Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Andora-Finale: binari a monte sì e no. Articolo di Angelo Fresia dà la carica. Tante reazioni. Ma il dossier story chi l’ha letto? In pochi purtroppo


Un giovane bravo cronista che torna per un giorno all’attacco. Il 21 gennaio 2021, Angelo Fresia, per oltre 10 anni, apprezzato corrispondente de La Stampa per il ponente savonese (licenziato quando ha chiesto di essere contratualizzato secondo il contratto di lavoro giornalistico), ha scritto sulla sua pagina Facebook un interessante commento sullo spostamento a monte della ferrovia da Andora a Finale Ligure, col tratto a binario unico da Loano a Finale. Coinvolgendo i lettori in ben 295 commenti.

Premettiamo che la sorte professionale ci aveva riservato, nell’ottobre 1969, di assistere all’incontro tra l’allora ministro dei Trasporti, Remo Gaspari, Dc corrente dei ‘pontieri’ di Emilio Paola Taviani, ligure doc, con gli amministratori pubblici interessati al trasferimento dei binari a monte. L’articolo sul Secolo XIX che sotto riproduciamo, fu scritto dall’allora responsabile (prof. Franco Rognone di Savona) dell’appena inaugurato ufficio di corrispondenza del Decimonono ad Albenga. L’era del direttore Piero Ottone che rilancio ‘ con successo di copie e pubblicità le redazioni provinciali.

Per noi c’era stato l’esordio (1966) nella Settimana Ligure e dopo la chiusura dato vita a La Nuova Liguria. Dal gennaio 1970 abbiamo preso il posto di Rognone per la zona Andora – Finale ed entroterra montano. Tra i nostri difetti, o forse pregi, quello di tenere un archivio stampa e documenti pubblici che trattavano la problematica spostamento dei binari e soppressione dell’attuale sede. Come non ricordare le tante battaglie del sindaco di Borgio Verezzi, Enrico Rembado  e del collega loanese Mario Rembado, entrambi di DC.  A seguire Angelo Vaccarezza e Francesco Cenere.Un referendum su nuovi sottopassi alla ferrovia in quel di Loano. Persino una raccolta firme (oltre 9 mila) a sostegno del trasferimento dei binari. Un dossier di migliaia di ritagli stampa, progetti, istanze, ricorsi, interpellanze in Parlamento, ordini del giorno. Al Tar fecero ricorso 34 proprietari di terreni da Albenga a Borghetto interessati dal nuovo tracciato (ricorso respinto). Il più danneggiato e sconsolato, dopo tante lotte, Mario Anfossi comproprietario della più estesa azienda agricola della Liguria (oltre 300 ettari) coltivati, parte dati in affitto (un tempo mezzadri), che si vedeva divorati almeno 60 mila e forse più mq. Inutile inoltre la ferma opposizione del ‘Comitato Territoriale per la salvaguardia del territorio e la tutela della popolazione e delle attività produttive” con Franco Stalla.

Bene, pochi mesi fa un chicca inattesa per il vecchio cronista e già accennata nel recente passato. Con servizio sempre rinviato non riuscendo a seguire, da volontari senza pretese, il territorio che trucioli.it cerca di raccontare e testimoniare. L’incontro con un pensionato funzionario delle Ferrovie del Centro Nord, a Torino, che aveva seguito pure l’iter  progettuale dei binari a monte e scoprì, da sera al mattino, che a Roma modificarono il progetto che riguardava il tracciato di Loano. La linea ferrata doveva passare interamente in galleria, con la stazione comprensoriale a Borghetto e quella di Pietra Ligure trasferita su un viadotto rialzato ai confini di Tovo  San Giacomo (si pensi solo alle esigenze della cittadella  Santa Corona). Un regalo che fece felice decine e decine di proprietari di aree a Loano per lo ‘scampato pericolo’. Da aree vincolate a libere, escluse quelle della sottostante galleria. Molti mq. finiti tra le braccia di speculatori immobiliari o chi, comprensibilmente, poteva costruirsi una villa o una casa unifamigliare.

Non solo, trucioli.it ha dato conto negli anni che ad ogni annuncio di imminente decisione esecutiva dei binari a monte schizzavano i prezzi degli alloggi, perlopiù seconde case che si affacciano sulla ferrovia ed erano stati costruiti con il pazzo boom palazzinaro. C’è chi calcolava che la ‘provvidenza’ baciava non meno di un migliaio di proprietari nella zona tra Ceriale (da levante) a Borgio Verezzi. E non abbiamo dati del tratto da Andora ad Albenga. Un altro migliaio ?

Buon ultimo, per la cronaca, i servizi giornalistici del dopo stazioni ferroviarie a monte da Sanremo a Diano Marina. In primis i gravi disagi dei pendolari che si recano al lavoro e non in vacanza. L’assenza di collegamenti di bus (soprattutto serali e notturni) con il centro città e le stesse prime periferie. Tantè che all’italiana si è continuato a rinviare, a non decidere una volta per tutte nell’interesse comune, senza essere soggiogati, come accaduto, da interessi di parte e lobby varie. Per concludere tutti i partiti rappresentanti in Parlamento, centro destra e centro sinistra, gli stessi M5S, sono per approvare definitivamente il progetto trasferimento con qualche piccola modifica. L’unico vero freno resta il reperimento dei fondi. Ma pare ormai prossima una svolta decisiva. Grazie alla pioggia di miliardi europei per le gravi conseguenze della terza guerra mondiale, quella del Covid. Sappiamo quando è iniziata, ma nulla di certo sulla fine, parliamo di tempi.(L.C.)

SPOSTAMENTO A MONTE DELLA FERROVIA
UN ATTACCO ALLA NOSTRA ECONOMIA
SUBIREMO ANCORA IN SILENZIO?
di Angelo Fresia
Angelo Fresia, giornalista pubblicista, ora titolare rigoroso della Piadineria Grifone a Ceriale, tra le prime sorte in Riviera (foto archivio trucioli 2015)

Con la nomina del commissario per lo spostamento a monte della ferrovia tra Finale Ligure e Andora, si compie in questi giorni l’ultimo atto di guerra contro l’economia e i cittadini del ponente savonese. Ovviamente non è un atto di guerra gratuito. In ballo c’è un miliardo (MILIARDO) e 540 milioni di euro, il costo previsto per realizzare la nuova tratta ferroviaria di 31,4 chilometri, di cui 25 in galleria. Una bella torta da spartire: appalti da assegnare, terra da movimentare, posti di lavoro, incarichi ben retribuiti. Poi c’è la valorizzazione di immobili e terreni nei pressi delle future stazioni, che ora hanno prezzi molto bassi perchè si trovano in zone decentrate, ma che potrebbero lievitare grazie a quest’operazione. E infine ci sono gli appetiti del mondo dell’edilizia sulle attuali aree ferroviarie. Che adesso sono occupate da stazioni e traversine, ma che in futuro potrebbero diventare case (seconde case, ovviamente) dalle valutazioni stellari, perché a pochi metri dal mare. Avete presente dove passa adesso la ferrovia? Ecco, appunto.

Un sacco di interessi, ben assortiti, non c’è che dire. E allora perché opporsi allo spostamento a monte della ferrovia? A chi non conviene lo spostamento a monte della ferrovia?

A tutti gli altri: pendolari, studenti, lavoratori, persone senza patente o senza mezzo di trasporto privato, turisti, commercianti, albergatori, ristoratori (chiedo scusa alle categorie che non cito, e sono molte). In pratica, lo spostamento a monte della ferrovia non conviene a chi usa il treno e non conviene neppure a chi lavora coi viaggiatori.
La prova definitiva dei danni causati dallo spostamento a monte è ben visibile a ponente di Andora, dove quest’opera è già stata terminata. Molte stazioni sono state eliminate, quelle rimaste sono state trasferite lontano dai centri abitati, abbandonate al loro destino: senza assistenza per i viaggiatori e senza di mezzi di trasporto su gomma per consentire loro di arrivare a destinazione. Ovviamente i promotori dello spostamento avevano promesso bus navetta per placare le ire dei pendolari, ma in Italia, si sa, “passata la festa, gabbato lo santo”.
Le massicciate realizzate a difesa dei binari a mare e della costa

Se conoscete poco i motivi dello spostamento a monte, i promotori dell’operazione cercheranno di “intortarvi” soprattutto con due pseudo-motivi. A:C’è ancora il binario unico”. B:La ferrovia taglia i paesi in due”.

Entrambe queste criticità sarebbero facilmente superabili, se ci fosse la volontà di eseguire opere a beneficio della collettività invece che l’avidità di mettere le mani su una montagna di soldi.
Tanto per iniziare: non è vero che tra Andora e Finale Ligure la ferrovia sia interamente a binario unico. Il binario è già doppio tra Albenga a Loano. Ed è già doppio (in alcuni casi triplo) dentro le attuali stazioni comprese nella tratta. In pratica, solo il sessanta per cento della Andora-Finale Ligure è ancora a binario unico.
Mettiamo una cosa in chiaro: è sacrosanto chiedere il secondo binario per migliorare i tempi di percorrenza, ma ci sono soluzioni meno impattanti e meno costose dello spostamento a monte. Per quanto riguarda il tratto Loano-Finale Ligure (circa nove chilometri), ci sono diversi studi delle Ferrovie che indicano come sia possibile, da subito, realizzare il secondo binario nella sede attuale, perché la massicciata è stata realizzata proprio in previsione del raddoppio in sede. Lo spazio c’è già, in pratica: bisogna solo posizionare i binari. Con una spesa irrisoria rispetto al miliardo e mezzo dello spostamento a monte e tempi decisamente più rapidi.
A quel punto, resterebbe da affrontare il raddoppio della tratta Alassio-Andora, superabile con circa tre chilometri di nuove gallerie. Molti meno rispetto ai 25 km di tunnel prospettati da questo progetto faraonico.
I problemi alla viabilità di Borgio Verezzi, Pietra, Loano e Ceriale sono reali. I passaggi a livello rallentano il traffico, diminuiscono l’afflusso nei centri abitati e costituiscono un pericolo. Per questo motivo, quindici anni fa, l’ufficio viabilità della Provincia di Savona aveva approvato un piano per la sostituzione dei passaggi a livello con sottopassi ferroviari per i veicoli, esattamente come quello realizzato ad Albenga accanto al Centa. Ne serve uno a Borgio, uno a Pietra, tre a Loano, uno a Ceriale. Con sei mini-gallerie, nel giro di pochi anni si darebbe respiro ai nostri centri cittadini, mentre per lo spostamento a monte serviranno (nella migliore della ipotesi) almeno quindici anni.
Per la cronaca, sull’attuale tracciato ferroviario tra Andora e Finale Ligure ci sono otto stazioni: Laigueglia, Alassio, Albenga, Ceriale, Borghetto, Loano, Pietra Ligure, Borgio Verezzi. Con lo spostamento a monte, ne rimarrebbero solo quattro: una fermata sotterranea ad Alassio, una stazione a Bastia di Albenga, una fermata a Borghetto nei pressi del confine con Toirano, una fermata a Pietra Ligure distante dal centro cittadino. Adesso, ognuno faccia il conto di quanti chilometri percorre attualmente per andare in stazione e di quanti ne dovrebbe coprire se la ferrovia venisse spostata.
Poi ci sono molti altri problemi, causati dallo spostamento a monte, di cui si parla poco: le aziende agricole distrutte, il rischio di prosciugare interi acquedotti, i tempi biblici per completare l’operazione. Ma adesso non vi voglio annoiare. In generale, si parla poco dell’intero progetto di spostamento a monte. Ce lo raccontano come un’esigenza improrogabile per il nostro territorio, un dogma assoluto da accettare con gratitudine. Chi lo critica, viene additato come un pazzo. Chi pone questioni concrete (numeri, tempi, costi) viene ignorato.
C’è solo un ultimo aspetto nascosto dello spostamento a monte su cui mi voglio soffermare. È quello raffigurato nella foto. Come molti sanno, la Piana di Albenga è stata un’area paludosa fino a poco più di un secolo fa. A dare il colpo di reni decisivo verso la bonifica della Piana è stata proprio la realizzazione dell’attuale linea ferroviaria. A partire dal 1872, la massicciata ferroviaria costituisce la principale protezione delle aree costiere contro l’irruzione del mare. La manutenzione della massicciata necessita di interventi molto costosi (si parla di investimenti per diversi milioni di euro all’anno). Chi si sobbarcherà queste spese se la ferrovia venisse spostata a monte? I Comuni? La Regione? E con quali soldi?
Mi sono interrogato a lungo sull’utilità di questo intervento. “A cosa serve”, mi sono chiesto, “contestare pubblicamente un’operazione che vanta appoggi enormi nel mondo politico, economico e giornalistico? Che senso ha denunciare uno scempio per il nostro territorio che avrebbe bisogno di una mobilitazione pubblica fortissima per essere bloccato?”
Il senso è proprio qui. Nel fatto che la verità non deve avere paura di niente e che, se non inizieremo a batterci per difendere la nostra terra, dovremmo vergognarci davanti ai nostri figli e davanti alle generazioni che verranno dopo di noi.
Angelo Fresia

Commenti Facebook-

Edi Perino Bagni Edi – Ma che cavolo stai dicendo? Laigueglia e Alassio vivono ancora nel medioevo per colpa di una ferrovia che le strozza, toglie spazi vitali, costringe zone potenzialmente bellissime ad essere dei cessi per un treno che passa sotto le finestre di casa. Ma ti interessa lo sviluppo, il turismo, una bella ciclabile, un po’ più di posteggi, o che cosa????
Mario Forneris – Concordo……..bisogna anche ricordare che il tracciato deve attraversare in galleria la dorsale del monte Piccaro con relativa perdita delle sorgenti utilizzate ora dal comune di Borghetto ( lato Ceriale sono gia`andate perse durante i lavori per la galleria autostradale…).Piccolo particolare da non sottovalutare…..
Stefano Crema – Sono ferreo sostenitore della conservazione della linea esistente convertendola in linea locale-metropolitana come a Genova. Gli studenti geometri di Loano avevano già progettato questa idea fino ad Andora. A mio avviso il nostro territorio ha un’altra priorità infrastrutturale. La ferrovia c’è già,bisogna solo potenziarla. Manca invece una vera autostrada, a tre corsie. Quella attuale è solo una superstrada, o almeno sarebbe considerata così in tutto il resto d’Italia. Aggiungo, da Finale a Lagueglia i bus impiegano mediamente (salvo ingorghi) 70 minuti contro i 45 dei treni regionali. Non sò il prezzo del bus. In treno 3,60 €.
Emanuela Mattiauda – Non credo che gli agricoltori di Albenga permettano questo. Vorrebbe dire togliere loro delle terre. E poi per il turismo una mazzata.
Giovanni Battista Cepollina (agente immobiliare e benestante, ex consigliere provinciale e comunale di FI, milite benemerito della CRI) – Da loanese spererei fosse finita domani… 7 passaggi a livello che tagliano in due la città eliminati, una pista ciclabile che arriverebbe fino a Ventimiglia, un’area enorme da utilizzare al posto della stazione attuale e… un bus per collegare la fermata in zona casello di Borghetto SS con il centro. Dove si firma? Per decenni ho sentito i miei genitori preoccuparsi che la ferrovia passasse sui nostri terreni, oggi guardo più all’interesse generale… dagli anni 70/80 son anche cambiate le regole sugli espropri oggi pagati a prezzo di mercato rispetto ai pochi spiccioli di quegli anni. Se il gioco è cercare i danneggiati potrei fare un conto di quanto tempo i loanesi han perso ai passaggi a livello…Certamente ci guadagnerebbero i loanesi…
Michele Pellegrini (candidato alle scoerse comunali di Loano in una lista indipendente, sindacalista delle FS e ‘grillino’)- Quelli che non prendono il treno, ad esempio.
Angelo Fresia risposte- Per curiosità: il treno lo andresti a prendere a Toirano o a Tovo? Allora basta eliminare la ferrovia. E i poveracci che vanno in treno, si fo…ano! Giusto?
G.B.Cepollina – Per eliminare i disagi attuali si, senza se e senza ma.
Emanuela Mattiauda – Forse perché non hai in attività o non sei un agricoltore. Ad Andora e Imperia per raggiungere il centro è un’impresa. Se fossi un turista ti piacerebbe scendere tipo a Bastia?? Poi te la fai a piedi fino a Loano!!!! Ah no ci saranno dei bellissimi autobus nuovi che ogni 5 min vengono a prenderti che barzelletta. Non li troviamo nemmeno nell’emergenza sanitaria i bus . Si i terreni saranno pagati giusti ma se hai in attività sopra da una vita??? Su cui trai il tuo reddito??? Non si parla solo di terre sfitte o incolte. Comunque pareri differenti. Io non sono d accordo.
G.B. Cepollina – I treni che fermano oggi a Loano fermerebbero a Borghetto sotto il casello autostradale, un minibus impegnerebbe pochi minuti a raggiungere Loano.
E. Mattiauda – Non esiste solo Loano ma si ragiona un po’ più su ampia scala. Certo ad Agosto arriva il pulmino del comune di Loano a portare tutto il turismo a Loano.
G.B. Cepollina – Se c’è un progetto dal 2001, l’ok di tutti i comuni o quasi, un finanziamento plurimilionario tanto un’eresia non mi pare… forse un’eresia è continuare ad usare una linea ferroviaria del 1870 nel XXI secolo.
Angelo Fresia – Un bus per collegare la stazione di Toirano col centro di Loano? Ma se non hanno allestito il bus per andare dalla stazione di Imperia al centro di Imperia! Cerchiamo di essere seri, per favore.
Stefano Crema – Da Ceriale ad Alassio o a Pietra o Borgio preferisco i treni. Odio i bus. Tra l’altro, da Finale a Laigueglia, le fermate sono a 4 passi dal mare. Una pacchia per piemontesi e lombardi mordi e fuggi d’estate.
Enrico Isnardi – E sono 20 anni che informiamo che ci sono alternative allo scempio proposto da politici miopi.
Roberto Socco (già pubblico amministratore ad Alassio nel centro destra) – Concordo al 100% con le considerazioni che ha scritto Angelo Fresia.
A. Fresia – Grazie Roberto, bisogna avere il coraggio delle proprie idee, altrimenti si vive come i topi. A presto!
R.Socco – Nel 1994 sono stato l’unico astenuto nella convocazione in Alassio di dodici Consigli Comunali contemporanei monotematici ad opera del Sindaco alassino pro tempore. Presa di posizione che, sommata ad altre, sfociò in conflitto insanabile con la Giunta dell’epoca di cui facevo parte come Assessore…Ho letto un’interessante documento nel quale si asseriva la possibilità di movimentazione passeggeri e merce addirittura con un solo binario gestito da un computer dedicato con tempi precisi al centesimo di secondo…
Certo per Loano è essenziale una soluzione che porti ad una eliminazione fisica dei passaggi a livello.
Gabriele Grassi – Ma quelli che da sempre nell’entroterra la ferrovia non c’è l’hanno e appunto devono scendere giù che sono figli di buona donna? Eppure sono lo stesso,pendolari,studenti,turisti,commercianti albergatori ecc.E dal 1967 che la devono raddoppiare e spostare,al posto del solito stupido mugugno questo paese ha bisogno di infrastrutture nuove,ha bisogno di ripartire non vivere ancora nel regno napoleonico.Fosse per me userei tanto di quell’esplosivo e butterei giù l’autostrada per farne una nuova a tre corsie e non tutti sti tappulli che non servono a nulla.A quest’ora un Aurelia Bis completata e invece non finiscono manco la piccola tratta tra Savona e Albisola.L’unica cosa che c’è da opporsi perché a impatto ambientale sinceramente un altro tracciato è meglio e la bretella per predosa che andrebbe fatta in una sede naturale più consona e meno impattante.Ma io dico nel 2021 c’è ancora chi si oppone a un progetto rifatto dal 1967? Ecco perché la democrazia in Italia non va bene! Ma se fosse e i soldi te li danno giusti e i servizi fossero efficienti,non vedo dove sta il problema ( servizi efficienti / Italia  va bhe tanto ) Io la farei proprio ad alta velocità,ma già che mai fosse meglio collegare i porti con il trasporto merci su rotaia,eliminerebbe o perlomeno diminuirebbe il trasporto su gomma.Comunque siamo qui nel nulla come il ponte sullo stretto di Messina,o l’Aereoporto di Agrigento,le opere danno fastidio perché c’è chi mangia dietro,oppure al contrario si fanno perché pochi ci mangeranno dietro.
Monica Napoletano (impiegata al Comune di Andora, giornalista pubblicista, addetto stampa anche al Comune di Villanova d’Albenga)- Partire dall’entroterra per andare a prendere il treno sulla costa è qualcosa che molti fanno tutti i giorni. Si può fare anche viceversa. Ma ciò che si dovrebbe assolutamente fare è velocizzare la percorrenza verso Genova e aumentare i treni. Chi va a lavorare a Genova butta mediante più quattro ore oltre al viaggio. Quanto alle navette dalle nuove stazioni, esistono, con fondi pagati dalla Regione alla Provincia.
Matteo Vignola- Il ragionamento in se può essere condivisibile o meno… però nel fare certe considerazioni bisogna essere oggettivi… chi oggi abita in città costiere dovrebbe sobbarcarsi il “viaggio” verso le stazioni spostate a monte, ma è anche vero il contrario: chi abita l’entroterra gioverebbe della vicinanza delle stazioni.
Poi, e magari mi sono perso qualcosa, non mi pare di aver letto commenti sulla possibilità del raddoppio di linea tra Alassio e Albenga. Raddoppiare ovunque tranne che su questa tratta creerebbe un collo di bottiglia rendendo, de facto, inutile il raddoppio altrove. Terzo: nessuno dice di eliminare la massicciata esistente, che protegge tratti del litorale da inondazioni…questa potrebbe rimanere, convertendo i binari in ciclabile come fatto a ponente. In ultima analisi, dico che qualsiasi cosa possa migliorare il trasporto ferroviario in Liguria deve essere valutata: viviamo in un paese in cui si impiegano 3 ore per percorrere i 570 km tra Milano e Roma, ma se devo andare da Milano a Ventimiglia (280 km) faccio prima a piedi.
Cosimo Luppino – Senza entrare nel merito per esprimere una preferenza mi limito a qualche critica di contorno. Prima di tutto non è stata coinvolta la popolazione in termini di conoscenza del progetto dello spostamento a monte che avrebbe richiesto anche l’analisi comparativa anche in termini costi-benefici con due progetti già redatti in passato di cui è impossibile trovarne traccia. Per recuperare questi due progetti per coinvolgere la gente nell’analisi speravo inutilmente nell’azione politica onesta intellettualmente e moralmente degli eletti del M5S. Un’altra cosa che mi sembra assurda consiste nel fatto, “mi pare” e di ciò sarebbe utile una conferma, che per dei problemi tecnici irrisolvibili nelle gallerie della tratta realizzata fino a Ventimiglia non è possibile il moderno trasporto merci dei “conteiners”. Fatto che, se vero, vanificherebbe ogni beneficio derivante da una buona logistica e che escluderebbe l’intero ponente dai traffici globali con il principale riferimento del porto di Genova. E che dire, poi, del tunnel Armo-Cantarana posto nel dimenticatoio ma che consentirebbe una boccata di ossigeno nei collegamenti con l’intero nord-ovest?
Emilio Carbone- … mi sembra un articolo molto miope quanto scritto da Fresia, che non spiega bene i grandi vantaggi di avere la ferrovia tra Finale e Andora nell’entroterra… migliorerebbe tutto… meno rumore e disagi in città dove la ferrovia passa in mezzo alla città (vedi Loano, Borghetto, Ceriale, Alassio e Laiguelia), cesserebbero i problemi delle frane, migliorerebbe il trasporto di merci, tempi più brevi per arrivare da Genova a Ventimiglia e quindi stimolare il traffico di persone e merci dalla Francia-Spagna al nord Italia… è chiaro che poi la Regione e i Comuni dovranno organizzare i trasporti dalle stazioni al centro città… è un problema questo?
E. Mattiauda – Si è un grande problema!!! E scusi ma la Liguria vive di turismo e lo voglio vedere un torinese che scende a monte e viene ad Alassio Loano Ceriale magari con un bel pulmino . Ma per favore !
Emilio Carbone – Io invece credo e ribadisco che tu e tutti gli altri sotto che avete commentato siete miopi forti perché non vedete più lontano del vostro naso… riorganizzare un trasporto decente dalla stazione al centro città non è un problema visto che interesserà diverse città… io guardo alle cose positive che sono infinitamente di più se i binari fossero spostati a monte… io sono Alassino di vecchia data e ho parecchi amici ad Alassio che sono albergatori ristoratori, bagnini ecc… e tutti sarebbero ben felici di non avere la ferrovia che attraversa la città… hanno una lista di modi di conversione di cui non avete idea… e vedo che le critiche vengono tutte da albenganesi dove il binario in fondo non dà fastidio al centro città… i vantaggi a livello regionale sono notevoli.

Marco Lazzari-  Questo è il quesito eterno del ponente: si al raddoppio e quindi benvenuta alta velocità anche da noi e chi scrive è un pendolare Albenga Ventimiglia che sognerebbe solo di accorciare questo viaggio infinito però il tutto comportando il sacrificio delle stazioni cittadine per pendolari, turisti, etc .. quindi addio comodità a tutti gli effetti.. comunque ho imparato che …tra dire e il fare….. Ci passa il mare … Ne sentivo già parlare da bambino del raddoppio e sicuramente i miei figli quando saranno adulti ne discuteranno ancora …..

Cerruti Giovanni (geometra, già sindaco del centro destra di Ceriale ed ex imprenditore edile) – Passa in galleria, quante lacrime e pianti perchè non hanno spostato la ferrovia, volevano fare i sottopassi a Loano , referendun per il no, ora piangono, una ciclabile, nuovi parcheggi, meno pericolo, finalmente paesi, liberi dai binari e dai passaggi a livello, no dobbiamo restare al medioevo, il treno deve essere veloce, non una lumaca, vedi Giappone e Cina, evviva la decrescita felice, evviva il ritorno al passato, povera Liguria terra di teste di minchia, invece di risolvere i problemi , meglio il nulla, le soffolte rotonde, le zone esondabile dove mai si è vista l’esondazione, il ripascimento di Alassio, quando la prima sciroccate porta via tutta la sabbia, il turismo che perisce, i negozi che chiudono, non per pandemia , ma per mancata visione del futuro, smettiamola di piangersi addosso, cerchiamo di vedere avanti e non il passato.
Marco Facollo – Liberiamo città fantasma dai binari per abbattere paesi, aziende ed economia viva! Questo non è progresso!
Alessandro Salati – Come funziona una ferrovia? Con numero di binari o con gli scambi nelle stazioni ? Si parla di ecologia? Benissimo non è previsto lo scalo merci ad Albenga , come vogliamo concepire un sistema intermodale per abbattere le emissioni di co2? Che cosa è un orario ferroviario? Un algoritmo matematico ergo non servono tanti binari ma il funzionamento delle coincidenze. Come detto da
Mario Mattone. La galleria di Andora è stata ricentinata per cemento impoverito e potenziale cedimento strutturale. Quindi due treni contemporaneamente non possono passare e oltretutto è compromesso il merci per l’altezza. Al di là che il progetto prevede che il percorso sia più lento di 5 minuti vale la pena fare tutto. Sto scempio ? Ah già pecunia non olet. Attento smentite tecniche.
Giorgio Chiappori – Togliamo sto schifo di ferrovia..1 persona su mille arriva alla stazione a piedi tutti gli altri con mezzi. Fare 1 o 2 km in più quando sei in macchina non significa nulla..ma non avere le rotaie in mezzo a Ceriale farà rinascere il paese.
Simone Finotti (Scultore)  Ma vogliamo parlare dell’inquinamento acustico e non solo e vibrazioni che causa la ferrovia ubicata dove è ora?poi per quanto riguarda la pista ciclabile al posto della ferrovia la vedo un problema, quando passa il treno le sbarre sono chiuse e ci si ferma, si rischiano incidenti tra le macchine che attraversano la futura pista pedonale e ciclabile (tratta Loano Borghetto)e i pedoni e le bici che percorrono la vecchia ferrovia trasformata in pista pedonale e ciclabile.
Vincenzo Fornara- La vera soluzione avrebbe dovuto essere, fin dal primo momento la creazione di una linea direttissima Genova, Savona, Imperia, Sanremo Ventimiglia, lasciando in servizio la vecchia linea per il trasporto local.
Elena Andreo – Lo spostamento della ferrovia a monte e conseguente creazione di una sorta di pista ciclabile non permetterebbe anche una rivalutazione degli immobili e delle strutture ricettive a ridotto delle rotaie? Non so, ma se dovessi venire in vacanza a Ceriale non investirei il mio denaro per stare con i treni che mi passano sulla testa, seppur in centro. Ovviamente, non da pendolare, preferirei l’opzione di una rivalutazione di questa zona anche se devo dire che negli anni in cui ho dovuto prendere il treno per raggiungere Genova tutti i giorni comunque dovevo andare ad Albenga o Loano e comunque con utilizzando un altro mezzo.

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