Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borgio Verezzi, due consiglieri al sindaco
‘Uniti nell’emergenza per il Santa Corona’
La pugnalata al reparto Malattie Infettive
E ginecologia, ostetricia vanno al San Paolo


La deliberazione n. 29 dell’8 agosto 2006 “Piano di riorganizzazione della rete regionale di cura e di assistenza – linee di indirizzo, criteri, modalità e termini di realizzazione…Intesa Stato-Regioni del 5 ottobre 2006 avente ad oggetto il Nuovo Patto sulla salute (vedi….” Il presidente della Regione Liguria era Claudio Burlando al suo primo mandato, sostenuto da (PD-PRC-PdCI-FdV-IdV). E chi amministrava l’Asl 2 e la Regione quando hanno chiuso il nuovo reparto infettivi del S. Corona per trasferirlo ad Albenga ? Due consiglieri comunali di Borgio Verezzi (tra cui un affermato ortopedico ora in pensione) hanno chiesto al loro sindaco la riapertura del reparto a Pietra Ligure. Non c’entra la difesa del campanile. Con un immediato ‘plebiscito’ di 33 commenti e 142 condivisioni.

E c’è chi propone di fare un’incisiva azione sinergica con i sindaci del comprensorio. E  chiedere il sostegno con una campagna stampa sui mass media.

———-ULTIMA ORA SUL SANTA CORONA ——-Comunicato stampa dell’avv. Renato Scosceria componente  del direttivo provinciale di Fratelli d’Italia: “Dopo pseudo smentite l’Asl  2 savonese ha convocato per domani – venerdì- una riunione d’urgenza ( in piena emergenza covit!) per trasferire ginecologia ed ostetricia da Santa Corona al San Paolo. Decisione assurda ed incomprensibile che penalizza le partoriti e le donne in genere privando per l’emergenza di un dea di secondo livello ! ”

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Dora Senno 15 marzo · Ecco il padiglione azzurro ex malattie infettive/mios dell’ospedale S.Corona: 32 POSTI LETTO Tutti con zona filtro. Questo sarebbe l’ideale per affrontare l’emergenza Covid19. Non c’è lo fanno aprire, scrive Dora Senno

Al sig. Sindaco del Comune di Borgio Verezzi

I sottoscritti Consiglieri di minoranza Renzo Locatelli e Luciano Galletto, in questa grave emergenza causata dalla pandemia, che sta mettendo in ginocchio il nostro sistema sanitario, oltre che causare tanti lutti ai nostri concittadini. Considerato che nell’ospedale S. Corona, esiste un reparto appositamente progettato per le malattie infettive e completamente ristrutturato a tal fine con fondi europei, nel 1996.
Considerato che tale reparto è stato abbandonato circa 10 anni fa, ma al momento, come risulta da diversi pareri, potrebbe essere riattivato con una spesa relativamente lieve ( 30, 50 mila euro?), ed in tempi brevi (15/20 giorni?).
Considerato che l’emergenza attuale costringe a costruire dal nulla interi ospedali, o a trasformare navi per curare i Pazienti affetti dal Virus.
Considerato anche che nello stesso Ospedale S. Corona si cercano disperatamente nuovi spazi da adibire a terapie intensive, addirittura eliminando interi reparti o servizi. Avendo saputo dai mezzi di informazione ( giornali, testate on-line, social-media), che vi è un forte movimento di opinione teso a fare riaprire il padiglione ” infettivi” del S. Corona.

Chiedono, alla S. V.
Di farsi al più presto parte attiva nei confronti dell’ASL e della Regione Liguria perché venga valutata l’immediata riapertura del reparto, e in ogni caso vengano fatti i dovuti accertamenti tecnici per valutarne in modo ufficiale la fattibilità o meno in tempi brevi, e i relativi costi.
Sicuri che in questa fase di emergenza si debba essere tutti uniti nella ricerca di soluzioni utili a vincere questa difficile battaglia, contiamo sulla fattiva e tempestiva attivazione Sua e della Giunta Comunale.
Con osservanza. R. Locatelli; L. Galletto

COMMENTI – ANTONIO ALLIERI: 1° APRILE 2020: “Carissimo Dottor Galletto, non mi ricordo se ci davamo del tu o del Lei… non importa! Mandi il messaggio ai sindaci di Finale, Pietra, Loano e magari anche a Toti…. Santa Corona deve tornare il Santa Corona di 15/20anni fa! … E’ forse il momento buono per far parlare i giornali. A Pietra, forse conosce IVG che è un giornale on line che sicuramente vi darà spazio… conosco benissimo l’editore”.

Paola Alonge- La ricordo come la mia casa… Dove ho lasciato tanti bei ricordi… E quando ci hanno espatrio ad Albenga è stato un colpo… Ma siamo ripartiti.. E così sarà di nuovo….”

Maria Sammarco – Proprio li ho trovato l’eccellenza non dimenticherò mai. Marita Oliveri – Mi hanno detto che dentro è tutto vandalizzato. Non so se sia vero…

PER NON DIMENTICARE – L’area funzionale MIOS nasce dall’esigenza di dare ai pazienti affetti da infezioni osteoarticolari il più elevato standard di cure in ogni fase della loro malattia. Questo obiettivo può essere raggiunto solo da una equipe multidisciplinare in cui differenti specialisti, esperti nel settore, collaborino nelle varie fasi del trattamento, dalla diagnosi sino alla riabilitazione. A questo scopo nel 2002 è stata creata un’area funzionale di Malattie Infettive e Ortopedia Settica che riprende una antica e nota tradizione dell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure relativa al trattamento delle infezioni osteoarticolari, reinterpretandola alla luce dell’ evoluzione culturale e tecnologica degli anni più recenti, ed inserendola nella realtà di un grande ospedale generale sede di D.E.A. di secondo livello.

IL 25 GIUGNO 2015- GIORGIO BURASTERO DIRETTORE DEL CENTRO SPECIALISTICO REGIONALE MALATTIE INFETTIVE E ORTOPEDIA SETTICA S.C. MIOA DELL’OSPEDALE DI ALBENGA – TESTO PUBBLICATO DA LA SVOLTA.NET DELL’UNIONE INDUSTRIALI DELLA PROVINCIA DI SAVONA

“Centro Specialistico Regionale Malattie Infettive e Ortopedia Settica S.C. MIOA. Così si chiama il centro di eccellenza per le emergenze ortopediche diretto dal dott. Giorgio Burastero, all’interno dell’Ospedale Santa Maria di Misericordia di Albenga. La Struttura Complessa di Malattie Infiammatorie Osteoarticolari, oltre ad essere uno dei pochi centri ad hoc presenti sul territorio nazionale con un bacino d’utenza extraregionale pari al 43,9%, si caratterizza per l’alta specificità del trattamento delle complicanze chirurgiche. “Noi gestiamo le complicanze a livello ortopedico, che possono coinvolgere pazienti portatori di protesi d’anca, di ginocchio, esiti di traumi, oppure problematiche microchirurgiche. Complicanze che hanno, come denominatore comune, una grave infezione sottostante. La qualità dell’ambito ortopedico a livello regionale è estremamente alta, e storicamente abbiamo avuto dei grandi maestri che hanno lasciato grandi scuole alle spalle”, spiega il dott. Burastero.

Il reparto Mioa opera in stretta sinergia con quello di Malattie Infettive creando un’unica area funzionale denominata MIOS in grado di garantire, grazie alla presenza di un’équipe multidisciplinare, uno elevato standard di cure ai pazienti affetti da infezioni osteoarticolari.

“Ci sono quattro specialità: le malattie infettive, diretta dal Dott. Giovanni Riccio, mio stretto collega e amico, il sottoscritto che si occupa più specificatamente di infezioni periprotesiche di anca e di ginocchio, il dott. Carlo Salomone che si occupa di fissazione esterna e correzione delle deformità post-traumatiche, appoggiato alla microchirurgia che è seguita dal dott. Antonini, che lavora con noi per eseguire solo ed esclusivamente interventi di salvataggio d’arto”, prosegue. L’operato della Struttura un Complessa di Malattie Infiammatorie Osteoarticolari si esplica attraverso l’attività di ricovero e quella ambulatoriale finalizzate al trattamento medico-chirurgico di: osteomieliti, artriti settiche, spondiliti infettive, infezioni periprotesiche, entesopatie, tubercolosi osteoarticolare, pseudoartrosi settica, patologie del piede ed infezioni osteoarticolari in genere. Tra le aree di eccellenza: osteomieliti; sepsi periprotesiche; artriti settiche; spondilodisciti; T.b.c. osteoarticolare; pseudoartrosi settiche. “L’elevato numero di interventi, di pazienti, le richieste sempre maggiori, portano necessariamente a complicanze, a normali range di complicanze. Noi siamo qui per aiutare il malato, per fare in modo che la qualità di vita migliori in tutti i noi”, aggiunge.

ANDREA MELIS CONSIGLIERE REGIONALE M5S IL 16 SETTEMBRE 2016 –…”. Ma la vera pugnalata è il reparto Malattie Infettive, trasferito ad Albenga dopo la fresca ristrutturazione della palazzina che la ospitava. Non possiamo permetterci di disperdere una struttura nuova e in salute, va assolutamente recuperata e capitalizzata…. Ma ci chiediamo: quale ruolo l’assessore Sonia Viale vuole dare al Santa Corona? Parliamo di un Dea di Secondo livello e tale deve rimanere, mettendo al centro le esigenze dei cittadini, in un’ottica sanitaria pubblica e sociale”.

IL 28 FEBBRAIO 2008 IL CONSIGLIO REGIONALE: STRALCIO DEL PIANO SOCIOSANITARIO RELATIVO ALLA RETE DI CURA ED ASSISTENZA. ACCORPAMENTO E NUOVA DEFINIZIONE DI ALCUNE AZIENDE SANITARIE. IL PARAGRAFO DEI POSTI LETTO PER ACUTI IN LIGURIA CON UN ROBUSTO TAGLIO.

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E QUANDO NEL SETTEMBRE 2016 ARRIVO’ LA MANNAIA DEL DECRETO BALDUZZI:

Un giurista, accademico e politico, professore ordinario, ministro della salute del Governo Monti

Ecco siamo il Paese dove ci vuole una tragedia, un terremoto, un alluvione, ora la ‘strage’ da coronavirus per scoprire il costo sociale ed economico della mala politica e mala amministrazione. Il ‘caso infettivi’ (l’investimento con denaro pubblico) del Santa Corona è tornato prepotentemente alla ribalta solo per l’emergenza Covid – 19.  Il timore è tuttavia si ripeta il vecchio copione, tutto finisca nel dimenticatoio dei ‘media’ locali e di quella che chiamano ancora ‘politica’ nell’interesse dei cittadini, degli ammalati in questo caso. In Italia ci sono terremotati da decenni. Non dobbiamo stupirci se difensore e ‘parolai’ del Santa Corona continueranno a suonare e cantare. Sapendo che il ‘popolo democratico’ alla fine dimentica. E se proprio ci sono degli ‘innocenti’ chi sa parli e scriva, magari pure a trucioli.it che fino a prova contrario non ha ‘padroni’, nè ‘santi protettori’ e il grazie lo deve ai suoi collaboratori volontari, a chi ci segue condividendo o criticando il nostro umile lavoro. Certo del Santa Corona sarebbe utile scrivere un libro, non serve conoscere segreti inconfessabili, basterebbe sfogliare nei decenni la rassegna stampa savonese e ligure. (L.Cor.)

 

 


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