Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il prete biblista e i cadregari:
Perchè voto sì al Referendum
La mia pagella a Toti e Sansa. Salvare il territorio e l’identità degli anziani liberi


Referendum confermativo perchè voto sì ed elezioni regionali in Liguria. Chi sono e chi rappresentano Toti e Sansa. La loro storia personale raccontata dal prete biblista Paola Farinella.

di Paolo Farinella, prete

Il 20/21 settembre 2020 ricorre il 150° anniversario della breccia di Porta, cioè la fine del potere temporale dei Papi, la presa di Roma e la conclusione formale del Rinascimento dell’Italia unita, ma ancora da costruire.

La Liguria, in quella data simbolica è chiamata a votare per il Referendum costituzionale confermativo della legge che taglia il numero dei parlamentari di 345 inutilità (Camera e Senato) e a rinnovare il Consiglio regionale Ligure, sgovernato negli ultimi 5 anni da Giovanni Toti, uomo Mediaset, berlusconiano, facente-finta di non esserlo più per ritornare infine all’ovile, come volevasi dimostrare. Costui è stato eletto, per grazia del Pd di Renzi e della sua adepta Raffaella Paita, che pur di farsi i fatti suoi, permise che il Pd si spaccasse e Toti entrasse in Regione, senza colpo ferire, trionfante non per meriti, ma per incapacità della ex sinistra, ormai destra.

Referendum costituzionale – Essendo confermativo di una legge costituzionale, non ha bisogno di «quorum»: vince la maggioranza dei votanti. Ciò aumenta la nostra responsabilità. Votare pertanto è un diritto, un dovere, una responsabilità. Si vota «SÌ»PER MANTENERE LA LEGGE CHE TAGLIA IL NUMERO DEI PARLAMENTARI. Si vota «NO» se si vuole mantenere il numero attuale di circa 945 parlamentari tra Camera e Senato + 5 senatori a vita. Non è come gli altri Referendum, che, essendo abrogativi, esigono la risposta al contrario (il sì vale no e il no vale sì).

Aumenta sempre più il numero di chi è contro questo Referendum, con la motivazione principe: «ridurre i parlamentari significa ridurre la rappresentanza democratica e politica dei cittadini». Secondo costoro 400 deputati e 200 senatori sarebbero pochi per rappresentare 60 milioni di cittadini. Pur nella sostanziale differenza di sistema politico, negli USA con 330 milioni di abitanti vi sono 435 deputati e 100 senatori, integrati con le camere dei singoli Stati; in Germania con 82 milioni di abitanti vi sono 778 parlamentari in totale.

Chi afferma che il «taglio»dei parlamentari «in assenza di una legge elettorale proporzionale, con le preferenze indicate da elettrici ed elettori, favorisce le oligarchie al servizio delle lobby economiche», non ha capito il problema né si chiede «perché?» non abbiamo una legge elettorale decente.Essi danno per scontato che basti il «numero» (quantità) a garantire la sacrosanta rappresentanza democratica. Da mezzo secolo, non abbiamo più rappresentanza parlamentare (nonostante il numero di circa 1.000)perché i parlamentari «abusivi» NON SONO MAI STATI ELETTI, ma solo NOMINATI dai rispettivi capi e lobbies economiche con l’obiettivo, riuscito, di declassare il Parlamento a ufficio di escort non di lusso.

Nessun partito dei nominati di adesso ha mai voluto una legge elettorale che non fosse funzionale al proprio interesse: l’ultimo in ordine di tempo è stato il ranocchio di Rignano (l’accoppiata Renzi/Boschi), che voleva non solo la legge elettorale su propria misura, ma anche la Costituzione. Personalmente avrei portato i parlamentari a 200 e a 75 i senatori, costringendoli a lavorare 6 giorni su 7, mentre oggi lavorano appena 2 giorni molto, ma molto scarsi a settimana.

Tagliare i denigratori del Parlamento, «servi volontari» del capo e capetto che garantisce loro la seduta e la prebenda, è il primo passo per garantire rappresentatività democratica e diritto dei cittadini e delle cittadine di eleggersi i propri rappresentanti. Con costoro in Parlamento, non avremo mai una legge elettorale seria e una riforma del Parlamento moderna ed efficiente. Non l’hanno fatta nemmeno dopo l’approvazione della legge che li tagliava, ma si sono affrettati a manovrare per il Referendum, proprio perché speravano e sperano nel NO per tornare a fare gli scassatori della Democrazia, come prima e più di prima.

Se li tagliamo ora, correranno a fare una legge proporzionale per garantire la rappresentanza secondo il libero voto. IO VOTO E INVITO A VOTARE SENZA DUBBI E SENZA RISERVE A«SÌ»A. Se potessi sulla scheda lo scriverei in caratteri cubici, cirillici, arabi, ebraici, gotici e in corsivo.

Elezioni in Liguria – Di Toti nulla si può dire perché ha detto tutto lui: insignificante, banale, incolto, capace di usare le Istituzioni regionali pubbliche per farsi propaganda e condizionare anche i giornali cittadini. Oggi vive di rendita sul crollo del ponte ex Morandi, e si fa bello con la montagna di denaro che lo Stato, cioè noi, ha versato nelle casse della Liguria. Tutti gli indicatori economici, sociali (non parliamo della Cultura) e anche antropologici, sono penosi. La Sanità è quasi allo sfascio, la viabilità… beh non spreco parole. In compenso la Corte costituzionale ha dichiarato illegittima la legge su Parchi che voleva regalare ai privati.

I Genovesi che lo votano sono complici de degrado totale. D’altra parte, nonostante i dolori di pancia del PD e del M5S che ce l’hanno messa tutta per fallire, qualche santo alla fine ha avuto pietà di Genova e li ha confusi; così, appoggiato da tutti e due (lo speriamo vivamente), è venuto fuori FERRUCCIO SANSA, nome degno e rispettabile che saprà di certo servire la Liguria «con onore e disciplina».

La sua storia è una garanzia: sono sicuro che sarà chi è stato e non smentirà se stesso. La sua lista non solo è nuova, ma piena di persone «civili»,professionisti nella vita, non della politica: nella Circoscrizione di Genova, su 18 candidati, 9 sono maschietti e 7 femminucce, la parità quasi assoluta. Di persona conosco, Emilio Robotti, papà di Ludovica Robotti cui è intestata la nostra Associazione di promozione sociale; Cinzia Pennati, maestra alla Daneo, molto attiva in Centro storico; Marco Preve, giornalista di Repubblica; Giacomo D’Alessandro, mediatore attivo al Centro Banchi. Degli altri conosco solo pareri positivi. Si possono dare solo due voti: uno a un maschietto e uno a una femminuccia. Segnando le preferenze o solo la lista, automaticamente si vota anche Ferruccio Sansa Presidente.

Spero che il 20 settembre, Genova si riscatterà e aprendo una breccia civile per archiviare la politica dei cadregari e dare inizio a un’era di Politici seri, puliti, appassionati e innamorati del Pubblico Interesse, della salvaguardia del nostro Territorio e degli Anziani che furono giovani e oggi custodiscono la nostra identità di donne uomini liberi.

Paolo Farinella, prete

IL CONSUMO DI SUOLO IN LIGURIA –

Il rapporto “consumo del suolo“dell’Istituto per la protezione e ricerca ambientale, la Liguria è la regione col più alto valore di suolo impermeabilizzato (30%) e con le zone a rischio frana cementificate (da il 4% quelle a rischio molto alto e fino al 7 % quelle a pericolosità alta).

Se nel 2018 il consumo del suolo in Liguria era di 39.163 ettari nel 2019 siamo passati a 39215 ettari con un incremento di 52 ettari, 0,33 metri quadrati per ogni abitante.

A Savona i comuni con l’incremento più netto sono Cairo Montenotte (4,7 ettari consumati tra il 2018 e il 2019) e Quiliano 2,9 ettari. La provincia di Savona ha avuto un incremento di 10309 ettari pari a 373,4 m2 di suolo consumato, O.65 metri per abitante.


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P. Farinella

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