Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano, ha chiuso l’edicola Centro Servizi Store. 2/La città paralizzata dalle 4 ruote


Quando chiude un’attività commerciale non è mai una buona notizia e neppure un buon segno. Loano ‘Città che Legge’ (sic!) aveva 12 edicole, ne sono rimaste 4. Zero a Verzi, ma pure nella confinante e popolosa Boissano. Va meglio a Borghetto: sette. 2/Una domenica pomeriggio infernale sulle strade di Loano. Mai assistito in tanti anni ad una tale paralisi.

L’edicola era ospitata nei locali del ‘9store Loano Centro Servizi’, sulla via Aurelia di ponente, palazzo Fresia (ex fabbrica delle scarpe). Questo l’annuncio:

9store Loano Centro Servizi vi saluta…ebbene sì, gran parte dei nostri affezionati clienti lo ha già scoperto ma è ora di rendere pubblica la notizia… Il 14 settembre sarà il nostro ultimo giorno di apertura dopo venti anni di onorata carriera.
Purtroppo c’è un tempo per ogni cosa e penso che in tutti questi anni abbiamo dato e ricevuto tanto…arrivare alla chiusura è per noi una parte dolorosa dell’avventura ma alla fine si è dimostrata una scelta che era il momento di affrontare
È ora di nuove sfide!
Ringrazio la clientela che ci ha sempre dimostrato un grande attaccamento (e lo sta dimostrando ancora più ora che si avvicina l’arrivo)…voi che in tutti questi anni avete contribuito a rendere questa attività grande e anche un punto di riferimento. Siamo diventati grandi pian piano, portando novità e servizi che un tempo erano impensabili o introvabili in una piccola realtà come questa
Abbiamo ancora due settimane davanti, saremo lieti in queste giornate di darvi un ultimo saluto se vorrete per poi magari rincontrarci in futuro in altri luoghi e sotto altre vesti. Un abbraccio sincero a tutti.
Il Centro Servizi- edicola poteva vantare  2028 follower. In origine la rivendita si trovava nella vicina piazza Assereto.
Ci sarebbe tanto da raccontare sulla storia (e sui personaggi) delle edicole che dai primi anni 2000 ad oggi hanno cessato l’attività a Loano. A volte dopo il cambio degli anziani gestori ( nonno, padre, figlio). L’edicola che era diventata (prima della grande crisi dei quotidiani e settimanali con l’avvento dei social, c’è chi li definisce ‘carceri social’, discariche, e dei quotidiani locali e nazionali on line) sinonimo di ‘cittadini informati’, dello specchio culturale di una città, una comunità (stessa cosa dicasi per le librerie che invece hanno superato la crisi).
E’ vero che in Italia siamo i penultimi dopo la Grecia quanto a percentuale di lettori della carta stampata. Come è vero che nella stragrande maggioranza dei paesi di montagna hanno chiuso i negozi e non si trovano più i giornali. Prima arrivavano con ogni mezzo, magari alle 11 del mattino. Non mancavano mai Il Secolo XIX, La Stampa, La Gazzetta del Popolo, Il Nuovo  Cittadino, tutti con cronaca locale.
I tempi sono cambiati nel panorama dell’informazione, dei cittadini interessati a tenersi informati. Compresa l’informazione delle nostre città e paesi, frazioni. Il Secolo XIX aveva corrispondenti, pagati a riga, poi a notizia, pure nei piccoli comuni delle vallate e di montagna. Come dimenticare il corrispondente dalle frazioni di Vellego e Degna, comune di Casanova Lerrone, oppure da Pogli e Ortovero, da Calizzano era l’edicolante.
Edicolanti che conoscevano nomi e abitudini di lettura dei clienti. La domenica o le feste, giornate destinate al riposo, erano i giorni che si vendevano più copie. C’erano i distributori (rifornivano le edicole) di giornali e riviste ad Alassio, Albenga, Loano, Savona.
A Loano Il Secolo XIX arrivava a vendere una media giornaliera di 800 copie (ora siamo a 40-50), nella bassa stagione il ‘genovese’ superava La Stampa prediletta soprattutto dai Torinesi e piemontesi.
Edicolante che ogni giorno dell’anno (ora ci sono le chiusure settimanali) deve alzarsi non dopo le 5,30. C’è qualcuno che fa orario ‘no stop’. Forse un caso unico in Liguria, almeno che si conosca, è quello di un’edicola sulla via Aurelia di levante, a Borghetto S. Spirito. Non solo  la sveglia, grazie all’aiuto della moglie, fa il ‘porta a porta’. Ovvero un centinaio di copie, cliente dopo cliente, privati e bar, poco o nulla invece ai Bagni Marini. Massimo Alessi: “Ricordo che a Borghetto e Loano portavo il quotidiano almeno ad una ventina di Bagni. Per resistere bisogna essere armati di tanto sacrificio, cercare di offrire  servizi e qualcosa di più oltre ai giornali. Non è un caso se molte edicole si trovano  all’interno di attività commerciali. A Loano, ad esempio, la Conad quando era sulla strada di Verzi aveva la rivendita. Mi rendo conto che le giovani generazioni non si rassegnano più a certi orari, lo spirito di sacrificio lo raccontiamo nei ricordi di chi ha raggiunto gli ‘anta”.
2/UNA DOMENICA INFERNALE- 29 SETTEMBRE
Tutti fermi per un’ora all’incrocio di Borgo Castello. In questo incrocio qualche mese fa sono rimasti bloccati due pullman di turisti con uno dei rari interventi dei vigili urbani. E via Bulasce, con strettoie nella parte iniziate a mare, è percorsa da grossi automezzi che incrociando auto costringono a lunghe retromarce, Pensate agli automobilisti anziani. C’è anche un divieto per camion diretti verso sud ma non viene rispettato.

Può darsi che con l’età avanzata pecchiamo di memoria. Eppure una domenica con la città così paralizzata, nelle sue arterie stradali, non la ricordiamo. Faceva impressione constatare che in alcune zone le quattro ruote creavano un blocco totale. Impossibile trovare spazio anche per il transito di un motorino. Non possiamo immaginare (l’abbiamo visto solo in tivù, lontano da noi) se fosse accaduto un incendio ad un edificio, un crollo, un dramma famigliare. Impossibile l’arrivo dei soccorsi. Magari per salvare in tempo vite umane, evitare il peggio. Questo è stato il primo pensiero di fronte allo scenario della paralisi del traffico. In stragrande maggioranza vacanzieri che dopo le 15,30 si sono messi al volante, con la famiglia, per raggiungere il casello autostradale di Pietra Ligure e di fronte al blocco chilometrico sull’Autofiori, percorrere l’Aurelia verso Savona. Inutile ogni tentativo. Prima a passo d’uomo, poi fermi e ancora fermi, sempre fermi non meno di un’ora, tanto è durato  l’incubo di essere finiti in una trappola.

E’ probabile che sia già accaduto. Da testimoni abbiamo assistito allo scenario di Viale della Rimembranza, via Azzurri d’Italia, via Bulasce (porta a Verzi), Via Monte Carmelo, via Minniti, via Costino, via San Damiano, lungomare di levante. Chi era bloccato sull’Aurelia e il navigatore indicava le code, inizialmente offriva l’alternativa di raggiungere il casello di Pietra dalla tortuosa  e lunga circonvallazione a monte:  via Costino o via San Damiano e proseguire nella strada che varca il confine di Pietra Ligure.
La strada che da Verzi immette verso il centro città. Via Bulasce ostruita nelle due direzioni. Transito impossibile anche in motorino o carozzelle. In alcuni tratti pure pedoni in difficoltà tra auto e muretto

E’ successo che centinaia di auto si sono trovate nell’imbuto, nelle strettoie dove può transitare un solo veicolo alla volta, hanno fatto inversione e tornare lungo le strade già percorse. Dove ad un certo punto l’ammasso di vetture e camper era tale che non si procedeva più in nessuna direzione. Non venendo neppure rispettati i sensi unici e così ulteriori intasamenti. L’impedimento avrebbe ostruito l’accesso anche ai mezzi di soccorso, mentre sull’Aurelia si ascoltava il sibilo delle ambulanze che procedevano a rilento verso il Santa Corona. Bus e passeggeri imprigionati nelle attese.

Ci siamo chiesti se in questi casi sia possibile mobilitare il corpo della Polizia urbana, le forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza), Protezione civile alla stregua di un evento disastroso. Come si svilupperebbe l’organizzazione dei soccorsi in un simile scenario? Cosa soprattutto si potrebbe prevenire? Ripetiamo, prevenire almeno di fronte alle situazioni più ‘pericolose’ dove neppure i mezzi di soccorso avrebbero avuto accesso e non per pochi metri, lungo intere vie (si pensi a corso Europa, al lungomare, al centro storico,  al tratto di via Manzoni che immette in via dei Gazzi a sua volta paralizzata).
Lasciamo le conclusioni e gli interrogativi a chi in una città ha la responsabilità delle emergenze e dei soccorsi. Chi in quel pomeriggio da non dimenticare ha preso le redini della città per l’emergenza? Il sindaco verrebbe da dire che è anche assessore alla Polizia Urbana. Quale sia l’interscambio di preallarme tra i sindaci, i comuni della costa, le stazioni dell’Arma dei carabinieri, a loro volta coinvolti in emergenze. Domenica 29 settembre si è assistito a ciò che dovrebbe essere un speriamo irripetibile campanello di allarme. Forse utile? Poteva andare molto peggio, si dirà. Solo in quel caso si sarebbe finiti nelle cronache nazionali, sui primi titoli di notiziari Tv e giornali. Bisogna arrivare a tanto ? Possiamo fare l’abitudine a tutto finchè non si siamo alle estreme conseguenze?
Non ci è mai capitato di leggere o di conoscere se esiste un ‘piano’ di protezione civile’ di fronte a potenziali e simili situazioni di gravissimo pericolo per edifici, soccorsi e persone. Eppure non era un ‘terremoto stradale’ del tutto imprevisto. Quante pattuglie di vigili e Polizia stradale, carabinieri, erano in servizio in quelle ore o sono state subito mobilitate? Ovvio, non siamo all’allarme alluvione e previsioni del tempo. (L.Cor.)
3/L’Amministrazione comunale di Loano e l’Associazione Controllo del Vicinato sono lieti di invitarTi all’evento formativo “Linee guida per il Controllo del Vicinato”, che si terrà domani venerdì 11 ottobre 2024 alle ore 17:00 presso la Sala Consiliare al 4° piano di Palazzo Doria, Piazza Italia 2 – Loano.
L’incontro intende far conoscere il valore del progetto e le buone pratiche per coinvolgere i cittadini nella sorveglianza informale, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza e la vivibilità ed instaurare un rapporto di fiducia e cooperazione con le Forze dell’Ordine.
Organizzare la comunità per renderla più resiliente è un’opportunità evidenziata anche dall’interesse della Prefettura nel rinnovare i Protocolli d’Intesa: promuovere la sicurezza partecipata è un ulteriore contributo all’attività di prevenzione generale e di controllo del territorio istituzionalmente svolta dalle Forze di Polizia.
Ai saluti istituzionali e all’introduzione di Luca Lettieri, Sindaco di Loano, seguiranno gli interventi di Ferdinando Raffero, Presidente dell’Associazione Controllo del Vicinato.

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