La lettera di Paola G. da Spotorno pubblicata la settimana scorsa su questo blog (vedi……), ha riaperto la piaga di una brutta storia, già oggetto di diversi interventi da parte mia prima su Trucioli Savonesi, poi su Trucioli.it.
di Carlo Gambetta
Nessuno si è mai assunto la responsabilità di denunciare che, nel passato, nottetempo, in quel sito si scaricava di tutto e di più (come si evince dai residui immortalati nella foto), compreso materiali velenosi provenienti dalle fabbriche chimiche del savonese.
A conferma che “qualcosa” si scaricava, c’è chi ricorda la presenza costante sul sito di una ruspa inattiva di giorno, ma in movimento di notte per scavare buche e ricoprirle, con la presenza di autobotti e/o camion carichi di bidoni.
Ma a cancellare qualsiasi dubbio di pericolosità, pochi anni or sono, sono stati gli esiti negativi di carotaggi effettuati da parte di organi regionali. Tanto si è saputo…; il Comune di Spotorno dovrebbe esserne a conoscenza.
Anche se c’è chi ancora ricorda morie mattutine di pesci alla base della discarica, un tempo molto più avanzata rispetto ad oggi, a causa dell’erosione prodotta dalle mareggiate.
Un ulteriore danno enorme per l’ecosistema marino antistante è stato quello di non aver preteso in allora da FF.SS. e Autostrade, responsabili delle discariche intensive in località Nereo e Serra, di circoscrivere i terrapieni con una consistente scogliera di massi.
La consolidata prateria di poseidonia oceanica che arrivava a ridosso della statale, anno per anno, è stata così soffocata e distrutta da nuovi arenili non bene programmati, non difesi strutturalmente, compromettendo in maniera irreversibile l’equilibrio dell’ambiente della flora e fauna sottomarina antistante.
Occorre sapere che funzionari della Regione Liguria hanno da oltre vent’anni monitorato la progressiva morte della poseidonia nell’intero “golfo (protetto?) dell’isola” causata da questi interventi incontrollati di ripascimento.
Norme e regolamenti regionali emanati con l’indirizzo di essere protettivi per l’ambiente marino, hanno trovato attuazione, fermo restando l’intento di proteggere/mantenere gli arenili esistenti; hanno così “inventato” il ripascimento stagionale, da lasciare alla discrezione dei Sindaci; questi ultimi sono spesso, per chiari motivi elettorali, condizionati/succubi delle richieste dei singoli concessionari di bagni marini e della loro potentissima lobby, anche dove non necessario.
Operazione questa, sottoposta al controllo di ARPAL (Azienda Regionale Protezione Ambiente Liguria) che si limita ad autorizzare l’operazione in base alle autocertificazioni; interviene per il controllo sui campionamenti del materiale da versare a mare solo se chiamata dal Comune (anche quando è il committente…)
Sino a pochi anni fa, anche per i ripascimenti stagionali occorreva istruire il monitoraggio (mai eseguito) del sito marino protetto da norme SIC antistante, in particolare per i “siti sensibili”(come quelli della Serra e di Nereo); ultimamente anche questa operazione è stata eliminata: allegria!!!
Chissà perché una scelta politica coerente non è mai stata legiferata da Regione Liguria, quella di normare interventi strutturali definitivi a protezione degli arenili esistenti sull’intera costa , oppure imporre ai Comuni la programmazione degli stessi, onde evitare una volta per tutte lo spreco annuale di denaro pubblico in inutili temporanei ripascimenti sempre risucchiati dalla prima mareggiata.
P.S. (Vedi foto sotto) Avanzi di materiale terroso, quarzite, oltre che recupero di pietraia proveniente dal Rio Noli (da essere macinato), pronto per essere distribuito sull’arenile tra gli ex Bagni Nereo ed il molo di Rio Torbora sotto forma di ripascimento stagionale (come se ce ne fosse bisogno…oltre i cumuli ben visibili a metà arenile). L’importante è che questo materiale di scarto rientri nei limiti concessi di “pelite”, come se solo questa polvere fosse in grado di soffocare quel che rimane della ormai disintegrata prateria di poseidonia, e non l’erosione causata già dalla prima mareggiata, che parte di questo stesso materiale lo distribuisce sul fondo marino antistante.
ERRATA CORRIGE – Capita di leggere sull’albo pretorio:”determinazione del responsabile – individuazione responsabili procedimenti” (area servizi al cittadino N. 552 del 30 ottobre 2020)
…”Ritenuto necessario, per una migliore e più efficiente organizzazione dell’area servizi al cittadino, individuare all’interno della medesima, figure professionali adeguate e idonee, dal punto di vista delle competenze e della formazione, in grado di supportare, con sufficiente grado di autonomia, i compiti assegnati al sottoscritto, durante la sua nomina interim fino al 31/12/2020 che ha contemplato a causa dell’infezione epidemiologica COVID-19, vari problemi organizzativi, in merito ai servizi da erogare al cittadino a causa della carenza di personale in malattia, ferie e smart working, dovuta al look down imposto dalle vigenti disposizioni normative”..
Certamente un errore di battitura.
“interim” — leggi – “ad interim”;
“look down” – leggi – “lockdown”.
Lutti Cittadini
Giovanni Oneto a 94 anni ha lasciato la moglie, il figlio con la sua famiglia, nipoti. Giovanni, Maresciallo dei Carabinieri in pensione, aveva conosciuto e sposato la nolese Luciana Pastorino. Da pensionato ha sempre svolto attività di volontariato nell’assistenza per l’ordine pubblico di qualsiasi tipo di manifestazione, sia pubblica che religiosa. Un doveroso grazie.
Franco Peluffo, a 94 anni ha lasciato la moglie Marisa, nipoti e cognati. Commerciante, una volta abbandonata l’attività ancora oggi gestita dalla moglie, ha vissuto, sinchè ne ha avuto la forza, tra la sua campagna e casa. Franco che è stato anche Consigliere Comunale, merita un sentito ringraziamento postumo per il suo impegno volontario di organista nella cattedrale. Da sempre ha presenziato a tutti i riti funebri dei nostri cari: “una scintilla davanti a Dio” così l’ha ricordato il Parroco Don Giusto. Anche a Franco un doveroso grazie.
Bruno Norberti, a 86 anni ha lasciato la moglie Concetta, le famiglie dei due figli di primo letto Alessio e Michela (la mamma era la nolese Marina Gambetta), oltre i tanti parenti ed amici. Bruno, già idraulico in Noli, adorava pescare ed andare a caccia; gli piaceva stare in compagnia, mangiare e bere bene. Così viene ricordato: ”Era una persona silenziosa, ma quando era felice gli ridevano gli occhi”.
Un doveroso ricordo alla Sig.ra Lina Scurati ved. Rossi, mancata martedì scorso all’età di 96 anni a Milano. Era la mamma del Dott. Alfredo Rossi, Presidente nazionale della Società di Salvamento, colui che ha proposto ed ottenuto l’installazione dei defibrillatori sul nostro territorio. La famiglia Rossi è sempre stata una costante frequentatrice di Noli sin dal 1963 nella loro seconda casa.
Carlo Gambetta