Sono trascorsi altri 40 anni. Allora si leggeva: Un ruolo turistico per l’aeroporto di Villanova d’Albenga. I motivi della crisi. Prima il deficit Seava, poi la ‘smilitarizzazione’, ma soprattutto la concorrenza del ‘Colombo’ di Genova. E neppure allora mancavano annunci di ottimismo. A Villanova un’industria di aerei. Non si scriveva ancora: dell’arrivo della Piaggio.
Nello stesso anno grande dibattito sulla sorte e sul rilancio del Centro storico di Albenga. Anzi, all’epoca l’obiettivo era come salvarlo. Cosa si era fatto fino a quel momento e cosa bisogna fare per una svolta che arriverà negli anni e siamo alla storia dei nostri giorni. La vecchia Albenga in gran parte trasformata in centro motore di attività commerciali e ‘vita notturna’, il recupero e la valorizzazione edilizia a fronte di anni in cui la ‘parte vecchia’ era quasi abbandonata dagli ingauni, malandata, abitata dai primi migranti del Sud, poi arriveranno gli extracomunitari. Cosa resta da fare per rendere ancora più vivo e dinamico, fonte di sano reddito ed occupazione, il cuore storico della città ‘romana’. ? Anche se resta irrisolto il degrado, saracinesche chiuse di gran parte di via Genova, un tempo pulsante di attività commerciali, artigianali e forse il primo albergo ristorante della cittadina, Concordia, della famiglia Brunengo (Censin di Crösi) di Mendatica. In vita un nipote ipovedente e già impiegato (centralinista) al Comune di Alassio, figlio unico del compianto Luciano Brunengo che si era trasferito in Sud America e poi è tornato dove i genitori (avevano anche una figlia non sposata e rimasta con loro) avevano iniziato la loro attività e dove era possibile anche il ristoro dei cavalli nelle stalle della struttura ricettiva.
