Loano e la potatura selvaggia, praticata con decespugliatore brandito e agitato come una clava. Da personale specializzato ? come sarebbe auspicabile e di fronte ad un bene pubblico. Il risultato è evidente: la siepe di bouganvillee ora è un muro squadrato e sbilenco. Ormai i reporter e social nostrani impazzano per mostrare ai cittadini e ai turisti ammiratori tante arte e maestria per le bellezze naturali loanesi. Chi non ci crede navighi su un social o pagina facebook. Tutti impazzano per ‘quanto siamo bravi a Loano’. Promozione garantita.E non siamo su ‘scherzi a parte”. Garante dell’autotenticità l’autorevole Ivg.it.
Un geometra dell’Ufficio Tecnico avrebbe risposto, infastidito, alle rimostranze, affermando che è stato proprio il Comune a richiedere il taglio per motivi di SICUREZZA: cioè i rami fioriti che rivestono le mura rischiavano di cadere sulle persone. E’ stato obiettato che ci sono sistemi per fissare i rampicanti. Si aggiunga che quest’anno nessuno frequenterà il teatro (ridotto a parte, dove non ci sono che cespugli secchi) e che, in ogni caso, non si pota durante la fioritura. Un delitto al decoro e al buon gusto. Oppure esiste una relazione di ‘stato di pericolo’ da arbusti fioriti e che non invadono sedi stradali o sedimi pedonali ?
Che il verde sia un bene pubblico pare un concetto troppo raffinato e non assimilato da certi amministratori e Loano non sembra fare eccezione. Una città che negli ultimi anni si è trovata quasi senza giardinieri ed operai specializzati per una serie di ragioni. C’è chi ha scelto un altro comune e chi ha raggiunto la meritata pensione.
Siamo poi sicuri che anche a Palazzo Doria conoscano il significato della parola “giardiniere” ? Al quale è affidato uno dei beni primari per una comunità, il suo decoro, la cura del verde che non è da tutti, c’è la vocazione turistica della Riviera delle Palme e dei Fiori e ora pure, udite, udite, della Lavanda. Un argomento che merita di essere trattato e raccontato con un servizio dedicato. Partendo da una recente manifestazione tenutasi a Pietra Ligure.
Torniamo al ‘caso Loano’. Dal Dizionario Treccani: *giardinière* s. m. [dal fr. jardinier, der. di jardin «giardino»]. – 1. Chi, *per mestiere*, cura, coltiva un giardino o più giardini.
Qui nessuno cura, men che meno per mestiere ?
Il pergolato dei Giardini Lanteri Parodi: come il gazebo del Parco Escrivà è del tutto privo di piante (trascurate e morte) e ora è sconsigliabile passarci sotto perché i piccioni vi stanziano e defecano abitualmente. A Loano riusciamo anche a far seccare e divorare dagli afidi persino le ginestre e lasciamo campo alla gramigna che soffoca ovunque l’erba originaria. Ma i benefattori dei social hanno altre importanti cose storiche da esibire, pur utili, ma almeno non si chiudano gli occhi al presente. O anche a Loano siamo in presenza di ‘cronisti’ fenomeni che mal sopportano il ‘vecchietto’ curioso.
Il buon Dizionario Treccani ci ricorda che il pergolato serve a far ombra, offrendo una fresca zona verde e fiorita: i pali non sono semplici sostegni per i piccioni! pergolato s. m. [der. di pergola1]. – 1. Pergola piuttosto estesa in larghezza e in lunghezza, o una serie di pergole affiancate; può essere destinato all’allevamento della vite e di altre piante rampicanti (rose, vite del Canada, glicine, gelsomino, ecc.), i cui rami si fanno espandere su telai sorretti da sostegni di pietra o di legno, o può anche essere un motivo architettonico e decorativo di abitazioni rustiche, dimore signorili, giardini, ecc., avente lo scopo di formare un passaggio ombroso.
Le prime tre riguardano il giardino Lanteri- Parodi dietro la parrocchia.
VADEMECUM DEL GIARDINIERE PROFESSIONALE CON DECRETO MINISTERO DELL’AMBIENTE
Manutentori del verde qualificati, interventi rispettosi della vegetazione, formazione continua, coinvolgimento dei cittadini. Sono alcuni degli elementi contenuti nel Decreto emanato il 10 marzo dal ministero dell’Ambiente sui criteri ambientali minimi per il servizio di gestione del verde pubblico (Cam): soddisfatta si dichiara la Lipu-BirdLife Italia che, insieme ad altre 12 associazioni ambientaliste, guidate dal Conalpa (Coordinamento nazionale alberi e paesaggio), aveva scritto ai ministri dell’Ambiente e al ministro dei Beni culturali, chiedendo una legge sul verde urbano e la tutela degli alberi, in modo da integrare e rendere più operativa la già esistente legge 10/2013.
Il decreto prevede team di progettazione multidisciplinari con esperti in materia naturalistica e ambientale, e subordina l’affidamento del servizio al possesso di idonee qualifiche professionali di manutentore del verde ed alla presentazione di una relazione annuale che descriva anche “le attività previste per il rispetto della fauna”, assicurando un piano di comunicazione per coinvolgere attivamente i cittadini, e l’aggiornamento del censimento degli alberi. Vi è anche un articolo interamente dedicato al “Rispetto della fauna”, che comprende tecniche di taglio dei prati che favoriscano vie di fuga agli animali, la facilitazione della formazione della lettiera di humus, il rispetto dei criteri per l’uso dei fitosanitari, la tempistica di lavori quali la pulizia delle fontane che riduca il disturbo alla fauna.[…]