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Waterfront di levante: ecco il masterplan integrale dibattuto dai savonesi


Al centro di un acceso dibattito, il piano di riqualificazione del waterfront savonese di levante è stato oggetto di un recente incontro, presieduto dal sindaco Ilaria Caprioglio. Memorabile anche lo scontro d’inizio maggio su Radio Radicale tra il primo cittadino e Danilo Bruno dei Verdi, ma soprattutto con il fotografo Oliviero Toscani.

Nei pdf allegati è consultabile in versione integrale il masterplan nell’occhio del ciclone che ha attirato gli interventi critici, fra gli altri, di Margonara Viva, Daniela Pongiglione, Franco Zunino, Adana Santamaria e dell’ingegnere (da sempre specialista di urbanistica savonese) Paolo Forzano.

Ecco la premessa della relazione estesa dallo studio di progettazione 5+1AA srl, illustrata dall’architetto Gianluca Peluffo durante l’assemblea pubblica che si è svolta in sala giunta a Palazzo Sisto:

Savona ha la possibilità di riconquistare un rapporto con il mare articolato, qualitativo e innovativo. A levante, la trasformazione dell’area Funivie, fino al previsto porticciolo della Margonara; al centro, l’invenzione di un rapporto
città-mare nelle aree ex Italsider al di sotto dei Priamar; a ponente tutta la spiaggia dalle Fornaci a Zinola, rappresentano un sistema articolato di grandissime potenzialità, economiche e di qualità della vita della città, e quindi identitarie. I processi di trasformazione che hanno caratterizzato gli ultimi otto anni della città, si sono concentrati principalmente nell’area del Fronte Mare, la zona più tradizionalmente rappresentativa per l’immagine della città stessa. Quell’area era e resta caratterizzata da una forte commistione tra le attività produttive (Italsider per quasi un secolo, il Porto), e quelle urbane (sia residenziali che commerciale che di servizio).

L’affermazione che questa commistione sia una ricchezza per la città è il punto di partenza di questo lavoro di indirizzo e di redazione di Masterplan per le due aree Miramare e Priamar: la possibilità di rendere compatibili certi tipi di attività produttive con la creazione di una nuova urbanità di queste due importanti aree dimesse è accolta e perseguita, con la convinzione che proprio la mixité di funzioni, compatibilmente con il rispetto della funzionalità delle attività tesse e con la qualità della vita della città, possa dare ricchezza al tessuto della città e alla sua trasformazione.

ULTIMA ORA –  Ho assistito sia alla presentazione alla stampa 15 giorni fa, che alla presentazione alla Sibilla del waterfront di levante. A parte il grosso problema del dragaggio del porto per accogliere le superavi Costa in arrivo totalmente passato sotto il tappeto (significa inoltre tagliare i moli a terra e togliere spazi al diporto verso terra!) il progetto era carente dal punto di vista della viabilità di accesso alle zone portuali (piccola manchevolezza, neppure accennato) ma focalizzava solo su parcheggi a Miramare (neppure tanti) possibile connessione con San Giacomo (cenno), 2400 metri quadrati di case sulla spiaggia di San Cristoforo-LadyMoon con emersione del costruito oltre il livello Aurelia e quindi blocco della vista mare. Spaccio della banchina per le barche a livello mare dalla torretta a Miramare per passeggiata. Ma che senso ha avere la passeggiata a livello mare e la pista ciclabile a livello Aurelia? Se una famiglia vuole andare da Savona ad Albissola i genitori, a piedi, vanno sulla passeggiata a filo d’acqua, ed i figli in bicicletta devono andare a livello Aurelia? si …….ricongiungeranno ad Albissola! (Paolo Forzano)

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