Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Da Piemonte a Liguria, alla martoriata Val Tanaro. Chi foraggia la ‘gomma’ e uccide la ferrovia. La giunta Cirio?


Nel numero di domenica 25 ottobre, a pagina 23, de L’Ancora, compare un articolo dove si parla di un traforo – stradale, manco a dirlo – tra Cortemilia ed Alba e, in questo contesto, non poteva mancare nemmeno la riproposizione dell’autostrada Carcare – Predosa, di cui in un articolo a pagina 39.

di Roberto Borri

Mille euro in più al mese: la giunta Cirio targata Lega si è subito alzata lo stipendio (messi a dieta nel 2012 sull’onda di ‘rimborsopoli)’. Abolita anche la penalizzazione prevista finora per chi usa l’auto blu.

Senza voler scomodare né Goebbels, secondo il quale una menzogna ripetuta ad oltranza può essere spacciata per verità, né Lincoln, nella cui opinione si può ingannare tutto il popolo per una parte del tempo od una parte del popolo per tutto il tempo, ma non tutto il popolo per tutto il tempo, oggigiorno, specie con l’attuale guida a Palazzo Lascaris, si vorrebbe inculcare una presunta superiorità del trasporto stradale, facendo passare quello ferroviario come obsoleto.

L’ill.mo Sig. Assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, infatti, a proposito del disastro sul Colle di Tenda e dell’impiego della ferrovia per arrivare ai pesanti inconvenienti che ne sono derivati, è addirittura arrivato ad affermare che questa non è una soluzione né soddisfacente né definitiva, ma è ciò che potevamo fare in queste condizioni per ridare almeno un servizio di minima ai paesi rimasti isolati dal passaggio della tempesta … (omissis) … un servizio assolutamente locale per poter dare la possibilità di muoversi alle popolazioni rimaste isolate, in attesa dei lavori stradali che si preannunciano lunghi e difficoltosi.

La dichiarazione, quasi di rassegnazione al fatto che esista una ferrovia e non si possa contare su di una strada, quando, come a tutti noto, è vero il contrario, è stata pubblicata il 23 ottobre scorso dal quotidiano La guida e, parimenti, agli abitanti della martoriata Val Tanaro, è stato oltraggiosamente detto che si potrebbero anche triplicare i treni, ma che questi non costituirebbero una valida soluzione. L’Amministrazione Regionale reitera altresì, da almeno tre legislature, un’autentica bufala relativa alla presunta gravità di danni a tre gallerie (Brozolo, Ozzano e Ghersi), gallerie la cui interruzione blocca ben quattro linee, di cui tre convergenti su Asti ed una, la Cavallermaggiore – Alessandria, che si dipana direttamente nelle nostre zone.

A smentire il tutto, è arrivata un’ispezione da parte dell’ill.mo Sig. Comm. Ing. Cantamessa, tanto sulla linea Pavesiana, quanto su quella che, da Asti, conduce a Chivasso: per quanto riguarda i nostri areali, ne ha dato riscontro anche la testata informatica La Nuova Provincia lo scorso 21 ottobre, in un articolo da cui si evince che tutte quelle spese dichiarate, via via lievitate nel corso del tempo, erano una motivazione farisaica per lasciare le linea sospese sine die e, con questo sistema, foraggiare tutto quanto ruoti intorno al mondo della gomma; delle colline di Don Bosco, invece, si è occupato, nella stessa data, il quotidiano La Stampa, osservando come i danni siano più dovuti al vandalismo che non all’abbandono od al degrado naturale.

Il presidente del Piemonte Cirio con Matteo Salvini

Nondimeno, da parte della Regione, sono state esposte le più farisaiche motivazioni relative alla mancanza di fondi, evasive con la Giunta Chiamparino, più incisive con la Giunta Cota e, peggio ancora, con l’attuale Giunta Cirio, anzi, con quest’ultima si fa di tutto pur di eliminare le ferrovie, indorando la pillola con la costruzione di piste ciclabili, peraltro sfruttabili per piccola parte dell’anno, stante il clima non di certo clemente.

Con queste premesse, va da sé che si pensi solamente a nuove strade ed autostrade, ancorché, fuori d’Italia, si faccia di tutto per spostare il traffico dalla gomma al ferro. In altre epoche però, anche da noi, complice anche la notevole spinta al progresso data dalla ferrovia, si ragionava in maniera diversa Il 26 marzo 1909, l’Ing. Domenico Regis depositava alla Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino una memoria, in cui scriveva: (omissis) … Per sfollare il porto di Savona dei carboni, che in più gran parte sono diretti a Torino, si pensò di costruire il raccordo già citato, fra le due linee San Giuseppe – Acqui e Nizza – Bra. Ora, tale raccordo si vorrebbe da molti formato dal tronco Ponti – Santo Stefano Belbo; ma … (omissis)    la legge non fissa la stazione di partenza sulla linea San Giuseppe – Acqui, per cui il tronco di raccordo potrebbe partire dalla stazione di Merana; nel qual caso passerebbe a Cortemilia, e sarebbe di gran bene nella valle del Belbo, ubertosa valle che non ha ferrovie. La città di Alba e con lei tutta la vasta zona agricola che ad essa fa capo, solcata dalle valli del Belbo, dell’Uzzone e della Bormida, dove le industrie non possono fiorire come nel vicino circondario di Acqui, appunto perché non vi sono ferrovie, giustamente desidera una migliore comunicazione con Torino ed al mare … (omissis).

Ancora una volta, la stampa è costretta a riportare l’ennesimo grave incidente stradale: lunedì 26 ottobre 2020, la testata informatica Targato CN parla del ribaltamento di un autocarro nei pressi di un distributore di carburante, sul percorso Saluzzo – Savigliano, che potrebbe essere effettuato, comodamente e con un tasso d’incidentalità minore, in treno, ma, contro ogni logica, si pensa solo ad incrementare il traffico stradale, mediante sospensione della ferrovia, aumento degli autoservizi ed incentivi agli autocarri, anche dal punto di vista infrastrutturale.

Il ch.mo Prof. Gianni Rinaudo osserva come nella sua Provincia Granda, nel 2019 sia stato toccato il più alto tasso di letalità stradale rispetto a tutte le altre Province Piemontesi e si domanda, a ragion veduta se, tra le concause, non vi sia la totale e sistematica distruzione voluta e progettata del nostro trasporto ferroviario.

Roberto Borri


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