: Canepa o Melgrati. E agli altri non resterebbe che tentare uniti la controffensiva; chi pensa alle moltiplicazione di liste e candidati sindaco che non siano ‘ammucchiate’, è fuori dalla realtà. A meno che non si corra per perdere, aspiranti al seggio della minoranza.
Forse è una fortuna per Alassio che alla fin fine a tirare le somme saranno loro: Toti, Vaccarezza, Scajola e Rixi, con l’ala massonica della Lega genovese e savonese. Almeno hanno il pregio di saper ‘giocare’ a scacchi e vincere. Dunque si preparino gli alassini di ogni risma: non ci saranno i fuochi d’artificio Canepa – Melgrati. Finora hanno duellato per capire da che parte stanno ‘amici’ e ‘nemici’, dichiarati o meno. Far parlare e polemizzare, per far dimenticare. E qualcuno c’è già cascato.
Mentre zio Claudio Scajola a Imperia ha ricevuto, a tavola, una ristretta delegazione alassina, vuole tenersi informato ed ha dato buoni suggerimenti. E proprio oggi Il Secolo XIX – Imperia a tutta pagina pubblica “Mi ha chiesto di uccidere Scajola. Un pregiudicato in aula ha sostenuto un fantomatico incarico ricevuto dalla vittima di una tentata estorsione, Filippo Bistolfi.” Più fantasia che realtà, ma intanto la notizia è vera. Contare balle è il mestiere dell’imputato, anche se in questo caso si rischia la calunnia aggravata. Tanto vale provarci pur di guadagnare qualche chance.
DAL SECOLO XIX DI IMPERIA: CHI HA CHIESTO DI UCCIDERE CLAUDIO SCAJOLA E PERCHE’?
LE SERATE MUSICALI AL BAR DELLA STAZIONE DI ALASSIO