Anni or sono mi concedesti un’intervista, uscita con molto ritardo. Ma nel frattempo la tua fama è accresciuta e sei diventata scrittrice di successo che pubblica con Rizzoli. Mi sento alquanto imbarazzato e chissà a quante interviste hai risposto, ma oso proportela nella veste di compaesano e di Tuo sincero e convinto estimatore!
di Gian Luigi Bruzzone
Tu associ con signorile disinvoltura le arti della musica e della pittura…Vuoi parlarci un po’ del corso frequentato al Conservatorio, donde uscisti diplomata in pianoforte ?

Ha studiato all’Università di Genova – Facoltà di Lettere e Filosofia
Ha conseguito la Maturità al Liceo Scientifico Statale Orazio Grassi.
Vive a Celle Ligure
Il mio oscillare da una disciplina all’altra non è poi così disinvolto: è stato invece a lungo l’espressione di una faticosa ricerca di una mia sigla esistenziale personale. Una cosa mi è stata chiara fin da bambina: che il mio mondo espressivo era quello dell’arte, verso cui mi indirizzavano anche gli i modelli famigliari. Ma quale fosse la MIA arte, l’arte in cui più mi riconoscevo, quello ho faticato a scoprirlo e forse non l’ho ancora capito del tutto nemmeno ora. Può sembrare un vantaggio, saper fare discretamente molte cose. Non sempre lo è stato per me, che avrei voluto avere una vocazione più precisa, più sicura, magari anche più esclusiva. Il rapporto con la musica forse è stato il più conflittuale, perché gravato dal peso delle aspettative legate all’eredità famigliare: mio nonno materno è stato infatti un pianista e un compositore molto noto in Germania quando era in vita. Avrei tanto voluto conoscerlo e soprattutto emularlo, ma il mio talento musicale purtroppo non era all’altezza. Sono comunque riuscita a diplomarmi e il pianoforte oggi per me è un prezioso amico, che mi tiene compagnia quando ho bisogno di staccare un po’ dai problemi quotidiani o lavorativi.

Sono, o meglio sarei, perché non sempre mi è possibile far seguire al desiderio il suo compimento, una viaggiatrice compulsiva. Ogni viaggio è una scoperta, un bombardamento di emozioni e di sollecitazioni visive, psicologiche, sensoriali a tutti i livelli. Amo i viaggi di natura forse anche più di quelli di cultura e forse sono alcuni paesaggi in cui natura e arte si intrecciano quelli che mi hanno dato le maggiori emozioni: tra le esperienze più recenti la visita dei meravigliosi templi di Angkor Wat in Cambogia, immersi nella giungla, una prova straordinaria di come l’uomo, se governato dalla saggezza, possa essere in grado di inserirsi nel paesaggio senza distruggerlo, ma lasciando allo stesso tempo il segno tangibile della propria creatività.
Un tuo prossimo progetto…

Non mancano a Savona figure di spicco, personaggi impegnati, studiosi capaci e offerte culturali interessanti. Conosco molte persone davvero in gamba, in tutti i campi, cui va tutta la mia ammirazione per l’entusiasmo con cui cercano di animare un ambiente culturale a volte un po’ stagnante. Ci vorrebbe un po’ più di sinergia per ottenere il meglio dalle proposte che comunque ci sono, e non poche. Un certo provincialismo, la scarsa collaborazione e le invidie reciproche minano spesso la possibilità di realizzare eventi davvero importanti.
Nonostante sia spesso sola (anche in bicicletta: mi piace pedalare da sola, a volte per diversi giorni), non sono incline a meditazioni solitarie, sono una persona piuttosto concreta, esigente con me stessa. A sera tiro le somme di quanto compiuto nel corso della giornata e spesso non sono del tutto soddisfatta, specie ora che l’età avanzante mi rende un po’ più incline alla pigrizia. Però di solito sono già proiettata verso il giorno successivo e mi propongo di recuperare quanto rimasto indietro. È il momento dei progetti e delle buone intenzioni, non sempre poi realizzate.
Grazie, cara Daniela, per la tua disponibilità. I giorni donino sempre ore serene per te e per i tuoi cari.
Gian Luigi Bruzzone