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Savona, qui Unione Industriali
Berta il direttore che non le manda a dire
Ricotta: Non c’è scandalo dove non ci sia la Sanità, Teardo docet. Evitiamo di essere buffi


Alessandro Berta direttore dell’Unione Industriali della Provincia di Savona: Siamo uno strano Paese. Il Paese che ha messo alla gogna la scienza e non investe in ricerca. Quello dove metà dei parlamentari della attuale maggioranza (M5S) era antiscientifico nelle sue fondamenta e in prima fila dietro a PM e giornalisti a tirare le pietre  a una dei migliori virologi, Ilaria Capua, con fantasmagoriche teorie del complotto.” E il geom. Vincenzo Ricotta (Slow Food provincia di Savona): ” Non c’è scandalo dove non ci sia la sanità di mezzo; cerchiamo di ricordare e nessuno era fuori essendo un bacino di voti e di profitti senza uguali…..Alberto Teardo docet, per favore evitiamo di essere buffi”.

Alessandro Berta – direttore dell’Unione Industriali della Provincia di Savona –

A l e s s a n d r o B e r t a laureato in giurisprudenza all ’ Università di Genova 1 9 8 8 – ’ 8 9  con tesi di Diritto Internazionale relatori i prof Piero Sergi e il prof. Maria Carbone. Nel 1991 consegue la specializzazione “ Internazional Trade Law  presso l ‘ E C E – O N U . Nel 1989 inizia la carriera professionale operando come junior partner nello Studio Carbone d’Angelo di Genova, per entrare nel 1993 nella direzione generale di Finmeccanica Spa – Azienda Ansaldo come legale Corporate. Nel 1996 passa a dirigere l’ufficio legale dell’Unione Industriali della provincia di Savona e viene chiamato nell’autunno 2012 ad assumere la Direzione dell’Associazione.

1) Siamo uno strano Paese. Il Paese che ha messo alla gogna la scienza e non investe in ricerca. Quello dove metà dei parlamentari della attuale maggioranza (M5S) era antiscientifico nelle sue fondamenta e in prima fila dietro a PM e giornalisti a tirare le pietre  a una dei migliori virologi, Ilaria Capua, con fantasmagoriche teorie del complotto. E ora non aveva un protocollo decente su situazioni pandemiche. Il paese (minuscolo) dove si fanno le tavolate nei portici nonostante il rischio e si insulta le forze dell’ordine, senza capire che è grave la situazione nonostante i morti e il dolore, perché finché non ci tocca non ci interessa. Dove poi invece rompiamo il cazzo a chi corre da solo, facendo gli sceriffi e fotografando ogni atteggiamento sospetto del pericolosissimo vicino di casa che passeggia col cane. Scriviamo norme che fanno ridere i polli, ma poi invochiamo l’esercito per applicarle (voi lo fate perché a me vengono i brividi). Ecco. Forse ce la meritiamo una bella Cayenna Cilena. Magari è la volta che comprendiamo cosa vuol dire contemperamento dei diritti. Che forse era  solo buon senso dei nostri Padri (e Madri) Costituenti, quando Università degli Studi hanno scritto la Carta, che tutti dicevano – due anni fa – essere così bella, ma che direi hanno falsificato la loro autocertificazione perché l’hanno letta studiata e compresa in pochissimi. Del resto il primo a non averci capito nulla è il ministro DJ Fofò. E pazienza allora. Che a metà maggio si riparte. Dal fango, dall’odio sociale, dalla diffidenza reciproca, ma si riparte.

Post Scriptum: non ho detto che si ripartirà bene e tutti insieme, anzi, e mi preoccupa la coesione sociale e personale, ma qui l’argomento è un altro, e nella Costituzione ci sono le risposte. Credete proprio che nel 1946 fosse rose e fiori  ?  leggete e riflettete prima di accendere la compulsione “dei diti”, su ragazzi.

2) Siamo diventati il Paese delle UKAZ. Su facebook. In ritardo. E senza le informazioni essenziali. Con una comunicazione malata di comunicazione. E vi hanno già detto esplicitamente che la “colpa” è vostra e dei vostri vicini indisciplinati. Pol Pot era un dilettante. Tralascio le considerazioni economiche perché sono tali da far venire le lacrime agli occhi. Ma una ci deve essere chiara: abbiamo un debito pari al 130% di un PIL che da lunedì non c’è più.

ALTRO POST – La serietà e credibilità di un Paese si vede anche da quando fa una norma  – restrittiva – ci mette pure del tempo – e dopo tre giorni la cambia ad minchiam.  Attendiamo il nuovo Allegato 1, forse a mezzanotte, scritto da chi un’azienda non sa neppure da che parte è girata e com’è fatta. Dopo tre giorni di comunicazioni in un senso, domani ci sarà gente che scoprirà per caso e da un provvedimento amministrativo che prima poteva aprire e ora non può più aprire.

Il tema non è aprire o no.Il tema è la serietà della produzione normativa specie quando è restrittiva e prevede sanzioni.
La ČEKA era più chiara:  Sei un nobile ? Sei un ufficiale ? Sei un intellettuale ? Sei un comico ? Sei un clown ? Ti pianto una pallottola nel cranio e la finiamo li.  Il Signore mi conservi il Presidente Mattarella, a lungo.
COMMENTI / Simone Falco – Negli anni sulla salute, ricerca e assunzioni di personale medico hanno bruciato miliardi e azzerato gli investimenti ed ora che siamo nella bratta non sappiamo come uscirne scandalo Maugeri insegna , ne usciremo ma ci porteremo dietro un ecatombe sul piano economico e finanziario oltre che di vite.
Vincenzo Ricotta (Slow Food provincia di Savona) – Non c’è scandalo dove non ci sia la sanità di mezzo cerchiamo di ricordare e nessuno era fuori essendo un bacino di voti e di profitti senza uguali…..Alberto Teardo docet, per favore evitiamo di essere buffi

Simone Ghiringhelli – Siccome nessuno risponde ai miei post… Dico solo. Quanti attacchi a Santa Corona. Negli ultimi 15 anni per lottizzazioni????? Anche condannati. Buon pomeriggio. Mi dedico ad altro. Rispetto per i medici sempre. Loro hanno giurato.

Fabio Orsi – Una volta, per fortuna, sono in totale o quasi disaccordo con te.

Giorgio Calabria – Qui non si tratta di discutere sui massimi sistemi di ordine costituzionale, i problemi come in guerra dipendono da due fattori :il tempo e la esecuzione di disposizioni on collegamento gerarchico, una cosa è lampante la società civile e le sue istituzioni non sono adatte a questo, sovrapposizione fi poteri, autonomie mal poste la diacronia dei movimenti dei singoli, tutto questo favorisce la perdita di controllo di una situazione ecco perché l’intervento di un esercito ha un senso, la verità che anche l’esercito è stato disarticolato, è vero che non si tratta di tornare alla leva, ma è anche vero che l’esercito è stato trasformato in un élite professionale legata a unita di arma in funzione limitata a teatri specifici, fa poi specie che un sedicente esercito moderno non sia equipaggiata per la totalità delle truppe e quindi prevedendo riserve cospicue di attrezzatura per la guerre biologiche.

Roberto Perotti – Il problema non sta nell’intervento dell’esercito in sé (penso a calamità naturali come terremoti, alluvioni, etc laddove cioè consiste in supporto operativo e logistico)…ma è purtroppo sempre una sconfitta quando si invocano i militari, specificatamente per assicurare l’ordine e la disciplina…e.questo da parte di una maggioranza spaventata che grida all’untore.

SAVONA LE OPERE BUONE  PRO HO SPICE CENTRO MISERICORDIA

Desideravamo informare tutti gli amici, che da anni ci sostengono, ci stanno vicino , che hanno donato anche solo 1 euro alla nostra associazione, che in questo momento di grande difficoltà, una parte dei denari da voi versati, per la realizzazione di un hospice, saranno utilizzati per non farne “morire” un altro.Nella giornata di domani, infatti verrà consegnata la PRIMA fornitura di DPI all’Hospice Centro Misericordia Santa M.G Rossello di Savona. Grazie sempre a tutti VOI.

 


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